lunedì 31 dicembre 2018

Nathan Never - La lunga marcia

Nathan Never N° : 297 
La lunga marcia

Soggetto e Sceneggiatura: Thomas Pistoia 

Disegni: Emanuele Boccanfuso 

Copertina: Sergio Giardo 

Periodicità: mensile 
uscita: 17/02/2016 
Prezzo: 3,50€ 

Vecchia Europa. Dalla Città Est, Nathan Never vi è stato inviato dall'Agenzia Alfa per rafforzare la scorta che protegge il giudice Matthews. Il giudice è un uomo che, insieme a pochi suoi fidati colleghi, sta tentando una guerra ritenuta impossibile: sconfiggere la mafia. L'organizzazione criminale è così radicata che conosce gli spostamenti di tutti i membri del team d'indagine e li stermina uno ad uno, colpendo anche le loro famiglie, le loro scorte, senza scrupolo alcuno.
Il compito dell'Agente Speciale Alfa è quello di proteggerlo, anche solo per poco tempo, da una morte certa di permettergli di proseguire le sue indagini il più a lungo possibile.

Si sa, Nathan Never lo seguo poco dal 250 in avanti sia per della scarsa qualità dei numeri precedenti a quello del mio traguardo, sia per la troppa mole di letture che mi circonda. Non manco, però, di seguire i consigli di chi persiste nella sua lettura. Sono venuto, così, a conoscenza dell'uscita dei due numeri della coppia Vigna/Toffanetti dedicati all'arte, incentrati sulla figura de Il Poeta, e, ora di questo albo datato febbraio 2016.

Soggetto e sceneggiatura sono di un esordiente, su queste pagine, classe 1971, nato in quel di Torino, poeta, artista, che risponde al nome di Thomas Pistoia. Il suo è un lavoro di denuncia pesante. Entra nella nostra quotidianità, ci obbliga a rivivere i giorni delle stragi di Capaci e di Via D'Amelio, avvenute nei mesi caldi di quel maledetto 1992. Ci porta a vivere ciò che passa quotidianamente un giudice che è  arrivato troppo vicino a chi veramente fa comodo la mafia, ciò che passa la sua famiglia e gli agenti di scorta. Le due vignette a pagina 38 e la sequenza che si dipana tra le pagine 49 e 50 permettono al lettore di assaggiare un briciolo delle emozioni che possono provare le persone che vivono quelle situazioni. Lo scrittore sa come giocare con le emozioni e stimola continuamente il suo interlocutore e la sua coscienza a rimanere impassibili davanti ad una trasposizione su carta, in formato Bonelli, di eventi che hanno scosso, almeno, gli italiani che vivono la mafia come un pericolo cancro di cui troppo poco si parla, ma che perdura e affonda le sue radici, sempre più in profondità e in ogni dove.

Emanuele Boccanfuso ha dieci anni in meno di Pistoia, viene da Taranto (dove c'è una mafia diversa, ma sempre pericolosa). Non lo avevo mai visto all'opera e devo ammettere che mi ha colpito. Non tutte le vignette sono perfette, ma il suo tratto, il suo stile, i suoi bordi carnosi, la sua sobrietà nel dettaglio, la competenza con la quale ha gestito i vari ambienti, tempi, architettura e mecha, devo ammettere me lo hanno reso decisamente gradevole. Mi sembra abbia interpretato al meglio quanto Pistoia voleva portare in scena e mi ha trasmesso il coinvolgimento indispensabile per vivere a pieno un'avvenuta così emozionalmente intensa. A dirla tutta, a pare mio, a pagina 76 e 79 si poteva fare qualcosa di più, ma non è lì che richiesto. Dove vi è stata la necessità di supportare i dialoghi con intensità grafica, lui, si è fatto trovare pronto.

Plauso particolare e meritato per Sergio Giardo e la sua copertina. Proporzionata, intensa decisa, seria. I colori sono azzeccati e il totale si accompagna bene alla storia contenuta nell'albo.
  

giovedì 27 dicembre 2018

Echo

Echo – Edizione integrale

27,00€

ISBN: 978-88-6543-152-8
Autori: Terry Moore
Colore o B/N: Bianco e nero
Data di pubblicazione: 11/02/2014
Disponibile in digitale: Sì
Edizione: Regular
Formato e rilegatura: Olandese 16X24
Genere: Tecno-Thriller di emancipazione
Pagine: 600

Julie. Un matrimonio in frantumi, la richiesta di divorzio, la scarsità di soldi e solo un cane per compagnia. Julie, fotografa free-lance che durante un servizio nel deserto assiste ad un'esplosione e viene ricoperta da sfere di uno strano materiale. Julie sulla quale queste sfere assumono la forma di una tuta da combattimento sperimentale e sofisticata dalla quale non riesce a liberarsi e che ricopre sempre di più il suo corpo. Julie che si ritrova, con una strana compagnia al seguito, a sfuggire ad una società privata che vuole indietro il suo prototipo per scopi bellici, ma che scopre di essere l'unica a poter salvare il mondo dalla distruzione imminente.

Dopo Strangers in Paradise, torna Terry Moore. La sua opera seconda, della quale nel redazionale si vanta di aver già venduti i diritti cinematografici, è un esperimento che si distanzia parecchio dal suo debutto. L'autore mette in scena un classico canovaccio della nascita del supereroe inconsapevole, ma destinato a salvare il mondo. La sua protagonista ha gradi difficoltà, economiche, personali, relazionali, e si trova ad assumere su di se grandi responsabilità e a vivere grandi timori e paure. Moore mette in scena una rappresentazione cruda, nella quale personaggi secondari, ma che avresti creduto inamovibili, decedono senza troppi problemi. Mette sul fuoco molte storie di contorno che, a volte, lascia senza una conclusione vera e propria. Ci offre un'avventura intensa e godibile.
Il suo stile di disegno, da SiP, non è cambiato. Rimane molto pulito, piacevole, marcato. Cambia il suo modo di raccontare. Qui predilige una narrazione fumettistica pura, lasciando da parte prosa, poesia e musica: lo stile che aveva segnato il suo debutto.

Echo, nel tomo integrale di Bao, è una lettura che coinvolge con un ritmo ben calibrato: non si riesce a smettere di leggere e, infatti, pur nelle sue 600 pagine si divora in fretta. Non so perché l'editore italiano abbia optato per un tomo unico, che pesa un mondo, ma, come sempre in questa situazione, la scelta è croce e delizia per il lettore. Delizia perché ha tutto il fumetto a disposizione in un solo momento ed in un solo posto, croce perché il peso del tomo necessita di iscrizione in palestra per essere gestito.

Dal 2014 ad oggi, la creatura di Moore, non risente di un giorno. La sua narrazione è studiata e calibrata per non invecchiare e per mantenere alto il coinvolgimento del lettore. Se avete i muscoli per reggere il libro, è da leggere.

martedì 18 dicembre 2018

Aeon

Aeon Vol. 1
di Angela Vianello

    Genere: Fumetti
    Listino :€ 12,00
    Editore: Shockdom
    Collana: Social comics
    Data uscita:23/07/2014
    Pagine: 152
    Formato: brossura, Illustrato
    Lingua: Italiano
    EAN: 9788896275252









Aeon Vol. 2
di Angela Vianello

    Genere: Narrativa a fumetti
    Listino: € 12,00
    Editore: Shockdom
    Data uscita: 25/10/2014
    Pagine:108
    Formato: brossura, Illustrato
    Lingua: Italiano
    EAN: 9788896275528

Davide è un ragazzo con la passione per il Karate ed una famiglia difficile: la madre remissiva ed il papà costantemente arrabbiato con lui costringono l'adolescente a vivere perennemente in camera sua. Tale è la situazione che quando deve uscire di casa salta dal balcone, al primo piano, di casa sua.
Giada, coetanea di Davide, frequenta la stessa scuola del ragazzo e nel tempo libero è iscritta al corso di danza. 
Anche se Giada non vuole riconoscerlo subito, quando i due ragazzi si vedono per la prima volta qualcosa scatta tra di loro.
Nel passato, la Genesi non si è svolta proprio come raccontato dai testi sacri. Una civiltà aliena si è sviluppata sulla Terra e ha aiutato gli uomini nella loro evoluzione. Ma non è ben chiaro quale fosse lo scopo di chi è rimasto tra noi e di chi è partito alla volta di altri mondi.
Le vite dei due ragazzi si incroceranno con piani costruiti nel passato più remoto della civiltà umana.

Angela Vianello inizia questo manga italiano nel 2004 e il fumetto risente del tempo che passa. A prenderlo in mano oggi si avverte come le tematiche trattate in questi primi due volumi appiano perso qualsiasi possibile originalità che avessero avuto allora. Quello di tradurre la Bibbia da evento mistico a civiltà aliena che ha manipolato il corso degli eventi dell'umanità non è un tema così originale. La storia non riesce ad ingranare, si rivela essere ripetitiva quando tratta le vicende di Giada e Davide e, spesso, il ritmo o cala sotto il livello di guardia o l'assenza di dialoghi spinge a sfogliare le pagine senza osservare il lavoro grafico dell'autrice.
Angela Vianello, di Trento, si è appassionata allo stile manga ed i suoi disegni sono sempre molto piacevoli e curati. Le forzature slapstick, la deformazione dei personaggi in situazioni di stress (sopratutto Giada) e alcune scelte grafiche, però, mi hanno lasciato perplesso. Le ho trovate poco adatte ad un fumetto come questo, che, a mio parere, avrebbe funzionato meglio mantenendo la caratterizzazione non deformata dei personaggi. Come si diceva poco sopra, Aeon è un fumetto che ha quattordici anni. Nel tempo l'artista si è evoluta ed è arrivata a disegnare, come si diceva qui, il quarto volume di Creepy Past in Sergio Bonelli Editore. Il suo tratto si è evoluto, come è possibile vedere dalle reference dei suoi lavori personali più recenti, ed è ancora più accattivate.
Tornando ad Aeon, punto di forza di questa produzione è, oltre alle potenzialità insite nello stile dall'autrice, la colorazione delicata ed appassionata che è stata realizzata. Ciò che mi ha lasciato perplesso, invece, sono gli "errori" di lettering nei dialoghi: non riesco a capire se certe parole sono state scritte così apposta o sono, veramente, errori commessi da chi riempiva i baloon.

Onestamente, i primi due volumi di Aeon ci mostrano le potenzialità di una ragazza dotata di talento, grande tecnica e voglia di fare. Purtroppo il suo lavoro non ha retto, secondo me, al passare del tempo. E' un manga italiano che nulla aggiunge ai manga originali giapponesi che sono arrivati nel nostro Paese. A confronto con i lavori proposti dagli autori nipponici si colloca nella parte centrale di una potenziale classifica di gradimento.
Sono, in ogni caso, contento che Shockdom ci abbia creduto, che lo abbia pubblicato (in tutto dovrebbero essere quattro volumi) ed abbia dato la possibilità al talento di Angela Vianello di crescere e conquistare il cuore di molti lettori.

lunedì 17 dicembre 2018

Mercurio Loi - Nascondino

Mercurio Loi  N° : 14 
Nascondino

Soggetto e Sceneggiatura: Alessandro Bilotta 

Disegni: Massimiliano Bergamo 
Colori: Nicola Righi 

Copertina: Manuele Fior 

Periodicità: bimestrale 
uscita: 22/11/2018 
Prezzo:  4,90 €

A Roma. Sciarada è la società segreta, con membri tra le più persone più intelligenti ed in vista della città eterna, che si occupa di indagare sui misteri e di contrastare il potere papale. Galatea è la bambina prodigio che ne tiene le fila, Mercurio Loi è uno dei membri più in vista. Tutti gli altri sono morti, in circostanze più o meno misteriose.
Dante Fusco, il cui padre sembra essere stata una vittima di queste tragiche contingenze, chiede aiuto al Professore, sperando di diventarne allievo. Cosa deciderà Mercurio? Sarà opportuno indagare o sarà meglio nascondersi dall'avverso destino?

Mercurio Loi è un fumetto che si prende i suoi tempi, se no non si spiegherebbe la conta a nascondino (di corretta fattura, ma un po' lunga) e la fuga di Mercurio durante la sua passeggiata post-coprifuoco (contemporaneamente esilarante e preoccupante). Lo fa con caparbia capacità e intrigante ritmo narrativo. Seppure si supponga dove Bilotta voglia andare a parare lo fa con la tesa tranquillità di un ago che cuce un arazzo. C'è tanto da spulciare in questa lettura e c'è anche molto da rimanere stupiti. Belforte?

Seconda prova (7 e 14) di Massimiliano Bergamo alla corte di Mercurio Loi. Non lo so, è bravo, veramente. E' che ogni tanto mi butta dentro quelle espressione "alla Disney" che non trovo coerenti con quanto sta succedendo intorno. In ogni caso, tanta roba.

Ai colori Nicola Righi, uno dei miei preferiti, che stacca di un'incollatura Francesca Piscitelli e Andrea Meloni che gli rimangono dietro con tre albi colorati a testa.

Col numero 16, tra quattro mesi, scopriremo il destino di Mercurio Loi. Chiuderà, Masiero e Bilotta dicono di no? Andrà avanti in albi annuali, qui non si pronunciano? Come influenzerà tutto questo la nuova serie, o mini serie di Bilotta, Eternity che sarà pubblicata per la collana Audace?

mercoledì 12 dicembre 2018

Maxi Martin Mystère - L'abisso del male

Maxi Martin Mystère  N° : 10 
L'abisso del male

Soggetto: Carlo Recagno 

Sceneggiatura: Carlo Recagno, Alfredo Castelli 

Disegni: Giovanni Freghieri, con la partecipazione di Giulio Camagni e Sergio Giardo, e con i contributi di Giancarlo Alessandrini, Luca Enoch, Lucio Filippucci, Nicola Genzianella, Giuseppe Matteoni e Giuseppe Palumbo. 

Copertina: Angelo Stano 
  
Uscita: 28/11/2018 
Prezzo: 6,90€ (9€ con supermegaposter ripegabile) 

Due sono stati gli incontri principali tra Dylan Dog e Martin Mystère. A distanza di due anni ed entrambi hanno scatenato eventi che avrebbero potuto portare alla fine del mondo. Perchè nel 2018 dovrebbe essere diverso? Infatti i due si trovano ad affrontare una malvagia, e nota, figura, emersa, sfuggita, dagli inferi a causa di un rito druidico che ha avuto luogo in Germania.
Tra mille difficoltà e mille incontri il Detective dell'Impossibile e l'Indagatore dell'Incubo dovranno venire sia a patti con loro stessi che cercare di ricacciare la demoniaca presenza nelle viscere dimensionali da cui è sorta.

Inaspettato tanto quanto richiesto, in un periodo in cui in casa Bonelli i team-up sfociano come fiumi nel mare, torna l'accoppiata BVZM DYD. Torna con un soggetto di Recagno che scrive la sceneggiatura a quattro mani con Castelli. Ai disegni Giovanni Freghieri. Copertina, dopo tanto tempo, di Angelo Stano.
 Partendo giusto da questa, a Stano, riescono linee molto più dure del solito (o forse non sono più abituato io a vederlo dopo che è stato ostracizzato dalla serie regolare di Dylan Dog), uno sfondo fin troppo omogeneo, i due protagonisti decisamente rigidi ed una gran bella bionda, che assomiglia fin troppo a Diana, a tener loro compagnia.
Recagno si diletta un storia in cui le citazione provenienti dall'Universo Bonelli sono all'ordine della pagina, si passa da Mister No si arriva da Creepy Past senza dimenticare Dragonero e Gea. Una storia decisamente lunga, articolata e fin troppo ricca. Tanto che ho avuto la sensazione che alcuni personaggi secondari siano stati dimenticati in luoghi dove non dovevano essere e che certe soluzioni siano risultate un po' troppo forzate. Essendo l'erede dell'ancor vivo Castelli, Recagno si diverte a gestire dialoghi, necessariamente, prolissi ed a generare, fin troppa, acredine tra i due protagonisti. Nella sua gestione della storia ho trovato fronzoli eccessivi, ma, anche, una modo interessante di affrontare il "momento introspezione" di Dylan e Martin. L'averli catapultati tra le matite di Camagni, il primo, e Giardo, il secondo, ci ha offerto respiro dal tratto di Freghieri ed un parallelismo, ovvio e del quale il lettore era già a conoscenza, tra i due non-eroi che servirà da svolta per gli eventi.
Giovanni Freghieri. Il disegnatore piacentino, classe 1950, è al suo terzo incontro su tre tra i due colossi bonelliani, ricordiamo che il primo è stato scritto da Castelli ed il secondo da Sclavi, ed ha lavorato, con soddisfazione dei lettori, per entrambe le testate, riscuotendo sempre un grande successo ad ogni apparizione. Ovviamente qui fa il suo e non è discutibile, però, personalmente, ho trovato i disegni tanto spigolosi, più del solito. Forse è solo una mia impressione dovuta alla perenne espressione corrucciata che Martin si porta dietro ed all'antipatia che Dylan riversa su di lui. Alla prima lettura non mi sono trovato a mio agio con questo stile accoppiato alla verbosità di Recagno (che trovo diversa e meno briosa di quella di Castelli).

Ovviamente non farò spoiler, anche se i più smaliziati lettori Bonelli hanno già intuito chi sia il cattivone di turno e chi troveremo come suo avversario ad un certo punto della storia, perché un ritorno così è stato atteso da tanti anni. Quello che non capisco, però, è perché non sia stata creata attesa per l'albo, non sia stata messa in piedi una campagna pubblicitaria sulle testate principali dei due protagonisti e sia stato lanciato nel buio a Lucca. Certo, ovviamente, un fumetto del genere si vende da solo. Io l'ho acquistato ma non l'ho vissuto con quell'interesse spasmodico che mi avrebbe potuto generare sensazioni diverse e più intense durante la lettura, dei primi due.

Non so. Sicuramente un albo interessante, che vale i quasi 7€ che chiede e che offre una lettura prolungata, ma lanciato in edicola così, senza stimolare le papille gustative del lettore, a mio parere, gli ha fatto perdere qualche punto.

lunedì 10 dicembre 2018

Strangers in Paradise

Strangers in Paradise – Volume 1
Autori: Terry Moore

ISBN: 978-88-6543-184-9
Colore o B/N: Bianco e nero
Data di pubblicazione: 07/03/2014
Disponibile in digitale: Sì
Edizione: Regular
Formato e rilegatura: Brossurato 16 x 24
Genere: Amore e altre catastrofi
Pagine: 344
Prezzo: 18,00€

Erano venticinque anni fa quando Terry Moore, da completo autodidatta, senza una casa editrice alle spalle, puntando tutto sull'autoproduzione, diede vita ad una prima miniserie di tre numeri denominata Strangers in Paradise. Il successo fu tale da portare in auge il suo autore ad a spingerlo a creare quella che sarebbe diventata una serie pubblicata, in Italia, da BAO, in integrale, in sei volumi da più di trecento pagine.
Il motore della serie è il triangolo che si instaura tra Katchoo, un bella biondina che dice di non essere attratta dagli uomini e che convive da anni con la sua ex compagni di scuola, Francine, ragazza instabile sentimentalmente ed esteticamente (sa essere molto affascinante o sciatta, prendere peso, perdere peso) e David, un ragazzo legato al passato di Katchoo e che si innamora follemente di lei. Intorno a loro si vengono a creare, però, situazioni che spaziano per molti dei generi conosciuti. 


Si parte con la sit-com (il ritmo e il tipo di alcuni dialoghi tra le protagoniste non potrà fare a meno di riportarvi alla mente Lorelai e Rory Gilmore), si passa per la love story, si passa per il thriller e si entra senza avvisare, persino, nell'hard boiled. Questo alternarsi di generi rende la narrazione varia e mai monotona. Ma Moore non si ferma qui, nella sua sperimentazione infila, tra le pagine del suo fumetto, canzoni, poesie e pagine di romanzo che raccontano in modo descrittivo eventi a corollario della storia che stiamo leggendo.

Moore, da Huston, classe 1954, non è solo autore dell'intreccio narrativo. Si dimostra essere un disegnatore attento ed affascinante. Nelle pagine che compongono il primo volume, già, assistiamo a mutamenti fisici dei protagonisti (il cambio di peso di Francine ne è l'esempio principale), vediamo come riesce a giocare con stili grafici diversi (le pagine in stile cartoon ricordano molto il vecchio Archie, d'altronde Moore ama tantissimo giocare il ruolo del citazionista) e come riesce a modificare il layout delle pagine, le gabbie, in modo da fletterle alle sue esigenze narrative. Il suo stile è pulito, essenziale e preciso. 


Vedere le sue pagine è, tante volte, fare un salto indietro nel tempo ed incontrare un tratto che ha caratterizzato le pin up di metà del secolo scorso. Osservarlo, leggerlo, è piacevole e rilassante. Non per questo il suo tratto è anestetizzante e privo di impatto; riesce a trasmettere le giuste emozioni al momento giusto. Anzi, in alcuni casi, quando decide che deve, attraverso il disegno riesce a smorzare (od enfatizzare) i toni, siano cupi, violenti, drammatici (perché i suoi personaggi trasmettono emozioni con la loro espressività) o leggeri.

Un fumetto che guarda le donne e alle donne. Il cast chiamato a raccolta da Moore, in questo suo debutto nel mondo del fumetto, è ricco di presenze femminili di tutti gli aspetti, forme, caratteri. Un lavoro delicato che ha riscosso grande successo.



Un'opera importante, di chi poi scriverà Echo, The Punisher, Runaways e tanto altro, in sei volumi che si prospettano intensi e piacevoli.




domenica 9 dicembre 2018

Saga – Volume 1

Saga – Volume 1
Autori: Brian K. Vaughan, Fiona Staples

ISBN: 978-88-6543-129-0
Genere: Science Fantasy
Colore o B/N: Colore
Data di pubblicazione: 07/03/2014
Disponibile in digitale: Sì
Edizione: Regular
Formato e rilegatura: Brossurato 16 x 24
Pagine: 168
Prezzo: 14,00€

Una guerra che da millenni sconvolge la galassia. Marko e Alana, appartenenti alle due fazioni opposte, si sono innamorati ed hanno messo al mondo una creatura. Ora sono inseguite da entrambi gli schieramenti e devono combattere per proteggere la loro famiglia.

D'accordo detta così sembra fin troppo semplice per essere invitante. Saga di Brian K. Vaughan (soggetto e sceneggiature) e Fiona Staples (disegni) è, però, davvero, questo Romeo e Giulietta in cui gli innamorati sono vivi, hanno una figlia e devono combattere contro la galassia per proteggerla.
Quello che non passa dal, forzatamente, sintetico riassunto della trama è quanto articolato riesce ad essere il racconto di Vaughan. L'autore stratifica i personaggi, dandogli una personalità, facendo passare emozioni e strutturando loro un passato che emerge a poco a poco. Non si limita, con questo lavoro, ai protagonisti, ma costruisce con la stessa cura ogni personaggio; ciascuno lo dota di sfaccettature diverse, come fossero persone vere. Un lavoro immane.
I disegni di Fiona Staples sono molto "italiani", nel senso che non è difficile ritrovare il suo stile graffiato, inciso, forte e duro, in tanti autori di casa Bonelli. Si riscontra, a tratti, una povertà nei fondali ed una, forse, eccessiva omogeneità nei colori. Quelle che sembrerebbero essere caratteristiche negative, però, qui sono perfette per far risaltare trama e relazioni tra i personaggi. Dialoghi e disegni tendono a bilanciarsi in modo ottimale.

L'occhio del lettore si adatta in fretta allo stile di Fiona Staples, la mente di Vaughan offre un'immersione importante per la sospensione dell'incredulità.

Non credo che ne scriverò di ogni volume, ma, sicuramente, proseguirò nella lettura di tutta Saga. Al momento credo che siamo a sette volumi, più la riedizione in formato deluxe dei primi tre in un unico brossurato.

martedì 27 novembre 2018

The LEGO Ninjago Movie

Lloyd vive con la mamma a Ninjago City. E' figlio del perfido Lord Garmadon, ma è anche il Ninja Verde che protegge la città dagli attacchi di suo padre. Insieme agli altri ninja ed al loro maestro Wu, dovranno andare alla ricerca dell'arma che potrà mettere fine alle scorrerie di Lord Garmadon. Non sanno però che un altro nemico, forse ben più pericoloso è appostato, in agguato, in attesa di un errore dei ninja.

Dopo The Lego Movie, Lego Batman, arriva il terzo capitolo cinematografico delle avventure dei mattoncini danesi (in attesa di The Lego Movie 2).
Alla regia, di un soggetto semplice, Charlie Bean (Le Superchicce, Samurai Jack, Il Laboratorio di Dexter).
Come si diceva, una riga più su, il film si presenta davvero semplice: target bambino di sei otto anni. Assistiamo alla classica crescita del gruppo di personaggi che è Ninja, ma si batte solo con robottoni, di una famiglia che non c'è e che si deve riformare, un cattivo che di cattivo ha solo l'ignoranza (divertente) nella quale vive. A contorno paesaggi ricreati in mattoncini Lego digitali, secondo regole costruttive reali che ogni appassionato può seguire ogni giorno, e personaggi secondari più o meno carismatici. Piacevoli sono Koko (sia la sua versione in borghese che quella da battaglia hanno dato vita a minifigures veramente piacevoli) e il Generale numero 1 (versione femminile). Per tutti gli altri, protagonisti compresi, si ha una caratterizzazione abbastanza forzata e funzionale a ciò che deve accadere.

Veramente un film semplice e per bambini. Gli adulti possono prendere spunti per qualche costruzione da realizzare e qualche set da aggiungere alla loro collezione.

Un'ora e mezza di film carino, non da cinema, ma da dvd a metà prezzo.

Titolo originale The LEGO Ninjago Movie 

Lingua originale Inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America, Danimarca 
Anno 2017 
Durata 101 min 
Genere animazione 

Regia Charlie Bean 

Soggetto Dan Hageman, Bob Logan, Paul Fisher 
Sceneggiatura Hilary Winson, Bob Logan, Paul Fisher 
Produttore Dan Lin, Roy Lee, Phil Lord, Christopher Miller 
Casa di produzione Village Roadshow Pictures, RatPac-Dune Entertainment, Lego System A/S, Vertigo Entertainment, Cartoon Network Studios, Lin Pictures, Animal Logic, Warner Animation Group 
Distribuzione (Italia) Warner Bros. Pictures 
Montaggio Julie Rogers 
Musiche Mark Mothersbaugh 

Doppiatori originali

Dave Franco: Lloyd Garmadon
Jackie Chan: Sensei Wu Garmadon
Michael Peña: Kai Smith
Abbie Jacobson: Nya Smith
Kumail Nanjiani: Jay Walker
Fred Armisen: Cole Bucket
Zach Woods: Zane Julian
Justin Theroux: Lord Garmadon
Olivia Munn: Misako "Koko"
Randall Park: Chen
Retta: Maggie
Constance Wu: Sindaco di Ninjago
Charlyne Yi: Terri It Nerd
Chris Hardwick: Radio DJ
Robin Roberts: Robin Rainbow
Michael Strahan: Michael Sadler
David Burrows: Ninja Fucsia
Ali Wong: Generale Olivia
Todd Hansen: Generale Omar
Doug Nicholas: Generale Jollity

Doppiatori italiani

Davide Perino: Llyod Garmadon
Gianni Giuliano: Sensei Wu Garmadon
Daniele Raffaeli: Kai Smith
Chiara Gioncardi: Nya Smith
Stefano Brusa: Jay Walker
Francesco De Francesco: Cole Bucket
Alessandro Rigotti: Zane Julien
Paolo Marchese: Lord Garmadon
Barbara De Bortoli: Misako
Sabrina Cereseto: Robin Rainbow
Leonardo Decarli: Michael Sadler
Laura Lenghi: Generale Olivia

lunedì 26 novembre 2018

Sprayliz

Nel 1992, dalla matita e dall'inventiva di Luca Enoch, nasce un bella figliola mora di nome Elizabeth Petri. L'allora trentenne autore completo, nato a Monza e trapiantato a Milano, viene da alcuni lavori di successo (Raptus, Berserk, per citarne un paio) e sull'Intrepido riesce a farla debuttare con il nome d'arte di Sprayliz. A guardarlo oggi, nel momento in cui il fumetto sta penetrando anche nelle vite di coloro che lo hanno sempre considerato un intrattenimento per bambini, è sconcertante scoprire quanta carne la fuoco avesse già messo in quegli anni. 
Già da subito capiamo di non trovarci davanti a qualcosa di classico, o come molti in senso inopportunamente dispregiativo dicevano Bonelliano. Nelle prime pagine incontriamo una ragazza di sedici anni, appartenente ad una famiglia medio borghese, che di notte esce a realizzare graffiti (quelli veri, non le Tag che imbrattano i muri delle case) e che sfida la polizia a catturarla. La stessa ragazza, scoperta da un poliziotto nero, entra in casa dell'uomo (violazione di domicilio), lo lega al letto con le manette (sequestro di persona) e lo obbliga ad avere un rapporto sessuale con lei (violenza sessuale) che è minorenne e minaccia di raccontarlo in giro se lui prova a denunciarla (ricatto). Che poi si innamorino, o per lo meno che instaurino una relazione di stabilità incerta, è una conseguenza del fatto che entrambi siano "belli". 
E questo è solo l'inizio.


Enoch non si risparmia nella critica sociale. Sostiene l'utilità dei centri sociali come aggregatori di persone per la diffusione di cultura e per la nascita di nuovi interessi, condanna l'uso di droghe leggere e pesanti. Introduce quella realtà nuova che si chiama Internet e ne fa argomento di alcuni capitoli. Critica la politica ottusa e corrotta, lo sfruttamento della credulità popolare da parte di religioni senza scrupoli, ci avvisa del latente fascio nazismo che non muore mai e della, possibile, ipocrisia di chi lo pratica, sottolinea come nella Polizia possano esserci, oltre ad un gran numero di devoti servitori della legge, corrotti e violenti che non rispettano regole e diritti. Mette in rilievo argomenti come la bisessualità, l'omosessualità, quella che oggi sarebbe chiamata fluidità sessuale, e la loro accettazione nel sociale suo contemporaneo.
Sprayliz, insomma ha sdoganato, in modo intenso, con molto anticipo, argomenti di cui ancora adesso si fa fatica a parlare.
La scrittura di Enoch, inoltre non è semplicistica. Si vede che l'autore ha donato tanto di se stesso al progetto, che lo ha accompagnato per quattro, intensi, anni della sua vita ricchi di premi, soddisfazioni e qualche delusione. Tutti gli albi (parlando dell'edizione Cosmo), sopratutto gli ultimi, sono di una densità verbale impressionante. Al giorno d'oggi trovare fumetti commerciali, da edicola, così intensi e fecondi è decisamente difficile.

Una densità che mai si è attenuata è quella dei disegni. Io non mi capacito di come una mente umana possa essere stata così fertile e attenta. Proprio per questo motivo meritano discorsi a parte personaggi e sfondi.
Si potrebbe pensare che Sprayliz abbia un cast ridotto, ma non è così. Oltre a Lyz e Kate (l'amica del cuore di Lyz, che ha una cotta per lei che si spinge ad esplorazioni decisamente intime) si alternano così tanti comprimari che è difficile ricordarli tutti: C'è Kaifa, writer bianco, che tenta di strappare Lyz a Abe, il poliziotto nero di prima. C'è Kinnock, poliziotto corrotto e violento che ha come solo scopo nella vita quello di arrestare, violare, annullare, deturpare la protagonista, il Sindaco Brown, nero, corrotto, sindaco della città, che lo ha sguinzagliato. B.B., Don Luigi, Pino, Therese, Cazza, Desdemona, Freak e tanti altri che si alternano al fianco delle protagoniste in questo teatro, ognuno con un suo ruolo definito.
L'ambiente. Qui c'è da diventare matti. Il Macondo, la città, i muri, i graffiti, le macchine, i dettagli, la precisione. Un delirio che l'occhio non vuole lasciare. Durante la lettura non viene spontaneo girare la pagina. Si vuole restare lì a guardare tutto, a non perdersi un tratto, ma si sa che, riuscendo a proseguire, la pagina dopo sarà, ancora, un'altra ricca sorpresa. Sprayliz è tutto così. Bello una pagina dopo l'altra. Anche se, a mio parere, l'uso dei retini negli ultimi capitolo mi è sembrato sminuisse la fatica di Enoch.



Ma si è parlato anche di delusioni. Eh, sì. Come detto, la signorina Pietri nasce sulle pagine dell'Intrepido nel 1992, ma poi la testata chiude. Conoscendo la qualità del prodotto, Star Comics non si lascia sfuggire l'occasione di tentare di contrastare Bonelli con fumetto italiano dello stesso formato, ma molto più aggressivo. Qui iniziano le incomprensione tra autore ed editore, sarà un caso che inizia ad apparire in ogni storia un venditore abusivo di patate?, tanto da decretare la chiusura della testata nel 1996. E pensare che solo pochi mesi prima, Enoch, si è portato a casa il premio Fumo di China sia come miglior autore completo che, per la sua creatura, quelli di miglior personaggio e miglior testata. A mettere il dito, piacevolmente, nella piaga ci pensa anche la manifestazione milanese Cartoomics, attraverso il supporto della rivista If, premiandolo, sempre nel 1996, come Promessa del Fumetto Italiano.

Una Promessa invero mantenuta.
Enoch, giusto per divagare, nel 1999 ha iniziato a sottoscrivere contratti importanti con la Sergio Bonelli Editore. Qui ha avuto piena libertà ed ha dato alla luce altre figure femminili importanti come Gea e Lilith, oltre ad aver contribuito al debutto in solitaria di Legs Weaver. In tempi più recenti, invece, ha dato vita con Vietti ad uno dei fumetti di maggior successo, sempre in Bonelli, degli ultimi anni: Dragonero.
Per i fatti suoi, insieme al grande disegnatore Mario Alberti, ha creato Morgana, per il mercato francese. Da recuperare.

Quindi? Sprayliz? Si trova in commercio la nuova, di una annetto fa, versione dell'Editoriale Cosmo. Ha prezzi variabili da numero a numero, ma rimane intorno ai 5€ più o meno e si trova scontato del 15% in diverse piattaforme di commercio on-line di libri. E' una buona edizione, curata con l'aggiunta di pin up d'epoca dell'autore, in formato Bonelli, così non disarmonizza la vostra libreria. E' un fumetto da leggere e far conoscere perché ci offre uno spaccato di quello che era, ed è ancora, la nostra società. E' da leggere perché è un fumetto che se fosse "nuovo" oggi non verrebbe mai pubblicato. Tratta, anche con ironia e leggerezza, tematiche che vanno contro il politically correct, di americana importazione, che oggi va tanto di moda e che ci impedisce di dire, veramente, ciò che pensiamo.

Per me è stata una fortuna riscoprirlo adesso.

venerdì 23 novembre 2018

Lone Ranger - Ora e Sempre

Titolo: ORA E SEMPRE
Editore: COSMO EDITORIALE
Collana: LONE RANGER - N° 1
Autori: Matthews, Cariello, White, Cassaday
Serie: COSMO SERIE GIALLA - N° 37
Prezzo: € 6,90
ISBN: 9788869111938        
Data di uscita: 13/10/2015
Formato: 16X21
Pagine: 144
Colore: colore
Caratteristiche: brossurato

John Reid non avrebbe mai pensato di indossare una maschera nera, un cappello bianco e fondere l'argento per farne pallottole. Accompagnato da Tonto, un pellerossa con in quale ha una vendetta in comune, si avventura per le terre del selvaggio West per fermare chi ha commesso il crimine che ha segnato la sua vita.

Torna, nelle edicole italiane, nell'ottobre del 2015, uno degli eroi western che hanno segnato le ultime generazione che lo hanno vissuto. Torna The Lone Ranger, nato sulle frequenze radio WXYZ, negli Stati Uniti d'America, nel 1933 e passato, poi dal 1949 al 1957, al piccolo schermo, a rinfrescare la Frontiera a chi non la ha conosciuta.
Torna con una serie di cinque bonellidi completamente a colori editi da Editoriale Cosmo, ancora trovabili, e ci presenta una variante rispetto al filmdi Gore Verbinski del 2013. L'incipit è simile, la famiglia di Reid viene sterminata da criminali legati allo sviluppo della ferrovia, il protagonista si salva, aiutato da Tonto, e acquista un cavallo bianco che chiamerà Silver.
Devo ammettere che il fumetto western non sono mai stato in grado di apprezzarlo. Tex, che più volte ho provato a leggere in declinazioni più o meno classiche, ha sempre teso ad annoiarmi ed ho trovato faticoso cercare di sintonizzarmi con lui. Qui, invece, tutto mi è stato più facile. Forse il recente film Disney, forse la serie televisiva che vede al pomeriggio a casa di mia nonna, forse la maschera, il cappello, la camicia carta da zucchero, le pallottole d'argento e Silver, forse un mix di tutto questo, ma il primo capitolo di questo fumetto mi ha coinvolto ed appassionato.
Una buona scrittura, una buona narrazione degli eventi, mi ha mantenuto coinvolto dalla prima all'ultima delle 144 pagine che lo compongono. Il tutto accompagnato da disegni caratteristici, questi visi larghi ed espressivi, dalla colorazione che rende abbastanza bene anche sulla carta poco ricercata del bonellide rende l'esperienza di lettura piacevole.

A tempo perso cercherò di recuperare anche gli altri albi, magari usati, in sconto od a prezzo contenuto.

mercoledì 21 novembre 2018

Batman 42/44

BATMAN 42 (155)
(contiene Batman #41, Detective Comics #975, Nightwing #39)
di T. King, J. Tynion IV, S. Humphries, M. Janin, A. Martinez, P. Jimenez
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833048970
€ 3,50

Su Batman inizia una mini dedicata a Poison Ivy. Sconvolta dagli eventi avvenuti durante la guerra degli scherzi e degli enigmi, tra il Joker e l'Enigmista, Ivi ha deciso di accedere a tutto il suo potere collegato al Verde della Terra. Con un grande sforzo, Pamela, riesce a controllare le menti di tutto il pianeta nell'intento di portare una pacificazione totale. Tutte le menti tranne due; quella di Batman e quella di Catwoman. Da soli riusciranno a fermarla?

King, in questa breve storia cuscinetto, trova un alleato potente in Janin. Il quarantaquattrenne spagnolo riesce, come sempre, ad incarnare al meglio la rinascita di Bruce Wayne che avevano organizzato Snyder e Capullo. Mantiene giovane il protagonista, ne esalta gli occhi azzurri e disegna in modo magistrale le figure femminili. Organizza le tavole in modo semplice, ma convincente. Alla classica griglia alterna delle splash page, anche doppie, meravigliose. Il tutto grazie, anche, alla perfetta colorazione di June Chung.

Su Detective Comics, Batwoma è chiamata a rispondere dell'omicidio di Clayface. Tutta la Bat-famiglia viene convocata dal Cavaliere Oscuro nella Bat-caverna a confrontare le opinioni. Si originano due schieramenti, ma colei che ha la visione più chiara di quanto sta succedendo è Batgirl. Intanto Kate Kane è tentata dall'offerta del padre di entrare a far parte della Colonia.

Tynion, con Martinez ai disegni, sta orchestrando qualcosa di molto ampio. Si prende i suoi tempi, accompagna il lettore e gli mostra diverse sfaccettature di ciò che sta accadendo. Ci tiene a mostrarci quante pedine sta muovendo sulla tastiera e da quanto sembra ne ha da muovere ancora per lungo tempo.

La prima avventura di Nightwing con un cattivo convincente prosegue di buon ritmo grazie alla narrazione di Humphries. Qui, lo scrittore, ci rivela il passato del Giudice e mette, nuovamente, l'eroe della serie in pressante pericolo di vita. Jimenz è adatto alla serie, anche se non sempre mi convince.


BATMAN 43 (156)
(contiene Batman #42, Detective Comics #976, Nightwing #40)
di T. King, J. Tynion IV, S. Humphries, M. Janin, J. Fernandez, B. Chang
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833049854
€ 3,50

Poison Ivy, sulle pagine di Batman, ha preso il controllo di tutti gli essere umani tranni Bruce Wayne e Selina Kyle. La coppia, insieme, sta cercando di salvare l'umanità dalla mente di Pamela. Sia agendo insieme che in solitaria stanno cercando di fare di tutto per restituire l'individualità a tutti coloro che l'hanno persa. Ovviamente, la rossa legata al verde, non starà con le mani in mano e cercherà loro di impedire di bloccare la sua rivoluzione.

Essendo la parte centrale di una mini di tre numeri, questo appuntamento è di studio. King mette in moto il piano che Batman e Catwoman hanno progettato e Janin lo illustra tra un'ampia gamma di ambienti diversi, come sempre ricchi e curati. Tutti i suoi personaggi sono imponenti ed iconici. La colorazione scelta da Chung per Harley Quinn è spettacolare.

Tynion IV, su Detective Comics, ci mostra come si riverberano le scelte post-processo a Batwoman sui membri del team dei Cavalieri. Cassandra, l'Orfana, colei che aveva trovato un legame speciale con Basil, è la più scossa di tutti. Bruce Wayne è preoccupato e vuole cercare di salvare la sua anima e la sua mente da un pericolosa ricaduta verso il crimine. Anche Batwoman ha in mente gli occhi della ragazza, di quando le si è fatta sotto per gridarle il suo odio per aver ucciso il suo amico. Allo stesso tempo Batman e Red Robin sono ai ferri corti dato che il primo ha deciso di sospendere i progetti del secondo, fino a quando la situazione non sarà risolta.

Tanta carne al fuoco, di qualità, come si diceva. Fernandez è un po' più graffiante e tenebroso di Martinez, ma funziona.

Ennesima prova di sopravvivenza per Nightwing. Sfuggito dalla situazione mortale di inizio numero capita nell'ennesima a fine albo: che vita stressante. Le motivazioni del giudice sono chiare, quelle delle persone intorno a Dick Grayson pure. Humphries sta cercando di fare qui quello che Tynion IV ha fatto su Detective Comics, con personaggi di caratura decisamente minore, ma con un ottimo cattivo (che, in ogni caso, sa di deja vù).


BATMAN 44 (157)
(contiene Batman #43, Detective Comics #977, Nightwing #41)
di T. King, J. Tynion IV, S. Humphries, M. Janin, H. Petrus, J. Fernandez, E. Ferreira, B. Chang, J. Campbell
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833049861
€ 3,50

Su Batman siamo giunti alla conclusione. La coppia dell'anno, gli unici a non avere subito l'influsso di Poison Ivy, Sono riusciti ad intaccare la sicurezza di Pamela. Grazie al loro gioco di squadra, adesso, Ivy può parlare con la sua cara amica Harley senza controllarne la mente.

Gran bella storia, che ha riportato alla luce un personaggio sparito per troppo tempo. con dei gran bei disegni: ma che capolavori sono le pagine ricche di vegetazione che ci ha proposto Janin? Si aspetta con ansia il matrimonio tra Bruce e Selina, ma storie di questa qualità sono più che bene accette. Qui Janin è alternato a Petrus per alcune tavole, ma il loro lavoro si fonde al meglio. Come sempre, merito all'opera di Chung ai colori.

Detective Comics si offre uno spaccato del futuro di Tim Drake ed il ritorno di Ulysses Armstrong. 

Tanto di più non si può dire, se non che si deve attendere il prossimo numero per assistere agli sviluppi.

Si conclude la saga del Giudice con Chang e Campbell ai disegni. E' stata una cavalcate che Humphries ci ha offerto in modo interessante, prendendo non poco spunto da Cose Preziose di Stephen King. Forse la prima storia buona di questo eroe che non riesce ad emergere dall'ombra di Batman.


Nota finale. Le tre copertine di questi ultimi tre numeri sono tutte opera di Mikel Janin e sono veramente molto belle.

martedì 20 novembre 2018

Batman 37/38

BATMAN 37 (150) VARIANT METALLIZZATA
di Tom King, James Tynion IV, Tim Seeley, Clay Mann, Joe Bennett, Javier Fernandez
(contiene Batman #36, Detective Comics #970, Nightwing #34)
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833047300
€ 9,95

Su Batman, gli interventi minori che stanno richiedendo l'aiuto, a Metropolis e Gotham, di Superman e Batman sono un modo per approfondire il rapporto tra i due fondatori della Justice League. Nei suoi discorsi con Lois, Clark, cerca di capire perché Bruce non lo abbia chiamato. Nei suoi discorsi con Selina, Bruce giustifica il fatto che Clark non lo abbia chiamato. Il matrimonio tra Selina e Bruce mette in evidenza la stima che hanno Batman e Superman l'uno per l'altro.

Clay Mann, pur mantenendo uno stile molto vicino  a quello di Joelle Jones, prende in mano l'ultimo tratto di corsa per raggiungere il matrimonio di Batman e Catwoman. In questa storia, abilmente costruita da Tom King sul parallelismo dei ragionamenti delle due coppie del DCU, Mann, col suo tratto realistico, essenziale, ci prospetta un avvicinamento dei due eroi principali dell'Universo DC, il tutto ovviamente orchestrato dalle loro compagne. Lois, che non avevo mai avuto l'onore di incontrare avendo abbandonato la Justice League e non leggendo la testata dedicata a Superman, è decisamente affascinante. Selina, che finalmente si sta ritagliando più spazio (come avrebbe voluto Nolan), le sta accanto mica male. La sceneggiatura di Tom King è delicata e spiritosa, con toni quasi da commedia.

Detective Comics ci permette di entrare nella fase cruciale della Squadra dei Batman. Il ritorno di Tim Drake sta accelerando la formazione di una forza d'intervento indipendente dalla polizia. Il ragazzo, tendente alla follia e con deliri di onnipotenza, si vuole sostituire alla forza pubblica e creare una vigilanza privata più efficace. Al limite del fascismo. Purtroppo a guastare i piani ci sono quelli dell'Associazione delle Vittime, che hanno messo in giro le foto degli interventi di Batwoman e compagni, tra i quali l'ex criminale Clayface.

I disegni di Bennet sono indecenti. Non ai livelli che anche io potrei disegnare su Batman, ma ai livelli "che è meglio se disegnasse altro". I visi dei personaggi sono stravolti, le espressioni che vi vengono raffigurate sono quelle di gente che si fa di roba pesante da mattina a sera.
Tynion IV dovrebbe iniziare a tirare qualche conclusione delle trame aperte. Qui, forse, si intravede qualche spiraglio. Non so tra quanti numeri scada il suo regno su Detective Comics, ma ci terrei a che molto di quanto da lui messo in moto abbia una conclusione rapida.

Su Nightwing, Rapace e Piccione stanno per portare a termine il loro piano. Solo Nightwing alleato con Ronald e Defecer con i suoi compari possono aiutare Bludhaven.
Boh, sì. Dal prossimo numero cambia lo sceneggiatore. Che è anche meglio.

BATMAN 38 (151)
di T. King, J. Tynion IV, S. Humphries, C. Mann, M. Mendonca, B. Chang

(contiene Batman #37, Detective Comics #971, Nightwing #35)
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833047751
€ 3,50

Su Batman. Finalmente dopo tre quarti di secolo di coesistenza Bruce Wayne e Clark Kent riescono ad organizzare un'uscita a quattro. Lois e Selina si incontrano per la prima volta ed instaurano un rapporto. Batman e Superman non possono rinunciare al confronto, ma capiscono di essere più amici di quanto credano.

Tom King conclude la sua commedia. L'appuntamento a quattro si rivela un successo, che ricalca le orme di film di genere degli anni '60 del secolo scorso. La storia scorre divertente, in modo piacevole, mettendo in risalto le differenze tra le due coppie. Ci mostra, anche, i loro punti di contatto ed instaura un bel rapporto tra Selina e Lois. E' strano che per disegnare una storia così "femminile" non sia rimasta in sella Jolene Jones, in ogni caso, Mann non fa meno di un ottimo lavoro e la persistenza della realtà del suo tratto fornisce spessore ai personaggi.

Detective Comics ci riporta in compagnia dell'Associazione delle Vittime e del loro prigioniero Clayface. Ormai in loro balia e senza la possibilità di riprendere le sue sembianze umane, Basil sta diventando sempre più pericoloso. Batman è costretto ad entrare da solo all'interno dell'Arkham Asylum, del quale i criminali hanno preso possesso. Per le strade il resto della squadra di Batwoman deve fermare, senza violenza, pericolosi manifestanti.

Sembra che ci siamo. Sembra che Tynion IV stia iniziando a dare risposte e confermare qualche mio sospetto. Vediamo come va avanti. Mendoza sostituisce, il dannoso, Bennet ai disegni. Si tornano ad avere volti decenti e delle tavole di buon livello. Vediamo come si procederà.

Su Nightwing parte il nuovo corso in mano a Sam Humphries e Bernard Chang. Per ora è un'introduzione, ma così, ad occhio, ci aspettano disegni col taglierino e colori acidi. Speriamo in bene.


Gran bella la copertina.

lunedì 19 novembre 2018

Creepy Past - La casa dei manichini

Creepy Past N° : 6 
La casa dei manichini

Soggetto e Sceneggiatura: Bruno Enna e Giovanni Di Gregorio 
Disegni: Giovanni Rigano 

Colori: Alessandra Dottori 

Copertina: Giovanni Rigano 
  
Periodicità: mensile 
Uscita: 13/10/2018 
Prezzo: 3,50€

E' difficile. Ho sensazioni contrastanti su questo ultimo numero di questa miniserie a colori, di casa Bonelli, dedicata ad un pubblico più giovane del solito.
Si sapeva, da tempo, che Creepy Past sarebbe durata sei numeri, ma la carne al fuoco era veramente tanta. Anche qui, come di buona abitudine, si parte con un creepypasta di Ester che racconta di una casa miracolosamente sopravvissuta ad un incendio che ha distrutto tutto il villaggio attorno. Una volta abitata da tre sorelle sarte e piena di manichini, dopo l'incendio e la misteriosa scomparsa delle sorelle è rimasta disabitata. Ester non vuole chiudere il racconto perché ha scoperto che le sue storie incrementano i poteri dei creepy che arrivano nella nostra dimensione. In compenso, però, nella sua prigionia ha ritrovato la sua amica Alina, scomparsa nel numero uno della serie. Parallelamente alla sua vicenda si svolge quella che coinvolge Qiro. Per la maggior parte degli eventi incosciente, Qiro viene usato da Ossian per interferire con la dimensione dei creepy e dal suo ospite Hoaxx per affrontare il mostro che perseguita lui ed Ester da quando si sono conosciuti: Slasherman.
 Il Grindhirmm, che ora è aperto, sarà la strada per la quale il nostro mondo sarà invaso dai  creepy?

Enna e Di Gregorio realizzano un storia ricca, ma che ci presenta un finale decisamente troppo aperto. Ok, non è esclusa una seconda stagione, ma non è nemmeno confermata e un finale del genere mi ha lasciato abbastanza deluso, un po' come quando vedi un finale aperto di una seconda stagione di una serie tv di cui sai che non faranno mai una terza perché è stata cancellata (tipo L'Esorcista). Essermi reso conto, durante la lettura, dove si andava a pare, devo ammetterlo, mi ha tolto un po' di gusto a questo numero. Peccato perché di soluzioni narrative interessanti ce ne sono un sacco in queste poche pagine. Già l'inizio è inquietante, il ritorno di Alina ha il suo bel perché, Ester si è rivelata essere un gran bel personaggio (non solo fisicamente), tanto da oscurare Qiro, e capace di una decisione sorprendente (di cui si vedono solo gli effetti, ma non le conseguenze) nel finale. Anche la bomba conclusiva sarebbe stata piacevole ed avrebbe creato attesa se, nel contempo, fosse stato annunciato, dagli autori, il seguito della serie. 

Nulla da eccepire sulla prova di Giovanni Rigano ai disegni. Tanto belli quanto inquietanti i manichini del prologo, quanto affascinante Ester, curati gli sfondi tanto quanto i personaggi secondari. Mi piace moltissimo il suo modo di disegnare i volti ed il suo uso delle prospettive. Ho trovato decisamente intensa la sequenza delle ultime tre vignette a pagina 56 e mi è piaciuta la sottile, crescente, tensione che è riuscito a creare nelle tavole in cui Alina ed Ester si ritrovano.
Unica nota dissonante è la copertina di questo numero: è quella che mi è piaciuta di meno di tutto (e stiamo sempre parlando di lavori di alta qualità, attenzione). Non mi ha trasmesso le stesse emozioni che mi hanno solleticato quelle di "Falene" e "Il bosco delle lacrime".

Tirando le somme, non mi è piaciuto molto il modo in cui è stato usato Hoaxx, ho trovato che mancasse un po' di carisma e personalità e questo ha messo una tara su tutto quanto Qiro facesse. Come detto, Ester si è rivelata essere la vera colonna portante della serie ed è cresciuta molto di più di quanto non abbia fatto il ragazzino infestato.
Mi è piaciuto come, nell'arco dei sei albi, è stato creato un ambiente narrativo coeso e completo. Mi è piaciuto come è stata data importanza a personaggi secondari, anche se almeno uno dei co-protagonista era decisamente scontato, mentre una ha guadagnato punti fino a diventare protagonista dall'ultima pagina. Mi è piaciuto come questo albo, partito, forse più in sordina rispetto agli altri ( Dragonero Adventures si porta dietro un nome importate ed un pubblico consolidato e avrà un seguito variegato, 4Hoods era sponsorizzato da Recchioni e ha trovato una morte prematura andando al di sotto delle attese) si è conquistato un pubblico fedele. Ha mirato al bersaglio teen, ma si è dimostrato essere una lettura interessante anche per chi teen non è più. Mi è piaciuto come disegnatori di livello si sono alternati su queste pagine e di come sono rimasti fedeli alla linea grafica dettata da Rigano. Certo, ognuno ha messo del suo, ma non abbiamo assistito a sconvolgimenti fisici dei personaggi (come succede troppo spesso sulle testate principali di casa Bonelli; avete dato un occhio all'oscenità che sono i disegni della seconda parte di Dragonero 66?).
Mi è piaciuto, infine, lo stile della colorazione di questi albi. Alessandra Dottori su questo ultimo albo a reso merito a tutti coloro che si sono alternati a lei in questi sei mesi: bravissimi.

Adesso speriamo in una piccola raccolta a colori, su carta di alta qualità, di questo piccolo gioiellino.

giovedì 15 novembre 2018

Sky doll – Volume 4 – Sudra

Sky doll – Volume 4 – Sudra
Autori: Alessandro Barbucci, Barbara Canepa

ISBN: 978-88-6543-750-6
Colore o B/N: Colore
Data di pubblicazione: 22/10/2016
Formato e rilegatura: Cartonato 22 x 31
Genere: Il senso del divino in uno sguardo
Pagine: 56
Prezzo: 15,00€

Sudra. Dopo che Noa ed i suoi amici sono fuggiti dalla Papessa Lodovica si sono rifugiati sul questo remoto pianeta circo sul quale convivono tutte le religioni della galassia. Sono nascosti qui, a trascorrere una vita difficile, cercando un equilibrio tra i loro caratteri. Cleopatra sembra avere trovato la sua strada nello spettacolo principale del pianeta, Noa, nonostante non debba mettersi in mostra, esercita piccoli miracoli, in modo da guadagnare qualcosa per sfamare la truppa. I ragazzi gestiscono una astro-officina, i cui affari non vanno troppo bene. Sulle loro tracce ci sono, sempre attenti, i seguaci di Ludovica, che vogliono soffocare il culto dedicato alla sua sorella defunta Agape, e il Miracolatore, creatore di Noa e legato in modo indissolubile ad Agape.

Come si diceva qui, Sky Doll è stata per anni un'opera, ingiustamente, incompiuta. Grazie ad uno sforzo internazionale, francese in primo luogo,  Alessandro Barbucci (storia e disegni) e Barbara Canepa (colori) sono riusciti a pubblicare il quarto capitolo, e sembrano essere lì lì con il quinto, ultimo e conclusivo volume.
Bao, in un'edizione identica a quella del mercato transalpino, ci offre la possibilità di leggere il prosieguo dell'avventura. Come sempre, a Bao, nulla si può dire. Copertina cartonata, lucida, carta da 130g per le pagine della storia, colori vivaci e contrasti opportuni.
L'arte di Barbucci e Canepa, disegni e colori, non si discute. Le scene sono ricche di dettagli, la fantasia degli autori riempie ogni pagina.
Viene a mancare, però, un po' di mordente narrativo. Qui, Barbucci (sceneggiatura) non riesce a raggiungere le vette dei primi numeri. Si sente che è questo volume è pensato per essere un passaggio, una transizione, verso il finale. Succedono eventi cruciali a Cleopatra, Noa, il Miracolatore, si entra nel dettaglio di quello che si era intuito del destino di Agape e sono tutti snodi importanti per la storia. Il mio problema è che li ho vissuti un po' come scontati e non con un gran mordente.

Sono sicuro che il quinto volume, quando uscirà, sarà indimenticabile. Resto in attesa.

mercoledì 14 novembre 2018

Nathan Never Generazioni - Base lunare Alfa

Nathan Never Generazioni N° : 4
Base lunare Alfa

Soggetto: Antonio Serra

Sceneggiatura: Adriano Barone

Disegni e Copertina: Sergio Giardo

Periodicità: mensile
uscita: 24/08/2018
Prezzo: 3,90

La Base Lunare Alfa è l'ultima speranza dell'umanità. Dalla sua posizione anomala, la superficie lunare, è l'unica che può rifornire la Terra, ormai sull'orlo dell'esaurimento delle risorse energetiche, di materie prime per sostenere una vita umana sempre più difficile. I saggi sul pianeta, tra cui Reiser ed Eliana Moore, stanno per mettere in azione il Progetto Rinascita, ma necessitano di un ultimo sforzo da parte del comandante della base. Il Capitano Nathan Never, che con il suo equipaggio rende possibili le azioni sull'avamposto, sa che le criticità delle operazioni rischiano di compromettere la stabilità della base. Misteriosi incidenti stanno minando la sicurezza della base ed i suoi mezzi di trasporto. Incidenti o sabotaggi? Riusciranno, Nathan ed i suoi compagni, a portare a termine la loro missione?

Questo Generazioni è una serie che non acquisto con spiccata volontà. Questo numero, però, è disegnato da Sergio Giardo e che vuoi fare? Lasciarlo lì? Direi anche di no.
Come si può intuire, i disegni sono decisamente di alto livello. Giardo, da decenni colonna di Nathan Never e copertinista della serie regolare, è nato per disegnare fumetti e il suo tratto amplifica la narrazione delle vicende. Ha la possibilità, per quanto in un numero limitato di pagine, di giocare con, praticamente, tutti i personaggi apparsi negli anni nelle avventure di Nathan. Vediamo May, Branco, una Ann cresciuta, Legs e Janet, Sigmud e tanti altri interagire in ruoli al di fuori della norma e tutti raffigurati con grande cura. Seppure l'abbigliamento dei presenti sulla Base Alfa è identico per tutti, per via delle uniformi che indossano, il tratto del disegnatore piemontese conferisce a ciascuno un'elasticità caratteristica. Dato che l'albo è un omaggio a Spazio 1999 sul lato mecha. Sergio, è stato aiutato da numerose referenze e ha permesso ai lettori più datati di immergersi in qualche, piacevole, ricordo dei tempi andati. Non è questo l'unico riferimento alla fantascienza inglese che troviamo nelle 188 strisce da lui disegnate. Ho scritto strisce? Eh, sì. L'omaggio agli anni passati non viene solo dall'ambientazione della storia, ma, anche, da come i tre autori hanno deciso di presentarcela. In ogni pagina, da leggere ruotando di novanta gradi in senso orario l'albo rispetto al solito, sono presenti tra le quattro e le sei vignette suddivise in due strisce. Il ritmo, nonostante l'anomalia, si mantiene rapido ed intrigante. Ritmo che rallenta solo quando il lettore, maschio, vuole approfondire certi argomenti messi in luce da May, Legs ed altre protagoniste femminili.

Al soggetto, sempre, Antonio Serra per il quale sceneggia Andrea Barone. La coppia funziona bene. La lettura è agevole anche se, volutamente e per forza di cose, certe soluzioni narrative ci immergono in intensi dejà vù. 
La loro narrazione parte da lontano e termina lontano. Troviamo citazioni di opere che hanno segnato la fantascienza tra gli anni '50 e i primi '80 del secolo scorso, tutte calibrate per dare il massimo effetto in un'avventura di Nathan Never.

Devo dire che questo capitolo di Generazioni è stato divertente e piacevole. Avendone letti solo due posso solo supporre di intuire un filo conduttore che attraversa le Generazioni in cui Nathan si trova a vivere.

Chi la sta seguendo tutta sta vivendo un bel momento della fantascienza in casa Bonelli.

martedì 13 novembre 2018

Batman 39/41

BATMAN 39 (152)
 (contiene Batman #38, Detective Comics #972, Nightwing #36)
 di T. King, J. Tynion IV, S. Humphries, T. Moore, M. Mendonca, B. Chang
 16,8×25,6, S, 72 pp, col.
 9788833048260
€ 3,50

Su Batman troviamo, l'ennesima storia di, un ragazzo che perde i genitori e che ha grande ammirazione per Batman. Ma non molto spesso da una tragedia nasce un eroe, molte più spesso siamo noi stessi a generare le nostre tragedie.

Una storia che spezza il ritmo, tira in lungo, per l'attesa del matrimonio di Bruce con Selina. Disegni di livello, ma storia decisamente povera e priva di colpi di scena.

Detective Comics prosegue la sua cavalcata verso la caduta dei Batman. Grazie all'impegno della Prima Vittima e della sua Organizzazione, senza dimenticare il supporto esterno di Anarky, da Arkham sono fuggiti i criminali e Clayface sta vivendo un ritorno al passato di pessima consistenza. La popolazione di Gotham ha scoperto come Batman e Batwoman lo abbiano incluso nella squadra di difensori della città e ne siano rimasti spaventati. La sua stima in se stesso è crollata ed è ritornato ad essere solo il mostro di argilla che tutti temono.

Tynion IV sta portando al collasso tutta la storia che ha imbastito fino ad oggi. E' un esperimento pericoloso, che speriamo non si riveli essere un fallimento, ma che rischia di portare tutto al punto zero, nonostante i tanti indizi interessanti di una crescita e di un'espansione narrativa affrontata dallo scrittore e dai disegnatori che lo hanno assistito.

Il Giudice è l'avversario di turno di Nightwing nella sua serie monografica. E' un nemico che Dick aveva già affrontato in passato, ma che non è mai riuscito a sconfiggere. E' tornato a Bludhaven e sta incoraggiando persone qualsiasi a fare ciò che vuole lui.

Boh, il lo vedo tanto come un remake di Cose Preziose del Maestro del Brivido del Maine, Kink. Quest'uomo che arriva in città e donando un oggetto chiede in cambio favori a gente comune è un argomento che ho visto già trattato e che fa si che la storia non mi prenda più di tanto.


BATMAN 40 (153)
(contiene Batman #39, Detective Comics #973, Nightwing #37)
di T. King, J. Tynion IV, S. Humphries, J. Jones, J. Merino, K. Janson, J. Campbell
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833048277
€ 3,50

Su Batman, torna un altro capitolo di SuperAmici. E' la volta di Batman e Wonder Woman dover collaborare fianco a fianco, poco prima delle nozze del Crociato Incappucciato, in una dimensione parallela, dove poche ore corrispondono a molti anni nella nostra, a combattere contro entità maligne che vogliono invadere il nostro mondo.

Torna la Jones e le donne tornano ad essere curate e bellissime, sia Diana che Selina acquistano un fascino che pochi disegnatori sanno donare loro. King, in più ci lascia con un cliffhanger in attesa del numero che verrà.

Con Detective Comics facciamo un salto indietro nel tempo, andiamo nei primi mesi della fondazione della squadra dei Batman, della creazione del Campanile, del coinvolgimento di Red Robin e del reclutamento dei membri del team. Nel presente Basil è sempre più Clayface e solo una cura sperimentale e la presenza dell'Orfano potrebbero dargli qualche speranza.

Il crollo pianificato da Tynion IV è sempre più reale. Oltre alla distruzione delle installazioni assistiamo ad un crollo degli ideali. Il comportamento di Batwoman, coerente con il suo personaggio, sembra essere inaspettato ed irreversibile. Che avesse ragione il Dick/Batman del futuro? Disegni di Merino sempre puntuali.

Klaus Janson aveva del tempo libero, doveva pagare un po' di bollette arretrate e si è fatto tirare dentro a questo numero di Nightwing. Il suo stile di disegno non mi è piaciuto. Sarà ignorante, non sarò in grado di riconoscere i meriti, magari è uno che ha fatto la storia del fumetto, ma il suo inserto non l'ho capito. Campbell non disegna male e non mi capacito di  perchè abbia dovuto essere considerato comparsa nella serie in cui lavora con frequenza. Humphries ci svela il passato del Giudice ed il suo rapporto conflittuale con l'ex Pettirosso. Come sempre niente di che.


BATMAN 41 (154)
(contiene Batman #40, Detective Comics #974, Nightwing #38)
di T. King, J. Tynion IV, S. Humphries, J. Jones, P. Briones, B. Chang
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833048963
€ 3,50


Su Batman si conclude l'avventura oltre dimensione di Batman e Wonder Woman. Grazie all'aiuto della gatta il pipistello e la Regina della Amazzoni riescono a far ritorno nella loro realtà. Grazie a loro, comunque, il Gentleman è riuscito ad avere un po' di tempo da trascorrere con la persona a lui più cara.

Un intermezzo sulla strada del programmato matrimonio tra Selina e Bruce, che mostra la solidità del loro amore e che fa conoscere a chi non legge i fumetti dedicati a Diana qualcosa in più su di lei. Come sempre, gran belli i disegni della Jones.

Detective Comics ci presenta le conseguenze del gesto di Batwoman che, seguendo le indicazione di suo padre, ha messo fine alla vita di Basil Karlov, Clayface, pur di contenere i danni che stava causando a Gotham City. Non uccidere è uno dei dogmi di Batman. Come reagirà la bat-famiglia?

Molti nodi stanno venendo al pettine. Tynion IV ci lascia intuire quanto sia importante Kate Kane per lui e quanto di più profondo ci sia sotto alla formazione della Squadra dei Batman. Briones non eccede in stile, ma il tratto ed i colori con i quali sono riempite le sue figure risultano piacevoli alla lettura.

Finalmente un numero di Nightwing degno di nota. Un parricidio, anche se commesso da una animale antropomorfo, inizia a dare dignità alla sanguinolente saga del Giudice. Alla fine del capitolo, disegnato da Chang, troviamo Dick in una situazione di difficoltà senza precedenti. Però non si capisce perchè come mai, in momenti così, nessuno gli tagli la gola o gli spari un paio di colpi in testa. Vedremo come ne uscirà nel prossimo numero.