mercoledì 26 settembre 2018

Astrogamma

Astrogamma
Autori: LRNZ
   
ISBN: 978-88-6543-528-1

Colore o B/N: Colore
Data di pubblicazione: 13/11/2015
Formato e rilegatura: Brossurato 18,2 X 25,7
Genere: Sopravvivenza delle emozioni
Pagine: 160
Prezzo: 23,00€
Disponibile in digitale: Sì

Terra. Un giorno qualsiasi di un'epoca contemporanea. Gita al mare di tre amici. Insetti giganti appaiono su tutto il pianeta, senza un causa apparente. L'unica via, una volta capito chi è, ora, in testa alla catena alimentare, è la fuga senza freni. Solo un creatura umanoide, ma gigantesca, può tenere loro testa: Astrogamma.

Mamma che boiata! Davvero ventitré euro per centosessanta pagine in bianco e nero, senza una sceneggiatura, senza una trama vera, senza un'originalità nel disegno. Una storia riciclata, vecchia di almeno dieci anni, uscita in versione brossurata, con la copertina in 3D solo per sfruttare la scia di successo di quel capolavoro che è Golem. Qui ci troviamo all'opposto di quello che era Golem (gestato tantissimo dall'autore e ricco di livelli di lettura). LRNZ prende il genere tokusatsu (Megaloman, Ultraman, Power Rangers) e lo declina in un manga italiano. Introduce tre protagonisti principali (di cui è chiaro il destino appena visti tutti e tre nella stessa tavola) e li mette su una moto a correre attraverso l'albo, schivando insettoni. Davvero: è tutto così. Con l'aggiunta di ripetere più volte le stesse scelte narrative lungo la narrazione.

Un fumetto castrato dall'essere manga italiano che non aggiunge alcunché ai manga giapponesi originali. Vi si trovano soluzioni visive e narrative scontate e poco coinvolgenti. Una velocità di lettura consentita talmente rapida da essere definibile smodata.

Meno male che ho sempre resistito all'acquisto. Avevo grandi speranze, ma sono tutte state infrante.
Peccato.

lunedì 24 settembre 2018

Nathan Never - Repliche umane

Nathan Never N° : 328
Repliche umane

Soggetto e Sceneggiatura: Bepi Vigna

Disegni: Romeo Toffanetti

Copertina: Sergio Giardo

Periodicità: mensile
uscita: 19/09/2018
Prezzo: 3,50

Le indagini di Nathan sul passato del suo cliente, Joe Vengeance l'artista più prolifico del suo tempo, stanno dando risultati. Molte domande faticano a trovare risposta (Bolton Company e Greyjoy Corporation che rapporto hanno? Qual è il vero ruolo di Rachel? Cos'è il TWK e chi ha sparato al C3 con il quale stava parlando Nathan?), ma gli indizi puntano in una chiara direzione. L'unico modo per soddisfare le richieste del Poeta è tornare nel suo eremo e sbrogliare la matassa insieme.

Si chiude, con la seconda parte, questa storia doppia, senza tempo, scritta da Bepi Vigna e illustrata da Romeo Toffanetti.
Quello che si evince, da ogni singola tavola, è l'amore per l'arte che trasuda dai loro autori.  Bepi scrive, Romeo incorpora in ogni vignetta riferimenti ad artisti, quadri, finti artisti, opere apprezzate solo perché realizzate da chi è famoso, musica, architettura e quanto più riesce, ma senza farlo tanto per fare. Questa mossa non satura mai il lettore ed offre due spunti: il primo al lettore d'albo, ossia godersi una grande storia coinvolgente, il secondo al lettore alto, non in senso fisico, ma inteso come lettore colto. Un lettore con studi elevati, soprattutto in storia dell'arte, filosofia o altre materie umanistiche, può accedere al secondo livello di interpretazione della grafica, più impegnata, che gli autori propongono. Alla sua portata sarebbero il riconoscere quadri, artisti, citazioni, opere: sarebbe bello poter godere al 100% di ciò che è stato offerto in queste, quasi, 200 pagine.

Una verità ipotizzata da molti è quella che Bepi Vigna ci propone, per mezzo della parole di Joe Vengeance, sul concetto di arte in questi ultimi decenni. Pagine ricche di osservazioni sulle quali riflettere per capire se si è d'accordo, o meno, con il visionario del quale abbiamo fatto conoscenza approfondita in questa storia in due capitoli. Addentrandosi nell'albo, e avvicinandosi ai momenti culminanti, giunge l'ora di incontrare gli spiegoni (che ci servono per dipanare l'indagine e capire chi/cosa/perché/quando/dove/come). Anche qui, Vigna, non cade nel banale. Alterna inquadrature cinematografiche per mantenere un ritmo tale che nella mente del lettore le parole scorrano rapide e nitide.

Un Romeo Toffanetti in uno stato di grazia così è pura ambrosia per gli occhi (che poi si appiccicano gli occhiali, ma fa niente). Come si accennava nelle righe sopra, riempie ogni singolo spazio di ogni singola tavola di riferimenti artistici e culturali dei secoli passati (rispetto all'epoca di Nathan), ma non rende la cosa pedante o pedissequa. Lui propone al lettore stimoli intellettuale che, dopo una seconda o terza lettura della saga completa, potranno andare a essere ricercarti e approfonditi in autonomia. Mantiene per tutta la storia una pioggia in costante caduta, caratteristica di Blade Runner, al quale i due artisti si sono ispirati e dal quale hanno voluto estrapolare concetti da importare nel loro mondo. Non si vede mai una luce, un raggio di sole, in barlume di speranza. Mai fino all'ultima tavola nella quale, senza spoiler, la penultima vignetta ci mostra una luce sfolgorante alle spalle di Nathan. Peccato che una volta invertita l'inquadratura la pioggia sia sempre lì, a battere sulle spalle dell'Agente Alfa. Ma anche questa è una fantasia. Forse solo il lavori in pelle, nei loro ricordi, sulla spiaggia, possono dire di aver vissuto momenti senza pioggia. Pioggia nella quale i ricordi si perdono come fossero lacrime.

Aver riapprocciato Nathan Never, con serietà, dopo tanti anni mi ha dato speranza per un eroe che vedevo in declino da troppi numeri.
Da questa storia doppia, se Bonelli avesse voglia, potrebbe tirare fuori un bel volume cartonato (A4 o A3, un bel dilemma) dove riproporre, in un'unica soluzione, tutta la storia in bianco e nero, le tavole colorate da Romeo Toffanetti, che abbiamo visto sui social, e, a cura dei due autori, un indice di tutte le citazioni disseminate lungo il cammino. Sarebbe un lavoro impegnativo per tutti, ma darebbe risalto anche al lavoro oscuro che non tutti sono in grado di apprezzare.

Rachel Nexus è apprezzabile da tutti, in ogni caso.

venerdì 21 settembre 2018

Speciale Martin Mystère - Le ombre di Camelot

Speciale Martin Mystère N° : 35
Le ombre di Camelot

Soggetto e Sceneggiatura: Carlo Recagno

Disegni: Rodolfo Torti

Copertina: Giancarlo Alessandrini

Periodicità: annuale
Uscita: 21/07/2018 
Prezzo: 6.90€

Alla base di "Altrove" Chris Caro decide di invitare preventivamente coloro che turbano le sue estati. Si ritrovano, così, intorno ad un tavolo Miss Angie, Dee, Kelly e il BVZM. La motivazione di questo ritrovo è il rinvenimento archeologico durante uno scavo  sotto l’abbazia di Glastonbury: alcuni misteriosi artefatti sferici di origine sconosciuta. Inizierà, così, un'avventura sulle tracce della misteriosa Isola della California che vedrà come filo conduttore le leggende narrate su re Artù, i Cavalieri della Tavola Rotonda e la regina Ginevra. Ovviamente non saranno i soli a perseguire questa avventura, chi è l'Oscuro Signore che li precede?



Torna l'estate e torna la lettura dell'unico, salvo eccezioni, Martin Mystère dell'anno: lo Speciale numero 35, in questo caso. Ammetto che non sono più avvezzo alla lettura di questo personaggio di casa Bonelli, ma non riesco a staccare completamente il cordone ombelicale. Spero sempre che restando in contatto con le storie di Recagno e Castelli, le copertine di Alessandrini ed i disegni, in questo caso, di Torti, la passione possa risvegliarsi.
Invece no. Sarà che gli Speciali non sono più così speciali, ma ho trovato la storia di Recagno, colui che mi ricordo essere l'eredi di Castelli al timone delle storie, eccessivamente ripetitiva, prolissa e dispersiva, nonostante le sole 108 pagine lungo le quali si dipana. Certo, lo sceneggiatore ha dovuto, a mio parere, mettere così tanta carne al fuoco, tra passato ancestrale, passato medioevale, presente e collegamenti con la saga delle sette spade, in così poche pagine che potrebbe averne risentito. Forse, però, è anche colpa mia che è tanto che non leggo fumetti con riferimenti storici così marcati. Però, non ho avuto problemi a rileggere la Venezia di Nathan Never o Il Poeta di Vigna/Toffanetti.

I disegni di Torti sono sempre classici. Io mi ricordo Martin raffigurato col suo tratto o con quello di Alessandrini. Dei due preferisco il secondo, anche se non so bene il perché vista la poca distanza tra i tratti dei due disegnatori storici. Qui il Gianca ci mette la copertina, come al solito uno dei punti forti della collana, e Rodolfo i disegni della storia. Gabbie classiche narrano la storia sempre ben disegnata e con un alto livello del dettaglio. Gioca in casa Torti e ci gioca bene, mica come l'Inter a San Siro.

Come l'anno scorso, c'è da stare attenti al giochino della doppia copertina ribaltata. Da una parte, infatti, c'è quella dedicata a Camelot, dall'altra quella per i racconti alla rovescia. I curatori, dopo aver deciso di sopprimere gli allegati e gli albetti di varia natura, decidono di riprendere storie di difficile reperibilità per l'appassionato e di pubblicarle, unite da qualche nuova vignetta, sugli speciali. L'idea è carina, ma porta vi spazio alla storia principale. Per 6.90€ avrei realizzato un simil Maxi, dando la possibilità agli autori della storia inedita di muoversi più liberamente.

Anche se la storia è di maggior spessore, a mio parere, vale il discorso fatto l'anno scorso per lo Speciale 34. Il giochino del doppio verso di lettura finisce per penalizzare l'inedito.

giovedì 20 settembre 2018

Creepy Past - Oltre la luce

Creepy Past N° : 5
Oltre la luce

Soggetto e Sceneggiatura: Bruno Enna

Disegni: Roberto Di Salvo
Colori: Francesca Piscitelli

Copertina: Giovanni Rigano

Periodicità: mensile
Uscita: 11/09/2018
Prezzo; 3,50


Dopo l'esperienza sull'isola, Qiro è tornato alla REM decisamente fuori uso. I suoi amici si prendono cura di lui, cercando di abbassargli la temperatura e standogli vicino la notte, per farlo riprendere. Questa sua situazione influenza anche gli altri ospiti dell'istituto e, forse, persino Ester ne sta subendo i contraccolpi. La ragazza, la notte, non riesce a staccare le dita dalla tastiera del suo computer, ma al mattino non ricordi nulla di ciò che ha scritto.
Quando i due ragazzi si incontrano in sala mensa, per fare colazione, Qiro sembra essere rimesso ed Ester è un po' stanca, ma sicura nel voler proseguire le sue indagini su quanto scoperto sul conte di Oliver. I due ragazzi, nonostante i dissensi, si mettono subito al lavoro.

Compito difficile quello di cui si è preso carico Bruno Enna: lo spiegone. Nel quinto, e penultimo capitolo, di Creepy Past è necessario mettere un po', tante, di cose in chiaro. Da dove arrivano i Creepy, chi è Oliver, perché Qiro è così, le caratteristiche di Ester e tanto altro sono soggetto di approfondimento nella sceneggiatura dello scrittore co-ideatore della serie.
Come detto non è stato un compito facile, ma è riuscito. Certo il volumetto risulta essere meno dinamico dei precedenti, ma era necessario per arrivare al capitolo finale con la giusta rincorsa. Adesso ci aspettiamo i fuochi d'artificio.

Esordisce ai disegni Roberto di Salvo, da Palermo, che dopo un numero di Agenzia Incantesimi e molto lavoro per Disney e Marvel (anche sull'Uomo Ragno) debutta in Sergio Bonelli. Come Angela Vianello, che lo ha preceduto, anche lui racconta tanto in poche tavole. La storia è pregna di cose da dire e, quindi, le pagine necessitano di tante vignette per raccontarla. Se escludiamo due facciate di fan service su Ester tutto si rivela essenziale e ben rappresentato. Non mi tornano due cose però: l'eccessivo stacco da una pagina all'altra tra la notte di Qiro ed il suo energico risveglio al mattino e il tatuaggio di Ester. Nelle pagine a lei dedicate all'interno del volume la vediamo rappresentata con una stella tatuata sulla spalla destra. Né sulla copertina né a pagina tre, altra illustrazione storica, questa non è presente. Sfugge a me il quando è apparsa o è un'incongruenza?

Copertina che, peraltro, entra sul gradino più basso del podio della mia personale classifica di gradimento di quelle della testata. Decisamente evocativa ed emozionante la messa in scena di Giovanni Rigano, che troveremo alle tavole dell'ultimo numero.

Un numero necessario per metterci in pista verso il gran finale. Il 13 ottobre in piazza ad aspettare che apra l'edicola.

martedì 18 settembre 2018

Emmy Awards 70

Notte del 17 settembre 2018, in Italia. Va in scena al Microsoft Theatre di Hollywood, a Los Angelesl Microsoft Theatre di Hollywood, a Los Angeles, condotta da Michael Che e Colin Jost del Saturday Night Live la serata più importante per i premi televisivi d'oltre oceano: gli Emmy Awards.

L'anno scorso non aveva partecipato e, quest'anno, torna a vincere come niente fosse il premio Miglior Serie Drama la penultima stagione di Games of Thornes. Serie che si porta a casa anche un secondo premio per la categoria Miglior Attore Non Protagonista, in cui erano candidati in due per la stessa serie, grazie a Peter Dinklage (che poi, ma siamo sicuri che lui e Nikolaj Coster-Waldou siano dei non protagonisti in una serie così corale?).

Amazon sbaraglia la concorrenza per la Miglior Serie Comedy portando a casa il premio con Marvelous Mrs. Maisel e con Alex Borstein come Migliore Attrice non Protagonista.

The Assassination of Gianni Versace ha messo, anche lei, a segno l'accoppiata Miglior Serie Limitata e Migliore Attore in una Serie Limitata o film, con Darren Criss.


La Migliore Attrice Protagonista è stata Caire Foy, per The Crown, che ha lasciato al palo Tatiana Maslany, Keri Russell e Evan Rachel Wood. Quest'ultima, seppur brava e con un personaggio complesso, a mio parere, a pagato un debole stagione di Westworld (tornato a casa solo con un premio).

Matthew Rhys, per The Americans, nel quale lavora con Keri Russell, si è fatto largo tra due candidati per Westworld Ed Harris e Jeffrey Wright e due di This is us e ha messo le mani sul premio Migliore Attore Protagonista in una serie Drama.

Miglior Attrice non Protagonista in una serie Drama è l'unico premio per Westworld, che deve ringraziare l'interpretazione di Thandie Newton.

A bocca asciutta su tutta la linea Stranger Things. Passata la prima stagione, la seconda non è riuscita a spiazzare tanto i giudici da assegnarle nemmeno uno dei premi principali.

Tra una proposta di matrimonio e momenti di svago, non possiamo dimenticare del premio per il Miglior Attore non Protagonista di una serie Comedy a Henry Wikler che dopo tanti anni di onorata carriera porta a casa il suo primo Emmy, ed un selfie con Richie Cunningam.


Qui di seguito tutti i vincitori (evidenziati in rosso):

Miglior Serie Drama
“The Americans”
“The Crown”
“Game of Thrones” 
“The Handmaid’s Tale”
“Stranger Things”
“This Is Us”

Miglior Serie Comedy
“Atlanta”
“Barry”
“Black-ish”
“Curb Your Enthusiasm”
“Glow”
“The Marvelous Mrs. Maisel” 
“Silicon Valley”
“Unbreakable Kimmy Schmidt”

Miglior Serie Limitata
“The Alienist”
The Assassination of Gianni Versace” 
“Genius: Picasso”
“Godless”
“Patrick Melrose”

Migliore Attrice Protagonista in una serie Drama
Claire Foy, “The Crown”
Tatiana Maslany, “Orphan Black”
Elisabeth Moss, “The Handmaid’s Tale”
Sandra Oh, “Killing Eve”
Keri Russell, “The Americans”
Evan Rachel Wood, “Westworld”

Migliore Attore Protagonista in una serie Drama
Jason Bateman, “Ozark”
Sterling K. Brown, “This Is Us”
Ed Harris, “Westworld”
Matthew Rhys, “The Americans” 
Milo Ventimiglia, “This Is Us”
Jeffrey Wright, “Westworld”

Miglior Attrice non Protagonista in una serie Drama
Lena Heady, “Game of Thrones”
Millie Bobby Brown, “Stranger Things”
Vanessa Kirby, “The Crown”
Alexis Bledel, “The Handmaid’s Tale”
Ann Dowd, “The Handmaid’s Tale”
Yvonne Strahovski, “The Handmaid’s Tale”
Thandie Newton, “Westworld” 

Miglior Attore non Protagonista in una serie Drama
Nikolaj Coster-Waldou, “Game of Thrones”
Peter Dinklage, “Game of Thrones” 
Mandy Patinkin, “Homeland”
David Harbour, “Stranger Things”
Matt Smith, “The Crown”
Joseph Fiennes, “The Handmaid’s Tale”

Migliore Attrice protagonista di un film o una serie limitata
Sarah Paulson, “American Horror Story: Cult”
Michelle Dockery, “Godless”
Edie Falco, “Law & Order True Crime: The Menendez Murders”
Regina King, “Seven Seconds” 
Jessica Biel, “The Sinner”
Laura Dern, “The Tale”

Migliore Attore protagonista di un film o una serie limitata
Antonio Banderas, “Genius: Picasso”
Darren Criss, “The Assassination of Gianni Versace” 
Benedict Cumberbatch, “Patrick Melrose”
Jeff Daniels, “The Looming Tower”
John Legend, “Jesus Christ Superstar Live”
Jesse Plemons, “Black Mirror: USS Callister”

Migliore Attrice non protagonista di un film o una serie limitata
Adina Porter, “AHS: Cult”
Letitia Wright, “Black Mirror: Black Museum”
Merritt Wever, “Godless” 
Sara Bareilles, “Jesus Chris Superstar”
Penelope Cruz, “Assassination of Gianni Versace”
Judith Light, “Assassination of Gianni Versace”

Migliore Attore non protagonista di un film o una serie limitata
Jeff Daniels, “Godless” 
Brandon Victor Dixon, “Jesus Christ Superstar”
Ricky Martin, “Assassination of Gianni Versace”
Edgar Ramirez, “Assassination of Gianni Versace”
Finn Whitrock, “Assassination of Gianni Versace”
Michael Stuhlbarg, “The Looming Tower”
John Leguizamo, “Waco”

Miglior Attrice Protagonista di una serie Comedy
Pamela Adlon, “Better Things”
Allison Janney, “Mom”
Issa Rae, “Insecure”
Tracee Ellis Ross, “Black-ish”
Lily Tomlin, “Grace and Frankie”
Rachel Brosnahan, “Marvelous Mrs. Maisel” 

Miglior Attore Protagonista di una serie Comedy
Donald Glover, “Atlanta”
Bill Hader, “Barry” 
William H. Macy, “Shameless”
Ted Danson, “The Good Place”
Anthony Anderson, “Black-ish”
Larry David, “Curb Your Enthusiasm”

Miglior Attrice non Protagonista di una serie Comedy
Zazie Beetz, “Atlanta”
Betty Gilpin, “Glow”
Laurie Metcalf, “Roseanne”
Aidy Bryant, “SNL”
Leslie Jones, “SNL”
Kate McKinnon, “SNL”
Alex Borstein, “Marvelous Mrs. Maisel” 
Megan Mullally, “Will and Grace”

Miglior Attore non Protagonista di una serie Comedy
Brian Tyree Henry, “Atlanta”
Henry Winkler, “Barry” 
Louie Anderson, “Baskets”
Alec Baldwin, “SNL”
Kenan Thompson, “SNL”
Tony Shalhoub, “Marvelous Mrs. Maisel”
Tituss Burgess, “Unbreakable Kimmy Schmidt”

Miglior Talk show/Varietà
“The Daily Show with Trevor Noah”
“Full Frontal with Samantha Bee”
“Jimmy Kimmel Live”
“Last Week Tonight with John Oliver” 
“The Late Late Show with James Corden”
“The Late Show with Stephen Colbert”

Miglior Competizione
“The Amazing Race”
“American Ninja Warrior”
“Project Runway”
“Ru Paul’s Drag Race”
“Top-Chef”
“The Voice”

lunedì 17 settembre 2018

Batman - Rinascita 32

BATMAN 32 (145)
di Tom King, James Tynion IV, Tim Seeley, Mikel Janin, Eddy Barrows, Paul Pelletier
(contiene Batman #31, Detective Comics #965, Nightwing #29)
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833046310
€ 3,50


Su Batman la "Guerra degli Scherzi e degli Enigmi” ha visto una svolta decisiva: il Cavaliere di Gotham si è alleato con l'Enigmista per sconfiggere il Joker. Fondamentale, però, sarà l'aiuto che potrà dare Kite Man, il nuovo criminale in maschera nato da un'azione vendicativa dello stesso Enigmista.
Si stanno definendo gli ultimi snodi della vicenda, che è interessante, ma che, probabilmente poteva essere raccontata con meno fretta, arricchendola di pagine sui rapporti tra i personaggi su ciascuno dei due fronti. Dove si andrà a parare? Perché è cosi importante per Bruce che Selina, anche lei era coinvolta in quella guerra accanto a lui, senta tutto il racconto prima di decidere se sposarlo o meno? Tom King mantiene viva l'attenzione, speriamo concluda degnamente.

Detective Comics si concentra sulla rivelazione di qualche numero fa: Red Robin è vivo. E' prigioniero di qualche entità misteriosa, da qualche parte. Non ha ancora avuto l'occasione di fuggire, Scoprire chi è il suo carceriere, chi è imprigionato con lui e chi si è liberato per minacciarli sarà ancora decisamente stupefacente.
Uno dei piani narrativi, in sospeso da molte settimane, realizzato da Tynion sta per svelare le sue carte. Una storia nella storia, come ne vivono gli esseri umani tutti i giorni. Decisamente interessante.

METAL! Cosa mi rappresenta? Un D&D con i personaggi DC? Mi sta bene, magari mi prendo il cartonato quando esce. Ma la domanda è: perché me lo devi mettere sulla pagine di Batman, già iniziato, senza collegamenti o riassunti di quanto successo dalle altre parti fino ad adesso? Già mi devo sorbire il Nightwing in tutina, meno male che ha smesso il rosso, ora pure con l'armatura e lo scudo? Il tutto fuori contesto? Ma dai!

venerdì 14 settembre 2018

Creepy Past - Il bosco delle lacrime

Creepy Past N° : 4 
Il bosco delle lacrime

Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Di Gregorio 

Disegni: Angela Vianello 
Copertina: Giovanni Rigano 
Colori: Alessia Nocera 
  
Periodicità: mensile 
uscita: 10/08/2018 
Prezzo: 3,50€

Qiro è sempre più sconvolto da ciò che hanno portato alla luce, del suo passato, le scoperte fatte presso la casa dei nonni. Il suo ritorno alla REM è turbolento, non vuole parlare con nessuno e anche il rapporto con Ester sembra compromesso.
La misteriosa ragazza dai capelli verdi è sempre più concentrata sui misteri della REM. Tanti nodi stanno sì venendo al pettine, ma la sua concentrazione la porta a perdere di vista le amicizie. Nonostante il tempo passato insieme con Nora non riesce a provare empatia per lei.
Dall'altra parte, i mostri hanno trovato una possibile strada per giungere nel nostro mondo in modo autonomo. Se tutto andrà bene non avranno più bisogno di ospiti per le loro scorribande nella nostra dimensione.

Giovanni Di Gregorio ha per le mani quello che può essere un albo esplicativo e che ha il compito di mettere l'ultima carne al fuoco, prima di avvicinarsi alla conclusione della saga. Le sessantaquattro pagine che ha a disposizione riesce a farle sembrare molte di più di quante siano in realtà. Si dedica sopratutto a Ester, che sta assumendo un ruolo sempre più centrale più il tempo passa, a Qiro, che sembra non avere via d'uscita dalla sua mostruosa depressione, ma trova il tempo per approfondire i personaggi secondari come Nora e Liam. Riesca a dare un background a Oliver e presentare, per alcune pagine, i suoi alleati. Come detto, trova anche il tempo per farci dare uno sguardo dall'altra parte dello specchio e osservare le relazioni tra i mostri, ritrovando una nostra vecchia conoscenza.

Ai disegni un debutto che ho tanto atteso sulle pagine del mensile bonellianio: Angela Vianello.  Trento, classe 1986, fenomeno del manga italiano, nota per Aeon, Blue (che ho preso a Palmanova, ma che devo ancora leggere) e Colors si trova alle prese con una caratterizzazione dei personaggi che le si addice (non per nulla nei primi anni 2000 ha collaborato con Barbucci e Canepa). In effetti i personaggi, prevalentemente quelli femminili, le riescono in modo convincente e coinvolgente. Non mi hanno fatto impazzire gli sfondi, ma tutto il suo lavoro è rimasto godibile e piacevole per tutta l'avventura. La spettacolarità è stata nella gestione delle griglie di ogni pagina. E' quasi consuetudine trovare anche sette vignette a facciata e sei in quella accanto, per un totale di tredici vignette a pagina (se non anche ad arrivare a un totale di quattordici più spesso di quanto si possa credere). L'avventura acquista, così, un ritmo decisamente interessante e Di Gregorio, come si diceva prima, può raccontare molto di più. Il tutto senza perdere in definizione del tratto: le tavole risultano ricche di dettagli. 

Ad ora le copertine "pari" di Giovanni Rigano sono quelle che preferisco. Ester nel bosco con il mostro della laguna, che la minaccia senza che lei se ne accorga, ed Ester tra le falene sono le mie due preferite (la due sul quattro, come ben noto). Saranno i colori, l'espressione di lei, l'atmosfera... Tutto funziona. Molto bella.

Il mese di agosto è stato un tormento per le uscita Bonelli nelle edicole. Io stesso ho rinunciato a procurarmi questo numero, anche perchè in nessuna edicola che ho contattato era mai arrivato (in alcune era ancora presente il tre, ai primi di settembre). Finalmente l'ho avuto tra le mani e l'ho apprezzato molto. Apprezzo ancora di più il fatto che tra pochi giorni avrò già la possibilità di leggere in numero cinque.

martedì 11 settembre 2018

Cloak & Dagger - Stagione 1

Tandy e Tyrone sono due bambini che stanno per subire un trauma. A seguito dell'esplosione di una piattaforma di trivellazione marina, Tandy perde suo padre. Un poliziotto corrotto uccide il fratello maggiore di Tyrone. Il tutto nella stessa sera. In quel momento succede qualcosa anche a loro.
Passano gli anni e la famiglia agiata di Tandy non c'è più, ora lei vive in una chiesa sconsacrata e la madre è un'alcolista in una roulotte. La famiglia di Tyrone ha investito tutto su di lui e frequenta un college costoso in vista di un futuro assicurato.
Tutto cambia quando i due si incontrano di nuovo, per caso, ed il loro destino cambia. Devono proteggere la loro città, New Orleans, sia dalla criminalità comune che da una forza, legata, al passato che cerca di emergere dai fondali.



Cloak & Dagger sono due personaggi che mi hanno sempre ispirato, ma dei quali non ho mai trovato traccia nei fumetti Marvel ho letto. Veder realizzata un serie tv live su di loro è stata una bella sorpresa. Vederla, in italiano, su Prime Video ancora di più.
Per chi non conoscesse i personaggi originali. Tandy assume il potere di generare una daga di luce dalle mani e di vedere le speranze delle persone toccandole. Tyrone acquista il potere di scomparire nel buio e di vedere i timori delle persone toccandole. Se loro due si toccano i poteri si combinano e succede il finimondo.



Non avendo letto le origini pensate da Bill Mantlo e Ed Hannigan mi sono immerso innocentemente in quelle televisive. Per necessità di generazione di contrasto lei è bianca, lui è nero, lei è una piccola criminale, lui è uno studente dai voti alti. Ognuno di loro, però, ha un po' di oscurità dentro. Tyrone è afflitto dalla perdita del fratello, Tandy ancora sconvolta dalla morte del padre. Gli sceneggiatori vanno a nozze con queste dicotomie e le usano come leve narrative nel corso della prima stagione, di dieci episodi. La narrazione parte piano, vuole essere sicura che capiamo chi sono i personaggi ed in che ambiente si muovono. Crescono accanto a loro i personaggi secondari, che hanno il giusto spazio per le funzioni che devono svolgere.



I protagonisti sono due ragazzi giovani che sembrano lavorare bene assieme. Olivia Holt ha il compito un po' più difficile. E' una bellezza come tante nel mondo dei serial, la classica cheerleader dei tempi di Heros, e ci vuole un po' prima che lo spettatore vada oltre il suo bel faccino. Aubrey Joseph, alla fine, ha tra le mani un personaggio più traumatizzato di quanto possa sembrare. Dopo poche puntate, però, tutto inizia ad ingranare, bisogna solo avere pazienza.



Dopo serie fallimentari come Iron Fist, la seconda di Jessica Jones, molti passaggi a vuoto di Agent's of Shield, la chiusura di Agent Carter (per restare in casa Marvel), finalmente una serie che cresce episodio dopo episodio. La sua fortuna è quella di essere ambientata a New Orleans, un città che da sola potrebbe reggere la trama di qualsiasi cosa.

Una possibilità gliela darei.

Titolo originale Marvel's Cloak & Dagger
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2018 – in produzione
Formato serie TV
Genere Telecomics
Stagioni 1
Episodi 10
Durata 45 min (episodio)
Lingua originale inglese
Rapporto 16:9

Crediti
Ideatore Joe Pokaski
Soggetto Bill Mantlo, Ed Hannigan (personaggi)

Interpreti e personaggi

Olivia Holt: Tandy Bowen / Dagger
Aubrey Joseph: Tyrone Johnson / Cloak
Andrea Roth: Melissa Bowen
Gloria Reuben: Adina Johnson
Miles Mussenden: Michael Johnson
Carl Lundstedt: Liam
Jaime Zevallos: Delgado
J.D. Evermore: Detective Connors
Emma Lahana: Detective Brigid O'Reilly

Doppiatori e personaggi

Margherita De Risi: Tandy Bowen / Dagger
Mattia Nissolino: Tyrone Johnson / Cloak
Laura Romano: Melissa Bowen
Laura Boccanera: Adina Johnson
Stefano Alessandroni: Michael Johnson
Luca Baldini: Liam
Marco Vivio: Delgado
Christian Iansante: Detective Connors
Francesca Manicone: Detective Brigid O'Reilly

Produttore esecutivo Joe Pokaski, Jim Chory, Jeph Loeb
Casa di produzione ABC Signature Studios Marvel Television

Prima visione
Prima TV originale
Dal 7 giugno 2018 Al in corso
Rete televisiva        Freeform
Prima TV in italiano Data 8 giugno 2018
Rete televisiva Amazon Prime Video

lunedì 10 settembre 2018

Nathan Never - Il poeta

Nathan Never N° : 327 
Il poeta

Soggetto e Sceneggiatura: Bepi Vigna 

Disegni: Romeo Toffanetti 
Copertina: Sergio Giardo 
  
Periodicità: mensile 
uscita: 18/08/2018 
Prezzo: 3,50€

Joe Vengeance è considerato il più grande poeta multimediale del suo secolo. Come tanti artisti attraverso i secoli, ha scelto di vivere isolato dal mondo in una tenuta dove pochissime persone sono ammesse. Nel mondo reale è considerato un personaggio eccentrico e particolare e continua ad influenzare il ogni forma d'arte dal suo eremo. Qui, da tempo, sta sperimentando nuovi metodi di comunicazione e di intrattenimento basate sull'induzione neurale, così da permettere al fruitore della sua arte di immergervisi completamente.
L'età, però, gli fa mettere in discussione le sue capacità mentali. A volte, nei suoi ricordi entrano particolari, dettagli o strutture portanti, che lui è certo di non aver mai vissuto. Temendo di essere sulle soglie di una follia che potrebbe ostacolare le sue creazioni, decide di ingaggiare Nathan Never, Agente Alfa, per indagare sul suo passato e ricostruire i suoi ricordi aderendo alla realtà che ha vissuto.



Come si può notare sfogliando le pagine digitali di questo blog, le mie incursioni nel mondo di Nathan Never, pur essendone stato un lettore affezionato per decenni, si sono fatte sempre più rade. La pessima esperienza generata dall'acquisto delMagazine della Fantascienza 2018ha ulteriormente minato la fiducia nella gestione della casa editrice per il futuro di questo personaggio. L'immersione nel primo numero nuovo Generazioniha deluso le mie aspettative, ma non potevo esimermi da acquistare l'albo scritto da Bepi Vigna e disegnato da Romeo Toffanetti, coppia storica per lo sviluppo del personaggio nato dalla mente di Medda/Serra/Vigna, che si preannunciava di apicale importanza, perlomeno, per la collana.
Intanto con Il Poeta veniamo introdotti in una storia divisa in due parti (quindi parliamo di circa 200 pagine di Vigna/Toffanetti, e non so se mi spiego). L'incipit può sembrare abbastanza semplice: un anziano che vive isolato sente che la sua mente non è più quella di una volta e vuole capire il perché. Con Vigna in cabina di regia, chi cura soggetto e sceneggiatura è sempre da apprezzare (sopratutto se si tratta di uno di coloro che ha tenuto a battesimo il personaggio), però, non sono così lineari e non potrebbe essere diversamente. Vigna realizza una sceneggiatura onirica ed allo stesso tempo con i piedi ben piantati per terra. Avendo tempo per narrare, lo scrittore sardo si prende i suoi spazi per introdurre la figura di Vengeance ed offrircene un ritratto a 360°, mantenendo dei punti volutamente oscuri. Oltre ad un gran lavoro di scrittura per posizionare sul tappeto le carte nel modo più opportuno, Vigna non si tira indietro neanche a livello letterario e di ricerca. Nei momenti in cui assistiamo i personaggi nelle loro immersioni nell'induzione neurale veniamo accompagnati nel viaggio da quelle che possono essere definite poesie narrative ad alto tasso di coinvolgimento. Una scrittura ricca, immersiva, che non può fare a meno di coinvolgere il lettore. Una scrittura che capita sempre più raramente nei mensili contemporanei.


Preferire non parlare, invece, del lavoro grafico svolto da Romeo Toffanetti. Il pittore, disegnatore, artista, argentino non si limita a portare a casa il compitino, a tirare via le tavole, a disegnare Nathan Never. Toffanetti è qualcosa di strepitoso ed incredibile. Non lascia uno spazio che sia uno di una vignetta che sia una libera dal suo tratto. Coinvolge il lettore dalla prima linea al drammatico finale della prima parte. Introduce un numero incredibile di riferimenti storico/letterari/fumettistici/cinematografici/religiosi che per notarne un decimo non basterebbe una settimana passando alla lente di ingrandimento ogni singola tavola. Non apre mai il cielo per tutta la storia. I personaggi si trovano sempre ad agire sotto un cielo nuvoloso, plumbeo, basso se non, spesso, direttamente sotto la pioggia. Le sequenze di induzione neurale sono, poi, il punto dove tutto si congiunge. Tavole nere nelle quali sono scavati sia i personaggi che le vivono, sia gli oggetti con cui interagiscono. Sono il compendio ideale per le didascalie pensate da Vigna. Il suo lavoro di caratterizzazione dei personaggi è approfondito, tanto da regalarci una strepitosa Rachel Nexus (non è che il nome ci ricorda qualcosa?). Anche la griglia delle tavole si presenta insolita, sia per casa Bonelli che per il mercato italiano, tanto da lasciare fluttuare i personaggi al loro interno. Durante il periodo trascorso in immersione, le tavole con il bordo nero, abbiamo la possibilità di ammirare tutta la libertà creativa con la quale Toffanetti ci coinvolge.


La copertina risulta essere anch'essa un esperimento. Sergio Giardo la realizza doppia, nel senso che sul numero che ho in mano ho la prima parte di un'illustrazione che proseguirà sulla copertina del numero seguente. Un'ottima idea per dare l'idea della continuità della storia. Immagino, anche, la difficoltà che abbia avuto per traslare quanto presente nell'albo in un'unica immagine. Io apprezzo tantissimo Giardo come disegnatore, basta vederlo all'opera sul numero di Generazioni in edicola ad agosto 2018 e guardare il suo pregresso su Nathan Never e su Jonathan Steele, per capire il perché. Ciò che mi lascia sempre perplesso delle sue copertine per Nathan Never (di cui è titolare dal numero 250 in poi) è la scelta dei colori che, a mio parere, appiattiscono ciò che è, sicuramente, la sua magnifica immagine in bianco e nero.

Un albo da leggere al momento dell'acquisto, da rileggere una seconda volta, da leggere prima di affrontare la seconda parte della storia.

Se tutto si manterrà a questi livelli e non fatico a crederlo, ho un consiglio per la Sergio Bonelli Editore: raccogliere le due storie in un volume unico, cartonato, allegare la sceneggiatura di Bepi Vigna, gli studi dei personaggi di Toffanetti e realizzare un compendio di tutte le citazioni grafiche rappresentate. Ah! Il tutto a colori, ma colorato da Romeo Toffanetti che è l'unico a poter rendere cromaticamente ciò che ha portato con grande capacità sulle tavole in bianco e nero. Non facciamo scherzi. Anche se so che Romeo non ama molto la parte di colorazione.



Imperdibile.

venerdì 7 settembre 2018

Hotel Transilvania 3 - Una vacanza mostruosa

La vita dei mostri è difficile. Oltre a dover scappare da cacciatori umani non riescono che ad avere per loro pochi giorni all'anno. Chi gestisce un albergo a conduzione familiare, poi, non ha neanche quelli. Lo stress si accumula e la necessità di trascorrere tempo con parenti e vecchi amici diventa necessario. Per fortuna Mavis ha l'idea di organizzare, per la sua famiglia e la combriccola di papà Dracula, una crociera mostruosamente divertente.
Ma se il buffet è infinito, il divertimento assicurato e le escursioni memorabili, qualcosa nell'ombra, che potrebbe turbare il relax, si annida sempre. Per questo Dracula, i suoi discendenti ed i suoi amici dovranno divertirsi, ma tenendo un occhio aperto.

Non è che abbia seguito molto le avventure animate di questo nuovo Dracula voluto da Adam Sandler (che in originale continua a doppiare il vampiro più famoso del mondo, mantenendo anche il ruolo di produttore esecutivo del film), giusto mi ricordo a sprazzi il primo capitolo.
Mi sembra che non siano passati pochi anni dalla seconda avventura e mi sono stupito di vederne un nuovo seguito al cinema. Dietro alla cinepresa ritroviamo Genndy Tartakovsky, regista di tutta la saga a questo punto, che si prende anche un credito per la sceneggiatura.
Ora con un inizio come quello a cui assistiamo non possiamo non immaginarci quello che succederà nell'ora e mezza durante la quale saremo in compagnia di questa compagnia di mostri. Se la trama è abbastanza banale per un adulto, ma potrebbe essere formativa per il pubblico di bambini, questo ci lascia il tempo di concentrarci sui personaggi e sui ruoli scelti per loro. Chi mantiene il suo spazio sono Jonathan, Mavis e Dracula.  Gli altri del gruppo ne perdono un po' a favore di Ericka, ma non poteva essere diversamente. I siparietti familiare, di qualsiasi famiglia ci sia sullo schermo, sono concepiti come piccoli riempitivi in attesa di arrivare al cuore della narrazione in un tempo abbastanza lungo da giustificare il costo del biglietto del cinema, ma non tanto da pentirsi di essere entrati in sala. Saltano all'occhio i riempitivi e le situazioni ripetute per compensare la ristrettezza della trama.
L'animazione è decisamente di alto livello, stiamo sempre parlando di un prodotto Sony, ma non sembra crescere di qualità rispetto ai film precedenti. D'altronde non si può cambiare troppo il character design dei personaggi se si vuole mantenere un prodotto riconoscibile e confortevole per le famiglie.

Un film onesto, un po' troppo lungo, che divertirà più i piccini, per i quali è stato pensato, che gli adulti che li accompagneranno. Un'ottima colonna sonora tiene insieme il tutto.

Titolo originale Hotel Transylvania 3: Summer Vacation 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America 
Anno 2018 
Durata 97 min 
Rapporto 1,85 : 1 
Genere animazione 

Regia Genndy Tartakovsky 

Soggetto dai personaggi creati da Todd Durham 
Sceneggiatura Michael McCullers, Genndy Tartakovsky 
Produttore Michelle Murdocca 
Produttore esecutivo Adam Sandler 
Casa di produzione Columbia Pictures, Media Rights Capital, Sony Pictures Animation 
Distribuzione (Italia) Warner Bros. 
Montaggio Joyce Arrastia 
Musiche Mark Mothersbaugh 
Storyboard David Feiss, David Lux, Chris Reccardi 
Character design Craig Kellman, Andre Medina 
Animatori Juan Alejandro Gomez, Meena Ibrahim, Ali Pournassari, Shay Stone 

Doppiatori originali

Adam Sandler: Dracula
Selena Gomez: Mavis
Andy Samberg: Jonathan
Kevin James: Frankenstein
Steve Buscemi: Wayne
David Spade: Griffin
Kathryn Hahn: Ericka Van Helsing
Jim Gaffigan: Abraham Van Helsing
Keegan-Michael Key: Murray
Molly Shannon: Wanda
Fran Drescher: Eunice
Mel Brooks: Vlad
Asher Blinkoff: Dennis
Genndy Tartakovsky: Blobby
Joe Jonas: Kraken

Doppiatori italiani

Claudio Bisio: Dracula
Cristiana Capotondi: Mavis
Davide Perino: Jonathan
Paolo Marchese: Frankenstein
Luca Dal Fabbro: Wayne
Mino Caprio: Griffin
Claudia Catani: Ericka Van Helsing
Angelo Maggi: Abraham Van Helsing
Luigi Ferraro: Murray
Stefanella Marrama: Wanda
Graziella Polesinanti: Eunice
Bruno Alessandro: Vlad
Edoardo Vivio: Dennis
Alessio Cigliano: Stan

mercoledì 5 settembre 2018

Termite Bianca

Termite Bianca #1 – Dagli Abissi
Marco Santucci, Marco Bianchini, Patrizio Evangelisti
Editoriale Cosmo, gennaio 2017
96 pagine, brossurato, colore
ISBN: 9788869113482
Serie: COSMO SERIE VERDE - N° 40 
Prezzo:    € 4,90
ISBN: 9788869113482        

Termite Bianca #2 – Metalupo
Marco Santucci, Marco Bianchini, Patrizio Evangelisti
Editore: COSMO EDITORIALE
Collana: TERMITE BIANCA - N° 2 
Serie: COSMO SERIE VERDE - N° 42 
96 pagine, brossurato, colore
Prezzo:   € 4,90 
ISBN: 9788869113840        

 Due nuove razze di abitanti popolano la Terra: i Nautili ed i Geosiani. I primi vivono nelle profondità marine, i secondi si sono espansi sulla superficie desertica del pianeta. Tra le due razze è in corso una guerra secolare, che sta vivendo un periodo di tregua. I Nautili stanno affrontando un periodo buio, un virus rischia di portare la loro spezie all'estinzione. Solo uno scienziato crede di poter creare una cura fondendo i DNA delle due razze per correggere i difetti che vi sono presenti. Per farlo, però, dovrà andare alla ricerca di una Antico. Qui entra in gioco Bianca, una ragazza misteriosa dai poteri sconfinati.

Erano anni che vedevo i volumi di Termite Bianca in fumetteria e che loro vedevano me. Un'escursione alla fumetteria Alastor di Milano, però, mi ha permesso di notare l'edizione Cosmo, economica, in formato bonellide. Mi sono detto: "Va è finito e l'hanno reso accessibile alla massa". Mi sbagliavo, almeno in parte. L'essere accessibile alla massa sì, è corretto. E' sull'essere finito che mi sono sbagliato. Ho iniziato ad avere dei dubbi a metà del secondo volume, giunto alla fine ne ho avuta la certezza: non è finito. Anzi ricerche nell'Internet rendono plausibile, a detta del disegnatore Patrizio Evangelisti, l'uscita del nuovo volume a Lucca 2018, mentre per la fine della serie ancora non vi è data.

In ogni caso: com'è Termite Bianca?
Il piano grafico, per una volta partiamo da qui, è eccezionale. Patrizio Evangelisti riesce a reggere le scene più dinamiche senza rinunciare alla sua caratteristica capacità di realizzare pin-up fantastiche. Le sue figure plastiche e vive nel loro dinamismo ci accompagnano per ogni singola pagina di ogni volume. Bianca è un personaggio graficamente bellissimo e dotato di un carisma innocente che l'accompagna per tutta la sua crescita. L'artista si è prodigato in un gran lavoro di progettazione di esterni, zone desertiche e marine sono rese in modo da far trasparire le loro differenze, di anatomia, creare i Nautili, gestire la civiltà Geosiana, mecha vari, costumi, Bianca. Un lavoro che ha confermato le mie aspettative. Unico neo, che non so se sia dovuto all'edizione Cosmo o se fosse così anche in originale, la scelta di realizzare splash pages con dettagli delle vignette della pagina precedente. Sebbene i disegni di Evangelisti siano dettagliati e godibilissimi, questa decisione mi ha lasciato un pochino perplesso.

La narrazione. Bianchini e Santucci ideano Termite Bianca. Le creano intorno un mondo complicato, lo popolano di creature differenti, prendendo spunto dalla realtà quotidiana generano un ambiente politico e sociale in cui permettere loro di interagire e, poi, si sfogano nell'intreccio. Alcuni passaggi sono di lettura complicata, ma la maggior parte del fumetto rimane coinvolgente e stupefacente per tutta la sua durata.

Termite Bianca è un fumetto sottovalutato, che ha un suo zoccolo duro di sostenitori. Resto in attesa di leggere il capitolo in uscita e quello che si preannuncia essere il capitolo finale. Non mi capacito, però, come gli autori fatichino a trovare un editore per le nuove avventure di Bianca. Che sia passato troppo tempo dalla loro prima apparizione e che temano che l'onda d'interesse sia scemata? Speriamo si sbaglino.

martedì 4 settembre 2018

Dylan Dog - La macchina che non voleva morire

Dylan Dog N° : 384
La macchina che non voleva morire

Soggetto e Sceneggiatura: Gigi Simeoni

Disegni: Sergio Gerasi
Copertina: Gigi Cavenago

Periodicità: mensile
uscita: 29/08/2018
Prezzo: 3.50€

E' giunto il momento. Dylan Dog deve sbarazzarsi del suo amato maggiolone, che da una vita intera è con lui. Le normative che regolano il rispetto dell'ambiente sono diventate più stringenti negli anni ed ora le emissioni nocive dell'amato superano i limiti permessi per circolare. Mettere in vendita il maggiolone e cambiare macchina è, quindi, l'unica scelta. Quasi contemporaneamente qualcuno alla guida di un'autovettura bianca sta uccidendo persone a casa sulle strade nei dintorni di Londra. Dylan sarà coinvolto nell'indagine e dovrà lavorare fianco a fianco con Rania.

Non si era mai vista una storia con protagonista l'auto di Dylan Dog fino ad oggi. Bisogna riconoscere che Gigi Simeoni ha svolto un ottimo lavoro. Ha creato una storia ricca di riferimenti alle avventure passate di Dylan ed ha spinto sull'acceleratore del nuovo corso voluto da Recchioni. Sembra si stia avvicinando il Ciclo della Cometa e bisogna iniziare a mettere le figurine sulle caselle giuste. Bisogna far tornare alla ribalta i tentacoloni, bisogna ricucire (fin troppo velocemente) il rapporto tra Rania e Dylan, bisogna mettere il telefonino in mano a Dylan (senza che Groucho sia presente). Insomma bisogna mettere un po' di carne al fuoco. Simeoni ci riesce molto bene. Unica domanda che pongo alla sua storia è: da dove li trova Dylan tutti i soldi che spende in questo albo?
Sergio Gerasi, fresco della vittoria del Premio Pazienza come miglior autore completo di una graphic novel, si mette alle matite ed alle chine di questo albo. Devo ammettere che le prime volte che l'ho visto all'opera sulle pagine del mensile di Sclavi non è che mi abbia convinto molto. In questo numero, invece, l'ho trovato decisamente calzante. La sua arte si è ben integrata con la storicità del personaggio. Ho trovato il suo tratto in risonanza con la testata e, seppur conservando la sua riconoscibile personalità, non ha travalicato i protagonisti che è andato a ritrarre.

Un numero interessante, tra i migliori dell'anno se si escludono certi passaggi troppo netti, che si mantiene ad alti livelli pur venendo dopo Profondo Nero.

lunedì 3 settembre 2018

Sky Doll. Decade 00-10

Sky Doll. Decade 00-10

di Alessandro Barbucci (soggetto, sceneggiatura, disegni), Barbara Canepa (soggetto, sceneggiatura, colore) 


Copertina rigida: 227 pagine
Editore: Bao Publishing (8 novembre 2012)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8865431210
ISBN-13: 978-8865431214
Prezzo: introvabile se non nei volumi contenti i singoli capitoli, sempre pubblicati da Bao recentemente a 15€ cad.


Roy e Jahu sono due emissari papali. Con la loro astronave viaggiano di pianeta in pianeta per portare il messaggio della Papessa Lodovica attraverso la galassia. Prima di partire per la nuova missione su Aqua decidono di lavare il loro mezzo in una stazione di servizio dotata di Skydolls. Le 'Sky Doll" sono bambole meccaniche, di aspetto e dimensione umanoide, create affinché gli abitanti del pianeta possano soddisfare i loro bisogni sessuali senza commettere peccato, ma una di loro inizia ad acquisire quella che sembra una coscienza di sè. Decide, così, di intrufolarsi sull'astronave di Roy e Jahu e fuggire dal suo proprietario originale.
La Papessa Lodovica, intanto, oltre ad emettere editti secondo i quali i fedeli devono vivere, deve guardarsi dagli eretici nostalgici di sua sorella Agape. In passato, infatti, le figure papali erano due: Agape rappresentazione dell'amore spirituale e Lodovica di quello carnale. Per questioni di marketing Agape è stata uccisa e tutto il potere è ora nelle mani di sua sorella. Non tutti i fedeli, però, ne sono così contenti.

Sky Doll è un titolo curioso. Nasce intorno all'anno 2000 da due autori Disney che vivevano un momento lavorativo particolare. Da una parte la più grande e potente multinazionale del mondo, la Disney, gli dava lavoro facendogli disegnare le storie con i loro protagonisti, dall'altra la Chiesa aveva loro commissionato delle opere grafiche. Stretti dalla morsa di queste due superpotenze mondiali i due autori, italiani, sono implosi ed hanno deciso di creare una galassia dove marketing e fede fossero legate a doppio giro. Da filo conduttore in questa esplorazione lo fa Noa, una Sky Doll che ha deciso di ribellarsi del suo stato e che, probabilmente, nasconde un segreto recondito dentro di sè.
Ciò che subito si nota di questo volume, introvabile di Bao, massiccio e curatissimo a partire dalla copertina, è che lo stile di disegno rimane ancorato alla rotondità ed alla amichevolezza di tanti titoli Disney, a tratti sembra essere immersi in una avventura di Pk. Alessandro Barbucci ha fatto tesoro degli anni al servizio della multinazionale americana del divertimento. E' lui l'autore dei disegni che ci portano in giro per la galassia e che mischiano il classico Disney ad una deriva francese con un ritmo italiano e qualche sprazzo di giapponesità. Si capisce, da subito quindi, che siamo in una galassia diversa rispetto al quella dove sono nati gli autori. Gli umanoidi rappresentati nei vari mondi vanno oltre gli animali antropomorfizzati di casa Disney. Qui i personaggi sprizzano erotismo, fanno sesso, sono violenti e provocanti; il tutto funzionale alla storia. La cura nei dettagli che è stata messa dagli autori è tale che ogni vignetta potrebbe essere guardata per minuti e darebbe sempre una bella sensazioni di novità una volta di nuovo sotto gli occhi. La colorazione, poi, è qualcosa di strepitoso. Ogni ambiente ha la sua tonalità predominante, Aqua si distingue da Papathea, ma tutti hanno un filo conduttore che offre l'omogeneità confortevole che il lettore si gode. Barbara Canepa, oltre ad essere co-sceneggiatrice, è l'autrice di questa meraviglia cromatica che ho tenuto tra le mie manone salde.
L’intero impianto narrativo è solido e pervaso da una costante dicotomia di elementi (sacro e profano, naturale e artificiale, fede e tecnologia, castità e lussuria…). L'esemplificazione di questo contrasto è rappresentata dalla natura delle due papesse , Agape e Lodovica, che, come già detto, impersonano aspetti opposti eppure complementari della concezione divina su Papathea. Anche interi mondi vivono di questa dicotomia. Il primo che incontriamo è Aqua che ci pare essere un luogo dove la meditazione e la conoscenza di sè siano il fulcro, ma ne scopriamo il lato commerciale non appena vi scendiamo in profondità.

Sky Doll è un'opera coinvolgente, dai colori confortevoli e dai disegni bellissimi, ma che ha un profondo difetto. Come Termite Bianca è incompiuta. Sono passati diciotto anni dal suo inizio, ma, ancora non si ha notizia precisa di quando le avventure di Noa si concluderanno. A detta degli autori dovrebbero mancare due volumi alla conclusione. Se ho interpretato bene il catalogo Bao, a fine 2016 è uscito il quarto volume della saga (qui sono raccolti i primi tre, più degli extra) di 56 pagine in formato francese, al prezzo di 15€. Ancora nulla si sa dell'eventuale volume conclusivo.

Da leggere.