venerdì 29 luglio 2011

Buffy The Vampire Slayer - 7 Stagioni


Un fenomeno televisivo, volto al termine nel 2003, che continua a mietere successi e consensi anche nella nuova platea di spettatori. Una serie che ha segnato una svolta per gli ascolti della WB negli Stati Uniti e che ha avuto una vita travagliata nelle trasmissioni su Italia 1. Nella programmazione italiana non ha trovato pace nella collocazione per via degli argomenti trattati in anticipo sui tempi, non era ancora l'epoca di vampiri e demoni all'ordine del giorno, e per i dialoghi accesi. Ironia e divertimento sono, in parte, rimasti anche nell'adattamento dei dialoghi italiani, nonostante basti mettere i sottotitoli al dvd per percepire le differenze tra quanto viene recitato dai doppiatori e quello che sarebbe stato il dialogo originale.

Buffy l''ammazzavampiri è un prodotto per la televisione in sette stagioni con trame distinte, ma collegate tra di loro. Ecco un breve riassunto di ognuna.

Prima stagione
Una nuova studentessa arriva nell'allegro paesotto di Sunnydale, appena trasferitasi da Los Angeles con la madre a causa del divorzio dei genitori. Lei è Buffy Anne Summers. Non è una ragazza comune, lei è: La Cacciatrice di Vampiri. Solo una ragazza viene scelta nel mondo e fino al giorno della sua morte, quando un'altra, prenderà il suo posto, è l'unico baluardo contro le più antiche forze del male.
Nei giorni di inserimento a scuola accanto a lei si forma una compagnia eterogenea. Rupert Giles è il bibliotecario della scuola, ma anche l'Osservatore di Buffy. Giles è colui che è stato incaricato di formare la ragazza e di insegnarle come usare al meglio le sue particolari abilità. Con il passare del tempo i suoi nuovi amici Willow Rosenberg e Xander Harris vendono a conoscenza del suo ruolo e si uniscono a lei nella lotta ai mostri tanto più che una minaccia è in agguato. Tanto più che Sunnydale non è una cittadina qualsiasi. Infatti, proprio sotto la biblioteca della scuola sorge la Bocca dell'Inferno. Luogo ambito dai più potenti demoni e vampiri che una volta aperto riverserebbe il male demoniaco sulla Terra. Il primo a tentarci è un antico vampiro conosciuto come il Maestro.

Seconda stagione
Alla fine del primo anno scolastico Buffy ha perso conoscenza, si può dire che è morta, per qualche secondo per poi risorgere. A Sunnydale giunge Kendra, la nuova Cacciatrice. Al contempo in città arrivano anche Spike, e Drusilla, due potenti vampiri e sarà proprio Drusilla a ristabilire l'ordine facendo un sol boccone di Kendra. Altro vampiro a fare la sua comparsa è un bel ragazzone di nome Angel. Lui è un vampiro con l'anima e si innamora di Buffy, e lei di lui. Sfociano in passione anche l'inamicizia di Xander e Cordelia, la ragazza più ammirata della scuola, e la nuova amicizia di Willow ed Oz, che si rivelerà essere un licantropo. Tanto si approfondisce la storia tra Buffy ed Angel che, dopo una notte di sesso, lui perda l'anima, a seguito di un momento di pura felicità, e torna ad essere il vampiro spietato che ha terrorizzato popolazioni nel corso dei secoli. L'unico modo che ha Buffy per fermarlo è ucciderlo. L'azione la sconvolge così tanto che fugge dalla città senza di niente ad alcuno.

Terza stagione
Un nuovo sindaco in città. E' Richard Wilkins e nasconde più segreti di quanti se ne possano immaginare.
La morte di Kendra, un Cacciatrice, porta in città la sua sostituta Faith. Il rapporto tra le due Cacciatrici non è tra i più esaltanti. Se dapprima c'è ammirazione e rispetto, ben presto il carattere egoistico ed aggressivo di Faith spazientiscono Buffy. La nuova si allontana ed entra nelle grazie del sindaco scoprendo che non è un essere umano come tutti gli altri. Lui è il fondatore stesso di Sunnydale rimasto vivo nei secoli grazie ad un patto con un demone, per mantenerlo attivo decide di sacrificare tutti i diplomandi dell'anno in una festa di sangue l'ultimo giorno di scuola. Nello scontro finale ci saranno molte perdite ed il liceo verrà raso suolo.
Nel contempo, misteriosamente, Angel ritorna dall'inferno, sempre dotato di anima, ed aiuta Buffy nei momenti di difficoltà, fino all'ultimo. Dopo l'ultima battaglia decide di porre fine all'impossibile storia d'amore con la ragazza e di andare a combattere i demoni a Los Angeles.
A causa si un bacio tra Xander e Willow la storia con Cordelia finisce. Willow riesce a conservare l'amore di Oz, anche se con delle riserve da parte di lui

Quarta stagione
E' l'ora dell'università. Buffy e Willow si iscrivono a quella di Sunnydale, mentre Xander decide di lavorare. Per il ragazzo dopo la fine della storia con Cordelia si inizia a frequentare con Anya, un demone della vendetta privato dei poteri conosciuto nella terza stagione.
La licantropia di Oz lo mette in contatto con una ragazza con la sua stessa mutazione. Dopo aver fatto sesso con lei decide di lasciare Willow e la città. Willow rimane sconvolta, per distrarsi inizia a frequentare un circolo di streghe dove conosce una ragazza di nome Tara Maclay. Le due si scoprono attratte e si innamorano.
Sulla strada di Buffy come Cacciatrice si interpone L'organizzazione, un'agenzia governativa segreta che come obiettivo ha quello di cattura, studiare e sottoporre ad esperimenti le creature demoniache. Tra le loro grinfie finisce anche Spike, al quale viene impiantato nella testa un chip che non gli permette di aggredire umani. L'assistente della professoresse di psicologia Maggie Wlash, Riley Finn, è membro dell'Organizzazione tanto quanto la donna ne è il comandante. Tra Riley e Buffy scoppia una storia d'amore intensa che li vedrà anche fianco a fianco per sconfiggere il vero scopo dell'associazione segreta: creare un nuovo essere unendo membra di diverse specie di demoni. Adam, questo il suo nome, sarà l'avversario finale da sconfiggere.

Quinta stagione
Dawn Summers è la sorella di Buffy. Tutti si ricordano di lei, lei si ricorda di tutto, il sangue di Buffy scorre nelle sue vene, ma non è quello che sembra e neanche lei ne è cosciente. Dawn è la Chiave, un connubio di luce ed energia, della quale è alla ricerca un potente demone di nome Glory. La ricerca è incessante poiché l'energia custodita in Dawn le serve per aprire un portale intradimensionale che le serve per ritornare nel suo universo, di contralto distruggendo tutti gli altri. L'unico modo per aprire il portale è, infatti, utilizzare il sangue di Dawn. Quello di chiuderlo è di ucciderla.
In parallelo finisce la storia tra Buffy e Riley ed Anya e Xander annunciano il loro fidanzamento. Un tragico evento complica tutto ancora di più Joyce, la madre di Buffy e Dawn, muore per un tumore al cervello lasciando sole le ragazze.
La serie si conclude con l'eroica morte di Buffy, per salvare la sorella ed il mondo.

Sesta stagione
Willow è diventata una strega molto potente, tanto da spaventare i suoi amici. Non rassegnata alla morte di Buffy organizza, insieme a Tara, Xander e Anya, un incantesimo per riportarla in vita. Buffy risorge, ma non ne è molto contenta. L'infelicità è così radicata da trovare unico conforto tra le braccia di Spike, sfociando in una relazione più sessuale che sentimentale.
Si affastellano i problemi. Buffy confessa agli amici che non era all'inferno come loro credevano, ma felice in Paradiso, tra Willow e Tara si crea tensione per gli abusi del potere magico della prima, un trio di nemici decide di essere la nemesi di Buffy e di complicarle la vita, loro sono: Warren Meers, Jonathan Levinson e Andrew Wells. La svolta nella malvagità del trio si ha quando, per errore, uccidono Kathrina, la ex di Warren e cercano di incolpare Buffy. Il coperchio della pentola salta ed Andrew e Jonathan vengono arrestati per il crimine, mentre Warren fugge. Fugge per poi presentarsi a casa di Buffy sparando all'impazzata, colpendo lei ed uccidendo Tara. Il tutto nei giorni in cui Xander manda a monte il suo matrimonio con Anya e lei ritorna ad essere un demone della vendetta in attività.
La morte di Tara sconvolge Willow tanto da indurla ad uccidere Warren e tentare di porre fine al mondo.

Settima stagione
Il liceo Sunnydale viene ricostruito, Dawn inizia a frequentarlo. C'è un nuovo preside che offre un lavoro come consulente scolastico a Buffy. Spike torna in città dopo essersi sottoposto ad infinite prove per riacquisire la sua anima. Willow torna dopo essere stata con Giles in Inghilterra ed aver frequentato un programma in grado di renderla capace di gestire le sue arti magiche. Andrew e Jonathan tornano dal Messico, dove si erano rifugiati da Willow, e dissotterrano il sigillo della Bocca dell'Inferno. Andrew accoltella, uccidendolo, il suo amico per offrire un sacrificio di sangue e farlo aprire. Buffy, Willow, Spike, Dawn iniziano a vedere fantasmi di persone care che li spingono a fare cose inconsuete. Sono le manifestazioni del Primo, un'arcaica forma di male sempre esistita e che sempre esisterà che cerca un modo di impadronirsi del mondo. Il Consiglio degli Osservatori a Londra viene decimato, le potenziali cacciatrici vengono dirottate a Sunnydale, nella casa di Buffy. Tra loro Kennedy si innamorerà di Willow e ne verrà ricambiata. Torna anche Faith a dare una mano nel momento del bisogno. Buffy deve, però, capire ed accettare il momento che sta vivendo e decide di affrontare in solitaria il più potente emissario del Primo: l'ex prete Caleb.
Il tutto in attesa di un finale di stagione, serie e saga pirotecnico.

I protagonisti
Buffy Anne Summers (Sarah Michelle Gellar, doppiata da Barbara De Bortoli)
Willow Rosenberg (Alyson Hannigan, doppiata da Myriam Catania e Emanuela D'Amico)
Xander Harris (Nicholas Brendon, doppiato da Niseem Onorato e Christian Iansante)
Rupert Giles (Anthony Stewart Head, doppiato da Stefano Benassi)

Personaggi secondari
Anya Jenkins (stagioni 3-7, Emma Caulfield, doppiata da Laura Latini e Ilaria Latini)
Spike (stagioni 2-7, James Marsters, doppiato da Giorgio Borghetti e Fabio Boccanera)
Cordelia Chase (stagioni 1-3, Charisma Carpenter, doppiata da Francesca Fiorentini)
Angel (stagioni 1-3), David Boreanaz, doppiato da Francesco Bulckaen)
Tara Maclay (stagioni 4-6, Amber Benson, doppiata da Sabrina Duranti e Georgia Lepore)
Dawn Summers (stagioni 5-7, Michelle Trachtenberg, doppiata da Emanuela D'Amico)
Riley Finn (stagioni 4-6, Marc Blucas, doppiato da Nanni Baldini)
Daniel "Oz" Osbourne (stagioni 2-4, Seth Green, doppiato da Davide Lepore)

Chi altro?
Faith Lehane (stagioni 3, 4, 7, Eliza Dushku, doppiata da Giuppy Izzo e Federica De Bortoli)
Drusilla (stagioni 2, 5, 7, Juliet Landau, doppiata da Claudia Catani e Laura Boccanera)
Joyce Summers (stagioni 1-5, 7, Kristine Sutherland, doppiata da Chiara Salerno)
Harmony Kendall (stagioni 1-5, Mercedes McNab, doppiata da Claudia Pittelli)
Jenny Calendar (stagioni 1-3), Robia LaMorte, doppiata da Giuppy Izzo)
Preside Snyder (stagioni 1-3, Armin Shimerman, doppiato da Giovanni Petrucci)
Wesley Windham Pryce (stagione 3, Alexis Denisof, doppiato da Vittorio Guerrieri)
Il Maestro (stagioni 1-3, 7, Mark Metcalf, doppiato da Eugenio Marinelli e Romano Malaspina)
Sindaco Wilkins (stagioni 3, 7, Harry Groener, doppiato da Fabrizio Pucci)
Adam (stagioni 4, 7, George Hertzberg, doppiato da Ennio Coltorti)
Glory (stagioni 5, 7, Clare Kramer, doppiata da Roberta Pellini)
Caleb (stagione 7, Nathan Fillion, doppiato da Angelo Maggi)
Warren Mears (stagioni 5-7, Adam Busch, doppiato da Corrado Conforti, Francesco Venditti e Stefano Crescentini)
Jonathan Levinson (stagioni 2-4, 6-7, Danny Strong, doppiato da Francesco Venditti, Stefano Crescentini e Davide Chevalier)
Andrew Wells (stagioni 6-7, Tom Lenk, doppiato da Marco Vivio e Davide Chevalier)
Amy Madison (stagioni 1-4, 6-7, Elizabeth Anne Allen, doppiata da Claudia Pittelli)
Kendra (stagione 2, Bianca Lawson, doppiata da Sabrina Duranti)
Preside Wood (stagione 7, D.B. Woodside)

Come detto questa serie è entrata prepotentemente nell'immaginario de teen ager americani prima e di tutto il mondo poi. Non escludo neanche che abbia aperto la strada all'invasione di vampiri e similari a cui stiamo assistendo in questi anni. Whedon ha creato, con i suoi collaboratori, una macchina ben oliata, con pochi punti deboli. Non c'è una serie più debole di un'altra, ma, come capita sempre, in ogni serie un episodio meno riuscito di altri. Capolavoro assoluto è stato lo spiazzare lo spettatore con il musical della 5 stagione. Mentre la costanza è stata quella di affrontare temi quotidiani, politici, religiosi, attraverso metafore, ma in modo comprensibile a chi volesse vederli. Questo modo di narrare, che già fu proprio della serie Classica di Star Trek, ha permesso agli autori di creare una serie con molteplici chiavi di lettura.
Non si contano le citazioni che sono state portate sul piccolo schermo nelle sette stagioni di vita dello show. Da Star Wars a Star Trek, dall'universo dei fumetti Marvel a quello DC, dai classici dell'horror a quelli di fantascienza. Un modo sia per affezionare gli spettatori più esigenti sia per permettere alle nove leve di conoscere e scoprire pietre miliari del passato, che mai dovrebbero andare perse, come il mostro di Frankenstein, La notte della cometa o L'invasione degli Ultracorpi.
Purtroppo alla fine della settima stagione la protagonista, Sarah Michelle Gellar, ha deciso di chiudere la sua esperienza e la serie all'apice del successo. Con una serie di script già eleborati Whedon non ha voluto gettare la spugna ed ha deciso di continuare l'ottava stagione su un nuovo media: il fumetto. Pubblicato in Italia da differenti editore è recuperabile in fumetteria, e non è detto che prima o poi troviate anche qui un post al riguardo.
A precedere il tutto però esiste un film, un lungometraggio, dal titolo omonimo, ma con attori diversi che introduce le caratteristiche fondamentali che ritroveremo nella seria. Un flop in America e nel resto del mondo, magari un giorno sarà ospitato anche su queste pagine.

In sintesi, visto che il post è già abbastanza lungo, se non l'avete vista vedetela, se l'avete vista vi piacerà assaporarla di nuovo, senza la pubblicità, e reincontrare amici che vi hanno tenuto compagnia per sette stagioni in tre anni sugli schermi televisivi.

Titolo originale Buffy the Vampire Slayer
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1997-2003
Formato serie TV
Genere horror, commedia, azione, drammatico
Stagioni 7
Episodi 144
Durata 45 minuti circa
Lingua originale inglese
Caratteristiche tecniche
Aspect ratio 4:3 (st. 1-3) e 16:9 (st. 4-7)

Crediti
Ideatore Joss Whedon

Interpreti e personaggi
Sarah Michelle Gellar: Buffy Anne Summers
Nicholas Brendon: Alexander "Xander" Lavelle Harris
Alyson Hannigan: Willow Rosenberg
Anthony Stewart Head: Rupert Giles
David Boreanaz: Angel
Charisma Carpenter: Cordelia Chase
Seth Green: Daniel "Oz" Osbourne
James Marsters: Spike
Emma Caulfield: Anya Jenkins
Marc Blucas: Riley Finn
Amber Benson: Tara Maclay
Michelle Trachtenberg: Dawn Summers
Eliza Dushku: Faith Lehane

Doppiatori e personaggi
Barbara De Bortoli: Buffy Summers
Niseem Onorato: Xander Harris
Christian Iansante: Xander Harris
Myriam Catania: Willow Rosenberg
Stefano Benassi: Rupert Giles
Francesco Bulckaen: Angel
Francesca Fiorentini: Cordelia Chase
Davide Lepore: Daniel "Oz" Osbourne
Giorgio Borghetti: Spike
Fabio Boccanera: Spike
Laura Latini: Anya Jenkins
Nanni Baldini: Riley Finn
Sabrina Duranti: Tara Maclay
Georgia Lepore: Tara Maclay
Emanuela D'Amico: Dawn Summers
Giuppy Izzo: Faith Lehane

Produttore esecutivo Joss Whedon, Marti Noxon
Casa di produzione Mutant Enemy, Kuzui Enterprises, Sandollar Television e 20th Century Fox Television
Prima visione
Prima TV Stati Uniti d'America
Dal 10 marzo 1997
Al 20 maggio 2003
Rete televisiva The WB (st. 1-5), UPN (st. 6-7)
Prima TV in italiano (gratuita) Dal 11 giugno 2000 Al 1º febbraio 2005 Italia 1
Prima TV in italiano (pay TV) Dal 1º novembre 2003 Fox

Spin-off Angel

giovedì 28 luglio 2011

Martin Mystère - Speciale 28

Speciale Martin Mystère n. 28, annuale
I dolori del giovane Martin

Soggetto e sceneggiatura: Carlo Recagno
Disegni: Rodolfo Torti
Copertina: Giancarlo Alessandrini

Lo smaltimento dell'eccesso di ricordi in casa di Martin Mystère porta alla luce ricordi delle avventure del giovane Martin. Questa volta è il turno della storia legata ad un casco da football, appartenuto a Chris Tower (futuro direttore di Altrove ed all'epoca compagno di stanza dello stesso Martin). Se la maggior parte della vita di college, ed Harvard non ne è da meno, si basa tutta intorno alle feste non mancano i compiti extra. Il professor Von Hansen affida ai due ragazzi il compito di aiutare una ricercatrice esterna all'università nello studio di un oggetto misterioso di origine sconosciuta. Ovviamente anche se all'apparenza può sembrare un compito ostico, ma privo di pericoli, vista l'implicazione delle nostre due conoscenze, così non si rivelerà. Anzi sarà il motore che avvierà il pericolo nella vita dei due giovani studenti.

Come sempre quando sono davanti all'idea di utilizzare una "forma" diversa del personaggio su cui è incentrata la serie mi trovo a disagio nell'affrontare il fumetto. Tale malessere mi si è accresciuto dopo aver visto i cartoni animati con un giovane Martin impegnato in strane avventure. Il vedere un altro Giovane Martin, stavolta su carta, anche se con l'avvallo di Castelli/Bonelli, raffredda il mio animo pre lettura. Nonostante tutto l'albo si rivela piacevole, semplice nella sua concezione classica, e mette sul piano aspetti del protagonista che non troverebbero mai spazio nella serie regolare, tanto più visto il suo matrimonio con la compagna storica Diana. Si buttano li riferimenti a quello che succederà in futuro, la crescita ed il mantenimento delle vecchie amicizie negli anni e qualche modo di vita classico americano. Curata la rappresentazione degli anni '60 resi visivamente da Torti sia nei vestiti che negli arredi.

Tutto sommato uno speciale gradevole, anche se aggiunge poco a ciò che è Martin Mystère. Sugli almanacchi, per variare, anni fa si era iniziato a scrivere le avventure del Docteur Mystère, sugli speciali, ora, del giovane. Scrivere di Mystère non deve essere affatto facile, forse, almeno sulla serie regolare, costruire un arco narrativo complesso permetterebbe di tenere storie brevi per le testate correlate.

Comunque ad un appassionato della serie quest'albo non può mancare. In aggiunti troviamo anche:

Martin Mystère presenta: Numeri immaginati
Soggetto e sceneggiatura: Alfredo Castelli
Disegni: Alfredo Orlandi, Lucio Filippucci, Antonio Sforza

L'albetto allegato vede la presenza di Dee, Kelly, Angie, come ogni anno, nella vita del Professor Mystère. Il motore delle tre brevi vicende contenute sono i misteri matematici ed il loro fil rouge è il misterioso Teorema di Fermat. A dire il vero, anche se è scritto da Castelli, l'intreccio si rivela essere pesante e noioso. La matematica non sarà il mio forte, ma i misteri legati ad essa riescono ad appassionarmi anche se, in questo caso, devo ammettere di aver fatto fatica a restar sveglio e di aver dovuto interrompere spesso la lettura. A suo ulteriore discredito, l'albetto è costituito da diverse storie disegnate da disegnatori diversi e questo non aiuta, sopratutto me. Capisco che certe storie non riescano a trovare uno sviluppo tale da essere pubblicate autonomamente, ma tante volte certe sceneggiature, semplicemente, non vanno tradotte in disegni e pubblicate. Lo Speciale di Mystère è l'unico ad aver conservato un albetto aggiuntivo in casa Bonelli, per la gioia dei suoi lettori. Speriamo che lo standard ritorni ad essere quello dei precedenti.

mercoledì 27 luglio 2011

Hulk Rosso

Bruce Banner è imprigionato in California , una decina di km sottoterra, in una cella a prova di evasione.
In Russia qualcuno di estremamente forte uccide Abominio. Le tracce lasciate sul posto fanno pensare ad Hulk.
Sul nuovo eliveivolo S.H.I.E.L.D. Tony Stark e She Hulk si interrogano su chi possa essere stato quando le mani di un Hulk rosso afferrano al ragazza, la mettono al tappeto e distruggono la nave volante. Ci si rende conto che si ha a che fare con una nuova creatura, molto più cognitiva e determinata del classico Hulk verde.
Hulk rosso si sconta prima con Bomba-A e poi va alla ricerca di Banner. La battaglia che lui vuole è quella con l'Hulk originale. Quando la ottiene lo mette alle stretto, Hulk viene salvato solo dall'intervento di Thor. Thor che le busca di santa ragione anche lui e viene esiliato sulla Luna. Al ritorno Hulk rosso se la deve vedere sia con Hulk verde che con Thor (rientrato dalla Luna) e viene messo al tappeto. Ma rimane il libertà. L'unico a sapere chi è veramente l'Hulk Rosso è Bomba-A (Rick Jones), ma viene stordito prima di poterlo rivelare.

Nel frattempo She-Hulk raduna le eroine dell'universo Marvel sue amiche e riesce a rintracciare l'Hulk Rosso sul Monte Rushmore. Nonostante She Hulk, Tundra e Valchiria siano ottime combattenti, ed attrezzate dallo S.H.I.E.L.D. stesso, Hulk rosso riesce a sbaragliarle facilmente. Aiutare il terzetto giungono all'improvviso Sue Richards, Tempesta, Vedova Nera, Donna Ragno, Dazzler, Hellcat, Risque e Tigra. Tutte insieme riescono a mettere al tappeto il possente avversario e decidono di aspettare che si trasformi nell'umano in cui è nascosto.
Con un'astuta strategia (si finge svenuto) l'Hulk Rosso riesce a ricaricare le energie ed a sfuggire alla cattura, dandosi alla fuga.

In questo volume delle Leggende Marvel sono raccolte storie di puro svago e massacro. Sopratutto la prima storia, che vede ai testi Ed McGuinness ed ai disegni un ammirevole Jeph Loeb, è l'apoteosi della mazzata. Hulk rosso affronta al suo esordio Abominio, Bomba-A, Hulk e Thor (entrambi per due volte) ed andrebbe vicino allo scontro anche con la Cosa se quest'ultima non si distraesse. Divertente anche la seconda storia di Loeb e Cho, in cui l'orgoglio femminile delle donne più forti dell'universo Marvel viene ha un moto di rivalsa nei confronti della nuova creatura sulla scena. Divertente e gustoso vedere She Hulk, Tundra, Valchiria, Sue Richards, Tempesta, Vedova Nera, Donna Ragno, Dazzler, Hellcat, Risque e Tigra fare a mazzate con Rulk.
Le ultime pagine riportano una storia di Loeb e Trimpe che tratta della vita e della morte di Abomino; un interessante riassunto.

Non è un volume necessario nelle pubblicazioni Marvel. Ha si la sua collocazione tra World War of Hulk e World War of Hulks, ma non è fondamentale. Se ci si vuole divertire, invece, la lettura è consigliata.

Nome originale Red Hulk, Rulk
Alter ego Thunderbolt Ross

Disegni Jeph Loeb
Storia Ed McGuinness

Editore Marvel Comics
Apparizione gennaio 2008
1ª app. in Hulk n. 1 - Vol. 2[1]
Editore it. Marvel Italia
1ª apparizione it. gennaio 2009
1ª app. it. in Devil & Hulk n. 145

Poteri
Abilità Forza e resistenza sovrumane
Fattore rigenerante
Può emanare calore, col crescere della rabbia
Intelligenza tattica
Capacità di assorbire energia

Alleati
Bruce Banner
Thundra
Elektra
Punisher
Deadpool

Nemici
Abominio
Hulk
Liberatrici
Iron Man
She-Hulk
Doc Samson
Red She-Hulk
Intelligencia
X-Force

Parenti
Betty Ross(figlia)
Bruce Banner (genero)

martedì 26 luglio 2011

Piranha 3D

Il Lago Vittoria sorge in quello che era un vulcano preistorico. Un terremoto sotterraneo fa aprire una crepa sul fondo del lago. La nuova faglia creatasi mette in contatto il vecchio bacino del lago con uno nuovo sotterraneo. Tale unione permette a migliaia di famelici piranha preistorici di trasferirsi dalle acque isolate da millenni a quelle che, ogni giorno, sono frequentate da esseri umani. Caso vuole che il tutto accade nei giorni in cui, nella piccola cittadina dell'Arizona, dove si trova il lago, sia in atto lo spring break, folle pausa dei corsi universitari che si tiene annualmente in marzo. Numerosi ragazzi sono nelle acqua del lago, su barche più o meno piccole, ad ubriacarsi e fare follie ad ogni ora. Il pranzo per i famelici pesci carnivori è servito.

Credo di non avere mai visto tanti cadaveri in un unico film horror quanti in questo. Una versione affamata dello squalo con belle ragazze mezze nude ed una trama molto leggera. Uno splatter perfetto che coniuga, come da classico degli anni 80, sangue e ragazze mezze, o tutte, nude. Come detto la trama è quel che è, ma per 80 minuti ci si diverte e si assiste ad un buon massacro. Il film non ha bisogno di tante parole, vale la pena vederlo. Non dimentichiamo i camei, o la partecipazione marginale, di due grandi di Hollywood come Christopher Lloyd e Richard Dreyfuss. Appare anche il regista/attore Eli Roth e tra i protagonisti l'ex ragazzo prodigio di tante serie televisive Jerry O'Connell. Il ruolo d'onore nella pellicola, la donna forte, la protagonista, spetta ad un'attrice sottovalutata dallo star system Elisabeth Shue.
Gli effetti speciali sono ottimi. La gente sembra venir mangiata sul serio dagli ironici ed iconici protagonisti.
Non so se dire peccato di averlo visto solo in DVD e non nel famigerato 3D, ma mi ha soddisfatto anche questa versione.

Di questo brillante remake diretto da Alexandre Aja è' già in lavorazione il seguito che promette di essere ancora di più.

Titolo originale Piranha 3-D
Paese Stati Uniti
Anno 2010
Durata 84 min
Genere horror, thriller, splatter
Regia Alexandre Aja
Sceneggiatura Alexandre Aja, Josh Stolberg, Pete Goldfinger, Grégory Levasseur
Produttore Alexandre Aja, Mark Canton, Marc Toberoff, Grégory Levasseur
Casa di produzione The Weinstein Company
Dimension Films
Atmosphere Entertainment MM
Chako Film Company
Intellectual Properties Worldwide
Distribuzione (Italia) BiM Distribuzione
Fotografia John R. Leonetti
Montaggio Baxter
Effetti speciali Derek Wentworth
Musiche Michael Wandmacher
Scenografia Clark Hunter
Trucco Greg Nicotero, Howard Berger

Interpreti e personaggi
Elisabeth Shue: Sceriffo Julie Forester
Steven R. McQueen: Jake Forester
Adam Scott: Novak Radzinsky
Jerry O'Connell: Derrick Jones
Ving Rhames: Agente Fallon
Jessica Szohr: Kelly Driscoll
Christopher Lloyd: Carl Goodman
Kelly Brook: Danni
Paul Scheer: Andrew "Drew" Cunningham
Cody Longo: Todd Dupree
Sage Ryan: Zane Forester
Brooklynn Proulx: Laura Forester
Dina Meyer: Paula Montellano
Ricardo Chavira: Sam
Riley Steele: Crystal
Eli Roth: presentatore concorso maglietta bagnata
Richard Dreyfuss: Matthew Boyd

Doppiatori italiani
Roberta Greganti: Sceriffo Julie Forester
Fabrizio De Flaviis: Jake Forester
Roberto Gammino: Novak Radzinsky
Angelo Maggi: Derrick Jones
Claudio Fattoretto: Agente Fallon
Perla Liberatori: Kelly Driscoll
Dario Penne: Carl Goodman
Francesca Manicone: Danni
Tito Marteddu: Zane Forester
Agnese Marteddu: Laura Forester

lunedì 25 luglio 2011

Capitan America - Il primo Vendicatore

L'esercito americano è alle prese con la Seconda Guerra Mondiale. Sul fronte europeo le cose non vanno proprio per il meglio. In patria il reclutamento è necessario e costante. Tra le truppe trova posto ogni genere di persone, ma non Steve Rogers di Brooklyn. Ha grandi ideali, grande forza morale, ma non le attitudini fisiche. Leggermente rachitico, con problemi cardiaci e polmonari non è l'uomo che l'esercito cerca. Nonostante i suoi cinque, illegali, tentativi di essere arruolato la dichiarazione di non idoneità è l'unica risposta che riceve. L'ultimo tentativo lo fa alla fiera della scienza di Howard Stark. Qui, notato dal dott. Erskine, viene introdotto in un programma speciale atto a creare il Supersoldato. Attraverso l'iniezione di sostanze chimiche, studiate e calibrate, nel progetto si punta al potenziamento del fisico e delle caratteristiche psicologiche del soggetto. L'esperimento riesce, ma Steve rimarrà per sempre l'unico vero supersoldato. L'esercito non capisce la potenzialità dell'uomo nuovo che ha di fronte e impiega il ragazzo solo per spettacoli teatrali in giro per l'America prima e dell'Europa in seguito. Trovatosi al fronte per uno spettacolo al battaglione presso il quale presta servizio un suo vecchio amico, James "Bucky" Barnes, scopre che è disperso in missione.
Sapendo di poter fare molto di più che semplici recite, con il costume di Capitan America in dosso, si lancia al salvataggio del suo amico. Una missione suicida dalla quale però esce vincitore. Non prima, però, di aver affrontato la sua nemesi futura: il Teschio Rosso. Gerarca nazista prima, capo supremo dell'Hydra poi. Il suo scopo è quello di dominare il mondo grazie all'energia del Cubo Cosmico, perso da Odino, sconfiggendo sia l'America che i nazisti di Hitler che l'hanno finanziato sin'ora.
Con uomini fidati al suo fianco iniziano le missioni di Capitan America per distruggere le fabbriche di armi Hydra in giro per l'Europa, prima che Teschio Rosso porti la guerra sul suolo americano.
E' in questo contesto che Capitan America perde la vita. Per impedire al suo avversario di scagliare bombe altamente distruttive sulle principali città degli Stati Uniti lotta con il Teschio e, sconfittolo, riesce a deviare la rotta dell'aereo sul qual viaggiavano al polo nord. Qui, per impedire la deflagrazione, si schianta nei ghiacci. Capitan America, Steve Rogers, è disperso in azione. Nessuno lo cercherà, convinti della sua morte.
Ai giorni nostri, però, l'eliveivolo viene ritrovato ed al suo interno il corpo ibernato dell'eroe.
Risvegliatosi, a confronto con Nick Fury, vaglierà la proposta del capo dello S.H.I.E.L.D. di entrare in una formazione di élite di supereroi: i Vendicatori.

Da quando hanno iniziato seriamente a produrre film di questo genere sto aspettando una pellicola degna di Capitan America. Al cinema sono andato con grandi aspettative. La partenza è stata positiva: ho trovato i biglietti per il 2D in un cinema comodo, certo sala 6, ma sempre meglio del 3D.
La storia in se è semplice, ma articolata. Un tipico film circolare che parte dal finale e con un lungo flashback ti fa capire come ci siamo arrivati, per poi proseguire poco dopo in previsione dei seguiti.
Io sono un amante, ma non estremo cultore e conoscitore dei fumetti Marvel, quindi conosco solo le ultime storie degli eroi della casa delle idee. Detto questo.
Il film mi è piaciuto molto, ho trovato che sia durato persino poco. Fosse andato avanti altre due ore, con lo stesso ritmo, la stessa intensità, l'avrei assorbito senza problemi. Ben articolato, con colpi di scena, che in sala hanno sortito l'effetto sperato, un ritmo coinvolgente ed un cast di alto livello. La serietà professionale di attori come Tommy Lee Jones, Hugo Weaving, ma soprattutto il carismatico ed intenso Stanley Tucci. Il protagonista Chris Evans si rivela abbastanza credibili nei panni di un giovane Steve Rogers, ancora impulsivo e non conscio del suo destino, che è leggermente diverso dall'eroe maturo del quale si legge negli albi a fumetti.
Nella lunga e complessa avventura raccontata si innestano molti spunti per altre storie. A partire dal Cubo Cosmico, già visto dopo i titoli di coda di Thor, a Bucky, al prelievo di sangue fatto a Steve, alla scomparsa del Teschio Rosso, la presenza di Dum Dum Dugan e Arnim Zola ed ad altri piccoli dettagli disseminati nei 125 minuti di pellicola.
Effetti speciali adatti allo scopo, niente di eccessivamente enfatizzato, il make up di Hugo Weaving azzeccato in ogni inquadratura, ambientazione ben ricostruita e basi segrete dell'Hydra enormi rendono l'atmosfera sempre credibile.
La regia di Joe Johnston, solo al suo 11 film dopo Jumanji, Wolfman, Rocketer, si rivela puntale, fluida e precisa.
Le musiche e la colonna sonora ricostruiscono un'epoca passata da 70 in modo credibile.
Forse l'unico difetto, voluto o no, è che non trasmette quel senso di unità, "bandiera", che si è consolidato nel personaggio dei fumetti in questi anni, sopratutto dopo la sua morte alla conclusione della Civil War.

Forse non il migliore dei film di genere, ma ci va molto vicino. Personalmente, per via del valore effettivo al personaggio, l'ho trovato ottimo e lo rivedrei, da subito, almeno un altro paio di volta (peccato che si debba pagare per farlo).

Da vedere subito. Subito ho detto! Che fate ancora qui?

Titolo originale Captain America: The First Avenger
Paese USA
Anno 2011
Durata 124 min
Genere supereroi
Regia Joe Johnston
Soggetto dai fumetti Marvel Comics
Sceneggiatura Christopher Markus, Stephen McFeely
Produttore Kevin Feige
Produttore esecutivo Louis D'Esposito, Joe Johnston, Stan Lee,
Casa di produzione Marvel Studios
Distribuzione (Italia) Universal Pictures
Fotografia Shelly Johnson
Montaggio Michael McCusker, Robert Dalva, Jeffrey Ford
Musiche Alan Silvestri
Scenografia Rick Heinrichs
Costumi Jeffrey Kurland

Interpreti e personaggi
Chris Evans: Steve Rogers/Captain America
Hugo Weaving: Johann Schmidt/Teschio Rosso
Hayley Atwell: Peggy Carter
Tommy Lee Jones: Chester Phillips
Stanley Tucci: Abraham Erskine
Sebastian Stan: James "Bucky" Barnes
Dominic Cooper: Howard Stark
Toby Jones: Arnim Zola
Neal McDonough: Dum Dum Dugan
Derek Luke: Gabe Jones
Kenneth Choi: Jim Morita
Bruno Ricci: Jacques Dernier
Samuel L. Jackson: Nick Fury

Doppiatori italiani
Marco Vivio: Steve Rogers/Capitan America
Ilaria Latini: Peggy Carter
Carlo Cosolo: Johann Schmidt/Teschio Rosso
Emiliano Coltorti: James "Bucky" Barnes
Marco Guadagno: Arnim Zola
Saverio Moriones: Chester Phillips
Luca Biagini: Abraham Erskine
Paolo Buglioni: Nick Fury

venerdì 22 luglio 2011

Rose Madder

Rose Madder
Titolo originale Rose Madder
Autore Stephen King
1ª ed. originale 1995
Genere romanzo horror
Lingua originale Inglese

Rose è sposata con Norman Daniels, poliziotto, da 15 anni. Da 15 anni subisce violenze fisiche di ogni tipo, senza ragione e senza speranza di poter reagire e sopravvivere. Mentre rassetta casa, una casa dalla quale non può uscire senza una ragione precisa e programmata, si accorge di una piccola, insignificante, macchia di sangue sotto il cuscino, dal suo lato del letto. Le scatta qualcosa dentro. Prende la carta di credito, del conto comune suo e di Norman, e scappa. Scappa lontana, tanto lontana da rimanere introvabile per quasi un anno. Spaventata e scossa, nella nuova città, viene aiutata dall'associazione Figlie e Sorelle, donne che aiutano donne nella stessa situazione di Rose, a trovare prima un lavoro e poi un appartamento dove vivere. Lo stesso qualche soldo in più non guasta. Decide, così, di vendere l'anello di fidanzamento ed entra in un negozio di pegni. L'anello non vale molto, ma le riesce di scambiarlo con un quadro che la colpisce nel profondo. Un quadro chiamato Rose Madder. Una notte sognerà di entrare in quel quadro ed aiutare la donna che vi è raffigurata in una missione pericolosa, ottenendo la sua gratitudine. Quando Norman la troverà, e la troverà, la donna del quadro ricambierà il favore.

Leggendo ravvicinati diversi romanzi di King si capisce come, un minimo, cerchi di dare coerenza all'universo che sta creando. In questo romanzo troviamo accenni a Susan Day, personaggio di Insomnia, a Cynthia Smith, che ricompare ne I Vendicatori e Desperation, alla Misery dei romanzi di Paul Sheldon, di Misery non deve morire, insomma un bel po' di carne al fuoco. Di per se il romanzo ricorda un misto tra, il già citato, Insomnia, per la parte fantasiosa, e Dolores Claiborne, per quanto riguarda le scene di vita quotidiana. Una narrazione che fila, anche se al termine della lettura si ha la sensazione che qualcosa sia rimasto in sospesa, e che appassiona. Forse in alcuni punti eccessivamente, ed inutilmente, prolisso, tanto da spingere a saltare paragrafi essendo sicuri di non perdersi alcunché.
L'idea del quadro come veicolo magico, di vendetta, di rifugio è ben descritta. Le fasi di scoperta dell'arcano da parte di Rosie permettono al curioso appetito del lettore di appassionarsi alle vicende della donna. L'evoluzione del personaggio è lenta, ma certa. Da una donna spaventata e dimessa, diviene sicura e sensualmente erotica (sopratutto nell'astrazione dalla realtà).

Un romanzo che con qualche pagina in meno sarebbe stato migliore, ma che si fa leggere senza ritrosia.

giovedì 21 luglio 2011

La crisi, il governo, le tasse.


Mi stavo mettendo comodo sul divano a sceglie se guardare i contenuti speciali del Blu Ray "Batman il ritorno" o giocare online con l'X-Box al multiplayer di Assassin's Creed Brotherhood, quando mi è venuto un dubbio. Cosa sono i mercati? No, non quelli del lunedì o del giovedì in piazza, non quelli comunali. No, i mercati per salvare i quali il Governo del mio Paese ha aumentato le tasse e ridotto i servizi.
I mercati sono un concetto astratto, per me. Sono quella cosa che se va male, visto che i soldi del mio futuro TFR sono li investiti da privati che non conosco, mi fa perdere i soldi della pensione privata, che dovrei usare per sopravvivere in vecchiaia e che sto accumulando per sopperire alla mancanza quella statale, che non avrò.
Partiamo dal concetto che questa meravigliosa manovra, che in tre anni ridurrà di tremila euro il mio reddito, serve per finanziare personaggi, già ricchi di loro, che hanno comperato caterve di BOT dello Stato, e che quindi guadagnano prestando soldi allo Stato, e che sostengono che il Governo del Paese dove vivo non è più affidabile. Secondo loro il Governo in carica non è in grado di garantire la crescita economica del Paese e noi dobbiamo dimostrargli che non è così. Che siamo solidi. Ora, chi possiede veramente i BOT? Il 50%, secondo fonti di Banca Italia, sono in possesso di Paesi stranieri. Questo vuol dire che la metà del nostro Paese non è italiana: è tedesca, francese, inglese, ma non più italiana. Loro hanno investito in titoli del nostro Stato e se non saremo in grado di pagare gli interessi, che stanno maturando, dovremo dargli pezzi della nostra nazione.
Ma dimentichiamoci per un attimo degli stranieri. Il restante 50% è in mano di investitori italiani, ma chi sono? Sono gente come me? Come mia madre? Come i miei amici? No, chi ci è vicino è solo l'estrema minoranza. Loro sono assicurazioni, banche, istituti di credito. Tutti organismi che hanno la possibilità di investire fortemente in questo tipo di titoli. Sono gestiti da gente che guadagna con i soldi che noi paghiamo di tasse. Quelli che vanno a pagare gli interessi dei titoli in loro possesso. Gente che da questa crisi economica continua, nella quale viviamo, ci guadagna profumatamente.
Ed io? Io sono, per ora, fortunato rispetto a molta altra gente. Ho un lavoro a tempo indeterminato, in una multinazionale che, per il momento, fa di tutto per investire il meno possibile e remunerare il meno possibile, ed una situazione economica abbastanza stabile. Però alle spalle ho un mutuo a rata fissa e tasso variabile che mi deve accompagnare per i prossimi 15 anni, se mi va bene. Ho un'automobile, costretto ad averla se voglio andare al lavoro fuori città, visto che per percorrere 25 minuti di strada-macchina ci vuole quasi un'ora di strada-mezzi pubblici, che va ad accise più che a benzina. Gli imprevisti sono dietro l'angolo e loro mettono le mani in tasca a cittadini lavoratori dipendenti senza scrupoli. Perchè come ha dichiarato un esponente del Governo in carica: "Mettere le mani in tasca ai ricchi farebbe aumentare l'evasione fiscale, metterle ai poveri garantisce entrate."
Il nostro Governo, lo stesso della manovra, non è considerato affidabile. Se loro non sono affidabili, loro che hanno investimenti in titoli dello Stato, perchè devo pagare io? Perchè loro non pagano mai? Non una riduzione di stipendio, organico, strutture, privilegi, servizi, mai.
Io sono giovane, ma mi sono stufato. Vorrei dire: "No! Io questi soldi non te li do." Quale sarebbe il problema per me se lo Stato Italia, o meglio l'industria Italia, fallisse? Diventeremmo parte della Germania? Verremmo smembrati? Fateci fallire e vedremo se sarà così.
Ma non posso non versare quanto devo perchè sorvegliato speciale. La mia regione ha messo il ticket da 10€ per le prestazioni sanitarie, la mia città sarà costretta ad aumentare il costo del biglietto dei mezzi pubblici, che se funzionassero bene nessun problema, ma per quel che sono... La mia città introdurrà la tassa di soggiorno, la mia città rimetterà l'Ici sulla prima casa, quasi fosse un privilegio averla. Le scuole statali pubbliche perdono insegnati e dipendenti, perdono potere educativo e le generazioni future non godranno dello stesso livello di istruzioni di cui ho usufruito io.
Le scuole private, però, non hanno problemi. I nostri politici hanno interessi in esse.
I giornali non vedono ridotti i loro finanziamenti. I nostri politici hanno interessi in essi.
Le borse non vedono tassati i guadagni sulle speculazioni. I nostri politici hanno interessi in essi.

Forse reagiremo solo quando troppa gente, che non avrà il pane con cui mangiare, si sentirà rispondere "Che mangino le brioches, dannazione!"
E' già successo.
Succederà di nuovo.

Capitan America

Seconda Guerra Mondiale. I nazisti conducono esperimenti per migliorare la razza attraverso le mutazioni del genoma umano. Tadzio De Santis, un bambino italiano, viene selezionato per essere sottoposto all'esperimento definitivo. Viene creato un mostro dotato di particolari capacità chiamato il Teschio Rosso. Nell'equipe di scienziati che si occupano di questo esperimento fa parte anche una ricercatrice che si oppone alla sperimentazione su umani Vistasi a rischio decide di trasferirsi negli USA ed aderire allo sviluppo di un programma segreto: la creazione di un supersoldato. Steve Rogers si sottopone al trattamento che lo potenzia, ma resterà per sempre l'unico della sua stirpe. Nasce Capitan America, colui che diventerà un'icona ed una bandiera per gli Stati Uniti in guerra. La missione più difficile che gli viene affidata è proprio quella di sconfiggere il Teschio Rosso. Sarà il suo grande fallimento. Entrato nel covo del criminale di guerra verrà scoperto, sconfitto e legato ad un missile diretto a distruggere la Casa Bianca. All'ultimo riesce ad evitare il peggio ed a deviare la traiettoria fino in Alaska, dove il missile esplode imprigionandolo nel ghiaccio.
Dopo 50 anni il corpo di Capitan America viene ritrovato da un gruppo di esploratori. Scongelato e riportato in vita in un'epoca non sua si troverà ad affrontare ancora il suo acerrimo nemico, il Teschio Rosso, che sta organizzando, proprio dall'Italia, il rapimento del Presidente degli Stati Uniti.

A poche ore dall'uscita nei cinema del film Capitan America - Il primo Vendicatore mi è sembrato giusto rispolverare, dalla videoteca, questo capolavoro. Capolavoro dei B-Movie. Girato nel 1990 dal buon Albert Pyun, con un budget ridottissimo, senza effetti speciali di sorta, ha riscosso uno scarso successo tra pubblico e critica. Anche se l'impegno profuso da Pyun dietro la macchina da presa Matt Salinger, Capitan America/Steve Rogers, Scott Paulin, Teschio Rosso/Tadzio de Santis, e Francesca Neri, nei panni della figlia di quest'ultimo Valentina, bisogna dire che è un'opera dimenticabile. La critica non toglie che per anni (21) è stato l'unico film che ha portato sul grande schermo Cap, nonostante tutto. Lo stile si colloca a metà strada tra un episodio di Hulk degli anni '70 del secolo scorso ed un film di medio livello, e ciò non devolve a suo favore.

Io sostengo che, nonostante tutti i difetti, sia un film da vedere. Male non fa e, sopratutto, permette allo spettatore di passare un discreto minutaggio senza pensieri.

Da segnalare, lo scopro solo ora, che da poche settimane è disponibile, in Blu Ray, la versione director's cut di questo capolavoro. Estende da 97 a 127 la durata dell'opera e, magari, è meno parodistico di quel che può sembrare.

Titolo originale Captain America
Lingua originale inglese
Paese USA, Jugoslavia
Anno 1990
Durata 97 min, 124 min (director's cut)
Genere azione, supereroi
Regia Albert Pyun
Soggetto fumetto della Marvel Comics creato da Joe Simon e Jack Kirby
Sceneggiatura Stephen Tolkin
Produttore Menahem Golan, Tom Karnowski
Produttore esecutivo Stan Lee, Joseph Calamari
Casa di produzione 21st Century Film Corporation, Jadran Film, Marvel Enterprises
Fotografia Philip Alan Waters
Montaggio Jon Poll
Effetti speciali Wes C. Caefer, Clive R. Kay, Larry Odien
Musiche Barry Goldberg
Scenografia Douglas H. Leonard
Costumi Heidi Kaczenski
Trucco Greg Cannom, Shaun Smith

Interpreti e personaggi
Matt Salinger: Capitan America/Steve Rogers
Ronny Cox: Presidente Tom Kimball
Scott Paulin: Teschio Rosso/Tadzio de Santis
Ned Beatty: Sam Kolawetz
Darren McGavin: Generale Fleming
Michael Nouri: Tenente Colonnello Louis
Kim Gillingham: Bernice Stewart/Sharon
Melinda Dillon: Mrs. Rogers
Bill Mumy: Generale Fleming da giovane
Francesca Neri: Valentina de Santis
Carla Cassola: Maria Vaselli

mercoledì 20 luglio 2011

Nathan Never - Imperium

Nathan Never n. 242, mensile
Imperium

Soggetto e sceneggiatura: Bepi Vigna
Disegni: Germano Bonazzi
Copertina: Roberto De Angelis

Le origini dei pretoriani sono svelate. Nel periodo pre terraformazione di Marte, scienziati già stabilitisi sul pianeta rosso, in laboratorio strutturati, eseguivano esperimenti sui mutati. Lo scopo delle loro ricerche era quello di creare una razza che potesse governare dittatorialmente il pianeta per secoli. Il più promettente di loro era quel Scipio che avrebbe messo in atto il piano di invasione della Terra grazie alla collaborazione del suo vecchio amico Atticus Kane.
Intanto, ai giorni nostri, vengono al pettine i nodi delle procedure illegali seguite dagli esponenti del governo per permettere alla Imperium Enterprise di ottenere gli appalti di ricostruzione della città. Un altro politico si suiciderà, altri ostacoleranno l'Agenzia Alfa nelle sue indagini. Solo Mary Jane Lamarr, ex moglie di Atticus, potrebbe fornire a Nathan e colleghi un inatteso aiuto.

Vigna, Vigna, Vigna, ho già le scatole ovali di tangenti, intercettazioni, illegalità contro la gente comune ogni giorno da quello che leggo su Internet, perché ti ci devi mettere anche tu? La parte centrale dell'albo sembra la ricostruzione del piano accusatorio del processo Mills, perché la quotidianità del Bel Paese deve entrare nel fumetto così a piè pari? Ma non si poteva trovare un altro modo per dimostrare l'infiltrazione e l'illegalità dilagante ai piani alti del mondo neveriano? Per lo meno qui il responsabile ha un crisi di coscienza e si spara, nel mondo reale non siamo mai così fortunati.
Per il resto la storia fila abbastanza bene, ma non mi stimola più di tanto. Il mese prossimo è stato promesso lo scoppio del conflitto, speriamo di vedere un po' d'azione ed iniziare a tirare qualche filo.
I disegni dello, sempre, stimato Bonazzi sembrano, questa volta, un po' buttati li. Non pare convinto di quello che fa, ma lo fa con tratto gradevole, anche se non al top della forma.
Persino il buon De Angelis sembra essersi rotto le scatole con la sua copertina rossomarte/nera ed tre ritratti di personaggi importanti.

Diamoci una smossa. Speriamo che questo ciclo sia quello che chiude definitivamente Nathan Never. Se non lo chiudono loro lo chiudo io.

martedì 19 luglio 2011

Ghost Rider

Johnny Blaze è figlio di Barton Blaze, celebre stunt motociclista che si esibisce in spettacoli in giro per la nazione. Johnny vuole ripercorrere le orme del padre e si allena con passione. Qualche imprudenza di troppo per farsi bello con la sua bella Roxanne gli provoca rimproveri dal genitore.
La notizia che Barton soffre di un cancro incurabile getta Johnny nella disperazione, ma un aiuto dal basso giunge inaspettato. Mephisto gli propone di vendere a lui la sua anima per avere in cambio salva la vita del padre. Il contratto è stretto, il padre guarisce dal male, ma il giorno dopo muore in un incidente durante lo spettacolo.
Passano gli anni, il dolore si attenua ed anche lui diventa uno stunt famoso. Un giorno, però, ha un incidente mortale, ma non muore. Nel frattempo che lui riflette su quanto successo, in città il demone chiamato Blackheart, figlio di Mephisto, stermina la popolazione alla ricerca di un oggetto mistico: il contratto di San Venganza. La cosa al papino non va giù. Mephisto gioca la carta Johnny Blaze. Si presenta a lui e gli propone un nuovo patto: uccidere Blackheart per riavere la libertà dalla maledizione. Accettando Johnny acquisisce, per tutta la durata della notte, la sua nuova forma demoniaca: uno scheletro infuocato che come destriero ha una moto infuocata.
Inizia il capitolo finale. Riuscirà Ghost Rider a sconfiggere i demoni sul suo cammino verso la libertà?

Poche righe di commento per dire come tutto, ma proprio tutto, a partire dall'aria da dimesso di Nicolas Cage, alla sua pettinatura, alla regia finto western di bassa lega, le musiche, i dialoghi, la storia, gli effetti speciali in generale (tranne quelli legati alla trasformazione ed alla presenza in scena di Ghost Rider) sia: una boiata pazzesca.
Non aggiungo altro perché potrei usare toni non consoni a queste pagine virtuali.

Da guardare solo se volete farvi del male.

Titolo originale Ghost Rider
Lingua originale inglese
Paese USA, Australia
Anno 2007
Durata 114 min, 123 min (versione estesa)

Genere azione, supereroi
Regia Mark Steven Johnson
Soggetto dal fumetto della Marvel Comics
Sceneggiatura Mark Steven Johnson
Produttore Avi Arad, Steven Paul, Michael De Luca, Gary Foster
Produttore esecutivo Ari Arad, David S. Goyer, Stan Lee, Lywood Spinks, E.Bennett Walsh, Norman Golightly
Casa di produzione Sony Pictures Entertainment, Marvel Studios, Michael De Luca Productions, Crystal Sky Pictures, Relativity Media
Distribuzione (Italia) Columbia Pictures
Fotografia Russell Boyd e John Wheeler
Montaggio Richard Francis-Bruce
Effetti speciali Kevin Turner, Kevin Scott Mack, John F.K. Parenteau e Jerry Pooler
Musiche Christopher Young
Scenografia Kirk M. Petruccelli
Costumi Lizzy Gardiner
Trucco Lesley Vanderwalt

Interpreti e personaggi
Nicolas Cage: Johnny Blaze / Ghost Rider
Eva Mendes: Roxanne Simpson
Peter Fonda: Mephisto
Wes Bentley: Blackheart
Sam Elliott: Caretaker
Donal Logue: Mack
Brett Cullen: Barton Blaze
Matt Long: Johnny Blaze giovane
Raquel Alessi: Roxanne Simpson giovane
Daniel Frederiksen: Wallow
Matthew Wilkinson: Abigor
Laurence Breuls: Gressil

Doppiatori italiani
Sandro Acerbo: Johnny Blaze/Ghost Rider
Eleonora De Angelis: Roxanne Simpson
Luigi La Monica: Mefistofele
Massimiliano Manfredi: Blackheart

lunedì 18 luglio 2011

Brendon - Speciale 9 - Effetto Paura

Speciale Brendon n. 9, annuale
Effetto paura

Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Massimo Rotundo
Copertina: Massimo Rotundo

Durante la Vecchia Era lo Abraxas Studios di London 2 aveva prodotto un film di un regista emergente che avrebbe sconvolto il genere horror. "Fear Effect" è una pellicola persa nel mito e che un collezionista facoltoso della Nuova Era è ansioso di avere tra le mani. Chi potrebbe essere abbastanza bravo nel localizzare un oggetto dimenticato se non Brendon, il Cavaliere di Ventura. Lui, però, non è il solo che segue la pista che potrebbe consentire il ritrovamento della pellicola. Qualche passo più indietro un pazzo a volto coperto non esita ad uccidere chiunque sia entrato in contatto con Brendon pur di ritrovare una copia.

Di solito gli speciali di Brendon sono delle delusioni, storie brevi, multiple, od altre forme di racconto che non prevedono una narrazione organica per tutte le pagine. Questo speciale è diverso. Una storia unica, che parte dal passato remoto per giungere ai giorni "nostri", con una trama solida e ben articolata. I complimenti a Chiaverotti si estendono per tutto l'albo tranne alle ultime pagine. Il finale è un po' avulso dalla storia ed, forse, più adatto ad un Dylan Dog che al Cavaliere di Ventura.
Al lavoro dalla prima alla quarta di copertina lo stoico Massimo Rotundo. A suo ottimo agio tra le pagine di questa serie non si risparmia sia nell'invitante copertina che lungo tutte le pagine della storia. Niente colpi di testa, niente di esageratamente esaltante, ma disegni eseguiti con passione e tempra.

La nota veramente negativa, che è anche il motivo del ritardo di questa recensione, è stato il cambio di distributore sul territorio nazionale da parte di Bonelli per i suoi albi. Lo Speciale di Brendon dove essere in edicola il 06/07/11, ma a Milano non si è trovato prima del 13. In più di vent'anni che leggo, e sovvenziono, le serie Bonelli uno scempio del genere non era mai capitato. Stesso discorso vale per lo Speciale di Martin Mystère che è ancora incelofanato in attesa di essere letto.

venerdì 15 luglio 2011

Take That - Progress Tour 2011 - 12 Luglio - Milano


12/07/2011. 16 anni son passati dall'ultimo concerto italiano dei Take That allo stadio San Siro di Milano. Più di 40 mila persone sono accorse ad assistere alla loro performance dopo la reunion. L'inizio dello spettacolo è previsto per le 21.00, ma prima di loro scaldano il pubblico i Pet Shop Boys, con alcuni nuovi successi e l'intramontabile Go West. Sopra di loro fa la guardia una sagoma, testa, spalle e braccia ad abbracciare la parte superiore della struttura scenica, di un uomo venuto dal futuro.
Puntali come le tasse alle nove di sera appaiono sul palco i 4 di Londra. Gary Barlow, Howard Donald, Jason Orange e Mark Owen, ingilerati ed incamiciati, propongono alcuni successi del gruppo: Rule The World apre il concerto, sarà il primo di 22 brani.
Si svelano le posizioni delle luci, gli effetti scenici, il corpo di ballo ed anche le potenzialità canore dei giovani quarantenni.
Si parte col botto, nel vero senso della parola, ed in Greatest Day coriandoli gialli esplodono sul palco e sul pubblico. Seguono Hold Up A Light ed un intermezzo di chiacchiero con il pubblico. Sorpresa sorpresona quando Mark, mano al telefonino, ha fatto partire l'inno italiano ed ha chiesto al pubblico di cantarlo. Subito dopo arrivano Patience e, in un allestimento degno del Alice in Wonderland di Tim Burton, Shine. Il coniglio pasquale ed i quattro ragazzi vengono inglobati dal maxi schermo alle loro spalle ed il trucco si svela. Il coniglio altri non è che Robbie Williams che dovrà trovare un modo per uscire dal mezzo tecnologico in cui è intrappolato. Ecco allora che lo scala ed appare sulla sommità della scenografia per poi lanciarsi giù appeso ad un cavo per acrobazie. E' il suo turno con Let Me Entertain You, Rock Dj. Tra finte masturbazioni, appelli nell'italico verbo alla passione per la nostra patria ed al suo affetto per lei ("L'ultima volta che ho cantato qui era il 2006 e siete il miglior pubblico che abbia mai avuto. No Shit!", è stata una sua dichiarazione). Tornando al cantato Come Undone, Walk on the Wild Side, omaggiando nel contempo Lou Reed e la lirica sulle arie di Figaro, nel mezzo una presa in giro a Beyoncè ed alla sua Irreplaceable, mentre si sculacciava gridando "To the left/to the left". Un momento di grande coinvolgimento quando ha cantato Feel, sdraiato su una pedana rotante a 360° che l'ha immerso nel pubblico. Una romantica Angel ha chiuso l'intervento sotto un velo di pioggia estiva, che ha nascosto le lacrime di molti fan commossi.
La terza parte ha visto all'opera i cinque artisti al completo. L'uomo bionico si è acceso, la scenografia è mutata ed è apparso sotto di esso un uomo più piccolo, rannicchiato. L'esordio con Flood, ancora sotto una leggera pioggia mentre cascate d'acqua investivano i ballerini acrobati impegnati ad esibirsi sulla gigantesca parte verticale del palco. SOS, Underground Machine hanno anticipato il pezzo forte della scenografia. L'uomo rannicchiato durante il resto dello spettacolo ha iniziato a muoversi ed avanzare verso il pubblico. Kidz è stata interpretata con l'innesto di Rudebox mentre i ragazzi giocavano a scacchi, con i ballerini come pedine vere, per poi sfidarsi in una scatenata gara di ballo. Robbie e Gary hanno cantato Pretty Things, appollaiati sulle mani dell'uomo bionico, ormai parte integrante delle spettacolo. Poi un medley suonato al pianoforte da Gary Million Love Songs, Babe, Everything Changes, Back For Good cantato da tutti gli interpreti. Gli auguri sul palco per il 41enne Jason, con un Happy Birthday da tutto lo stadio hanno preceduto Pray. L'uomo bionico si è disteso tra la folla e su di lui si sono accomodati i Take That che, indossando giubbini a led, hanno cantato Love Love. Tempo di scendere e la creatura si è alzata in piedi sovrastando ed abbracciando la folla. Never Forget ha preceduto la No Regrets di Robbie cantata da tutti loro. Anche le cose belle finiscono ed il concerto dei Take That non può esimersi dal seguire lo stesso destino. C'è tempo per le ultime due canzoni Relight My Fire e Eight Letters.

Fan soddisfatte, ma la presenza di uomini era ragguardevole. Tanti stranieri giunti in Italia da Inghilterra, Germania, Svizzera, Spagna per assistere a questo spettacolo sono rimasti soddisfatti. Io che non sono fan devo ammettere che è stato un bell'evento, ben organizzato e piacevole. I 4 Take That sono bravi, armonici e si trovano bene insieme, Robbie Williams è il carisma ed il trascinatore. Può non piacere, fisicamente, moralmente od altro, ma sul palco è un professionista che sa come muoversi ed intrattenere il pubblico. I 5 insieme guadagnano molto, e non solo in senso economico. Forse un po' deludente sotto il punto di vista complessivo degli aspetti visivi. La partenza con il botto, come detto sopra, ha fatto sperare in effetti visivi che non hanno trovato grande seguito, ma a compensare il tutto è stata la strabiliante presenza dell'uomo bionico. Complimenti a chi l'ha progettato ed a chi gli ha permesso di prendere vita nella serata milanese.

Per chi non avesse avuto la possibilità di vederlo dal vivo l'uscita in dvd (che sicuramente ci sarà) potrà essere una buona occasione per vederlo.

giovedì 14 luglio 2011

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2

Prosegue la ricerca degli Horcrux da parte di Harry, Ron ed Hermione. Tra camere di sicurezza nei meandri della Gringott e luoghi reconditi di Hogwarts i tre ragazzi dovranno trovarli tutti per rendere vulnerabile Voldemort. La ricerca potrebbe dar loro un'occasione, una speranza, per sconfiggerlo. Una rivelazione scuote le certezze di coloro che vogliono liberare il mondo magico da colui che non deve essere nominato: tra Harry e Voldermort nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive.
Lo scontro finale sarà inevitabile. Riuscirà Harry Potter nel compito più importante della sua vita?

Dopo dieci anni di attesa ce l'abbiamo fatta: siamo giunti al capitolo finale. Ad essere sinceri alla seconda parte del capitolo finale. Come ben sanno tutti coloro che ne hanno sentito parlare almeno una volta, l'ultimo libro, le sue 700 e passa pagine, sono state raccontate in due film per incassare offrire una narrazione più soddisfacente ai fan di quest'ultimo capitolo.
Come d'ovvio in ogni trasposizione cinematografica di un libro di successo non bisogna guardare alla fedeltà degli eventi, ma all'efficacia narrativa con la quale lo sceneggiatore ha reso l'opera. Il lavoro di Steve Kloves è di buona fattura, nonostante qualche buco narrativo che si riesce a chiudere solo avendo letto il libro, mixato con la conoscenza della saga acquisita da David Yates il tutto si traduce in un film di più di quasi tre ore, ma molto piacevole. I toni cupi che hanno caratterizzato le pellicole precedenti si alleggeriscono parecchio. Nonostante il grigio domini per quasi tutta la durata e la preoccupazione per il futuro sia alta la convinzione, ed il coraggio, che i tre protagonisti portano dentro di loro riesce a spezzare quella che potrebbe rivelarsi un'aura oscura. Personaggi di secondo piano acquisiscono spessore e nuovi ne vengono posti alla nostra attenzione. I dialoghi a volte risultano essere scontati, ma nel complesso si mantengono su un buon livello. La colonna sonora sembra non essere il solito compitino portato avanti per anni da Alexandre Desplat, ma pare che il compositore si sia dato un po' da fare meritandosi l'ultimo stipendio.
Gli effetti speciali sono di alto livello. Draghi, incendi, distruzione, magie tutto reso con qualità e professionalità. Una festa per gli occhi. Il film è tutto un'ultima battaglia tra i signore del male ed il predestinato che raggiunge il suo culmine con il duello vero e proprio. Non è rocambolesco come si potrebbe immaginare, ma adatto alla saga tutta.
I ragazzi sono cresciuti. Hanno perso l'innocenza recitativa dei primi film ed hanno acquisito professionalità. Non solo per essere in vista come protagonista, ma il più dotato sembra essere proprio Daniel Radcliffe, a suo agio nel personaggio che è cresciuto con lui. Il meno migliorato dagli inizi, anzi forse persino staticizzato un po', è il suo migliore amico Rupert Grint che, però, truccato da adulto potrebbe migliorare. La terza del trio Emma Watson, nata a Parigi nel 1982, una delle donne più ricche d'Inghilterra, copre un ruolo con meno "chiacchiera" del solito e forse un po' limitato. L'assenza di varietà d'espressione la limita un po', ma ha altre armi con le quali aprirsi una sua strada nel mondo del cinema internazionale.
Una nota sul 3D. Come al solito io ho visto la versione 2D: sala esaurita e tutta soddisfatta. Mi sono immaginato quali scene potessero essere quelle d'effetto nella visione del film con gli occhialini. A parte i titoli di testa, e forse quelli di coda, forse, troverete due o tre scene in cui la tecnica possa essere resa ad un buon livello (una è quella della Gringott) per il resto non penso che il sovrapprezzo ne valga la pena. Anche perchè tenere 144 minuti gli occhialetti... Sta di fatto che, secondo la mia solita e ben conosciuta teoria, chi giova del girato in 3D (perchè questa volta è nativo e non integrato in post produzione) è lo spettatore del 2D: aumento delle profondità delle immagini ed una leggera stereoscopia che non fa male.

Non si può non vedere, si può vedere senza ripassare i precedenti, ma se proprio dovete anche solo Wikipedia offre ottimi riassunti.

Titolo originale Harry Potter and the Deathly Hallows: Part II
Lingua originale inglese
Paese Regno Unito, USA
Anno 2011
Durata 144 minuti
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 2,35:1
Genere fantastico ,azione,
Regia David Yates
Soggetto J. K. Rowling (romanzo)
Sceneggiatura Steve Kloves
Produttore David Barron, David Heyman, JK Rowling
Casa di produzione Heyday Films, Warner Bros
Fotografia Eduardo Serra
Montaggio Mark Day
Musiche Alexandre Desplat
Tema musicale John Williams
Scenografia Stuart Craig
Costumi Jany Temime
Trucco Amanda Burns, Mark Coulier, Katy Fray, Shaune Harrison, Beth John, Jenna Wyatt
Interpreti e personaggi
Daniel Radcliffe: Harry Potter
Rupert Grint: Ron Weasley
Emma Watson: Hermione Granger
Ralph Fiennes: Lord Voldemort
Alan Rickman: Severus Piton
Helena Bonham Carter: Bellatrix Lestrange
Maggie Smith: Minerva McGranitt
Jason Isaacs: Lucius Malfoy
Tom Felton: Draco Malfoy
Helen McCrory: Narcissa Malfoy
Bonnie Wright: Ginny Weasley
Matthew Lewis: Neville Paciock
Evanna Lynch: Luna Lovegood
James Phelps: Fred Weasley
Oliver Phelps: George Weasley
Mark Williams: Arthur Weasley
Julie Walters: Molly Weasley
Domhnall Gleeson: Bill Weasley
Clémence Poésy: Fleur Delacour
Robbie Coltrane: Rubeus Hagrid
David Thewlis: Remus Lupin
Natalia Tena: Ninfadora Tonks
George Harris: Kingsley Shacklebolt
Jim Broadbent: Horace Lumacorno
Warwick Davis: Filius Vitious
Miriam Margolyes: Pomona Sprite
Timothy Spall: Peter Minus
John Hurt: Olivander
Kelly MacDonald: Dama Grigia
Warwick Davis: Griphook
Dave Legeno: Fenrir Greyback
Freddie Stroma: Cormac McLaggen
Michael Gambon: Albus Silente
Bertie Gilbert: Scorpius Malfoy
Arthur Bowen: Albus Severus Potter
Ryan Turner: Hugo Weasley
Ellie Darcey-Alden: Lily Evans (da giovane)
Rohan Gotobed: Sirius Black (da giovane)
Will Dunn: James Sirius Potter
Luke Newberry: Ted Lupin
Benedict Clark: Severus Piton (da giovane)
Toby Regbo: Albus Silente (da giovane)
Helena Barlow: Rose Weasley

Doppiatori italiani
Alessio Puccio: Harry Potter
Giulio Renzi Ricci: Ron Weasley
Letizia Ciampa: Hermione Granger
Massimo Popolizio: Lord Voldemort
Francesco Vairano: Severus Piton
Laura Boccanera: Bellatrix Lestrange
Paola Mannoni: Minerva McGranitt
Massimo Lodolo: Lucius Malfoy
Flavio Aquilone: Draco Malfoy
Franca D'Amato: Narcissa Malfoy
Erica Necci: Ginny Weasley
Lorenzo De Angelis: Fred Weasley,George Weasley
Mino Caprio: Arthur Weasley
Anna Rita Pasanisi: Molly Weasley
Francesco Pannofino: Rubeus Hagrid
Danilo De Girolamo: Remus Lupin
Domitilla D'Amico: Ninfadora Tonks
Fabrizio Pucci: Kingsley Shacklebolt
Gabriele Patriarca: Neville Paciock
Veronica Puccio: Luna Lovegood
Carlo Valli: Horace Lumacorno
Vittorio Stagni: Filius Vitious
Giorgio Lopez: Olivander

Episodi
Preceduto da I Doni della Morte: Parte I (2010)

Premi
1 National Movie Awards 2010 : Film dell'estate da vedere

mercoledì 13 luglio 2011

Dark Reign - Zero B

Dark Reign #0B

La prima storia ci presenta un futuro del Dark Reign visto con gli occhi di Destino e di una sua alleanza con Namor.
La coppia Jonathan Hickman/Adi Grano introduce il lettore nella menta malvagiamente malata e geniale di Victor Von Doom. Disegni eccezionali che non hanno nulla a che vedere con la barbonata di Maleev sullo 0A.

Emma Frost si presenta meglio a tutti noi. La storia è un lungo flashback nel quale ci narra il suo passato, i suoi tormenti e le sue aspirazioni.
I testi di Matt Fraction mettono qualche punto fermo nella vita di questa bella ed intelligente telepate per tutti coloro, come me, che non sanno chi è. I disegni di Daniel Acuna non sono di altissimo livello, ma il suo stile personale non è così spiacevole come quello di altri.

Hood. Uno dei membri della Cabala, forse il meno conosciuto, subisce lo stesso trattamento di Emma Frost. Ad una commemorazione funebre per l'assassinio di un membro del suo clan, sfruttando un lungo monologo presenta ai suoi sgherri il suo passato ed i suoi obiettivi.
Rick Remender scrive una storiella semplice, ed un po' scontata, che con i disegni di Max Fiumara ci permette di conoscere un po' meglio questo "malvagio per forza" con il cappuccio.

Namor è chiamato a risolvere una disputa tra una madre ed un padre per il possesso di loro figlio, dotato di poteri mutanti.
Disegni italiani di Carmine di Giandomenico che dicono poco su un testo abbastanza inutile sulla nascita di un nuovo mutante senza nome.

Loki chiede un incontro a Destino nella sua Latveria per ordire piani della conquista di Asgard insieme al suo potente alleato.
Disegni non spiacevoli, storia di buon livello.

Chiudono questo albetto, tutto sommato inutile, due storie che ci presentano due nuove serie. Skrull Kill Krew dove un solitario Ryder va alla ricerca degli Skrull sopravvissuti, e trasformatisi in mucche, per eliminarli e Agenti dell'ATLAS, dove è in scena un furto a Fort Knox nel quale sono coinvolti dei greci ed altri mitomani.
Storie semplici (Adam Felber e Jeff Parker) per disegni accattivanti (Paulo Siqueira nella prima, Carlo Pagulayan e Jason Paz nella seconda) per serie al loro debutto, che mi auguro chiudano presto.

Un albo di cui si può fare a meno, che nulla aggiunge e nulla toglie al Dark Reign.
Se dovete fare una spesa impegnate i soldi sui quattro capitoli della Lista.

martedì 12 luglio 2011

Dark Reign - Zero A

Dark Reign #0A

Norman Osborn, ormai uomo di punta del Governo americano dopo aver ucciso la regina Skrull, convoca i più grandi criminali del mondo attorno ad un tavolo per accordarsi con loro. Osborn, Namor, Emma Frost, Hood, Loki, Destino e Osborn: la Cabala è così riunita.
Un grande testo, con ottima dialettica , scritto da uno dei mie autori preferiti della recente produzione Marvel: Brian Micheal Bendis. Peccato che il tutto sia graficamente realizzato da un incompetente che si crede virtuoso: Alex Maleev. Namor sembra un barbone ubriaco che non conosce l'acqua per lavarsi e vive in un cassonetto nel centro di Napoli, Emma Frost ha due espressioni, brutte, Loki sempre Luxuria dopo l'isola dei famosi, Osborn non ha per due vignette di seguito gli stessi lineamenti. Un delirio dello schifo. Leggibile solo grazie ai testi, per il resto da dimenticare.

Occhio di Falco e Mimo sono ritornati dalla morte da poco. Lui dopo gli eventi di House of M lei dopo la fine della Secret Invasion. Lui è felice di essere di nuovo in attività, lei è tornata in un mondo che non riconosce ancora spaventata dopo quello che le è successo.
David Lopez disegna in modo semplice e gustoso una storia lineare e psicologica di Jim McCann. Tutto piacevole, ma non fondamentale.

Jim Rohdes, alias War Machine, durante l'invasione skrull, è stato incaricato da Iron Man durante di proteggere il pianeta. Per non deludere l'amico, ormai decaduto, dal satellite in cui abita si trasforma in un baluardo per la Terra. Anche una violenta ed illegale transazione commerciale tra gli Inuit ed un mercenario senza scrupoli non sfugge al suo occhio elettronico.
Un buon racconto di Greg Pak e gli azzeccati di Leonardo Manco mi mettono a conoscenza della situazione di un personaggio secondario della Marvel, che ho imparato a conoscere con i film di Iron Man. Da questa storia si capisce che ci vorrebbe una sfoltita tra le centinaia di eroi creati in 70 anni di storia.

Nick Fury non sta con le mani in mano. La situazione peggiora e lui si mette di nuovo in gioco a capo di un nuovo gruppo di eroi. Prendendo spunto dal discorso pronunciato da Capitan America durante lo sbraco in Normandia ne raccoglie l'eredità e motiva la sua nuova squadra,
Stefano Caselli, italiano di Italia, è ai disegni di una storia dal tono epico ed evocativo in cui viene richiesta la presenza di due icone dell'universo Marvel come Fury e Steve Rogers. I testi di Bendis e Jonathan Hickman sono, come sempre, di alto livello nonostante la storia sia di per se abbastanza inutile.

Albo presentato con doppia copertina, una per le edicole ed una per le fumetterie, di inutile spessore. Getta qualche base giusto per indirizzare il lettore su quali serie seguire durante il Dark Reign, ma niente di più.

lunedì 11 luglio 2011

I Vendicatori/Secret Warriors - La Lista 4 di 4

I Vendicatori/Secret Warriors - La Lista 4 di 4
Editore: Marvel Italia - Panini Comics
Collana: Marvel Miniserie
Target: tutto il pubblico
Formato: 17x26, 56 pp., col.
Confezione: brossurato
Pubblicazione: mensile

Clint Barton, ex Occhio di Falco ed ora Ronin, ha un conto in sospeso con Osborn. Ora che il suo avversario è da tutti considerato il salvatore del mondo moderno è per lui giunto il momento di regolare la faccenda. La notte si reca alla torre dei Vendicatori Oscuri e inizia a metterli fuori combattimento uno dopo l'altro fino ad arrivare al loro capo. Uccidere Norman Osborn, però, non è così facile. Ares riesce a mettere Ronin fuori combattimento. Un secondo punto sulla lista dal capo della H.A.M.M.E.R. è andato a buon fine.

Nick Fury non vuole lasciare che solo Osborn abbia una lista. Anche lui ne ha una sua e per portare a compimento i tre punti che la compongono ha bisogno di un aiuto inaspettato: l'aiuto dell'ex Goblin. Il fatto che il nome di Fury stesso sia sulla lista di Osborn facilità l'incontro tra i due. Quando poi lo scopo è di estorcere informazioni per venire a conoscenza di un'organizzazione segreta l'alleanza è d'obbligo.

All'opera in questo ultimo albo introduttivo al Dark Reign ci sono due coppie di bravi ragazzi, Il primo episodio è scritto da Bendis e disegnato da Djurdjevic. Tutto sommato una coppia ben assortito. Anche se... Certo Barton è uno dei Vendicatore da anni, ma, da quanto ho capito, non si può considerare uno dei più forti. Nella storia scritta da Bendis riesca ad arrivare, da solo, ad un passo dall'uccidere Osborn, spianandosi la strada di tutti gli Oscuri Vendicatori senza troppi problemi, e questo appare un po' poco credibile, Disegni di grande livello rendono la storia piacevole.

Il testo di Hickman ed i disegni, molto belli ed azzeccati per le atmosfere descritte, di McGuinnes mi permettono di assistere, per la prima volta, a come opera Nick Fury. Un personaggio che abbiamo già, marginalmente, incontrato su qualche albo delle Grandi Saghe e che qui, in poche pagine, mette sotto sopra le certezze di un uomo che vuole ucciderlo. Per scrivere di questo personaggio non bisogna mai essere ovvi, bisogna tenere a mente ogni scappatoie ed ogni doppio gioco possibile. Inserire elementi importanti di cui durante la lettura dell'albo il lettore deve dimenticarsi, per poi mettergliele sotto il naso al momento opportuno. Hickman fa tutto questo molto bene.

Discutibile l'idea della Panini di far uscire secondo la cronologia del momento (2009) gli episodi della Lista. Leggerli adesso in ordine non cronologico crea qualche disagio. Come direbbe Facchinetti, però, quel che è factus è factus.
Tutto sommato per farsi un'idea del clima del Dark Reign, senza comprarsi centinaia di albi, questi quattro volumetti e poco altro sono sufficienti.

Ne vale la pena.

venerdì 8 luglio 2011

Wolferine/X-Men - La Lista 3 di 4

Wolferine/X-Men - La Lista 3 di 4
Editore: Marvel Italia - Panini Comics
Collana: Marvel Miniserie
Target: tutto il pubblico
Formato: 17x26, 56 pp., col.
Confezione: brossurato
Pubblicazione: mensile

Il tradimento di Namor ha instillato in Osborn un sentimento di sincera vendetta.
Grazie alle sue risorse ha recuperato Marrina, colei che era stata la moglie di Namor in passato, un essere, ora, metà umana e metà Plodex (una murena gigante). Modificatala geneticamente il suo unico nutrimento è diventato il sangue degli atlantidei. Dopo essere stata liberata si mette sulle tracce di quello che una volta fu il suo popolo. L'unica speranza per Namor di fermarla è quello di accettare l'alleanza con gli X-Men, ora sotto la guida di Ciclope ed Emma Frost, auto isolati sull'isola artificiale di Utopia.

Norman Osborn vuole il Mondo. Non dominare il pianeta sul quale viviamo, ma un laboratorio super segreto specializzato in nanotecnologie per la creazione di supersoldati della serie Arma Plus. L'informazione giunge all'orecchio Noh-Varr, ora membro degli X-Men, ma prima Oscuro Vendicatore di Osborn, che avvisa Wolferine. Si profila un team up interessante, se non che una volta giunti al Mondo Wolferine viene influenzato da un gas e lascia solo il suo compagno d'avventure a combattere un esercito di zombi mutanti. Fortuna vuole che il guardiano del laboratorio sia tornato sul posto di lavoro dopo una lunga assenza. Phantomex, progetto ARMA XIII, aiuta Noh-Varr a raggiungere il cervello dell'installazione sia per fermare il progetto di Osborn che per liberare dall'influsso del gas le creature mutate.

La separazione dai compagni dell'avventura precedente porta Wolferine a farsi una passeggiata solitari tra i boschi. La tranquillità dura poco. Un trio di assassini lo insegue per mandarlo all'altro mondo. Ad un passo dal compiere la sua fuga, Logan si imbatte in una donna afro americana molto religiosa con la vettura con una gomma a terra. Secondo lei lui è l'angelo inviatole dal Signore per aiutarla. Lo apostrofa come un "brav'uomo". Ma il vecchio Logan non è proprio d'accordo con la sua definizione.

Matt Fraction crea una storia nella quale, dopo anni di assenza, vieni riportata alla luce una marvel girl di cui molti si erano dimenticati. L'originalità della storia sta qui e nell'essere leggibile anche come capitolo conclusivo della saga degli X-Men Utopia. Per il resto pare essere quello che è veramente: un punto su una lista di cose da fare, niente di più. Alan Davis condisce tutto con buoni disegni, come piacciono a me, ma un po' più dai contorni netti.

Jason Aaron tira in ballo personaggi difficili dell'universo Marvel come Noh-Varr e Phantomex. Forse l'utilità di questo filone del Dark Reign è proprio quello di sciogliere qualche nodo da anni irrisolto e svoltare nella continuity dei personaggi principali. Essad Ribic, il disegnatore di questo episodio, svolge un lavoro attento, senza eccessi, mostrando un'ottima capacità nel disegno dinamico.
La storia extra di Wolferine è del tutto inutile, l'unica nota positiva è l'ottimo esercizio stilistico dei disegnatori impiegati nella sua realizzazione. Uno stile grafico realistico e pittorico che si vuole rifare (per me, dato che è il primo che ho visto lavorare in questo modo sui comics americani) al maestro Alex Ross (The Kingdom e Marvels).

Mancano due punti della lista e per quelli appuntamento al prossimo post.

giovedì 7 luglio 2011

Spiderman/Il Punitore - La Lista 2 di 4

Spiderman/Il Punitore - La Lista 2 di 4
Editore: Marvel Italia - Panini Comics
Collana: Marvel Miniserie
Target: tutto il pubblico
Formato: 17x26, 56 pp., col.
Confezione: brossurato
Pubblicazione: mensile

Norman Osborn ha ancora 6 punti sulla sua lista. Uno riguarda l'Uomo Ragno. Non è che gli preme particolarmente per problemi organizzativi, ma la sua eliminazione è più una vendetta personale.
Peter Parker, grazie alle informazioni raccolte dalla collega di Frontline Norah Winters, riesce ad introdursi ad introdursi nello stabilimento Oscorp che fu teatro degli esperimenti del processo per tentare di creare l'“American Son”. Giusto nel momento in cui, nel suo costume da Spidey, finisce di scaricare su chiavetta usb i dati relativi agli esperimenti viene scoperto da Iron Patriot. Dopo un rocambolesco inseguimento tra i grattacieli della grande mela, e qualche mazzata presa, Peter riesce ad avere il tempo di togliersi il costume ed infilarsi in un internet cafè per inviare i dati raccolti ai media

L'H.A.M.M.E.R. è tutto mobilitato per catturare un'unica preda: Frank Castle, il Punitore. Sulle sue tracce c'è anche il Wolferine di Osbron, che altri non è che Daken, il figlio dell'originale Wolferine. Il Punitore è braccato, ferito, ma riesce a sfuggire agli attacchi del suo avversario, fino a quando... Fino a quando le ferite si fanno troppo gravi e la sua voglia di combattere viene meno. In quel momento Daken ha il sopravvento. Il corpo del Punitore viene fatto a pezzi, decapitato e gettato nelle fogne. Un punto della lista di Osborn viene portato a termine al 100%.

Spiderman. La storia di Dan Slott con alle matite di Adam Kubert è semplice, lineare, godibile e piacevole. Sono quelle storie che leggi con tranquillità, ti diverti e rimani soddisfatto anche se sai che non sono capolavori. Sono le storie necessarie per alleggerire continuity molto serie, ma al contempo per trattare argomenti delicati. Qui si parla si di scienza ed abusi della sua applicazione che di diritti del cittadino. Infatti, non è l'Uomo Ragno a creare le difficoltà maggiori ad Osborn, ma Peter Parker. Il cittadino Parker affronta faccia a faccia l'autorità Iron Patriot in mezzo alla folla e ne esce vincitore.

Di una caratteristica violenza, per le poche storie che ho letto del Punitore, questa di Rick Remender con i disegni di John Romita Jr. Se la storia è ben scritta per chiudere un ciclo del Punitore così come lo conosciamo nell'universo supereroistico Marvel ai disegni di Romita ho fatto fatica ad abituarmi. Non il classico Romita conosciuto sulle altre testate della casa di New York, come Spiderman, ma molto più squadrato, legnoso. I colori cupi creano l'atmosfera giusta per l'ambientazione della vicenda finale della vita di Frank Castle. Una morte onorevole, in un combattimento impari, per uno dei pochi umani senza poteri rimasti in casa Marvel.

Entrambe storie piacevoli, con significati da cogliere, nonostante la loro brevità ed estemporaneità nella cronologia degli eventi.