venerdì 29 ottobre 2010

Dylan Dog - L'erede oscuro

Dylan Dog n. 290, mensile
L'erede oscuro

Soggetto e Sceneggiatura: Giuseppe De Nardo
Disegni: Daniele Bigliardo
Copertina: Angelo Stano

Per impedire che il Male trionfi, Dylan Dog e il professor Bill Porter dovranno ricorrere a tutta la loro astuzia per risolvere i tanti enigmi posti sulla strada che li conduce a ritrovare l’unica arma in grado di fermare il loro infernale avversario: un demone spietato che fa dell'inganno un'arte e che sembra aver teso loro un terribile tranello...(da www.sergiobonelli.it)

Bella, bella, bella. Dispiace che alla fine finisca, ma questa storia è proprio ben scritta e disegnata. Alcuni enigmi sarebbero anche semplici da risolvere se uno volesse fermarsi e rifletterci, ma è così bello lasciarsi trasportare dalla narrazione che non viene neanche l'idea di farlo. Lo scoprire le soluzioni insieme a Dylan e chi l'accompagna è così piacevole che si la storia va giù tutto d'un fiato.
Ottimi i disegni di Bigliardo e la sceneggiatura di De Nardo, così come la copertina di Stano è perfettamente evocativa.

Vale la pena collezionare Dylan Dog per godere di questi lampi di piacere. Aspettando il ritorno di Sclavi.

giovedì 28 ottobre 2010

Harry Potter e il calice di fuoco

L'evento dell'anno è la Coppa del Mondo di Quidditch e Harry Potter assieme ad Hermione Granger ed a tutta la famiglia Weasley vi assiste. Durante i festeggiamenti per la vittoria della squadra Irlandese i Mangiamorte, fedeli servitori di Voldemort quando era in vita, attaccano il campeggio e gli spettatori. Lo sconvolgimento è grande, ma la vita prosegue. Inizia l'anno scolastico a Hogwarts. Una peculiarità lo caratterizzerà: lo svolgimento del torneo Tre Maghi. Ospiti della scuola di magia inglese sono altri due istituti esteri Durmstrang e Beauxbatons. Da ciascuno di questi istituti verrà selezionato un mago, di età maggiore di 17 anni, che parteciperà alla competizione composta da prove pericolose e mortali. Vengono estratti dal calice di fuoco i nomi dei tre volontari scelti: Viktor Krum da Durmstrang e Fleur Delacour da Beauxbatons e Cedric Diggory di Hogwarts. Dopo l'annuncio ufficiale il calice, a sorpresa, sputa un quarto nome: quello di Harry Potter, nonostante sia quattordicenne.
Le prove si dimostrano dure, ma, aiutandosi anche l'un l'altro, i quattro ragazzi le superano più o meno brillantemente. Prima la battaglia col drago, poi la missione nel regno delle sirene sotto il Lago Nero ed in ultimo il labirinto stregato alla ricerca della Coppa Tre Maghi.
Cedric e Harry sbaragliano tutti e toccano contemporaneamente la Coppa che si rivela essere una passaporta che trasporta i due ragazzi nel cimitero in cui sono sepolti i genitori di Tom Riddle, Voldemort. Qui Codaliscia uccide Cerdic e con un osso del padre di Tom, una sua mano e gocce di sangue di Harry permette a Voldemort di risorgere.
Ritornato in vita il Signore Oscuro chiama a se i suoi Mangiamorte, tra cui Lucius Malfoy, e combatte la prima battaglia con Potter. Grazie all'aiuto delle anime dei defunti uccisi dalla bacchetta del mago malvagio Harry riesce a toccare la Coppa e tornare ad Hogwarts con il cadavere di Diggory.
Il Signore Oscuro è tornato, che piaccia o no al Ministero della Magia, e Silente mette in guardia gli studenti di tutti e tre gli istituti affinché non dimentichino la situazione.
Sullo sfondo della cupa storia si sviluppano i primi amori di Hermione, Harry e Ron.

Il quarto film dedicato alla saga di Harry Potter vede un evolversi verso l'oscurità il mondo della magia. Tutta la costruzione del film è volta alla rinascita di Voldemort, sin dall'inizio quando vive nella stamberga strillante incapace di muoversi fino al primo scontro frontale con il giovane mago. Scenografie poetiche e maestose, computer grafica ad alti livelli che riesce a dar vita, in modo accurato, a draghi, sirene, nargilli, carrozze volanti e navi inabissanti, una regia accorta ed il solito cast rendono la fiaba interessante.
Si è preferito omettere, per fortuna, tutta la parte riguardante la Coppa del Mondo di Quidditch, descritta per quasi duecento pagine nel libro originale, per dare più spazio alla storia in sé vera e propria, adattando di quel poco le situazioni in modo da renderla scorrevole.
La passione, giusta, degli inglesi per gli inglesi ha portato alla regia di questo film il capace Mike Newell (L'amore ai tempi del colera, alcuni episodi de "Il giovane Indiana Jones" e da poco di Prince of Persia) che ha saputo rendere un libro interessante e sentimentale in un film dinamico come Hollywood richiede. Si aggiunge al cast Brendan Gleeson, irlandese, in una caratterizzata interpretazione di Malocchio Moody, personaggio portante di tutto il film e che ritornerà nei seguenti capitoli. Questa pellicola segna anche il vero inizio della carriera di Robert Pattinson, anemico amico nemico di Harry, e futuro morto vivente vegetariano nella saga che ha straziato il mondo dei vampiri moderni: Twilight.

Come tutti i film potteriani è un ottimo intrattenimento per grandi e piccini.

Titolo originale Harry Potter and the Goblet of Fire

Anno 2005
Durata 157 min

Genere Avventura, fantastico
Regia Mike Newell
Soggetto Joanne Kathleen Rowling

Casa di produzione Warner Bros

Interpreti e personaggi
Daniel Radcliffe: Harry Potter
Rupert Grint: Ronald (Ron) Weasley
Emma Watson: Hermione Granger
Tom Felton: Draco Malfoy
Jason Isaacs: Lucius Malfoy
Jamie Waylett: Vincent Tiger
Joshua Herdman: Gregory Goyle
Mark Williams: Arthur Weasley
Bonnie Wright: Ginny Weasley
James Phelps: Fred Weasley
Oliver Phelps: George Weasley
Matthew Lewis: Neville Paciock
Shefali Chowdhury: Calì Patil
Afshan Azad: Padma Patil
Robert Pattinson: Cedric Diggory
Stanislav Ianevski: Viktor Krum
Clémence Poésy: Fleur Delacour
Katie Leung: Cho Chang
Michael Gambon: Prof. Albus Silente
Maggie Smith: Prof.ssa Minerva McGranitt
Alan Rickman: Prof. Severus Piton
Warwick Davis: Filius Vitious
Robbie Coltrane: Rubeus Hagrid
David Bradley: Argus Gazza
Frances de la Tour: Olympe Maxime
Predrag Bjelac: Igor Karkaroff
Tolga Safer: Aiutante di Igor Karkaroff
Jeff Rawle: Amos Diggory
Gary Oldman: Sirius Black
Timothy Spall: Peter Minus
Ralph Fiennes: Lord Voldemort
Robert Hardy: Cornelius Caramell
Brendan Gleeson: Alastor "Malocchio" Moody
Roger Lloyd-Pack: Barty Crouch
David Tennant: Barty Crouch Jr.
Shirley Henderson: Mirtilla Malcontenta
Adrian Rawlins: James Potter
Geraldine Somerville: Lily Potter
Miranda Richardson: Rita Skeeter

Doppiatori italiani
Alessio Puccio: Harry Potter
Giulio Renzi Ricci: Ron Weasley
Letizia Ciampa: Hermione Granger
Gianni Musy: Albus Silente
Massimo Venturiello: Sirius Black
Roberto Stocchi: Peter Minus
Sandro Pellegrini: Cornelius Caramell
Paola Mannoni: Minerva McGranitt
Francesco Vairano: Severus Piton
Vittorio Stagni: Filious Vitious
Francesco Pannofino: Rubeus Agrid
Erica Necci: Ginny Weasley
Gabriele Patriarca: Neville Paciock
Flavio Aquilone: Draco Malfoy
Massimo Lodolo: Lucius Malfoy
Mino Caprio: Arthur Weasley
Davide Chevalier: Cedric Diggory
Vittorio Congia: Amos Diggory
Paolo Buglioni: Alastor "Malocchio" Moody
Niseem Onorato: Barty Crouch Jr.
Ilaria Stagni: Mirtilla Malcontenta
Gaetano Varcasia: James Potter
Alessandra Korompay: Rita Skeeter

martedì 26 ottobre 2010

Mine Vaganti

La famiglia Cantone è molto importante a Lecce. Il pastificio fondato dalla nonna è rinomato e rispettato ed offre lavoro a molte persone. Il nuovo accordo commerciale con la famiglia Brunetti è l'occasione di una cena tra questi ultimi e tutta la famiglia Cantone: nonna, padre, madre, i due figli, la figlia e suo marito e la zia.
Rientra da Roma, per l'occasione, anche Tommaso, figlio minore. Il ragazzo ha vissuto una vita indipendente e nascosto alcuni segreti: non ha studiato economia e commercio, ma lettere, non vuole ereditare il pastificio, ma scrivere libri, ed è gay. Pur di non ereditare la gestione del pastificio è disposto a rivelarsi per com'è durante la cena ufficiale.
Durante l'evento viene, però, anticipato dal fratello maggiore, Antonio, che rivela la sua omosessualità lasciando così Tommaso spiazzato. Come nella migliore tradizione delle famiglie italiane non aperte all'inaspettato i coniugi Cantone sono sconcertati dall'omosessualità di Antonio, tanto che al padre, Vincenzo, viene un infarto che lo obbliga in ospedale per un po'. Antonio viene cacciato di casa e Tommaso si trova a dirigere il pastificio insieme alla figlia di Brunetti, Alba.
Dopo momenti di diffidenza tra i due nasce una profonda amicizia che li porta a confidare i segreti l'uno all'altro. Alba è la prima a venire a conoscenza dell'inclinazione di Tommaso, proprio quando scopre di esserne innamorata.

Una commedia sentimentale e sociale che dipinge un quadro della quotidiana lotta del diverso per essere accettato non tanto dalla società, ma di più dalla famiglia tradizionale italiana. Situazioni comiche ben distribuite per tutta la durata del film, caratterizzazione dei personaggi ben delineata (fino a spingersi con delicatezza e sentimento a descrivere anche quelle che possono essere viste come le macchiette del mondo gay), attori di spessore che bene si sono calati nella parte loro assegnata rendendo credibile ogni passaggio del film. Uno Scamarcio godibile, un Preziosi inedito, una Grimaudo sfaccettata ed un cast di attori collaudati e di spessore, come Fantastichini e la Occhini, che rendono l'opera di Özpetek un affresco altamente credibile. Caratteristi abili completano il cast, come Paola Minaccioni, gli amici giunti da Roma e la stessa Elena Sofia Ricci.

Ridere, Commuoversi e Riflettere. Da vedere.

Premi:
Tribeca Film Festival 2010:
Premio Speciale della Giuria
David di Donatello 2010:
Migliore attrice non protagonista per Ilaria Occhini
Migliore attore non protagonista per Ennio Fantastichini
Ciak d'oro 2010:
Miglior film
Migliore attore protagonista per Riccardo Scamarcio
Migliore attrice non protagonista per Elena Sofia Ricci
Migliore attore non protagonista per Ennio Fantastichini
Nastri d'argento 2010:
Miglior commedia
Miglior attore non protagonista per Ennio Fantastichini
Miglior attrice non protagonista per Elena Sofia Ricci e Lunetta Savino
Miglior fotografia (Maurizio Calvesi)
Miglior canzone originale a Sogno di Patty Pravo
Globi d'oro 2010:
Miglior film
Miglior sceneggiatura (Ferzan Özpetek, Ivan Cotroneo)
Miglior fotografia (Maurizio Calvesi)
Attrice rivelazione (Nicole Grimaudo)

Scheda
Anno 2010
Durata 110 min

Genere commedia
Regia Ferzan Özpetek
Soggetto e Sceneggiatura Ferzan Özpetek Ivan Cotroneo

Interpreti e personaggi
Riccardo Scamarcio: Tommaso Cantone
Alessandro Preziosi: Antonio Cantone
Nicole Grimaudo: Alba Brunetti
Lunetta Savino: Stefania Cantone
Ennio Fantastichini: Vincenzo Cantone
Ilaria Occhini: Nonna
Elena Sofia Ricci: zia Luciana
Bianca Nappi: Elena Cantone
Massimiliano Gallo: Salvatore
Daniele Pecci: Andrea
Carolina Crescentini: Nonna da giovane
Carmine Recano: Marco
Paola Minaccioni: Teresa
Gianluca De Marchi: Davide
Mauro Bonaffini: Massimiliano
Gea Martire: Patrizia
Giorgio Marchesi: Nicola

lunedì 25 ottobre 2010

The Loser

Un gruppo di soldati, appartenenti all'élite delle forze speciali, dopo essere stato tradito dalla CIA a seguito di una missione in Bolivia e creduto morto dai loro mandanti ha l'occasione di rientrare negli USA e vendicarsi del mandante della missione di cui conoscono solo il nome: Max, il quale per rendere più grande il suo paese organizza guerre in tutto il mondo.

Clay - Leader. Caucasico. Indossa costantemente un completo senza cravatta. Meticoloso pianificatore, la mente del gruppo. Il più grande nemico di Max. Si riferiscono a lui come "Colonnello", indicando il suo rango prima della "morte" del team.
Roque - Vice-Leader. Caucasico. Identificato da una larga cicatrice sul lato destro della sua faccia. La sua grande sete di denaro muove la maggioranza delle sue azioni, incluso un eventuale tradimento dei compagni.
Jensen - Hacker. Caucasico. Esperto di tecnologia e informatica. Caratterizzato da una chioma bionda, un distinguibile "pizzetto" sul mento e da una parlantina senza-freni.
Cougar - Cecchino. Ispanico. Cacciatore, porta sempre un grande cappello da cowboy. Silenzioso e laconico dopo il traumatico incidente in Afghanistan.
Pooch - Pilota. Afroamericano. Completo da pilota e testa rasata. Può pilotare mezzi su ogni superficie, aria o mare che sia. È l'unico membro del team a essere sposato e ad avere un figlio.
Aisha - Scheggia impazzita. Medio-orientale. Sociopatica. Grande esperienza nelle armi nel combattimento ravvicinato e nell'esplorazione. Caratterizzata da un piercing al sopracciglio e dai capelli raccolti in una coda. Il suo background suggerisce una dura sopravvivenza in Afghanistan, soprattutto contro i soldati sovietici durante la guerra sovietica.
Max - Un uomo enigmatico che maneggia, come mai nella storia, istituzioni governative segrete militari e di varia influenza. Ha organizzato l'assassinio del padre di Aisha, un commerciante di schiavi e un "warlord" locale ed, in seguito, anche "l'incidente" dei Losers. Gode di un'influenza notevole nella Cia, agenzia in cui prese il famoso soprannome "Max". (descrizioni dei personaggi da Wikipedia, pagina dedicata al fumetto da cui è tratto il film)

Un incrocio tra A-Team, G.I. Joe e con, forse, qualche accenno di Mission Impossible. Il tutto condito senza qualità in un film d'azione con qualche dialogo spiritoso. Tutto gira in giro, costantemente, alla ricerca della conferma dell'esistenza del misterioso Max da parte dei 5 ex soldati e della ragazza che finanzia la missione, diventando sempre più oppressivo con il passare del minutaggio. Una storia che si arrota su se stessa senza mostrare uno spunto od una luce per risollevare il morale dello spettatore caduto in trappola. Una storia, oltretutto, scontata sin dalle prime scene.
Regia da videoclip, con qualche buono spunto già visto, però, in Tropic Thunder.
Attori come Jeffrey Dean Morgan (Clay), Zoë Saldaña (Aisha) e Chris Evans (Jensen) mantengono al di sopra della linea di galleggiamento l'agonizzante pellicola.

Se voglio vedere l'A-Team mi vedo l'A-Team, non questa brutta copia.

Titolo originale The Losers
Anno 2010
Durata 98 min

Genere azione, avventura
Regia Sylvain White

Casa di produzione DC Comics, Dark Castle Entertainment, Weed Road Pictures
Distribuzione (Italia) Warner Bros.

Interpreti e personaggi
Jeffrey Dean Morgan: Clay
Zoë Saldaña: Aisha
Chris Evans: Jensen
Idris Elba: Roque
Columbus Short: Pooch
Óscar Jaenada: Cougar
Jason Patric: Max
Holt McCallany: Wade

giovedì 21 ottobre 2010

Brendon - L'ultimo volo per Londra

Brendon n. 75, bimestrale
L'ultimo volo per Londra

Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Cristiano Spadavecchia
Copertina: Massimo Rotundo

Volo BA329 da Dublino a Londra. Anno 2017. Una violenta tempesta turbina attorno al velivolo. Un fulmine colpisce uno dei motori ed uno in pieno la carlinga. Nuova Era. Xavier Hicks si risveglia nel suo letto senza capire bene cosa gli stia succedendo. Al di la di una botola che porta in cantina sente provenire dei lamenti e vi trova una donna legata ed imbavagliata. Alle sue spalle sbuca Brendon che gli intima di arrendersi e lo arresta. Xavier non capisce cosa sta succedendo e lo grida a gran voce. L'anomalia è che e è stato muto dalla nascita. L'indagine porta la Milizia ad identificare altri cadaveri nella cantina, un pluriomicida, il tribunale lo condanna a morte per impiccagione. Il Cavaliere di Ventura è assalito dal dubbio, sarà veramente colpevole? Perché dichiara di essere un'altra persona che era a bordo del volo scomparso nei cieli dell'Inghilterra oltre centocinquant'anni fa?

Quella che poteva essere una copia paranormale di "Lost" si è rivelata essere una storia ben costruita, dal deus ex machina della serie Claudio Chiaverotti, dove nozioni scientifiche, dubbio criminale, umanità si alternano con buoni ritmi.
I disegni di Spadavecchia non sono del tutto convincenti. Godiamo di buone tavole, ma in altre ci scontriamo con disegni imprecisi e poco chiari.
Molto alla "Lost" la copertina di Rotundo, sempre ottimo illustratore.
Tutto sommato un numero che ben si colloca nel bimestrale Bonelli, anche se ogni tanto qualche storia di approfondimento del personaggio non guasterebbero.

Da leggere in aereo.

mercoledì 20 ottobre 2010

Nathan Never - Progetto Terra Mater

Nathan Never n. 233, mensile
Progetto Terra Mater

Soggetto e sceneggiatura: Michele Medda
Disegni: Roberto De Angelis
Copertina: Roberto De Angelis

Il Margine, zona di guerriglia, corruzione, fogna a cielo aperto, è l'unico punto del globo dove sopravvivono delle tartarughe giganti minacciate dall'estinzione. Terra Mater, associazione ecologista, si occupa di prendersi cura di quelle malate, che puntualmente muoiono. Al che interviene una compagnia privata, specializzata in armi, a prelevare le carcasse ed il carapace ed a portarli in luoghi sconosciuti. Un membro di Terra Mater è una vecchia amica del procuratore, e consulente legale, Sara McBain, donna a tempo perso di Nathan Never, e le propone una consulenza per poter far si che la sua associazione resti in possesso di una tartaruga in modo da poter indagare sulle morti misteriose. La multinazionale, ovviamente, non si farà pregare per impedire loro di raggiungere lo scopo. Nathan, dalla città, si accorgerà di qualche anomalia e correrà in aiuto.

Dopo Martin Mistère, questo mese, anche Nathan lascia spazio sulle sue pagine alla sua bionda compagna. Un'avventura ecologista, scritta da Michele Medda, forse il "sardo" dei tre più in forma in questo periodo, forse a tratti un po' scontata, ma avvincente. Stupisce la ferma abilità di guerrigliera che appare in Sara nel momento in cui deve uccidere persone per salvarsi la pelle, sembra quasi un Agente Alfa anche lei, e la remissività di Nathan in alcune situazioni.
Sempre per il "mese delle coincidenze", come su Martin disegnava Alessandrini, questo numero di Nathan lo disegna il copertinista della serie Roberto De Angelis. Altro disegnatore di spessore e dalle grandi doti, di cui non ci si stancherebbe mai, che riesce li dove Alessandrini aveva fallito. Un numero ben disegnato con grinta e sensibilità. Cura dei dettagli e riempimento degli sfondi resi in modo eccellente, così come la caratterizzazione grafica dei personaggi.
Nota generale: finalmente ci siamo tolti dalle scatole l'inutile love story in cui era stato coinvolto il protagonista e la stessa McBain. Speriamo che ora la vita dell'Agente Speciale Alfa si faccia un po' più movimentata anche sotto il punto di vista sentimentale.

Piacevole lettura, sicuramente il meglio da tre mesi a questa parte di questa collana Bonelli, in attesa di storie più articolate.

martedì 19 ottobre 2010

Tex 600

Tex n. 600, mensile
I demoni del Nord

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Giovanni Ticci
Copertina: Claudio Villa

Fort Hope, un solitario avamposto delle Giubbe Rosse nel desolato Territorio del NordOvest, è stato attaccato da una tribù sconosciuta che indossa pelli di lupo e si nutre di carne umana. Per scoprire la sorte di due giovani ufficiali suoi amici, il colonnello Jim Brandon organizza una spedizione di soccorso, alla quale partecipano anche Tex, Carson, Kit e Tiger. Nella regione, dove esiste un'inimicizia secolare tra i fieri, bellicosi Dogrib e i pacifici Yellowknife, la comparsa del nuovo, spietato nemico ha gettato tutti nel terrore. Ma, mentre infuria la battaglia e Fort Hope rischia di essere conquistato e distrutto una seconda volta, Tex concepisce l’audace piano di portare la sfida nel cuore stesso delle “colline della nebbia”, regno dei demoniaci “guerrieri lupo”!...

Perdindirindina il riassunto ufficiale Bonelli racconta per bene quello che succede in questo numero celebrativo per i 50 di Tex, in "formato Bonelli". Come di consuetudine il numero tondo delle centinaia viene proposto come storia completa interamente a colori al prezzo corrente, come regalo per i lettori. Questa ricorrenza è la sola ragione che mi spinge a leggere Tex. Mi ricordo di aver provato quattordicenne e poi ancora un paio di volte nell'avanzare degli anni di cimentarmi nella lettura di questa collana, ma sempre con scarsi risultati.
Questo n°600 non fa eccezione.
Partito, come sempre, senza preconcetti mi sono arenato da subito sullo stile di disegno di Ticci realizzato con una dinamicità statica classica dei Tex dei miei ricordi. La qualità del colore è la classica degli eventi speciali, ma un persistente odore di stampa (piacevole per alcuni, disgustoso per altri) può essere un paletto per la godibilità del fumetto. La storia articolata tra Texas e Canada, tra esploratori e giubbe rosse, cowboy ed indiani, può essere piacevole fino al momento del finale, con tanto di colpo di scena, che rimette tutte le carte nel mazzo, senza spiegazzarle troppo.
Per questo numero 600 senza un vero titolo, intitolato Tex 600, la scarna copertina, di un artista come Claudio Villa, la trama senza sconvolgimenti, i disegni statici, non sono, per un profano, elementi che possano celebrare degnamente l'anniversario.

Riproveremo col 700, tra quattro anni o poco più

venerdì 15 ottobre 2010

Martin Mystère - L'orizzonte degli eventi

Martin Mystère n. 311, bimestrale
L'orizzonte degli eventi

Soggetto e Sceneggiatura: Paolo Morales
Disegni: Giancarlo Alessandrini
Copertina: Giancarlo Alessandrini

10 Settembre 2008. Ginevra. Al Cern si inaugura il LCH, il nuovo acceleratore di particelle che dovrebbe permettere agli scienziati di conoscere le origini dell'universo. Dopo poco più di due minuti dall'inizio del funzionamento un'oggetto di origine non terrestre appare all'interno dell'acceleratore.
New York. 2010. Martin Mystère, uscendo da un teatro ad Broadway, muore investito da un macchina rubata.
2010. Resto del Mondo. Gli uccelli impazziscono, la temperatura aumenta, i ghiacci si sciolgono, le città vengono distrutte. E' la fine del mondo. L'acceleratore di particelle ha generato un buco nero che sta risucchiando tutto il pianeta e risucchierà tutto l'Universo.
Java torna alla Città delle Ombre Diafane per morire con la sua famiglia.
Diana, sconvolta dalla perdita di Martin, vivrà gli ultimi giorni della sua vita al Pentagono, appoggiandosi a Chris Tower, nella speranza che venga trovata una soluzione.
Il Professor Manzi offre l'unica via d'uscita possibile: per mezzo dello shuttle Atlantis recuperare dalla fascia di asteroidi un'esemplare con caratteristiche magnetiche particolari in grado di viaggiare a ritroso nel tempo fino all'origine del buco nero per comunicare un messaggio agli scienziati nel passato.
Riusciranno nell'impresa? Sarà questo l'ultimo numero della storica biografia del Detective dell'Impossibile.

La storia, non una classica avventura per il BVZM, di Paolo Morales è complessa. Si svolge su più piani temporali e geografici contemporaneamente, narrata con un "montaggio" simile a quello di Memento, può risultare ostica alla prima lettura. Si avverte la presenza di sequenze che possono apparire inutili ai fini della storia, ma che non appesantiscono la lettura.
Io adoro Alessandrini ed il suo stile, ma in questa avventura non mi ha convinto del tutto. Non so spiegare bene il perché. Il suo stile è sempre preciso e adatto a Martin, ma, forse a gusto personale forse oggettivo, qualcosa non ha fatto presa.
L'originalità della storia, il lavoro di ricerca dell'autore per documentarsi sulle teorie del CERN, lo sforzo di non rendere noiosi i discorsi tecnici di cui, per forza, è imbastita la trama rendono il complesso di questo albo un numero altamente ben riuscito.

Wow Martin muore, un numero intero senza di lui, stupore a mille. Di complicata lettura, ma ne vale la pena.

mercoledì 13 ottobre 2010

I Nuovi Vendicatori - Segreti svelati

I Vendicatori si sono uniti nuovamente, ma in una formazione diversa. A distanza di un anno dallo scioglimento nascono i Nuovi Vendicatori. Accanto a supereroi classici, non gli originali Vendicatori, come Iron Man, Capitan America, l'Uomo Ragno, Luke Cage si affacciano nuovi eroi: Sentry, la Donna Ragno e Ronin. Uno nuovo veramente, Ronin, gli altri due di vecchia data, ma ai quali è stata data nuova luce.
Questa uscita de "Le Grandi Saghe" ci propone tre storie (ciascuna delle quali pubblicata in tre episodi in originale) che ci presentano i tre nuovi membri della formazione. Tutte scritte dall'abile Brian M. Bendis ed illustrate da David Finc (Sentry e Ronin) e Jim Choo (la Donna Ragno). Il filo conduttore che lega le tre storie è l'introduzione delle diverse sfaccettature della Donna Ragno, la spiegazione dei suoi poteri, un po' del suo passato recente, il suo presente e qualche accenno al suo futuro.
Jessica Drew era stata utilizzata dal padre per degli esperimenti sulla mutazione del DNA. Grazie, o per colpa, delle manipolazione subite ha acquisito alcune abilità peculiari: può emettere scariche bio-elettriche dalle mani, ha una forza sovrumana che le permette di sollevare 7 tonnellate, può controllare i suoi ferormoni per ammansire gli uomini, ha la capacità di aderire alle pareti e può planare. Nel tempo però questi poteri avevano iniziato a subire oscillazioni nella loro costanza fino sa scomparire del tutto. Disperata per la situazione Jessica accettò di sottoporsi ad una seconda manipolazione genetica ad opera dell'HYDRA, un'organizzazione criminale avversaria dello SHIELD. Dopo 17 mesi aveva acquisito nuovamente tutti i poteri e grazie ad un nuovo costume anche l'abilità di volare. Da allora è rientrata nello SHIELD, di cui era agente facendo il doppio gioco per l'HYDRA ed il terzo gioca per il capo dello SHIELD stesso, Nick Fury, e si è sposata con Luke Cage. Nella storia a lei dedicata Capitan America scopre le carte e la spinge a rivelare per chi lavora, dopo che lei ha liberato il capo di una delle teste dell'HYDRA, la pericolosa Viper.
Ronin è un misterioso ninja suggerito a Capitan America da parte di Matt Murdok, Devil. Prende parte ad una missione organizzata per ritrovare Silver Samurai, rapito dalla setta della Mano dopo la sua fuga da un super carcere di una branca deviata dello SHIELD, in Giappone. La missione riesce solo parzialmente ed alla conclusione si scopre che Ronin è una lei. Maya Lopez, che si presenta con il nome di Echo, dopo aver svelato la sua identità a tutti i Nuovi Vendicatori riparte per il Giappone per tenere d'occhio Silver Samurai ed per impedire che Elektra Natchios riprenda il controllo totale sulla Mano (associazione criminale concorrente dell'Hydra). Le sue abilità sono quelle di leggere dalle labbra delle persone quando parlano (anche sotto le maschere), ha una memoria fotografica che le consente di copiare tutto ciò che vede, è una ginnasta di livelli olimpici ed è profonda conoscitrice delle arti marziali giapponesi.
Quella di Sentry è una storia strana. E' il più potente di tutti i supereroi dell'universo Marvel, ma nessuno si ricorda di lui. L'unico ad avere informazioni consce su di lui è Iron Man, mentre nelle memorie digitali di Reed Richard Robert "Bob" Reynolds, il vero nome di Sentry, ha registrato diversi messaggi per chiedergli aiuto, ma che vengono ritrovati solo adesso. Sentry, nel mondo degli eroi, esiste solo in versione fumetto e Reynolds crede di essere un uomo qualsiasi con moglie ed un cane nella periferia americana. Ha vaghi ricordi di essere Sentry, ma ha paura ad ammettere che ciò sia vero in quanto teme la sua nemesi Void. In un momento di pseudo lucidità, credendo di aver ucciso sua moglie si fa rinchiudere nell'istituto di massima sicurezza di Ryker's Island chiamato Raft. In seguito alla rivolta organizzata da Electro riesce a fuggire e rifugiarsi nel deserto. Qui viene raggiunto da Capitan America, Iron Man, da sua moglie, il cui omicidio si rivela un delirio della sua mente sconvolta, e dal disegnatore della sua serie a fumetti. Tutti tentano di riportarlo alla ragione ed aiutarlo, ma lui riesce a fuggire. Ritrovato, nella sua abitazione, la sua mente si sconvolge portandolo allo scontro con i Nuovi Vendicatori, gli X-Men, gli Inumani e i Fantastici Quattro. Emma Frost, capo degli X-Men, riesce a penetrare, col suo permesso nel cervello di Sentry e, con l'aiuto della moglie di Reynold, a far scomparire la nemesi Void generata dal suo subconscio ed a liberare la vera coscienza dell'eroe. Coscienza imbrigliata da Mastermind al fine di rendere inoffensivo il più potente eroe del mondo. Le sue abilità vengo dal sole. La sua forza è straordinaria e si definisce l'uomo dalla potenza di un milione di soli. E' il superuomo classico rivisitato in chiave moderna: forza e resistenza sovrumana (solleva oltre 100 tonnellate), volo, supervelocità, controllo della luce ed una forma di poteri mentali in grado di cancellare il ricordo di sé stesso dalle menti dell'intero genere umano.
Al termine del reclutamento i Nuovi Vendicatori si presentano al pubblico. La gente è entusiasta, ma la stampa critica ogni singolo membro pesantemente.

Una storia di transizione interessante, ma non fondamentale. Acquisto non consigliato a chi vuole leggere un racconto completo, consigliato per chi vuole approfondire qualche retroscena. Belli e realistici i disegni di David Finch, solita pacchianata quelli di Frank Cho. Peccato perché la vicenda di Jessica avrebbe meritato un disegnatore migliore, dallo stile più realistico e con miglior gusto nel vestire e nella cura del look dei suoi personaggi.
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martedì 12 ottobre 2010

Batman Arkham Asylum - PS3

Quincy Sharp, neo direttore dell'Arkham Asylum, il manicomio criminale di Gotham City, ne ha promosso la ristrutturazione e sotto la sponsorizzazione della Wayne Enterprise, ha aggiornato le strutture con i più moderni ritrovati della tecnologia. Grazie a tutti questi investimenti l'ospedale è diventato centro d'eccellenza e di massima sicurezza che si avvale della collaborazione di medici e psicologi dalle idee innovative che possono portare avanti le loro ambiziose tecniche terapeutiche.
L'Arkham Asylum è la seconda casa della nemesi del Cavaliere Oscuro. Quando Batman lo cattura di solito è qui che viene portato. Anche questa volta dopo essere stato arrestato per aver preso in ostaggio il sindaco di Gotham è qui che è stato introdotto. Strana coincidenza, però, è il misterioso incendio di scoppiato a Blackgate, la prigione cittadina, che ha costretto le autorità carcerarie a trasferire centinaia di detenuti, tra cui molti sgherri del Joker, proprio ad Arkham.
La situazione che si è venuta a creare non convince Batman che decide, insieme al commissario Gordon, di scortare il pazzo criminale fino alla sua cella. Le paure del vigilante mascherato non sono mai infondate. Infatti, grazie alla collaborazione di guardie corrotte ed all'abilità informatica della sua collaboratrice e compagna, Harley Quinn, il Joker prende possesso del manicomio e cattura il commissario. Minacciando il suo ostaggio di morte dà una ragione in più a Batman per indagare ed addentrarsi nella sterminata struttura. Rallentato dai suoi vecchi nemici, come Victo Zsasz, Bane, Harley Quinn, Spaventapasseri Killer Croc, Poison Ivy e dagli indovinello dell'Enigmista Batman non fa altro che il gioco di Joker senza comprendere a fondo il vero piano. 3
Isolato dal resto della città, il suo unico contatto resta l'Oracolo, Barbara Gordon, i conti iniziano a tornargli. Il Joker sta tentando di sintetizzare una variante del Venom, sostanza che potenzia a dismisura Bane, più stabile e potente.

La storia è ben costruita ed avvincente. Garantisce una trentina di ore di gioco in modalità "storia" ed un decina di più in quella "sfida", necessaria per completare il gioco al 100%. Le numerose sfide dell'enigmista disseminate durante l'avventura (240 contando anche i nastri dei dialoghi coi pazienti, le mappe degli enigmi e le Cronache di Arkham) aiutano a conoscere meglio il mondo creato da Bob Kane a partire dal 1938. Accenni ad avversari più o meno noti stimolano la prosecuzione nel gioco. Tante tecniche di combattimento diverse rendono completa l'esperienza nei panni del Cavaliere Oscuro. Le voci del doppiaggio italiano sono tra le più note ai "ragazzi degli anni 90", troviamo Massimo Balzarotti nei panni di Batman e Marcella Silvestri in quelli di Harley Quinn. La grafica è intrigante, intensa e dettagliata (non raggiunge gli apici di Assassin's Creed o Uncharted), giusta per le atmosfere del gioco. Sono presenti sia una Cronaca di Arkham segreta, rintracciabile solo dopo aver trovato tutte le altre e comunque non segnata sulla mappa, ed un easter egg nello studio del Direttore.
Unico difetto, a mio parere, la gestione della telecamera troppo fluida ed imprecisa. Il motore grafico Unreal continua a non convincermi del tutto, anche se dona grande fluidità al gioco.

Divertente, a volte ripetitivo. Impersonare Batman, anche se in un videogame, per qualche ora non ha prezzo. Poi, una volta completato il gioca avrete a disposizione una mini enciclopedia sul grande personaggio dei fumetti della DC e sui suoi antagonisti.

Titolo originale Batman Arkham Asylum
Sviluppo: Rocksteady Studios
Pubblicazione: Eidos Interactive
Data pubblicazione:
25 agosto 2009
28 agosto 2009
Genere: Stealth, Avventura dinamica
Tema: Fumetto DC Comics
Modalità di gioco: Giocatore singolo
Piattaforma: Microsoft Windows, PlayStation 3, Xbox 360
Motore grafico: Unreal Engine 3.5
Motore fisico: PhysX

Greystorm - Attenzione Spoiler


Greystorm n. 1- Grandi progetti

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Simona Denna e Francesca Palomba
Copertina: Gianmauro Cozzi

Alla fine del Diciannovesimo secolo due amici Jason Howard e Robert Greystorm, studenti di un esclusivo college inglese. L'uno è disciplinato, studioso della natura e brillante l'altro è un genio della meccanica, studioso delle antiche teorie e osservatore dei progetti contemporanei. Un'amicizia epistolare importante caratterizza la sua vita e la sua visione del futuro, quella con Jules Verne. Il sogno di Robert è quello di realizzare una macchina che sia in grado di permettere all'uomo di volare e solcare i cieli. Il sogno che cova da una vita e che una voce nella sua mente alimenta.

Greystorm n. 2 - Il gigante dei cieli

Soggetto: Antonio Serra
Sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Antonella Vicari e Simona Denna
Copertina: Gianmauro Cozzi

L'Iron Cloud, dirigibile e natante insieme, è la summa dei sogno realizzati da Robert Greystorm. Realizzato grazie a finanziamenti di Jason e dall'abilità tecnica degli uomini sotto il suo comando è ormai pronto per solcare i cieli alla volta del Polo Sud. La presenza di un meccanico ribelle renderà il viaggio meno tranquillo, ma non costituirà motivo di eccessivo intralcio al sogno in corso di realizzazione. Oltre tutto la voce è sempre più vicina.

Greystorm n. 3 - Il Polo Sud

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Alessandro Bignamini
Copertina: Gianmauro Cozzi

Giunti al Polo Sud, grazie ad un atterraggio di emergenza, l'equipaggio dell'Iron Cloud sarà sottoposto a prove dure. Verranno ripagati grazie a due scoperte destinate a cambiare il corso della storia: un gigante ibernato nel ghiaccio, la fonte della voce che sentiva sin da giovane nella sua testa, ed una foresta tropicale, ricca di flora e fauna estinti nel resto del mondo, li stupiranno non poco. Mentre una squadra estrae dal ghiaccio il corpo ibernato e costruisce un refrigeratore, su progetto di Greystorm, Robert guida un safari fotografico nella foresta. Oltre alle numerose fotografie riusciranno a portare sul dirigibile anche un animale raro destinato a confermare la sua scoperta una volta rientrati a Londra.

Greystorm n. 4 - La fine dell'Iron Cloud

Soggetto: Antonio Serra
Sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Simona Denna e Silvia Corbetta
Copertina: Gianmauro Cozzi

una spaventosa tempesta tropicale interrompe il viaggio di ritorno dell'Iron Cloud verso la Nuova Zelanda . Persi nel cuore dell'Oceano Pacifico su una strana isola apparentemente senza abitanti, senza selvaggina, ma ricca di pesce e vegetali, Greystorm riesce a mantenere in vita i suoi compagni e funzionante il refrigeratore per il gigante preistorico. La popolazione indigena li scopre diversi mesi dopo, grazie ad un suggerimento della sua sacerdotessa Ele'ele. Lei e Greystorm sono gli unici ad udire la voce dal passato. Saranno alleati od avversari?

Greystorm n. 5 - Morte sull'isola

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Melissa Zanella
Copertina: Gianmauro Cozzi

Mentre passano gli anni sull'isola e le condizioni di vita ed integrazione aumentano, la voglia di Greystorm di tornare a Londra non accenna a diminuire. La sventatezza di due ragazzi indigeni mette a repentaglio la conservazione del gigante, ma questo permette a Robert di confrontarsi con la voce che, si da giovane, gli sussurra nella mente. Strane morti iniziano sull'isola: prima i ragazzi indigeni, poi la guardia del corpo di Robert. Lo stesso Greystorm sembra impazzire e fa perdere per mesi le sue tracce nella vegetazione. Il suo ritorno è tanto improvviso quanto la sua scomparsa. Durante la sua assenza Jason ha sposato Ele'ele che è rimasta in cinta di due gemelli. Durante il parto qualcosa succede. I bambini sopravvivono, ma la madre impazzisce. Assassinati le puerpere e lo stregone della tribù fugge verso il mare e muore come erano morti mesi prima gli altri.
E' il 1900 quando Greystorm avvista una nave all'orizzonte, sua speranza per il ritorno in Inghilterra.

Greystorm n. 6 - Il segreto della mummia

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Alessandro Bignamini
Copertina: Gianmauro Cozzi

Il rientro dall'avventura sull'isola, grazie al mercantile che per un'avaria aveva dovuto modificare la sua rotta, non è felice per Robert Greystorm. Le sue scoperte che prima della sua partenza erano avanzate ora sono sorpassate. In pochi anni lo sviluppo industriale ha permesso ad altri di realizzare i suoi sogni. Il racconto, senza essere supportato da prove di alcun genere, di ciò che gli è capitato negli anni passati non è creduto dalla comunità scientifica. L'unica sua prova è la mummia del gigante ancora ibernata nei meandri del suo maniero, ma nessuno scienziato è disposto ad esaminarla per non perdere credibilità di fronte alla comunità scientifica. La frustrazione porta Robert sull'orlo della pazzia.
L'invito a cena rivolto al capitano del mercantile si rivela più interessante del previsto. Viene messo a conoscenza dell'accadimento ad un marinaio che lo aveva aiutato a sistemare la mummia e l'impianto di refrigerazione: la sua morte misteriosa. La descrizione combacia con ciò che avvenne sull'isola e fornisce nuovo spunto ai suoi studi. Grazie alla fotografia scopre un insetto, una specie di zanzara, che vive tra i resti della mummia e che prende vita quando questa non è ibernata. Attraverso gli studi sul sangue di alcuni barboni ed esperimenti su un gruppo di loro scopre che solo alcuni esseri umani sono sensibili al suo morso. Diventano violenti e poi muoiono, apparentemente. Dopo un breve periodo ritornano in vita e si sottomettono ai comandi di Robert, unico sopravvissuto che ha mantenuto l'intelletto attivo.

Greystorm n. 7 - Ossessione

Soggetto: Antonio Serra
Sceneggiatura: Alberto Ostini
Disegni: Simona Denna e Francesca Palomba
Copertina: Gianmauro Cozzi

La psicologia di Robert e la sua frustrazione vengono alla luce. Una volta svelato i segreto della mummia ed avuta la conferma delle sue teorie dopo essersi recato sull'isola è preda dei rimorsi. Non riesce a capacitarsi di come il suo ingegno non gli abbia permesso di salvare il suo amico e la donna amata dalle conseguenze del morso della zanzara. Una volta tornato a Londra la voce riprende a parlargli e lo sprona a ricominciare il suo lavoro. La lettura di una lettera da parte di Jules Verne e del suo ultimo romanzo sono fonte di ispirazione per una nuova grande invenzione. Un veicolo che gli permetterà di vendicarsi delle persone che gli hanno fatto commettere errori o lo hanno dileggiato: in testa a tutti Jason Howard.

Greystorm n. 8 - Ai confini della terra

Soggetto e Sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Alessandro Bignamini
Copertina: Gianmauro Cozzi

Il mondo sta per essere sconvolto dalla Prima Guerra Mondiale e Robert Greystorm lo sa. Si è rifugiato sulle coste della Cornovaglia, nel luogo chiamato Land's End, nella cittadella industriale dove gli zombie da lui creati lavorano senza sosta per creare la sua arma definitiva. Con la connivenza della polizia le file dei suoi non morti si infittiscono sempre di più destando il minimo dei sospetti.
Le spese folli insospettiscono il revisore dei conti, Ian Thompson, che si reca a Land's End per indagare. Sconvolto da ciò che ha visto parte per un viaggio via mare per riferire il tutto a Jason Howard. La sua visita a Makatea e le sue notizie sono spunto per Jason per ritornare a Londra e far vivere i due figli per un po' nel suo vecchio mondo, che lui ha ormai ripudiato.
La fiducia cieca e la gratitudine per avergli salvato la vita al Polo Sud, impediscono a Jason di voler indagare sui piani malvagi di Greystorm e, anzi, lo spingono a licenziare Thompson ed ingiungergli di star lontano da Mili.
Affranto e sperduto Ian si arruola nell'esercito di Sua Maestà e nel tentativo di salvare un soldato tedesco precipitato perde una mano.

Greystorm n. 9 - Padrone del mondo

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Sergio Giardo e Alessandro Bignamini
Copertina: Gianmauro Cozzi

1919. La guerra è finita e Ian Thompson può essere dimesso dall'ospedale francese nel quale gli è stata applicata la protesi alla mano.
A Londra è giunto il momento per la famiglia Howard di tornare a Makatea, ma prima Mili verrà presentata al Re nell'annuale ricevimento per la nobiltà.
Il ritorno di Ian coinciderà con la sera del ricevimento. L'impedimento del padre a vederlo sarà aggirato grazie all'aiuto di Hoanui. Robert Greystorm farà da autista alla famiglia Howard e passerà con loro la serata.
Al rientro a casa Howard l'esercito di Greystorm attacca la villa. Robert, di sua mano, uccide Jason e dà fuoco alla villa. Ian e Hoanui riescono a fuggire, ma vengono feriti. Mili viene rapita, portata in Cornovaglia ed imbarcata sulla nuova invenzione di Greystorm: un sommergibile invincibile.
Ian e Hoanui sopravvivono grazie all'aiuto del tedesco salvato da Thompson in guerra e sul suo aereo prima raggiungono la Cornovaglia in tempo per veder partire il sottomarino ed esplodere Land's End. I due fratelli comunicano telepaticamente e Mili riesce a rivelare che la meta di Greystorm è Makatea e la sua distruzione.
L'aereo cambia rotta e si dirige sull'isola natale per avvisare la popolazione del pericolo

Greystorm n. 10 - La battaglia di Makatea

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Alessandro Bignamini
Copertina: Gianmauro Cozzi

Settimane prima dell'arrivo del sottomarina a Makatea Ian, Hoanui e Hans stanno organizzando la controffensiva. Grazie ai poteri mentali che uniscono i due fratelli, Mili riesce ad avvisare Hoanui dell'attacco. Il sommergibile ed il carro armato di Greystorm riescono a distruggere parte della fattoria modello creata da Jason, ma non producono nessuna vittima. L'esercito di centinaia di zombie viene sopraffatto da poche decine di indigeni e l'invasione fallisce. Robert è costretto a tornare al polo sud per le riparazioni ed il rifornimento

Greystorm n. 11 - L'alba del domani

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Alessandro Bignamini, Simona Denna e Francesca Palomba
Copertina: Gianmauro Cozzi

Con l'Iron Cloud 2 quattro coraggiosi riescono a raggiungere senza problemi il polo sud e, sempre grazie al legame telepatico tra Mili e Hoanui, trovare l'ingresso alla base segreta sotterranea di Greystorm. Appena arrivato, il genio, non ha ancora cominciato a riorganizzarsi che gli estranei si infiltrano nella base, producono danni, eliminano l'allevamento di bambini zombie, liberano Mili, affondano il sottomarino e lo uccidono.

Una miniserie va letta e trattata tutta di un fiato. Gli 11 numeri di Greystorm, più un 12° che racconta le storie mai raccontate, sono da vedere nella loro interezza.
Il personaggio principale è un genio burbero ed irascibile, con un handicap fisico che non gli permette di deambulare correttamente e per questo necessita dell'utilizzo di un bastone. Gregory House Robert Greystorm è molto ben caratterizzato e trova la sua controparte più razionale, ecologista, legata alla terra in WilsonJason Howard. L'unione di due caratteri opposti darà origine ad una coppia di avventurieri ben assortita e complementare senza creare il rapporto eroe/assistente presente sia nei comics americani sin dagli anni '40 del secolo scorso sia in molti fumetti Bonelli.
Il mecha delle creazioni di Greystorm, delle visioni del futuro e degli accessori in possesso degli attori del fumetto è ben curato e tutti i disegnatori vi si attengono abbastanza fedelmente. Oltre alla parte di disegno tecnico godiamo di un grande lavoro di ricerca, sia dell'autore che dello staff artistico, per la realizzazione delle forme di vita ritrovate nel mondo perduto circolo polare antartico, graficamente reso in modo superlativo da Alessandro Bignamini. Il cast di disegnatori si avvale della collaborazione di nomi storici di casa Bonelli, come Stefano Vietti, affiancati a piacevoli novità, come Alessandro Bignamini, ed a talenti ancora acerbi ed incostanti, come Melissa Zanella (chine e matite del numero 5, che alterna fondali strepitosi a soggetti con poca resa scenica).
Il soggetto sceneggiato dal suo stesso creatore, Antonio Serra, si sviluppa con una certa coerenza in tutti i numeri della miniserie. La contrapposizione tra la civiltà aspirata da Greystorm e quella intesa da Jason vengono messe in risalto nei numeri in cui l'Iron Cloud precipita sull'isola di Lost Makatea. La spirale della follia nella quale si attorciglia il protagonista è centellinata per poi nel finale emergere prepotente. Dall'euforia di poter controllare gli zombie coloro che vengono infettati dal mordo fino al ritorno alla cruda realtà.
Non mi sovviene chi diceva che creare una storia e rivoluzionare la realtà per poi riportarla al punto di partenza, come se niente fosse successo, gli sembrava inopportuno. Ecco la sensazione che lascia la lettura di questa miniserie si può proprio tradurre in questo. Il senso di stupefatta frustrazione per come si risolvono le, ben costruite, vicende dei primi nove numeri negli ultimi due sfocia in una infastidita delusione. Si sa che in ogni opera il finale è la parte più difficile e sbagliarlo è molto facile, qui si è scelta la via facile. Quattro scalzacani, spinti da nobili idee, riescono a vincere un genio del male dotato di un, seppur lento, numeroso esercito di asserviti, armi da fuoco a lunga gittata, cannoni e carri armati. Vengono fatti commettere errori a Greystorm, di pianificazione della battaglia finale, attribuendoli all'eccessiva sicurezza, all'arroganza, del suo genio. Decisamente poco credibile. In alternativa si può supporre che sia stato distratto dalla presenza a bordo di Mili, verso la quale ha un pensiero fisso, e della quale non nota i poteri mentali. Stranezza questa visto che già la madre era speciale e lui se ne era accorto subito, grazie al parassita dentro di lui.
I vincenti sono i buoni, l'isola si salva, il cubo Borg la base al polo sud con l'allevamento di bambini zombie viene distrutta, la mummia ha un'altra chance grazie alla nuova combattente che è riuscito a creare.

L'ultimo numero verrà recensito in un secondo articolo.

Vale la pena leggerlo per vedere all'opera Alessandro Bignamini (classe 1970, reduce da Mister No e Brad Barron) e le sue stupefacenti e dettagliate tavole (non tralasciamo le ottime copertine ed il progetto grafico di Gianmauro Cozzi). Tutto il male non viene per nuocere.

lunedì 11 ottobre 2010

Dogma

Bartleby e Loki, rispettivamente angelo Grigori e angelo della morte, sono stati scacciati millenni or sono dal Paradiso per aver violato un ordine di Dio ed essersi rifiutati di portare a termine un massacro di violatori dei Comandamenti. Ai giorni nostri scoprono che il cardinale Ignatius Glick (modernizzatore del look della Chiesa in quello stato con iniziative tipo "Cattolicesimo Wow" e "il Cristo compagnone") per il centenario della fondazione della chiesa di San Michele in New Jersey concede, con il patrocinio del Vaticano, l'indulgenza plenaria a tutti coloro che passeranno sotto la porta d'ingresso della chiesa. Il perdono dei peccati permetterebbe loro di riaccendere al Regno dei Cieli vincendo l'esilio inflittogli da Dio.
L'angelo Metatron, Serafino che agisce come Voce di Dio, viene inviato per fermare il piano dei due angeli in quanto il compimento del loro piano metterebbe a repentaglio l'infallibilità di Dio su cui si basa il mondo e quindi l'esistenza stessa della Terra. Il Serafino si reca da Bethany Sloane, una ragazza che lavora in una clinica per aborti e che ha, pur continuando ad andare in chiesa tutte le domeniche, ormai perso la fede da molto tempo, apparendole com rovo fiammeggiante in camera da letto. La convince ad affrontare il viaggio verso il New Jersey per impedire agli angeli di compiere il misfatto insieme da due profeti, Jay e Zittino Bob (uno chiacchierone e fissato col sesso ed uno silenzioso), ed al tredicesimo apostolo, escluso dal Vangelo perché di coloro. A loro si aggiungerà anche una Musa spogliarellista che li aiuterà a risolvere alcuni problemi che incontreranno sul loro cammino.
In opposizione a loro opereranno le forze del male rappresentate dall'ex Musa spedito all'Inferno, e diventato demone, Azrael con i suo tre serventi, ragazzi con mazze da hockey e pattini a rotelle ai piedi aiutati dal demone del Golgota. Azrael, per risentimento contro Dio, è il vero macchinatore che vuole permettere ai due angeli caduti di raggiungere la chiesa ed ottenere l'indulgenza per poter così annullare la sua trasformazione in demone e fuggire dall'Inferno.
Durante il loro percorso di avvicinamento alla Chiesa Bartleby e Loki ritornano ai fasti dei vecchi tempi portando a termine stermini contro gli idolatri ed i violatori dei comandamenti, sicuri dell'indulgenza.
Il viaggio di Bethany e della sua compagnia si dimostra problematico e ricco di rivelazioni. Le tre più importanti sono che Dio è una lei, che lei stessa è l'ultimo discendente di Gesù Cristo ed è per questo che è stata scelta per fermare i due angeli, e che è stata chiamata nel gioco in quanto Dio non si trova. Infatti, Dio, ha una passione per il gioco umano del flipper. Una volta al mese assume forma umana e scende sulla Terra a giocare a flipper e da una di queste sue escursioni non è ancora tornata.
La risoluzione degli eventi avverrà quando gli interessati si ritroveranno davanti alla chiesa di San Michele per la resa dei conti finale.

Un film che con la scusa di narrare una commedia divertente e dissacrante si pone come feroce critica del Cattolicesimo ai giorni nostri. Dialoghi arguti e intensi recitati da tutti gli interpreti pongono all'attenzione dello spettatore luoghi comuni, nozioni religiose, interpretazioni particolari dei dogmi cattolici ed i problemi d'immagine comuni con cui tutta la Chiesa deve far di conto.
Ben diretto, con pulizia di montaggio, colonna sonora che va dal rock alla musica classica, tiene per tutta la durata della pellicola incollata l'attenzione dello spettatore. Ricco di situazioni surreali e divertenti che si alternano a "ripassi" di storia religiosa è sia strumento di svago che di acculturazione, grazie al lavoro di ricerca svolto dal regista.
Tra le tante curiosità, citazioni, autocitazioni presenti nel film la più interessante è che oltre ad essere regista, soggettista, sceneggiature del film Kevin Smith è per tutto il tempo sullo schermo interpretando Zittino Bob e recitando addirittura due battute!

Da vedere, accettare col sorriso sulle labbra, senza preconcetti e voglia di far polemica. Da prendere come un film di denuncia con dialoghi divertenti nella speranza che sia spunto di qualche riflessione.



Titolo originale Dogma

Anno 1999
Durata 130 min

Genere commedia
Regia,Soggetto,Sceneggiatura Kevin Smith

Musiche Alanis Morissette, Howard Shore

Interpreti e personaggi
Ben Affleck: Bartleby
Matt Damon: Loki
Linda Fiorentino: Bethany Sloane
Jason Mewes: Jay
Chris Rock: Rufus
Alan Rickman: Metatron
Jason Lee: Azrael
Salma Hayek: Serendipity
Kevin Smith: Silent Bob
Janeane Garofalo: Liz
George Carlin: cardinale Ignatius Glick
Alanis Morissette: Dio

giovedì 7 ottobre 2010

Matrimoni e altri disastri

Alla fine il matrimonio si farà, ma come ci siamo arrivati?A Firenze Alessandro e Beatrice, da li ad un mese si sposeranno. Improvvisi impegni da parte di lei che la terrebbero lontana non le darebbero il tempo di organizzare la cerimonia. L'unica soluzione sembrerebbe quella di annullare il tutto. In soccorso di Bea arriva Nanà, la sorella maggiore, single da troppo tempo, innamorata di uomini sbagliati, che a suo malgrado si offre di organizzare il tutto, bomboniere, lista nozze, rinfresco, chiesa, insieme al futuro cognato.
Voce narrante di tutto il film Nanà non ha una vita semplice. Scrittrice, avversa alla tecnologia, insegnate di sostegno per il figlio di un'amica, gestisce anche una libreria. Amici le cercano l'anima gemella e le difficoltà di adattamento al carattere menefreghista e sbruffone di Alessandro la rendono ancora più nervosa. Pian piano, però, i due futuri cognati si avvicineranno, tanto da mettere a rischio le nozze.

Il matrimonio c'è, e per fortuna c'è Margherita Buy a reggere un film assolutamente inutile. Regia impalpabile, montaggio instabile e dialoghi pressoché insulsi si trascinano per i 90 minuti della pellicola.
Il trailer cinematografico prometteva un film divertente e scoppiettante con situazioni equivoche ed allegre (bisogna fare i complimenti al montatore) ed invece è un susseguirsi di situazioni ovvie e scontate che riescono a strappare al massimo qualche sorriso.
Il cast comprende una Margherita Buy eccellente, un Fabio Volo estremamente normale, una Luciana Littizzietto che, anche se sottotono riesce a migliorare la verve, non si esprime al meglio. Il resto del cast è assolutamente impalpabile.
Nella narrazione appaiono e scompaiono personaggi senza alcun motivo, si creano situazioni inutili dal nulla. Le idee ed i punti di vista sostenuti dai personaggi sono talmente labili che appaiono e scompaiono a seconda delle esigenze di copione.
Come accennato all'inizio la regia pare essere un orpello aggiuntivo al corso della storia. I movimenti di camera paiono a tratti impacciati ed in altri momenti confusi nel decidere verso quale soggetto tendano a portare l'attenzione.
Insomma un film che nonostante l'impegno profuso nella realizzazione è da guardare solo per l'ottima prova della Buy.

Il matrimonio è nel film, l'altro disastro è il film stesso.

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2010
Durata 102 min
Colore colore
Audio sonoro
Genere commedia
Regia Nina Di Majo
Sceneggiatura Nina Di Majo
Francesco Bruni
Distribuzione (Italia) 01 Distribution
Interpreti e personaggi
Margherita Buy: Nanà
Fabio Volo: Alessandro
Francesca Inaudi: Bea
Luciana Littizzetto: Benedetta
Antonio Petrocelli: l'architetto
Massimo De Francovich: papà di Nanà
Marisa Berenson: mamma di Nanà

martedì 5 ottobre 2010

La prima cosa bella

1971. Livorno. Bagni Pancaldi. A margine dell'evento più importante dell'estate livornese, l'elezione della Miss, prende vita l'elezione di "Miss Mamma". Donne giovani e carine vengono prese tra il pubblico e portate sul palco. Una di loro sarà eletta. L'onore tocca ad una spaesata Anna Nigiotti coniugata Michelucci, madre del piccolo Bruno e dell'ancor più piccola Valeria. Il momento di gloria sarà anche quello che sconvolgerà l'esistenza della giovane famiglia. La gelosia del marito la porterà a fuggire di casa ed il rapporto con Bruno inizierà ad incrinarsi, la piccola Valeria, data la giovane età, sarà sballottata senza rendersene conto.
2009. Milano e Livorno. Bruno è fuggito di casa a 18 anni ed è diventato professore di italiano in un istituto alberghiero di Milano, consumatore occasionale di sostanze stupefacenti, insoddisfatto e fondamentalmente infelice. La sorella Valeria lo raggiunge per comunicargli che alla loro madre rimangono poche settimane di vita e che vorrebbe che lui le parlasse per l'ultima volta. Complice un motorino non funzionante Bruno sale sulla macchina di Valeria e rientra a Livorno dopo un vita.
Un flusso di ricordi della vita in famiglia, da bambino ed adolescente, si affastella nella mente dei protagonisti facendo rivivere il tempo in cui Anna lavorava come comparsa in un film di Dino Risi, i momenti in cui i figli erano stati rapiti dal padre e tornati a vivere con lui e la sorella di lei, il lavoro presso lo studio di un avvocato, il tutto narrato dal punto di vista di Bruno.
Gli ultimi momenti di vita di Anna saranno gioiosi e vicini a tutti i suoi cari, ma ineluttabili nonostante la forza dello spirito della donna poco meno che sessantenne.

Il film percorre un arco di circa 40 anni in cui si analizza l'evoluzione di una famiglia media italiana tra il 1971 ed il 2009. Micaela Ramazzotti, moglie di Virzì e madre di suo figlio, interpreta l'Anna degli anni 70 ed 80 mentre Stefania Sandrelli quella contemporanea. Valerio Mastrandrea è Bruno e Claudia Pandolfi Valeria. Il cast, anche i caratteristi veterani ed i bambini/ragazzi alla loro prima esperienza scelti per interpretare Bruno e Valeria nelle diverse stagioni della vita, sono tutti all'altezza della pellicola. La Ramazzotti studia e ripropone sullo schermo la svampitezza ingenua a cui la Sandrelli ci ha abituato negli anni. Grazie alla sua performance sembra naturale che il suo giovane personaggio si evolva in quello interpretato della grande attrice italiana nell'età adulta. Mastrandrea si conferma attore interessante e con questa prova mette in evidenza qualche dote in più rimasta nascosta nei filma passati. La Pandolfi è brava, convincente, Virzì riesce a tirare fuori da lei ciò che non si vede nelle altre sue interpretazioni ottenendo una prova di ottimo livello.
Le dinamiche familiari, di una famiglia particolare, sono bene descritte e la città di Livorno, natale del regista, potrebbe essere qualsiasi altra città e ciascuno di coloro che ha vissuto gli anni della narrazione ci ritroverebbe un ambiente familiare.
La scelta di mantenere un audio sporco, quasi da presa diretta (e lo è in molti casi), non rende giustizia all'impegno degli attori e non garantisce il pieno godimento dei dialoghi, tanto che a volte si sente il bisogno di poter leggere i sottotitoli per poter capire.
Il ritmo mantiene il film godibile per la maggior parte delle due ore di narrazione, ma nei momenti di rallentamento la frenata si sente tutta e solo la curiosità e la fiducia nel regista convincono a procedere nell'assaporare le atmosfere del racconto.
Di godere di questa commedia drammatica ne vale veramente la pena. E' notizia di questi giorni che il film è stato scelto per partecipare alla selezione dell'Academy come per la categoria Miglior Film Straniero. Dubito che verrà accettato (io avrei puntato su un film diverso che potesse stupire i giudici come Happy Family, anche se mi rendo conto che sarebbe stato un eccessivo azzardo), ma spero proprio che riesca a partecipare alla notte degli Oscar.

Un film ben costruito, forse un po' lento in alcuni passaggi, che strappa più di un sorriso, dolce od amaro, e qualche lacrima di commozione.

Titolo originale La prima cosa bella
Paese Italia
Anno 2010
Durata 116 min

Genere drammatico
Regia Paolo Virzì

Interpreti e personaggi
Micaela Ramazzotti: Anna Nigiotti coniugata Michelucci da giovane
Stefania Sandrelli: Anna Nigiotti coniugata Michelucci
Valerio Mastandrea: Bruno Michelucci (adulto)
Claudia Pandolfi: Valeria Michelucci (adulta)
Marco Messeri: Il Nesi
Dario Ballantini: l'avvocato Cenerini
Paolo Ruffini: Cristiano Cenerini
Isabelle Adriani: Giuliana Cenerini
Aurora Frasca: Valeria Michelucci (bambina)
Giacomo Bibbiani: Bruno Michelucci (bambino)
Giulia Burgalassi: Valeria Michelucci (adolescente)
Francesco Rapalino: Bruno Michelucci (adolescente)
Isabella Cecchi: zia Leda Nigiotti
Fabrizio Brandi: Giancarlo Barbacci
Diego Salvadori: Aldo Barbacci
Alessio Silipo: Sergio Barbacci
Sergio Albelli: Mario Michelucci
Fabrizia Sacchi: Sandra
Roberto Rondelli: Il Mansani
Emanuele Barresi: Il Lenzi
Bobo Rondelli: Armando Mansani

lunedì 4 ottobre 2010

The Twilight Saga - New Moon

Bella compie 18 anni. Edward ed i Cullen le organizzano una festa, con tanto di regali da aprire, nella loro villa nella foresta. Scartando uno dei pacchi si taglia, accidentalmente, con la carta sgocciolando sangue sul tappeto bianco. Appena l'odore si sparge nell'aria Jasper, l'ultimo convertito dalla famiglia, tenta di nutrirsi di lei. Per salvarla Edward scaglia la stessa bella lontano, mandandola a frantumare una specchiera qualche metro alle sue spalle, e blocca il fratello.
A seguito di questo incidente la famiglia Cullen trasloca in un'altra città. Prima, però, Edward parla con Bella e la lascia facendole capire che lui non è il tipo giusto per lei.
La tristezza la sconquassa tanto da rintanarsi in se stessa ed escludere parenti ed amici dalla sua vita. Quando capisce che Edward la protegge da lontano nei momenti in cui è in eccessivo pericolo, grazie a proiezioni psichiche, decide di intraprendere tutte le esperienze rischiose pur di vederlo di nuovo. Una di queste esperienze al limite è quella di guidare moto da cross senza aver mai fatto una prova. Acquistati dei rottami li porta al suo amico indiano Jacob ed insieme passano mesi a ripararle. Grazie a questa nuova pratica si avvicinano sempre di più, fino a quando anche lui la pianta in asso dicendole di non essere adatto per lei.
Il ritorno nel paese di Forks del vampiro di colore visto in Twilight permette di scoprire a Bella che Jacob è un licantropo, come molti altri della sua tribù.
Combattuta se amare un licantropo od un vampiro si butta in mare da un'alta scogliera per essere salvata dallo stesso Jacob poco prima dell'arrivo di Victoria, la rossa vampira che ha giurato di ucciderla.
Alice Cullen piomba a casa di Bella dopo aver avuto la visione di lei morta, Edward si reca a Volterra per richiedere ai Volturi, la famiglia reale con diritto di vita e di morte su tutti i vampiri, di porre fine alla sua vita. Le due amiche raggiungono anche loro la città Toscana per impedire ad Edward di morire. Riuscite nell'intento vengono convocate alla presenza dei Volturi, curiosi di conoscere Bella e di porre fine alla sua vita in quanto umana a conoscenza del segreto dell'esistenza dei vampiri. Pur di salvarla Alice comunica ad Aro, il reggente, di aver visto nelle sue visioni che anche Bella diverrà vampiro ed anzi sarà proprio lei a trasformarla, mordendola.

Con questo secondo capitolo assistiamo a come una sceneggiatrice riesca ad utilizzare nelle due metà del film gli stessi dialoghi facendoli interpretare a due attori maschi differenti. Bella viene scaricata in modo plateale da entrambi mediante l'utilizzo delle stesse frasi nelle, più o meno, stesse situazioni. La noia per il lento ritmo della narrazione sopisce qualsiasi interesse per una trama tendenzialmente insulsa nella quale poco succede. Scene memorabili ce ne sono:
- quando Bella cade dalla moto e per tamponarle una lieve ferita alla testa Jacob si leva la maglietta come se stesse per andare a fare surf;
- quando Bella viene sottoposta alla prova dei poteri mentali di una vampira della guardia dei Volturi, Jane, e mentre questa si sforza lei si produce in espressioni del viso del tipo "chi ha mollato nella stanza? Son stata io?".
Una nota per il nostro Paese. Scene di questa boiata questo film sono state girate in terra di Toscana. Tre minuti tra le strade di Volterra e due in una fontana di Montepulciano. Grande pubblicità per noi, ma il ricreare il tutto in studio avrebbe reso più giustizia a tutti.
Se la pellicola è stata nominata per i Razzie Awards 2010 nelle categorie peggior attore non protagonista (Robert Pattinson), per la peggior coppia sullo schermo (nomination condivisa a tre tra lo stesso Pattinson, Kristen Stewart e Taylor Lautner), per il peggior sequel e per la peggior sceneggiatura (Melissa Rosenberg) una ragione ci deve pur essere.
Grande, comunque, il successo commerciale segno che un qualsiasi prodotto ben reclamizzato e mitizzato dai giusti media ottiene risultati. Gli incassi secondo fonte Wikipedia sono stati:
"Nella settimana che precedeva l'uscita della pellicola nei cinema, il film ha stabilito un record per il più altro numero di biglietti acquistati in prevendita sul sito internet americano Fandango.com battendo il record precedentemente detenuto dal film Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith. The Twilight Saga: New Moon ha incassato nel primo fine settimana di proiezione negli Stati Uniti la cifra di $ 142,839,137. Nelle sale italiane il film ha incassato nelle prime proiezioni circa € 2.000.000,00 raggiungendo quasi il successo di Harry Potter e il principe mezzosangue che nella prima uscita cinematografica in Italia incassò € 2.400.000,00. Tra la mezzanotte del 18 e il 19 novembre 2009 il film ha incassato circa $ 26,000,000 e nella giornata di venerdì ha raggiunto la cifra di $ 80,000,000 battendo Il cavaliere oscuro del 2008 che deteneva il record con la cifra di $ 67,000,000. Sempre negli Stati Uniti, nel fine settimana del giorno del ringraziamento la pellicola è rimasta prima in classifica raggiungendo la cifra di $ 278,000,000 suddivisi in $ 66,000,000 in cinque giorni di programmazione e $ 231,000,000 nei successivi cinque giorni. Il film ha incassato in patria la cifra di $ 293,856,559 che sommati ai $ 410,340,159 del resto delle sale mondiali raggiunge la cifra di $ 704,196,718 totali." Insomma una bella miniera d'oro per tutti coloro coinvolti nel progetto.
Se un produttore nota una serie di libri per teenager collegati tra loro non stupitevi se ne usciranno film a iosa vista la mole visto le carrettate di soldi che questi esperimenti mediocri riescono a portargli in tasca.

Io non lo rivedrei una seconda volta, gente ne viene assuefatta (e non parlo solo di quattordicenni).

Titolo originale The Twilight Saga: New Moon

Paese USA
Anno 2009
Durata 130 min
Genere fantastico, romantico
Regia Chris Weitz
Soggetto dal romanzo di Stephenie Meyer

Interpreti e personaggi
Kristen Stewart: Bella Swan
Robert Pattinson: Edward Cullen
Taylor Lautner: Jacob Black
Ashley Greene: Alice Cullen
Jackson Rathbone: Jasper Hale
Nikki Reed: Rosalie Hale
Kellan Lutz: Emmett Cullen
Peter Facinelli: Carlisle Cullen
Elizabeth Reaser: Esme Cullen
Billy Burke: Charlie Swan
Dakota Fanning: Jane
Michael Sheen: Aro
Jamie Campbell Bower: Caius
Christopher Heyerdahl: Marcus

Doppiatori italiani
Federica De Bortoli: Bella Swan
Stefano Crescentini: Edward Cullen
David Chevalier: Jacob Black
Ilaria Latini: Alice Cullen
Sandro Acerbo: Carlisle Cullen
Giò Giò Rapattoni: Esme Cullen
Christian Iansante: Charlie Swan
Davide Albano: Jasper Hale
Laura Lenghi: Rosalie Hale
Marco Vivio: Emmett Cullen

venerdì 1 ottobre 2010

Capitan America - Il Soldato d'Inverno

Bucky Burnes, spalla per tanti anni di Capitan America, muore lo stesso giorno in cui lui rimane ibernato nelle acque del canale della Manica. Questo è il grande rimorso che il risorto, ai giorni nostri, Steve Rogers si porta dentro. Cap non sa, però, che quel giorno del 1945 in quelle acque, mentre loro morivano, stava transitando un sommergibile russo sotto il comando del Generale Karpov. Con l'intento di recuperare il corpo di Capitan America per studiare il siero del supersoldato dentro di lui l'equipaggio raccoglie a bordo una sagoma. Il corpo imbarcato non è di chi loro sperano. La loro missione non riesce: anziché Cap hanno tra le mani il suo aiutante Bucky, forse morto e monco di un braccio.
Grazie ad esperimenti sulla terraferma, nella grande madrepatria Russia, riescono a riportarlo in vita anche se la memoria gli viene completamente a mancare. Ibernato nuovamente e risvegliato negli anni durante la guerra fredda, gli viene impiantato un braccio bionico e praticato un ricondizionamento mentale in modo da renderlo plasmabile alla volontà dei suoi superiori.
Tra un'ibernazione e l'altra, invecchiando di soli 5 anni tra il 50 ed il 76, in veste di Soldato d'Inverno porta a compimento numerose missioni per Karpov. Rimasto, poi, in sonno criogenico per vent'anni consecutivi viene risvegliato dall'erede di Karpov, Alexander Lukin, per uccidere il Teschio Rosso (ma il Teschio non muore così facilmente e giusto poco prima di morire, grazie all'utilizzo del Cubo, trasferisce la sua coscienza in Lukin stesso), recuperare il Cubo Cosmico e far ricadere su Jack Monroe ( ex Nomad ed ex Flagello, nonché il "Bucky" degli anni cinquanta) la colpa, dopo averlo ucciso.
La parte ancora cosciente di Lukin, rendendosi conto della pericolosità del Cubo, ordina al Soldato d'Inverno di nasconderlo in un luogo segreto e sicuro in West Virgina. La missione viene intercettata da Capitan America e Falcon. Steve vuole a tutti i costi risvegliare la memoria del suo vecchio compagno di battaglia e l'unica possibilità gli si presenta tramite l'utilizzo del Cubo Cosmico. Bucky rimane sconvolto dal flusso di ricordi ed impugnato a sua volta il Cubo sparisce senza lasciare traccia.

Come al solito ci troviamo di fronte ad una narrazione chiara e dettaglia, con richiami al passato tali da creare nella mente del lettore niubbo una chiara mappa delle vicende di Cap, partorita dalla mente del brillante Ed Brubacker. Quest'uomo prende un evento sepolto nella memoria storica degli affezionati lettori della saga e con coscienza, studio ed un pizzico di follia vi trova un'altra spiegazione in modo da riportare in vita, con un ruolo di primo piano, un personaggio altrimenti inutile e sorpassato. La riscrittura del mito di Capitan America si rivela fresca, attuale e godibile. Il tutto accompagnato, per quest'arco narrativo da disegnatori con stili diversi, ma tutti all'altezza del compito affidatogli. Il ciclo Vendicatori Divisi, Soldato d'Inverno, Civil War pubblicato nella collana Grandi Saghe ed il recente Rinato della Panini Comics/Marvel Italia sono di quelli che ti fanno apprezzare veramente l'universo supereroistico americano.

Nella speranza di avere tra le mani un volume completo della Secret Invasion e del Dark Reign questo è un volume da leggere, apprezzandolo.

Dylan Dog - La via degli enigmi

Dylan Dog n. 289, mensile
La via degli enigmi

Soggetto e Sceneggiatura: Giuseppe De Nardo
Disegni: Daniele Bigliardo
Copertina: Angelo Stano

In un luogo sacro tra i monti, grazie al sacrificio di una vergine, un sacerdote di un'antica religione ottiene l'accesso ad un antro dove vive un demone del passato che gli consegna del suo liquido seminale che dovrà utilizzare per farlo tornare tra gli esseri umani.
Un anno dopo una ragazza si presenta nello studio dell'Indagatore dell'Incubo per raccontargli del mistero che circonda suo figlio. Nato 12 mesi prima dimostra 6 anni, cammina, parla ed esercita strani poteri. Con l'aiuto di sue vecchie conoscenze Dylan dovrà recuperare un artefatto misterioso seguendo una pista tracciata da enigmi.

La prima parte di un'avventura del nostro che si prevede interessante. Nonostante i classici richiami a passati successi dell'horror, od al terzo Die Hard, la storia si sviluppa in modo intrigante tra il poliziesco ed il soprannaturale. Finalmente apprezziamo il ritorno di una sceneggiatura sensata ed originale grazie a De Nardo, accompagnato, come sempre, ai pennelli da Bigliardo in ottima forma, un Freghieri in forma. Caratterizzazione dei personaggi, descrizione dei luoghi e creazione delle atmosfere rendono gradevole ed intrigante l'intera storia.


Aspettando il secondo capitolo, tra un mese, godiamoci questo.