lunedì 16 giugno 2014

Justice League 22

Titolo: JUSTICE LEAGUE 
Editore: RW LION
Collana: JUSTICE LEAGUE - N° 22 
Prezzo: € 3,95 
(Contiene Justice League 20, Green Arrow 18, Hawkman 18, Justice League 19 backtale)
di Geoff Johns, Jeff Lemire, Tom DeFalco, Gene Ha, Zander Cannon, Joe Prado, Andres Guinaldo, Andrea Sorrentino, Joe Bennett, Gary Frank
9772280013001-40022
16,8x25,6, S, 72 pp, col.

Justice League

L'attacco a sorpresa di Despero al satellite della Justice League è devastante. I tre nuovi membri del gruppo, Firestorm, Elemental Woman ed Atom non riescono a tenergli testa. Dotato di Kriptonite l'avversario di turno ha la capacità di creare grandi difficoltà persino a Superman. Solo l'intervento a sorpresa di Martina Manhunter riesce a rimettere le cose a posto. Un intervento che deve rimanere segreto, per cui il merito della sconfitta di Despero è sulle spalle della piccola Atom. Che aggiunge un segreto ad un altro ben più pesante.

Prosegue il prologo alla Trinity War con rivelazioni importanti sulle mosse di Batman e sulle sue preoccupazioni verso i suoi potenti alleati, di Superman ed ai segreti custoditi dai nuovi. Johns inizia ad intrecciare le vicende della JL con quelle della JLA, costruita dal Governo americano per intervenire contro la lega dei supereroi indipendenti. 
I disegni sono merito di un trio Gene Ha, Zander Cannon, Joe Prado, che non delude. I loro tre stili si amalgamano bene ed anche la colorazione risulta a tratti curiosa ed intrigante. La serie si mantiene su alti livelli, aspettando l'evento dell'anno che dovrebbe iniziare tra un paio di numeri.

Green Arrow

Sperso nel deserto, senza un soldo, senza viveri, senza acqua, Oliver Queen deve fare luce sui segreti e sulle ombre nel passato del padre. Aleggiano minacciosi su di lui le azioni di Komodo e del misterioso Magus.

I disegni son veramente strani. Non dico brutti, ma mi ricordano sempre un Malev con meno nero, ma anche con una scelta minore di colori. La trama mette al centro qualche colpo di scena ed una cinica violenza, contestualizzata, maggiore che nelle altre serie DC che leggo. Non che sia un male, ma deve ancora metterne di spunti interessanti per iniziare ad intrigarmi.

Hawkman

Dopo l'assalto ai trafficanti d'armi Hawkman ed il Ladro Ombra, la misteriosa combattente incontrata durante l'incursione, i due si rifugiano nel Reame delle Ombre. Qui dovranno decidere se fare squadra per sfuggire agli aggressivi abitanti della dimensione alternativa o rimetterci le penne combattendo tra di loro.

Le idee presenti in questa serie sono sempre più scarse e poco originali. La tizia che indossa il costume del Ladro Ombra ha un rapporto con la sua maschera molto simbiotico, tanto da ricordare quello dell'Uomo Ragno, allora si chiamava così, con il suo costume nero, che poi si rivelerà essere Venom.
I disegni confusi ed abbastanza piatti non riescono ad elevare la storia a qualcosa di interessante.
Mi chiedo perché continuare ad insistere con un personaggio scritto in modo così poco incisivo quando si potrebbero unire le storie della JLA con quelle della JL sullo stesso albo. Ragione in più sarebbe la Trinity War imminente che metterà le due testate in stretta relazione.

Shazam

Black Adam è alla ricerca senza quartiere di Shazam. Billy Baxton ha troppa paura e non è intenzionato a confrontarsi con il suo omologo vestito di nero. A far barcollare la sua decisione di non intervenire sono i suoi fratelli adottivi e la misteriosa Francesca che appare e parla a Billy su ogni superficie riflettente che in ragazzo vede.

John apre con la JL e chiude con Shazam questo albo. Devo dire che mi piace come scrive e che riesce a dare nuova linfa a tutti i personaggi che tocca. Grande merito è anche dovuto alla scelta dei disegnatori che lo affiancano. Se per la prima run della JL aveva avuto accanto Jim Lee anche qui non si è fatto mancare nulla. La decisa e corposa mano di Gary Frank fornisce a questo personaggio secondario della DC, un Superman a suo agio con la magia al contrario dell'azzurrone, un quid in più di fascino.
La storia è semplice, ma convincente.

Redazionali zero, ma a questo punto va bene così: c'è poco da spiegare.

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