venerdì 18 giugno 2010

Brendon - La scelta di Morrigan

Brendon n. 73, bimestrale
La scelta di Morrigan

Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Gianluca Acciarino
Copertina: Massimo Rotundo


Zeder lo Stregone era un tempo amico di Brendon, ora è divenuto il suo più acerrimo avversario. In lui si è incarnato il serpente risorto simbolo stesso della Luna Nera. Il suo obiettivo è quello di estendere il dominio della sua setta sull'intera Nuova Inghilterra. Per poter realizzare il suo sogno ha bisogno, però, di raccogliere attorno a se i suoi sacerdoti. Il messaggero Ysp vieni inviato a comunicare, a ciascuno di essi, le intenzioni del Maestro. Brendon è sulle sue tracce per impedirgli di compiere la missione. L'unica alleata su cui può contare il cavaliere di ventura è la strega Morrigan. L'affascinante conoscitrice delle arti magiche sarà, però, a sua volta chiamata a scegliere: combattere la battaglia a fianco di Brendon od unirsi a Zeder, ed al suo folle progetto.

Il deus ex machina di tutta la serie è Claudio Chiaverotti e, se escludiamo qualche speciale, bisogna dire che se la cava proprio bene. Storie dense e godibili permettono al lettore di passare intensi momenti insieme all'eroe creato dalla sceneggiatore torinese. Questa storia non fa eccezioni. Ci permette di rivedere vecchie conoscenze, quasi dimenticate, e ripropone il tema della Luna Nera arricchendolo.
Gianluca Acciarino si dimostra disegnatore di livello. Ambientazioni curate, donne bellissime il tutto con una resa grafica interessante.

V

Nel 1983 decine di enormi dischi volanti appaiono sulle principali città della Terra. Silenziosamente sostano sopra di esse per alcuni giorni, come studiandole. Il giorno in cui decidono di comunicare è per dirci che provengono dal quarto pianeta della stella Sirio e sono venuti sulla Terra in pace. Il loro pianeta necessita di materie prime e hanno bisogno di noi per non far morire la loro gente. L'entusiasmo è alle stelle, gli umani sono contenti della visita extraterrestre, tanto più che paiono, d'aspetto, antropologicamente simili a noi. Gadget e programmi televisivi li incensano. I visitatori creano, per avvicinare la gioventù terrestre a loro, un corpo di volontari facente capo a funzionari alieni.
Nel contempo quasi tutti gli scienziati del pianeta iniziano a sparire. Sui media si dà risalto, però, al fatto come la loro sparizione sia legata ad uno scopo poco nobile: lo sterminio dei visitatori. I pochi scienziati non scomparsi firmano dichiarazioni che accusano gli altri di aver tentato di trascinarli in complotti ed azioni tese a combattere i visitatori. La popolazione terrestre appoggia gli alieni e le delazioni nei confronti di amici, vicini e conoscenti sono all'ordine del giorno.
Non tutti i terrestri credono ciecamente a quello che vedono. Si organizzano in piccoli gruppi che in privato, segretamente, vogliono vederci chiaro.
Il reporter Mike Donovan riesce ad infiltrarsi sulla nave madre dei visitatori e, qui, riesce ad assistere, ed a riprendere, a scene che gli rivelano la loro vera natura ed i loro progetti segreti. I Visitors si nutrono di animali vivi ed il loro vero aspetto non è simile al nostro, ma è quello di rettili bipedi. Donovan viene sorpreso ed aggredito, ma riesce a tornare sano e salvo sulla Terra, con il filmato che documenta il tutto. Al momento della messa in onda, però, gli alieni prendono possesso dei mezzi di comunicazione per censurarlo.
I comportamenti dei visitatori cominciano a creare dubbi in parte della popolazione terrestre. Tanto è vero che agli ordini di Juliet Parrish si forma una vera, ed estesa, cellula di Resistenza. In breve, a loro, si unirà anche il fuggitivo Donovan, reduce da altre infiltrazioni sulla nave nemica alla ricerca di suo figli e della sua ex moglie. Durante queste missioni scoprirà che nella nostra atmosfera vengono iniettate giornalmente tonnellate di sostanze nocive per la salute umana.
Catturato dalla leader dei Visitors, Diana, riesce a fuggire grazie all'aiuto di altri due di loro: Martin e Barbara. La scoperta che anche tra i Visitors ci sono persone che non la pensano come Diana infonde coraggio a Mike. Coraggio unito allo sconcerto quando, sempre grazie a Martin, scopre quali sono le vere materie prime che mancano sul pianeta natale dei Visitors: cibo ed acqua. L'acqua viene raccolta in enormi cisterne all'interno delle navi, mentre il cibo è costituito da tutte le persone catturate dai visitatori, e messe in ibernazione per conservarli vivi per il viaggio di ritorno. Carne fresca, come piace a loro.
La Resistenza ottiene la sua prima vittoria sugli alieni impedendo loro di distruggere un centro di raccolta di fuggitivi in montagna, le perdite sono sensibili. La Resistenza, però, ora è armata e confidente nei suoi mezzi, grazie anche ad un'informazione importante: i Visitors hanno dei nemici. Juliet imposta dei radar spaziali in modo che emettano una richiesta d'aiuto, sperando di attirare verso la Terra gli avversari degli alieni.
Altre storie si svolgono sullo sfondo. La famiglia Maxwell, padre scienziato, moglie e tre figlie, subisce la deportazione ed il rapimento. La figlia maggiore viene portata sulla nave madre ed ha una relazione intima con un visitatore, prima di essere liberata. Harmony, cameriera, instaura una relazione felice con William, un visitatore.

Rivedendo Visitors a quasi 30 anni di distanza dalla prima messa in onda non si può che rimanere colpiti da come gli anni passati non si vedano. L'unico oggetto che ci rivela palesemente la datazione della serie è la enorme telecamera usata da Mark, funzionante a videocassette.
La costruzione del pathos è abile ed intensa. In alcuni momenti ti fa mancare letteralmente il fiato. Si riconosco le paure e gli incubi vissuti veramente da parte dell'umanità negli anni '40 del secolo scorso. La deportazione, il coprifuoco, la mancanza di libertà personale e di stampa sono evidenti segnali per tutti a spiegare la metafora. La sceneggiatura, coerente sempre, contiene in sè piccoli dettagli che permettono la crescita di personaggi, anche estremamente marginali, in poche battute. La colonna sonora è un omaggio a pietre miliari della televisione e del cinema. Non a caso al momento del primo sbarco pubblico dei Visitors sulla Terra la fanfara, che li accoglie, suona la colonna sonora di Guerre Stellari (una previsione sul futuro?). Altra citazione musicale, nel primo dei due episodi, è la versione rallentata della musica dei Flintstones. I dettagli scenografici sono, anche loro a volte, omaggi ad un passato recente o più lontano. Gli shuttle dei visitatori assomigliano molto a quelli di Spazio 1999, mentre le navette da battaglia a quelle dello Star Trek Serie Classica, un pupazzetto di ET fa capolino nell'accampamento montano.
Molti dicono che la rinascita della serialità televisiva americana sia dovuta a Twin Peaks, negli anni 90. Io penso che Twin Peaks, grazie al genio di David Lynch, abbia portato una rivoluzione nel settore, ma che sia anche grazie a prodotti com Visitors che si sia potuto sperimentare a tal punto.

Ideato scritto e diretto da Kenneth Johnson
Interpreti principali: Jane Badler (Diana), Michael Durrell (Robert Maxwell), Faye Grant (Juliet Parrish), Peter Nelson (Brian), David Packer (Daniel Bernstein), Neva Patterson (Eleanor Dupres), Tommy Petersen (Josh Brooks), Marc Singer (Mike Donovan), Blair Tefkin (Robin Maxwell), Michael Wright (Elias Taylor), Bonnie Bartlett (Lynn Bernstein), Leonardo Cimino (Abraham Bernstein), Richard Herd (John),
Durata della prima miniserie: 197 min (V) disponibile in DVD.

mercoledì 16 giugno 2010

Martin Mystère - Il prigioniero della laguna

Martin Mystère n. 309, bimestrale
Il prigioniero della laguna

Soggetto e sceneggiatura: Carlo Recagno
Disegni: Luigi Coppola
Copertina: Giancarlo Alessandrini

Martin Mystère è seduto solitario su una panchina di Porto Gruaro, attendendo qualcuno. Una chiamata mysteriosa alla sua abitazione a New York l'ha fatto precipitare nella cittadina veneta senza pensarci due volte. Ma chi è che l'ha chiamato? Nessuna idea gli viene in mente. Giunge alle sue spalle un ragazzino ed inizia a parlargli come se lo conoscesse, e gli dice di essere la nuova incarnazione di Giacomo Casanova. Martin rimane sbalordito, ma il ragazzino gli illustra troppi particolari della vita del nobile veneziano noti solo a Casanova ed a lui. Si perché Casanova e Mystère si erano già incontrati anni prima ed avevano avuto una disserzione su argomenti che il giovinetto conosce benissimo. Il Detective dell'Impossibile si decide ad aiutarlo. Seguendo le indicazioni fornitegli si reca in un'osteria di Venezia e da lì viene catapultato nella Venezia del 1755.
Negli specchi vede un'immagine che non è la sua. Si trova a vivere all'interno del corpo di un altro, un agente segreto. Indagherà sui misteriosi motivi che hanno portato all'incarcerazione del Casanova originale e su un mystero che lo porterà a conoscenza di un recondito segreto custodito sotto la città di Venezia, nascosto dalle profondità marine.

Una storia ben scritta da Carlo Recagno che ci permette di incontrare nuovamente (o per la prima volta?), ed approfondire, i misteriosi esseri apparsi anni fa sullo speciale n°4 di Nathan Never.
I disegni dell'ambientazione veneziana hanno messo a dura prova le capacità di Coppola. Uno stile alla "Alessandrini" che, nonostante le difficoltà incontrate, si rivela all'altezza della storia.

La bimestralità ha fatto bene alla storica testata di Sergio Bonelli. Le storie sono più curate e le tematiche trattate più originalmente articolate. Il bello di Martin Mystère è che, anche essendo un fumetto divulgativo, si può leggere prendendosi le proprie pause, senza, necessariamente, impegnarsi in una tirata unica.

martedì 15 giugno 2010

The Hole 3D

Alla ricerca di una nuova vita e di un nuovo lavoro Susan, madre single, si trasferisce con i due figli, Dane e Lucas, in una villetta in una cittadina tipica della provincia americana. Reduci da una decina di traslochi i due fratelli non sono troppo contenti della nuova sistemazione, Dane, il maggiore, meno di tutti. L'accorgersi di vivere vicino ad una coetanea molto carina gli farà cambiare idea.
Perlustrando la casa, i due fratelli, scoprono una botola, nella cantina, chiusa con innumerevoli lucchetti. Trovate le chiavi li aprono ad uno ad uno e, una volta spalancata la botola, si trovano faccia a faccia con l'oscurità. Un pozzo, un buco, profondissimo, apparentemente senza fondo si presenta davanti a loro. Con l'aiuto di Juliet, la vicina, iniziano a fare degli esperimenti per determinarne la profondità: la luce ne viene inghiottita, chiodi ed altri oggetti che vi vengono buttati non toccano il fondo. La curiosità si affievolisce quando giunge l'ora di cena; richiudono la botola e tornano alle loro case. La noia della cittadina non permette ulteriori svaghi ed il giorno dopo sono di nuovo li a studiarla, ma con un piccolo mistero: la botola è stata aperta. Quando? Da chi? Da cosa? Da quel momento i tre ragazzi vivranno esperienze che li spaventeranno e terrorizzeranno: una bambina fantasma apparirà prima a Juliet e poi ad i ragazzi, il pupazzo di un clown terrificante perseguiterà il piccolo Lucas, enormi fangose impronte verranno notate da Dane.
I ragazzi dovranno scontrarsi con qualcosa di oscuro se vorranno sopravvivere alla loro curiosità.

Joe Dante torna a presentarci una sua opera dopo quattro anni dall'ultima, quel The Screwfly Solution facente parte della serie tv The Master of Horror 2. Ora, dopo aver acquisito l'esperienza necessaria, ci propone questo film in 3D, come d'obbligo per ogni autore da due anni a questa parte. La realizzazione tecnica è degna di nota, seconda solo ad Avatar come resa del 3D, e nemmeno paragonabile agli altri 3D in sala in questo momento. Nonostante la visione con gli occhialini, dello Space Cinema, non provoca mal di testa ne fa sorgere la voglia di levarli durante la proiezione. Gli inserti 3D non sono stupefacenti, ma, probabilmente, il punto di forza della tecnica usata è proprio quello di rendere godibile il film senza strafare ed affaticare inutilmente l'occhio dello spettatore.
La trama, delineata da Mark L. Smith , è classica, intensa, paurosa a tratti, ma lascia qualche domanda aperta. Perché Charlie, il cane di Juliet, non subisce la stessa sorte dei ragazzi? Perché un cane abbaia al tombino di fronte a casa di Dane e Lucas e poi sparisce? Piccole domande alle quali dare una risposta avrebbe dato un senso di completezza.
I giovani attori si son adattati bene ai ruoli assegnati e la buona riuscita del film è anche merito loro (non mi stupirei di vedere Haley Bennett, che dopo il debutto del 2007 in Music and Lyrics si è ben comportata qui, interpretare Mary Jane Parker nel reboot di Spiderman). Gli effetti speciali sono stati equamente divisi tra artigianalità e computer grafica. Sebbene la seconda, in certe sequenze, sia stata di ottimo livello, ho trovato più coinvolgente la prima (ma questo è un giudizio puramente personale in quanto le due tecniche si completano a vicenda).

Finalmente un bel film horror anni 80, senza spargimenti di sangue ne accenni splatter, tutto giocato sulla tensione e sulle paure dei protagonisti e degli spettatori. Il 3D è un di più, non pregiudica il film, ma se fosse per me, i film, sarebbero tutti in 2D.

The Hole 3D con Haley Bennett (Julie Campbell), Teri Polo (Susan), Chris Massoglia (Dane Thompson), Quinn Lord (Lucas Thompson) , 2009, 92 min, regia Joe Dante, prodotto da Bold Film

lunedì 14 giugno 2010

Watchmen

« Diario di Rorschach, 12 ottobre 1985. Stanotte un Comico è morto a New York »

1985 di una realtà alternativa. Richard Nixon è ancora Presidente degli Stati Uniti d'America, per il quinto mandato consecutivo. L'orologio del mondo è ormai a meno di cinque minuti dal conflitto nucleare. Un decreto governativo ha messo fuori legge gli eroi mascherati, che da sempre proteggevano la nazione, accanto alle forze dell'ordine. Rorschach, l'ultimo dei Watchmen rimasto in circolazione, cerca di far luce su un omicidio particolare: il Comico è morto. Edward Blake, noto come il Comico eroe mascherato in pensione, viene ucciso. Lanciato dalla finestra del suo appartamento in un grattacieli di New York di lui rimane solo una spilla con uno smile macchiato da una goccia di sangue.
Vicende parallele si svolgono con cura.
Il Dottor Manhattan, Jon Osterman, aiuta un suo vecchio amico, ex eroe mascherato che ha rivelato la sua identità, Adrian ***** a creare una fonte di energia gratuita ed inesauribile. La tecnologia di questa scoperta viene basata, dal Dottor Manhattan, sui suoi superpoteri, dovuti ad una forte esposizione all'elettromagnetismo che anni prima l'aveva trasformato in un essere azzurro, quasi onnisciente ed onnipotente.
Daniel Dreiberg e Laurie Jupiter, ormai ex fidanzata del Dottor Manhattan, si incontrano dopo anni e, grazie anche all'aiuto delle parole di Rorschach, tornano a vestire i panni degli eroi che avevano abbandonato: Gufo Notturno e Spettro di Seta.
Adrian Veidt, alias Ozymandias, viene aggredito da un sicario negli uffici della sua compagnia, ma riesce a sopravvivere.
Un ultimo colpo all'ormai fragile umanità del Dottor Manhattan viene dal sapere che la sua prima ragazza e collega ed altri ex colleghi a lui vicini sono morti o stanno morendo di cancro. La frustrazione di vivere in un mondo che non lo capisce e che lui non capisce più lo porta ad isolarsi su Marte.
La strada è spianata per colui che trama nell'ombra.
Chi uccide i supereroi in pensione? Chi vuole porre fine al mondo come è?

Il parto travagliato di questo film è durato ben 15 anni. Tratto da una miniserie di 12 numeri realizzata da Alan Moore e Dave Gibbons, ha visto molti registi, scrittori e sceneggiatori e case di produzione alternarsi alla trasposizione cinematografica. Alla fine c'è riuscito nel 2009 Zack Snyder, reduce dall'enorme successo ottenuto con 300.
Il film è una gioia per gli occhi e per le orecchie. Le immagini sono curate allo spasimo, alcuni dettagli diventano visibili solo dopo più visioni del film. Una fotografia intensa ed un'ottima ricostruzione, dettagliata, dell'America, e di New York, degli anni 80 disegnati nella graphic novel permettono di lasciarsi avvolgere dall'atmosfera noir. Una colonna sonora azzeccata ed intensa sottolinea i momenti cruciali anche con evidenti contrasti musicali rispetto alle immagini. Ottimo ritmo per due ore, calante negli ultimi 40 minuti.
Un ottimo film, noir al punto giusto in cui i dialoghi sono di estrema importanza, nel quale rimane la difficoltà di condensare un'opera epocale e culturale, vincitrice di un premio Hugo, come Watchmen.
Da sottolineare l'ottima resa cinematografica di Rorschach, un personaggio noir come non di vedeva dai tempi di Humphrey Bogart.

Watchmen, Billy Crudup: Dott.. Manhattan/Jon Osterman, Patrick Wilson: Gufo Notturno/Daniel Dreiberg,Jackie Earle Haley: Rorschach/Walter Kovacs,Malin Akerman: Spettro di Seta/Laurie Juspeczyk, Carla Gugino: Sally Jupiter, Matthew Goode: Ozymandias/Adrian Veidt, Jeffrey Dean Morgan: Il Comico/Edward Blake, Stephen McHattie: Hollis Mason, Matt Frewer: Moloch/Edgar Jacobi, regia di Zack Snyder, 2009, Durate: 162 min. (versione cinematografica), 186 min. (Director's cut),215 min. (Ultimate cut: Director's cut + I racconti del vascello nero), Warner Bros.

venerdì 11 giugno 2010

Capitan America - Il Prescelto

Il caporale James Newman è in missione per conto dell'esercito americano in Afghanistan. Il dovere per la sua patria non gil fa dimenticare il suo sogno: tornare presto da sua moglie e suo figlio negli Stati Uniti. Una normale missione di trasferimento si trasforma in un agguato da parte dei fondamentalisti. Il convoglio sul quale viaggia il caporale viene attaccato da uomini con mitra e bazooka. La situazione si fa disperata, solo un miracolo potrebbe aiutarli. Ed il miracolo accade: Capitan America accorre in aiuto di Newman, lo esorta a vincere la paura che lo frena ed a salvare i suoi compagni finiti sotto il fuoco nemico. Incoraggiato da Cap, il caporale, riesce a portare in salvo i suoi uomini, ma quando si volta per ringraziarlo lui è già sparito, e nessun altro l'ha visto.
Una nuova, claustrofobica, difficoltà si pone sulla strada di Newman: l'esercito americano ha scoperto e bombardato un villaggio di ribelli nel quale era nascosto un grande quantitativo di armi. Per trovare e distruggere gli armamenti si devono inoltrare in un tunnel di grotte pericolanti per la pioggia di bombe. Per poter eseguire l'ordine James deve vincere una suo fobia infantile per le caverne. La situazione peggiora quando, trovato il deposito, gli ultimi superstiti fondamentalisti li attaccano con bombe a mano, all'interno della grotta. Gli americani sopravvivono, i ribelli vengono uccisi, ma le deflagrazioni fanno crollare l'entrata della caverna bloccando i soldati all'interno. Tutti feriti o storditi devono essere aiutati da James, già in difficoltà. Ancora una volta Capitan America appare per aiutarlo, ed ancora una volta il caporale è il solo in grado di vederlo e sentirlo. Nello stretto spazio il sentir parlare un loro compagno con il nulla preoccupa i sopravvissuti. Anche il caporale crede di impazzire.
E' il turno di Cap di spiegare la sua presenza. Lui, che deve i suoi poteri al Progetto Rinascita del 1941, ora sta morendo. Gli stessi elementi che hanno contribuito a crearlo ora lo stanno distruggendo. In poche settimane colui che era uno dei più grandi eroi di tutti i tempi è stato obbligato a cedere alla malattia. Senza più la possibilità di muoversi, il suo fisico, ha sviluppato due capacità straordinarie: la visione e la proiezione a distanza. L'ultimo suo contributo agli ideali che ha sempre perseguito vuole essere, attraverso questi nuovi poteri, quello di trovare un suo erede, al quale infondere il coraggio degli eroi. Apparendo e stimolando i sentimenti profondi nel caporale Newman sta cercando di svolgere proprio questo compito. A questo si aggiunge il Progetto Moltitudine: infondere un po' di "Capita America" in tutti gli esseri umani ricettivi.
Portato a termine il suo compito Capitan America morirà.

Non so se questa storia sia definibile proprio un What if, anche si ci va molto vicino. Scritta nel 2007, dopo la morte di Capitan America alla fine di Civil War, questa storia è stata realizzata da un team particolare: David Morrell e Mitch Breitweiser.
David Morrell è il creatore di John Rambo, il personaggio cinematografico interpretato da Sylvester Stallone nei primi anni 80, protagonista di Primo Sangue, romanzo scritto da Morrell nel 1972. Qui lo troviamo al suo, convincente, debutto nel mondo dei comics, grazie all'opportunità fornitagli dalla Marvel. Morrell, di cui non avevo mai letto alcunché, si mostra uno scrittore capace di creare la suspense in ogni situazione. Esemplare è la sequenza durante la quale i soldati sono intrappolati nelle grotte. Il ritmo impartito, la giusta tensione e l'abile interpretazione di un personaggio radicato nell'immaginario rendono questa storia un piccola perla. Per tanti fumetti, o libri, si può immaginare come anche un altro eroe avrebbe potuto sostituirsi al protagonista scelto. In questa storia è impossibile. Nessun Spiderman, Hulk, Iron Man, potrebbe mai essere adatto allo script concepito da Morrell. L'autore è riuscito a studiare, e capire, il personaggio fino in fondo, sfruttando i lati unici per creare una storia memorabile.
Mitch Breitweiser non è nuovo a lavorare con la Casa delle Idee, ma io non mi sono mai reso conto di aver letto storie da lui disegnate (probabilmente perché ha lavorato soprattutto su collane come Hulk od i Fantastici 4). L'impatto con il suo tratto realista e spigoloso lascia disorientati per le prime due pagine, poi ci si accorge dello straordinario talento di cui è dotato questo giovane autore. I toni di colore utilizzati costantemente sono molto scuri e sabbiosi, le uniche note di luce e speranza vengono dalle fotografie in mano al caporale Newman o da singole immagini dei suoi ricordi. Come detto uno stile realistico ed interessante, che ricorda molto opere come Kingdom Come e Marvels, capolavori illustrati ad Alex Ross.

Da leggere per risvegliare in noi quei valori sopiti che mai dovrebbero dormire.

giovedì 10 giugno 2010

I Segreti di Brokeback Mountain

Due giovani spiantati cowboy, provenienti da vite diverse, si presentano per lo stesso lavoro estivo: condurre le pecore al pascolo sui monti Brokeback. Ennis del Mar, il biondo, si occupa di accudire le pecore al pascolo in alta montagna, mentre Jack Twist, il moro, si occupa della gestione del campo base ai piedi dei monti. La loro conoscenza superficiale si approfondisce nei giorni e nei mesi in cui restano isolati suoi monti. Da perfetti sconosciuti a confidenti, per poi passare alla ricerca di un rapporto umano più intenso nella solitudine. La relazione tra i due uomini diventa, a breve, intima ed intensa.
Finito il pascolo e tornati alle loro vite Ennis si sposa con la sua fidanzata storica e da lei ha due figlie, Jack si dedica ai rodei finchè non incontra Laureen, figlia di un ricco industriale, la sposa ed ha da lei un figlio.
Dopo quattro anni di silenzio Jack invia ad Ennis una cartolina per chiedergli di poterlo andare a trovare, la risposta è affermativa.
Si riaccende la passione tra i due uomini. Una passione che porterà Ennis al divorzio, al non riuscire a mantenere un lavoro stabile ed a non riuscire più a gestire la sua vita sociale, ed al tormento di Jack di non poter vivere insieme.
Un passione ed una storia d'amore tra due uomini che durerà più di vent'anni, ma che si interromperà bruscamente.

Ang Lee. Ritroviamo il regista taiwanese alle prese con una pellicola hollywoodiana. Sceneggiatori, regista ed ottimi attori hanno permesso che questo film vincesse una sfilza di premi tali da renderlo il film più premiato del 2005, tra questi l'Oscar come miglior film, il Golden Globe per lo stesso motivo ed il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Fotografia intensa, paesaggi bellissimi, molte pecore all'inizio, ed approfondita analisi dei personaggi rendono apprezzabile un film di più di due ore. La ricerca della poetica ne pregiudica però il ritmo che, per via dei pochi cambi di registro, si mantiene lento e riflessivo per quasi tutta la durata. La scelta di girare una pellicola sulla storia d'amore di due cowboy, simbolo del machismo americano per eccellenza, è coraggiosa, ma la grande abilità del regista è stata nel riuscire a non banalizzare il rapporto ed a non dileggiare un simbolo della cultura statunitense.
Da sottolineare la prova dei due attori protagonisti. Sia Heath Ledger, colui di cui più seguiamo le vicende, che Jake Gyllenhaal riescono a dare spessore e credibilità agli uomini che interpretano. Ci trasmettono il loro dubbi, le loro paure e le loro gioie con convinzione, accettando una parte che avrebbe fatto paura a molti altri. Jake Gyllenhaal si sta affermando ora come attore di primo piano, mentre Heath Ledger è stato premiato con un Oscar come miglior attore per la sua interpretazione nel Cavaliere Oscuro di Chirstopher Nolan. Premio arrivato postumo per la dipartita prematura dell'attore.

I Segreti di Brokeback Mountain con Heath Ledger (Ennis Del Mar), Jake Gyllenhaal (Jack Twist), Michelle Williams (Alma Beers Del Mar), Anne Hathaway (Lureen Twist), 130 min, 2005 per la regia di Ang Lee

mercoledì 9 giugno 2010

Nel Segno della Pecora

Murakami Haruki scrive questo libro nei primi anni 80 del secolo scorso e lo ambienta qualche anno indietro nel tempo, negli anni 70.
Un uomo riceve corrispondenza da un suo ex socio, il Sorcio. Allegata alle lettere riceve anche una foto che raffigura un gregge di pecore al pascolo tra i monti giapponesi. Nel suo lavoro di pubblicitario gli capita di utilizzare quella stessa immagine per un brochure di un'assicurazione. La stessa informativa capita all'attenzione del segretario del Maestro, una figura di spicco della politica e dell'economia giapponese per gli ultimi quarantanni, adesso gravemente malato. Il segretario contatta l'agente pubblicitario e gli impone di partire alla ricerca della pecora, pena la distruzione completa della sua esistenza attraverso i potenti mezzi dell'organizzazione del Maestro. Il male da cui il Maestro è stato colpito è incurabile e l 'unico modo per salvarlo è trovare una delle pecore immoratalate nella foto. Non una pecora normale, ma la pecora che si distingue dalle altre per il colore e per una macchia a forma di stella sul vello, e lui avrà solo un mese per trovarla
Inizia così per il nostro, e la sua fidanzata dalle orecchie bellissime, un peregrinare da Tokyo all'estremo nord del Giappone alla ricerca di questo fantomatico animale. La sua vita cambierà. La ricerca della pecora porterà sconvolgimenti sia morali che economici nella sua vita.

Il libro non è sicuramente, a mio parere, la migliore prestazione di Murakami. In certi momenti non sembra nemmeno che i protagonisti siano esseri viventi, ma lo siano piuttosto le sigarette, gli alcolici ed i superalcolici di cui si nutrono le figure che incontriamo. I temi ricorrenti nella narrativa dell'autore, come la solitudine, le difficoltà sociali, i mutamenti a cui sta venendo sottoposto il Giappone in quegli anni, dominano la scena. La narrazione è prolissa, anche se sono presenti spunti curiosi e divertenti; sarebbero bastate la metà delle pagine per narrare questa vicenda in modo più scorrevole ed avvincente.
Di Murakami consiglio Tokyo Blues (o Norvegian Wood, titolo delle nuove edizioni) e, anche se ancora non l'ho letto, Kafka sulla spiaggia.

martedì 8 giugno 2010

The Informant

Nel 1992 Mark Whitacre, biochimico vicepresidente dell'ADM, multinazionale dell'agroalimentare, decide di tentare un'ulteriore scalata al potere svelando l'accordo internazionale intessuto dalla sua azienda, con tutte le altre, al fine di controllare i prezzi. Per due anni e mezzo collabora con l'agente dell'FBI Brian Shephard registrando conversazioni, incontri, telefonate tra tutti i massimi dirigenti mondiali a cui partecipa per denunciare gli accordi tra la sua azienda e i concorrenti internazionali per manipolare il prezzo di derivati del mais nel mercato globale.
Le sue rivelazioni portano le indagini sulla strada giusta. L'azienda viene messa sotto indagine, i dirigenti interrogati, tutto sembra andare come da lui pianificato. Un intoppo, però, si rivela fatale: durante le perquisizioni saltano fuori documenti che attesterebbero appropriazioni indebite da parte di Whitacre per 9.5 milioni di dollari, ai danni dell'azienda.
Mark Whitacre si ritrova con 45 capi d'accusa sulle spalle. Ripudiato dall'FBI, passato da informatore a sospetto, nel 1997 viene condannato a 9 anni di detenzione. I dirigenti dell'ADM a 3 anni. Scontata la sua pena, nel 2006 Mark Withacre, torna a casa da moglie e tre figli, di cui due adottati.

Il lungometraggio è basato su una storia vera raccontata nel libro inchiesta The Informant (a True Story), scritto dal giornalista Kurt Eichenwald.
Questo film può essere visto come la nemesi di A Serious Man. Un mitomane, megalomane, intelligentemente avido accumula soldi e cerca di guadagnare posizioni nella scala sociale alle spalle di altri disonesti.
Anche come realizzazione cinematografica è agli antipodi di ASM. Se nell'altro film la narrazione è lenta e noiosa, in questo è avvincente e stupefacente. I dialoghi ricchi mettono in luce i diversi aspetti del carattere del protagonista. Le nozioni espresse, tramite i suoi pensieri, nei cambi di scena sono un espediente narrativo utile a farci conoscere i diversi aspetti della mente del biochimico.
La regia è fluida ed i ritmi imposti alla pellicola non permettono allo spettatore di annoiarsi.
Valore aggiunto: Scott Bakula come antagonista nel ruolo dell'agente dell'FBI incaricato del caso.

Se vi imbattete in ASM potete tranquillamente cambiare canale, con The Informant! perdeteci un po' di tempo per valutarlo.

The Informant! con Matt Damon (Mark Whitacre), Scott Bakula (Brian Shepard) per la regia di Steven Soderbergh, 2009 ,108 min, Warner Bros. Pictures

lunedì 7 giugno 2010

A Serious Man

Siamo nel 1967. In Minnesota, Larry Gopnik sta passando un brutto momento. In attesa di passare a professore di ruolo all'Università del Midwest la sorte sembra remargli contro. Sua moglie intrattiene una relazione sentimentale con un amico di famiglia e vuole il gent, il divorzio rituale, e lo spedisce a vivere in un motel, suo figlio fuma spinelli in quantità industriale, sua figlia gli ruba soldi dal portafogli per potersi permettere una rinoplastica, suo fratello viene più volte arrestato per motivi differenti, il suo vicino di casa tenta di impossessarsi di parte del suo prato per costruire una rimessa per la barca, l'altra sua vicina lo affascina prendendo il sole al naturale, un suo studente coreano per rimediare ad una insufficienza tenta di corromperlo. Di fronte a tutto questo il suo comportamento rimane sempre rispettoso del prossimo, in modo da non recare nessuna frizione od attrito. Da buon credente cerca aiuto in tre diversi rabbini in modo da perseguire la strada dell'uomo serio, ma non gli sono di molto aiuto.

Un film strettamente ebraico. Sia dal prologo, avulso dal resto del film, sia nelle metafore, nei comportamenti e nell'intimo della storia raccontata. Candidato all'Oscar come miglior film nel 2010, risulta essere estremamente monocorde. I dialoghi hanno anche vette di ironia, ma per lo più rimangono su un tono basso, il ritmo è estremamente lento e la regia didascalica. Probabilmente per alcuni questi possono essere pregi, ma a mio gusto rendono un corto di 35 minuti un film di 105.

A Serious Man, Michael Stuhlbarg Richard Kind, prodotto-scritto-diretto da Joel Coen ed Ethan Coen, 105 min, Relativity Media, 2009.

venerdì 4 giugno 2010

Rec2

Dopo il successo di Rec del 2007 i due registi spagnoli ci riprovano. La situazione è sempre la stessa: il palazzo dove si sta sviluppando l'infezione è stato impacchettato dalle squadre speciali e nessuno può entrare od uscire. Intanto all'interno si è svolto il massacro.
All'esterno una squadra di quattro uomini, di cui uno incaricato di filmare tutto, ed un dottore del ministero della sanità si apprestano ad entrare per debellare la malattia.
Una volta all'interno e raggiunto l'attico si mettono alla ricerca di qualcosa. Dagli appartamenti ai piani inferiori una musica sale. La squadra, contravvenendo agli ordini del medico capo della missione, si recano a vedere cosa sta succedendo. Qui subiscono al prima aggressione da una degli infetti, e perdono in primo uomo.
I sopravvissuti tornano nell'attico ed i militari esigono spiegazioni. Il dottore si rivela essere un prete e la loro missione non è quella di debellare un virus, ma quella di trovare una fiala di sangue prelevata da una bambina posseduta dal demonio. La Chiesa sta cercando una spiegazione scientifica alla possessione demoniaca. L'incaricato, padre Albelda, si era segregato con un bambina posseduta in quello stabile per effettuare gli studi, ma qualcosa era andato storto.
Trovata la fiala e, ovviamente, rottasi il piano successivo prevede di ritrovare la bambina, ormai cresciuta, e prelevarle i sangue.
Nel frattempo attraverso un'altra telecamera vediamo come tre ragazzini curiosi, un condomino ed un pompiere riescono ad entrare nel palazzo, ma vi rimangono intrappolati.
Quando le due telecamere vanno fuori uso, una per problemi di lenti ed una per batteria scarica, appare la giornalista del primo film con la sua cinepresa ancora intatta e carica.
La ricerca passa nel mondo spirituale; con la ripresa ad infrarossi iniziamo a vedere un mondo parallelo. Oggetti, porte e persone che non esistono nel nostro mondo, ma che possono interagire con noi, vengono rivelati.
Solo un sopravvissuto ha la possibilità di uscire dalla casa, la giornalista.

Il film è interessante, meno splatter del primo, ma comunque di tensione. L'idea della ripresa in prima persona è sempre originale, ma il vivere la situazione parallelamente con due camere diverse, che risulteranno poi essere ancora nel palazzo, lascia supporre che qualcuno le abbia recuperate e stia guardando il girato. Nel primo, anche se la sensazione finale è la medesima, la struttura narrativa era più coinvolgente.
Regia intensa ed uno script fluido rendono il film godibile per gli appassionati del genere. La svolta paranormale nella saga mantiene vivo l'interesse per quello che sarebbe stato solo un remake del primo episodio. La scuola dell'horror spagnolo si conferma fonte ispirata di godimento per lo spettatore.

Rec2 con Manuela Velasco, Leticia Dolera, Ferran Terraza, Juli Fàbregas, Ana Isabel Velásquez, Alejandro Casaseca, Pep Molina, Óscar Zafra, per la regia di Jaume Balagueró e Paco Plaza, del 2009 prodotto dalla Filmax, durata 85 minuti.

giovedì 3 giugno 2010

Lost - Finale




Assolutamente da vedere, e di conseguenza rivedere tutta la serie!

alla prossima, dopo aver raccolto meglio le idee, per un post completo

martedì 1 giugno 2010

Il Cavaliere Oscuro


Stasera ci si immerge in uno dei più bei film degli ultimi anni: Il Cavaliere Oscuro.
Rigorosamente in Blue Ray Disc!!!