lunedì 30 luglio 2018

Dylan Dog - Profondo nero

Dylan Dog N° : 383
Profondo nero
 
Soggetto: Dario Argento 

Sceneggiatura: Dario Argento, Stefano Piani 

Disegni: Corrado Roi 

Copertina: Gigi Cavenago 
  
Periodicità: mensile 
uscita: 28/07/2018 
Prezzo: 3.50€

Un problema con il suo vecchio Maggiolino costringe Dylan Dog ad una passeggiata fuori programma. La coincidenza vuole che venga riconosciuto da una giovane gallerista che espone foto BSDM, da lei scattata ad una misteriosa modella di nome Lais. La donna inizia ad apparire all'Indagatore dell'Incubo come un fantasma, per guidarlo su una pista misteriosa. Un strada che lo condurrà ad entrare in contatto con i segreti di una nobile famiglia inglese.

Era attesa. Da mesi non si parlava di altro. Finalmente è arrivato e, complice lo slittamento della data di uscita del numero 12 di Mercurio Loi, è balzato in testa alle cose da leggere di questo mese di luglio 2018: il Dylan Dog scritto da Dario Argento e da lui sceneggiato in tandem con Stefano Piani, suo collaboratore di antica data.

Ci si accorge subito di avere qualcosa di diverso tra le mani. Anche solo fosse per la copertina con il suo effetto metallico e lucido. L'illustrazione di Gigi Cavenago si ritrova, così, a beneficiare di due livelli di profondità distinti. Il primo generato dall'immagine di Dylan e dalle scritte, il secondo dalla sfondo onirico dominato dalla schiena ferita di Lais. Cavenago, come copertinista di Dylan Dog, si è da, quasi, subito guadagnato il rispetto dei lettori, ma, qui, oltre a lui sarebbe da menzionare anche lo stampatore. A beneficiare del lavoro è stata anche la copertina del Color Fest, in quarta, dedicato all'incontro tra Dylan Dog ed i protagonisti di Creepy Past.

Dentro assistiamo ai disegni del solo illustratore italiano che avrebbe potuto mettere le mani su una storia come questa: Corrado Roi. Il disegnatore di Laveno Mombello, classe 1958, è alla sua ennesima esperienza con il residente, in affitto, di Craven Road numero 7. La sceneggiatura di Argento/Piani gli mette a disposizione un vasto ventaglio di occasioni per mettere in risalto la sua arte. Oltre a Dylan, Groucho, Rania e Carpenter (per poche vignette) abbiamo l'occasione di vedere in azione un vasto panorama femminile. Ovviamente tutte le donne sono caratterizzate con il canone di Corrado Roi, ma ognuna di loro mantiene i suoi tratti distintivi, fossero anche solo presenti in poche vignette. Il taglio narrativo degli sceneggiatori ha permesso a Roi di impostare le vignette con un ritmo variabile, offrendo al lettore accelerazioni e rallentamenti, molto apprezzati. Non si è caduti, fortunatamente, in quegli eccessi di nero che avrebbero reso illeggibile la storia.

Veniamo alla sceneggiatura.
Dario Argento è stato un regista che ha dato il suo meglio con i film prodotti e diretti sul finire degli anni '70 e negli anni '90 del secolo scorso. E' inutile nascondere come per il ventennio successivo si sia trascinato, non solo per colpa sua, e come ci abbia offerto delusioni importanti (come il Cartaio), ma anche, ancora, qualche colpo interessante (Non ho sonno su tutti, La Terza Madre in parte).
Ora, alla vigilia degli ottanta anni, ha incontrato un suo figlio (illegittimo). Sclavi, nei primi anni, non ha mai nascosto di essersi ispirato alle atmosfere dei suoi film per ambientare le avventure di questo vegetariano, astemio, londinese. Ora il, virtuale, cerchio si è chiuso. Non riesco a capire quanto di Piani ci sia nella sceneggiatura passata Roi e quanto di Argento. Il soggetto, in ogni caso, è coinvolgente e sfrutta una delle doti nascoste del nostro, tanto cara a Madame Trelkovski. Grazie a questo incipit l'avventura tiene sul filo il lettore. Filo che, però, sul finale viene un po' spezzato da un "male" intrinseco del mezzo: il fumetto non mente, sia già quanto dura un'emozione. Sai, quando lo acquisti, che ha un determinato numero di pagine e sai, quindi, se sei un lettore (libri o fumetti poco importa il mezzo) che se ci sono troppo pagine ancora da leggere che qualcosa deve ancora succedere.
Tolta questa tara, però, non si possono fare che i complimenti a Dario Argento, per essersi messo in gioco per quindici mesi sulla creatura di Tiziano Sclavi, a Stefano Piani, per aver sviluppato il soggetto come sceneggiatura e per aver convinto il Maestro a scrivere per Dylan, a Corrado Roi, per avere reso al meglio graficamente il progetto, a Roberto Recchioni, per aver, immagino, convinto tutti a lavorare per questo obiettivo, ed alla Sergio Bonelli per aver permesso ai suoi lettori di poter leggere, nella serie regolare, un numero che rimarrà nella storia del fumetto italiano.

Quando ancora i blog non esistevano, quando già leggevo Dylan Dog, quando Dario Argento era più giovane, già avevo pensato che il binomio Dog/Argento sarebbe stato perfetto per una serie tv di episodi tratti dagli albi dell'Old Boy. Purtroppo la televisione italiana, pubblica e privata, non è pronta per esperimenti del genere (vedi i vari fallimenti di portare su schermo Diabolik). Si punta alla prima serata per famiglie, investimenti pubblicitari ed un successo sicuro. Speriamo che le nuove piattaforme digitali rispolverino l'idea e ci offrano un Dylan Dog su celluloide.

Questo albo potrebbe essere un buon viatico.

giovedì 26 luglio 2018

Orfani - Speciale Terra - A proposito del futuro

Speciale Orfani N° : 1 
A proposito del futuro

Soggetto: Giovanni Masi, Matteo Mammucari, Emiliano Mammucari, Mauro Uzzeo 
Sceneggiatura: Matteo Mammucari, Emiliano Mammucari 

Disegni: Luca Genovese 

Copertina: Emiliano Mammucari 

Colori: Luca Saponti 
  
Periodicità: annuale 
uscita: 14/07/2018 
Prezzo: 6.3€

 Max, Cain e Miranda vivono nelle grotte in riva al mare sotto alla Città delle Luci. Hanno perso Bug, ma non la speranza di ritrovarlo. Il problema è che Miranda sta male e che non hanno le medicine per curarla. Max si decide ad andare nella parte accessibile della città per procurare le medicine per la ragazza, mentre Cain rimane con lei. Le loro attività, però, non sono rimaste inosservate e si ritrovano ad essere presi in mezzo a quelli che potrebbero essere i primi fuochi della ribellione dei poveri contro i Colonnelli.

Cos'era? Gli inizi del 2017, quando è uscita la miniserie Terra di Orfani? Credo di sì. Allora, la conclusione di quegli albi aveva lasciato aperte più porte di quante ne avesse chiuse. Che fine faranno i ragazzi dopo essere fuggiti verso la loro Mecca? Bene, questo, primo, Speciale di Orfani inizia a dare delle risposte. Lo fa con al timone della barca Giovanni Masi, Matteo Mammucari, Emiliano Mammucari, Mauro Uzzeo, dei quattro i due Mammucari sono anche gli autori della sceneggiatura di questo albo. Un sceneggiatura con un ritmo serrato, che non si fa mancare nulla (anche un paio di colpi di scena decisamente telefonati). I fratelli riprendono la storia da poco dopo dove l'avevamo lasciata e partono col turbo a raccontare le difficili situazioni che aspettano il nostro gruppo di Orfani.

Ai disegni Luca Genovese, di Montebellula, venuto alla luce con Beta, già autore del numero 2 di questa serie e del numero 7 di Ringo. Vogliamo davvero discuterne? Ogni tavola è curata al millimetro. Il ritmo delle lotte è coinvolgente. I dettagli sono impressionanti, i mecha, la città, i vicoli: non c'è niente di tirato via tanto per fare. I personaggi principale e, se possibile, ancora di più i secondari, hanno la loro fisionomia e se la portano fino alla tomba; tanti appaiono solo per una o due vignette, ma nessuno è disegnato tanto per fare. Ognuno ha il diritto di essere persona.

Luca Saponti si occupa dei colori, e si sbizzarrisce. Toni caldi, freddi, alba, notte, esplosioni, spari, tutto ha la sua cromia dedicata. La violenza richiesta da sceneggiatori e disegnatore non viene attenuata dalla presenza del colore che, anzi, ne è valido viatico divulgativo.

Decisamente ricca di sentimento è la copertina di Emiliano Mammucari.

Orfani: Terra si distanzia dal lavoro originale di Recchioni per il lancio della collana. Si potrebbe vedere come un Kiko soseiki Mospeada dentro Macross nella sua versione Robotech. Se dovesse mantenere questo standard qualitativo potrebbe diventare un appuntamento Speciale fisso.

mercoledì 25 luglio 2018

Morgan Lost Dark Novels - Lisbeth

Morgan Lost Dark Novels N° : 8 
Lisbeth

Soggetto e Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti 

Disegni: Mirco Pierfederici, Andrea Fattori 

Copertina: Fabrizio De Tommaso 
Colori: Arancia Studio 
 
Periodicità: mensile 
uscita: 24/07/2018 
Prezzo: 3,50€

Morgan Lost è detenuto nelle carceri viennesi, dopo che Wallendream si è suicidato. Scomparsa la minaccia, il direttore generale del Tempio della Burocrazia non ha nessuna intenzione di mantenere la parola data al cacciatore di tagli e decreta sia la sua morte che quella di Lisbeth, a sua volta detenuta.
Quando un pericoloso imitatore della Rockstar entra in azione è, però, costretto a rivedere le sue posizioni ed a far rientrare in patria Morgan.

Chiaverotti, anche con un paio di soluzioni sbrigative e, magari, che strizzano l'occhio a qualcosa di già visto da altre parti, pare concludere questo primo ciclo di Dark Novels. La caccia a Wallendream è stata interessante anche perché costruito passo passo, prendendo i tempi necessari alla narrazione di un nuovo avvio di questo eroe già noto.

Ai disegni Mirco Pierfederici e Andrea Fattori, entrambi marchigiani tra Senigallia ed Ancona. Onestamente non sono riuscito a riconoscere dove iniziava l'uno e finiva l'altro (probabilmente è un bene), anche se ho dei sentiti sospetti, e devo dire che i loro disegni mi hanno piacevolmente accompagnato nella lettura. Sia i personaggi che gli "extra" hanno avuto una resa interessante. Forse, in alcuni tratti, è mancata la decisione di affondare nel lato Dark Novels di questo Morgan Lost, ma ciò non ha inficiato la resa finale.

Una menzione particolare per la copertina di Fabrizio De Tommaso che, io, ho letto come una serie di metafore della situazione che vivrà, nelle pagine seguenti, il protagonista. Interessante, anche se non è il mio stile grafico preferito.

Morgan Lost Dark Novels continua a meritare di essere un acquisto mensile. 

lunedì 23 luglio 2018

Clandestino

Clandestino
Eoin Colfer, Andrew Donkin
Illustrazione: Giovanni Rigano 

Traduttore: T. Varvello  
Editore: Mondadori 
Collana: I Grandi 
Anno edizione: 2017 
In commercio dal: 23/07/2018 
Pagine: 140 p., ill. , Brossura 
Prezzo: 14€

Ebo è un ragazzino ghanese di dodici anni. Con la sua voce incanta gli abitanti del suo povero villaggio, ma la vita non è facile. Tutto gli crolla addosso quando suo fratello maggiore Kwame decide, a sua insaputa, di partire per raggiungere la loro sorella Sisi in Italia.
Ebo non ha più nessuno, se non uno zio ubriacone a fannullone. Decide, così, nonostante la sua giovane età, di partire alla ricerca di suo fratello e per tentare, insieme, di attraversare il mare ed il deserto.

Clandestino, Illegal, è stato eletto da The Guardian tra i migliori cinque libri del 2017. Se i nomi degli autori, in Italia, possono dire poco quando guardiamo ciò che hanno pubblicato ci accorgiamo del calibro delle persone che c'è dietro a questa avventura di 140 pagine.

Eoin Colfe, scrittore irlandese classe 1965, è la mente dietro, uno per tutti, al successo letterario a cui abbiamo assistito nel primo decennio del nuovo secolo: Artemis Fowl:
Andrew Donkin aveva già lavorato con Colfe per la trasposizione a fumetti di diversi suoi libri ed ha collaborato con case di produzioni americane per i cartoni animati dei Transformers e, così per dire, in DC Comics su Batman.
Giovanni Rigano, ai disegni, lo stiamo apprezzando per la sua ultima creatura Bonelli che è Creepy Past, ma oltre ad aver collaborato con i due su citati sulle trasposizioni a fumetti di Artemis Fowl e The Supernaturalist è stata una delle colonne di Monster Allergy, produzione Disney Italia con alle redini Artibani e Centomo

Detto questo. Il libro è la cronaca di un viaggio, in realtà mai avvenuto, ma così simile a tanti che avvengono giornalmente nella realtà, dell'esodo di un giovane ragazzo verso una terra, che si suppone essere, migliore. Ci vengono presentate le condizioni di vita delle popolazioni del centro Africa, conosciamo gli autisti che fanno viaggiare nel deserto i futuri migranti, li seguiamo nei mesi di attesa e paura in ogni città, tappa del loro viaggio, per racimolare soldi per potersi pagare la tratta seguente, li vediamo imbarcati in condizioni disumane.
Il tratto di Rigano è meno rilassato rispetto alle sue creazioni di fantasia. Nei colori e nella mano si leggono rispetto e sentimento per coloro che disegna. Ad ognuno riesce a dare un aspetto convincente ed un modo di operare caratteristico.
La scelta dei due autori di affrontare il viaggio in corti capitoli alternati tra passato e presente si rivela molto azzeccata. Per raccontare come i protagonisti sono giunti a quel punto non sono, quindi, necessari flashback, ma siamo portati a vivere con loro le emozioni.

Unico appunto è sull'edizione italiana, un po' risparmiosa, anche se di buona qualità. Onestamente l'avrei preferita cartonata e con una carta che avesse reso un po' meglio i colori scuri. La carta, in ogni caso, è di ottima grammatura e la rilegatura cucita è ormai rara nei fumetti brossurati, da apprezzare. Certo che la copertina rigida è un'altra cosa. 
Clandestino è un fumetto che riesce a mantenere un centro senza sbilanciarsi a giudicare la migrazione degli essere umani. Clandestino ci dipinge una storia plausibile e cerca di spiegare cosa affrontano le persone prima e durante la traversata in mare fatiscente.

Clandestino è un fumetto da leggere per essere meno ignoranti.

venerdì 20 luglio 2018

Speciale Brendon - Il buio oltre le stelle

Speciale Brendon N° : 15 
Il buio oltre le stelle

Soggetto e Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti 

Disegni: Max Bertolini 

Copertina: Lola Airaghi 
Colori: Arancia Studio 
  
Periodicità: annuale (anche se la seconda parte esce il mese prossimo)
uscita: 19/07/2018 
Prezzo: 3.5€

La bella ragazza, Silke, è ricercata da un cacciatore di taglie, ma si imbatte in Brendon che non crede nelle accuse che le sono rivolte.
Intanto iniziamo a scoprire cosa è successo nelle ore immediatamente successive alla Grande Catastrofe.

Una nuova era degli speciali di Brendon si apre con questo numero 15. La prima novità è la foliazione: 64 pagine a colori. La seconda è la non autoconclusività della storia. Infatti, l'avventura che coinvolge il Cavaliere di Ventura si concluderà sul secondo speciale in edicola il 22 agosto 2018.
Che effetto fa questa scelta? Intanto il numero di pagine ridotto, rispetto al solito, lo rende bevibile in un tempo decisamente ridotto. Solo che non disseta. Aspetti tutto un anno per l'avventura di questo eroe dai molti alti e bassi e poi devi aspettare ancora un mese per vedere come va a finire.

Cosa rimane?
Rimane un bell'incipit all'avventura che verrà, una storia che scorre, che intriga e che stupisce quando mette in gioco il periodo immediatamente successivo alla Catastrofe. L'idea (vediamo come verrà sviluppata) di quelle specie di gemme bianche e nere che appaiono sembra essere intrigante, così come la storia di Silke.
Rimangono i bei disegni di Max Bertolini, che è uno che ci sa fare come pochi altri nel panorama fumettistico italiano. I suoi disegni danno imponenza ed espressività alle scene scritte da Chiaverotti. Mi chiedo solo che bisogno ci sia di colorare Bertolini; il suo è un grande bianco e nero. Non è detto che il colore migliori i disegni, anzi, a volte, come credo sia successo qui, ne limita la potenza.
Rimane una gran bella copertina di Lola Airaghi. E che le vuoi dire?

Aspettiamo con ansia il mese prossimo per leggere la fine di questa nuova ventura.

mercoledì 18 luglio 2018

Monolith

Monolith
Romanzi A Fumetti N° : 37 

Soggetto: Roberto Recchioni 

Sceneggiatura: Roberto Recchioni, Mauro Uzzeo 

Disegni, Colori e Copertina: LRNZ 

Periodicità: bimestrale 
uscita: 12/05/2018 
Prezzo: 8,50€ 

Sandra ha un rapporto burrascoso con il marito Carl. Decide di prendersi un periodo di pausa e di portare con sé il loro piccolo erede David. La Monolith, la macchina più all'avanguardia, la più resistente e sicura sul mercato, un vero gioiello di tecnologia, sarà il mezzo per il loro viaggio. Quando, però, David vi rimane intrappolato all'interno, da solo, legato al seggiolino, in pieno deserto, la situazione, per Sandra, diventa disperata. Una madre cercherà di fare tutto quanto nelle suo possibilità per salvare la vita a suo figlio, dovesse fin perdere la sua.

Dopo aver esordito in libreria diviso in due volumi a, se non ricordo male, sedici euro cadauno, Monolith passa in edicola a 8.50€. All'epoca ero rimasto incuriosito da questa, dispendiosa e, nuova proposta editoriale della Sergio Bonelli, ma avevo reputato il costo del pacchetto un po' troppo elevato per le mie tasche. Quando, però, me lo sono trovato davanti nel nuovo formato, nella mia edicola di fiducia, sono caduto in trappola. Ritrovarsi con i due "tempi" del progetto di Recchioni ad un quarto del costo originale mi ha ingolosito.

Ora la storia non sta molto in piedi. Fanno la macchina più sicura del mondo e per attivarla devi usare una specie di smartphone che funziona in un raggio limitato e solo se rileva la tua impronta biometrica. E se si rompe? E se si scarica? Ed è esattamente quello che succede nel fumetto. In più con una persona dentro. Disarmante.
I dialoghi sono decisamente inesistenti. Non ve ne è necessità. Li troviamo nelle prime pagine, quando Sandra e Carl discutono. Li troviamo alla fine. Leggiamo qualche parola durante il viaggio, ma non ci può essere molto dialogo con un bambino di due anni che ripete solo le sillabe finali di un discorso.
Recchioni, ed Uzzeo, si sono cimentati in un terreno difficile (Cujo e Christine sono di un altro livello) e non sono riusciti nel loro intento. Il ritmo che hanno inferto alla storia non solletica minimamente la curiosità del lettore ed i vari eventi paiono essere solo sequenze di accadimenti messe lì a forza.

La nota positiva, e decisamente l'unica ragione per la quale mi sono spinto a donare il cospicuo malloppo a Bonelli, è la presenza ai disegni di LRNZ. Passato tra le pagine di questo blog con il suo Golem, (straordinario) in stile manga, ritorna con queste tavole molto più italiane, ma sempre nel suo stile. Disegni decisi, tratto incisivo, colori ad acquarello che rendono tutto più realistico. Ovviamente, vista l'economicità della versione del fumetto, la carta utilizza non permette a tutta la potenza figurativa dell'artista di uscire. Il suo estro ne soffre, sopratutto, nelle pagine ambientate di notte, dove i vari toni di nero dominano le tavole. Nel resto dell'albo sono proprio i colori, sempre di LRNZ, a trasmettere messaggi, sensazioni, sentimenti, e le emozioni che accompagnano i, pochi, personaggi che si alternano.
Belle le scene di sogno, bella l'allucinazione, bella la resa della vita reale, belli i personaggi. Carl, nelle poche pagine, è stato caratterizzato come si poteva. David è stato sottocaratterizzato in modo impressionante. Sandra, la protagonista, ha avuto più spazio per farsi conoscere e la sua resa, sia psicologica che grafica, è la migliore che si poteva ottenere.

La copertina, pur non essendo innovativa od estremamente originale, con i suoi toni di colore promette più di quanto mantenga la storia al suo interno. In ogni caso, un altro bel lavoro d'illustrazione di LRNZ.

Un fallimento che, però, rende accessibile l'arte di LRNZ ad un costo decisamente contenuto.

martedì 17 luglio 2018

Creepy Past - Sul fondo

Creepy Past N° : 3 
Sul fondo

Soggetto e Sceneggiatura: Bruno Enna 

Disegni: Alberto Zanon 

Copertina: Giovanni Rigano 
Colori: Matteo Vattani 
  
Periodicità: mensile 
uscita: 13/07/2018 
Prezzo: 3.50€

A seguito di quanto scoperto da Qiro ed Ester nella vecchia sede della REM, la struttura chiude per disinfestazione e manda gli ospiti a soggiornare in strutture alberghiere in zona od a casa. Qiro decide di raggiungere i nonni, che abitano a poche fermate di treno dalla REM. Ester, al solito, non riesce a stare ferma e si intrufola per indagare sulla disinfestazione.
Qiro, durante il suo soggiorno dai nonni che vivono in una località marittima, non riesce ad avere sonni tranquilli. Una creatura marina continua a presentarsi nei suoi sogni.
Ester, seguendo il suo istinto, finisce nel luogo dove i vecchi documenti e le obsolete attrezzature prelevate dai sotterranei sono state trasferite.

Io sono sempre più convinto che Creepy Past non sia quella serie per teenager che dalla Bonelli ci vogliono fare credere che sia.
Bruno Enna, in questo terzo numero, parte già forte nelle prime pagine e non accenna a smettere di strizzare i sentimenti dei protagonisti, e dei lettori, per tutte le pagine del fumetto. Devo ammettere che ero partito preconcetto; "Sul fondo", un mostro nell'acqua, la copertina con quella posa, mi sapeva un po' tutto di Del Toro. Sono stato contento, invece, di essermi sbagliato. Enna, finalmente, mette in risalto i co-protagonisti della vicenda. Fa sì portare la croce della novella a Qiro ed Ester, ma ci presenta meglio i ruoli di quasi tutti i personaggi visti fino ad ora. Più uno. La sua storia, tra una battuta e l'altra, un'acrobazia e l'altra, si spinge ad analizzare quello che le persone nascondono "sul fondo" del loro animo. 
Terzo disegnatore in tre numeri, Alberto Zanon succede a Federico Nardo (n.2) e Giovanni Rigano (n.1 e copertinista). Il suo lavoro sugli sfondi è spettacolare: dettagli a non finire in ogni dove (il viaggio in treno, pag.10 prima vignetta orizzontale è un esempio lampante della sua cura), offre al lettore un insieme ricco e soddisfacente in ogni sua pagina. Meno, personalmente, mi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi. In questo terzo numero li ho trovati eccessivamente allungati e flessibili. Impressione mia, ma anche i capelli di Ester mi sono piaciuti meno. Il tutto, comunque rimane in quello stile Cavazzano/Disney/Monster Allergy in cui ci siamo immersi sin dal primo numero.
Rigano, come detto, resta sempre in copertina, ma il senso di dejavù che ho ogni volta che guardo questa limita il mio entusiasmo (quella del 2 era strepitosa, ma l'ho già detto). L'opera evocativa gli è venuta meglio per quella del quarto capitolo della saga (visibile in quarta di copertina).

Un peccato dover aspettare un mese intero prima di leggere il numero nuovo.

lunedì 16 luglio 2018

Batman - Rinascita 30

BATMAN 30 (143)
di Tom King, James Tynion IV, Christopher Sebela, Tim Seeley, Mikel Janin, Carmen Carnero, Javier Fernandez
(contiene Batman #29, Detective Comics #963, Nightwing #27)
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833044620
€ 3,50 

Su Batman abbiamo protagonista Bruce Wayne. Finalmente, dopo tanto combattere, il miliardario di Gotham riesce a far sedere a tavola i due contendenti. Nove portate decideranno il destino de “La Guerra degli Scherzi e degli Enigmi”?

Interessante soluzione narrativa. I due contendenti vengono ospitati, a loro insaputa, a casa di Batman per decidere chi dei due dovrà vincere la guerra ed uccidere il Pipistrello. Janin torna alle matite ed il ritmo che King aveva dato nel numero precedente si ripete con successo anche in questo.

Spolier, sempre più decisa a contrastare i metodi di Batman per riportare l'ordine a Gotham, ancora provata per la perdita di Dick, trova un alleato in Anarky. Calyface è seguito dalla dott.sa October nel suo tentativo di controllare lo stato della psiche mentre è trasformato nella creatura di fango. 

Detective Comics si rivela interlocutoria, anche se Tynion IV non ci risparmia movimento ed azione. Carnero fa un buon lavoro, ma non rimarrà negli annali. C'è tanto lavoro, possono disegnare un po' tutti.

Tra l'Italia e l'Inghilterra, Nightwing prosegue, in compagnia della Cacciatrice, la sua caccia alla Seconda Mano. Seconda Mano che altri non è che Spyral ed al cui comando c'è sempre la Tigre Bianca.

Si mettono altre castagne sul fuoco, con svolte anche un po' troppo telefonate. Meglio di tanti numeri del passato, ma sempre un riempitivo. Io proverei a sostituire Nightwing con, che so, Batgirl e vedere se il coinvolgimento del lettore può migliorato.

mercoledì 4 luglio 2018

Batman - Rinascita 29

BATMAN 29 (142)
di Tom King, James Tynion IV, Tim Seeley, Mikel Janin, Alvaro Martinez, Javier Fernandez
(contiene Batman #28, Detective Comics #962, Nightwing #26)
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833044613
€ 3,50

Batman offre un confronto deciso. Deadshot e Deathstroke, letali cecchini schierati nelle due fazioni opposte, sono stati incaricati di darsi battaglia all'ultimo sangue. Lo scopo è quello di stanare ed uccidere Batman. Nei giorni di scontro le vittime tra i cittadini di Gotham crescono in modo catastrofico. Riuscirà Batman, che ricordiamo è ancora un vigilante alle prime armi, ad intervenire per tempo.

Si iniziano a vedere i primi segni di un risveglio narrativo. Non bastano le cataste di morti, ma, per lo meno, ci si muove in avanti lungo l'arco temporale creato da King. Janin caratterizza la miriade di personaggi che appaiono in modo chiaro e preciso. Sfrutta la narrazione alternata per creare dei parallelismi tra i due schieramenti, dai quali emergono le due follie, compassata e caotica, dei capi dei due eserciti avversari.

Su Detective Comics è decisivo lo scontro che sta per avere luogo tra Ascalon e Azrael. Jean Paul è in netto svantaggio psichico, Lukas potrebbe avere la soluzione. Una soluzione che coinvolge Pivello e la coscienza di Batman. Batman, dal canto suo, ha sempre accanto un'alleata speciale Zatanna.

Rivelazioni! In questo numero iniziano a saltare fuori le conseguenze delle sottotrame di Tynion IV ha nella sua bella testolina. L'innesto di Zatanna si è rivelato fondamentale per dare una svolta decisa agli eventi, peccato che debba andarsene. Martinez è stato un buon compagno di viaggio, ha reso la guest star affascinate come dovrebbe essere, ma, penso, che presto ci saluterà.

La morta dell'amico di Nightwing ha suscitato reazioni forti tra gli ex criminali che lo conoscevano. Anche Dick Grayson, single dopo essere stato lasciato da Shawn, è deciso a scoprire cosa gli si successo davvero. Per sua fortuna rientra dalla finestra un'amica creduta persa: la Cacciatrice. La ragazza è in fissa con lo stermino dei mafiose e, a quanto pare, sono le stesse persone che si nascondono dietro alla Seconda Mano. Ma sarà proprio così?

Si diceva tempo fa che Nightwing da solo non fa breccia. Si diceva che ha bisogno di altri eroi che compaiano sulle sue pagine, per alzare il tasso qualitativo. Questo di è visto con Damian e si rivede con Helena. Interessante la decisione di seguire ancora le vicende di Defacer, che nel suo nuovo costume è decisamente affascinante.

Speriamo in una svolta per Batman, le altre due testate (persino Nightwing, sempre che non vada a rimestare il minestrone sul fondo) sembrano avere un perché definito.

martedì 3 luglio 2018

Dylan Dog - Il macellaio e la rosa

Dylan Dog  N° : 382 
Il macellaio e la rosa

Soggetto e Sceneggiatura: Pasquale Ruju 

Disegni: Fabrizio Des Dorides 

Copertina: Gigi Cavenago 
  
Periodicità: mensile 
uscita: 29/06/2018 
Prezzo: 3.5€

Emily Ray è da qualche anno sulla cresta dell'onda, è tra le migliori scrittrici horror che l'Inghilterra abbia mai conosciuto. Quando, però, Bloch si imbatte nella lettura del suo ultimo libro troppe coincidenze si affastellano. L'ex Ispettore di Scotland Yard riconosce dettagli del caso irrisolto Daddy Slasher di cui nessuno oltre alla polizia od il killer seriale dovrebbero conoscere. Con una telefonata cerca di avvertire il suo sostituto, Carpenter, nella polizia di Londra.
Quasi contemporaneamente la stessa Emily Ray si rivolge all'Indagatore dell'Incubo perché anche lei scossa da dettagli troppo vividi presenti nel suo romanzo.

L'idea di Ruju, storica colonna del mensile Bonelli promosso sulle piste dei Pards di Tex, non è affatto male. Alla vita reale, all'indagine di Dylan e Bloch, si alternano pagine ed eventi tratti dal libro di Emily Ray. Questa alternanza è un modo originale per permettere al lettore di entrare nell'atmosfera senza ricorrere a fastidiosi spiegoni od a classici flashback. Ad un certo punto, però, lo spiegone arriva lo stesso e spezza il ritmo narrativo creato da Ruju fino a quel momento. La risoluzione della vicenda non è quella che avrei scelto io, per quello nessuno mi chiede di scrivere un fumetto, ma indaga un tema classico del genere horror che, già, alcune volte era apparso su queste pagine.

Ai disegni l'esordiente Des Dorides, romano, classe 1987. Dal 2012 ha avuto di lavorare spesso ed su testate di livello. Tra i suoi incarichi può annoverare il numero 17 dell’ultima stagione di John Doe (Questa lunga storia d’amore) e, sempre in Bonelli, Orfani - Nuovo Mondo e Orfani - Sam. I meriti personali ci sono. Il suo tratto si mischia bene con quello di Cavenago in copertina e con quello di molti classici disegnatori di Dylan Dog. I neri non sono mai eccessivi, gli sfondi sono pieni, la gabbia bonelliana non subisce grossi sconvolgimenti. Un debutto da manuale. Ciò che continuo a notare che da quando è Roberto Recchioni il curatore della creatura di Tiziano Sclavi, sempre più disegnatori a lui legati debuttano nelle sue testate. Sarà un caso.

Nota a margine. La realizzazione tecnica del numero è scadente. Nell'albo che ho acquistato io, capita più volte di imbattersi in tavole in cui il nero è scarico e, quindi, con la resa grafica non ottimale. Spero che sia un difetto di pochi numeri.

lunedì 2 luglio 2018

The Game Fortress 2018 - L'evento


Palmanova. la "città stellata," con la sua pianta poligonale a stella con 9 punte, città fortezza pianificata dai veneziani nel 1593, dal 9 luglio 2017 è entrata a far parte del patrimonio dell'umanità Unesco, dal 1960 la città storica è monumento nazionale con i suoi più di cinquemila abitanti è stata l'ospite di coloro che hanno deciso di passare il week end in compagnia degli eventi di TheGameFortres, manifestazione dedicata al mondo del cinema e del fumetto ed ottima realtà da qualche anno.

In un sabato mattina soleggiato, Palmanova ci accoglie da Porta Aquileia e ci accompagna verso Piazza Grande, che si rivela essere un'enorme piazza dove sono stati allestiti i tendoni delle attività che comporranno il programma della fiera. Il centro della piazza è stato cintato dall'organizzazione e gli accessi sono regolati in base ad un, pratico, sistema di braccialetti e pass: se ha il bracciale giallo al polso puoi entrare se no ciccia. La cordialità è di casa, i ragazzi dell'accoglienza ed ai varchi sono gentili e si prodigano per aiutare il visitatore più che possono.
Una volta varcata la soglia si entra nella realtà che gli organizzatori hanno creato per i visitatore. Due padiglioni ospitano la mostra mercato dove acquistare fumetti, dadi da gioco, gadget dedicati al mondo del cinema e dei comics, magliette a tema e, perchè no, un birra fresca. Altri due sono dedicati al cinema. Stargate, Star Trek sono ben rappresentati, ma a farla da padrone sono gli allestimenti di Star Wars e l'intrattenimento della Scuola di Magia di Hogwarts, che ha regalato ore di divertimento ai visitatori. 



I due palchi allestiti per l'occasione si sono divisi le forme di intrattenimento offerte. Sul più grande, dalle 19, circa, di sabato sono state cantate e suonate sigle e colonne sonore da film e cartoni animati di successo. Sul più raccolto si sono alternati Bepi Vigna, Matteo de Longis, Massimo Dall'Olio, che ha vinto anche il premio Peroni per la Fantascienza,  a discutere di fumetto e delle sue declinazioni. Voci non "non" confermate hanno anche parlato dell'avvistamento di Romeo Toffanetti (Nathan Never), Fabio Babich (Dragonero) e Mario Alberti (sempre Dragonero, ma per Panini è in edicola, su testi di Vietti, con i disegni per Angie Digitwin).



Inutilità pura quando, però, dei ragazzotti si sono messi a proiettare video oggettivamente di scarsa qualità, trovati nell'Internet, realizzati da persone con povertà di mezzi, sul monitor presente ed a denigrarli. Un intermezzo senza apparente significato che ha trasmesso più tristezza, per chi era sul palco, che divertimento.


Matteo De Longis all'opera
Un sole implacabile ha accompagnato la mia visita, in ottima compagnia di un buon amico e di ottime nuove conoscenze, in questo ultimo sabato di giugno. Che impressione ho avuto? Ho visto un'organizzazione, sul posto, di ottimo livello. Ragazze e ragazzi giovani addetti all'accoglienza, alla sicurezza degli ingressi, preparati e disponibili. Ho visto una buona suddivisione degli spazi, ma ho patito un'atmosfera da serra ogni volta che entravo in una delle tensostrutture allestite; quella dedicata alla esposizione di disegni di noti fumettisti era alta due metri e non permetteva la vita. Ho visto una grande partecipazione di Palmanova. In ogni locale che ho frequentato, perchè rifocillarsi in un giornata così era d'obbligo, lo staff indossava la maglietta dell'evento (che era anche in vendita presso lo stand d'accredito a 12€), con l'illustrazione di Matto de Longis (autore che ha curato anche la locandina della mostra e che a breve vedrà il suo primo lavoro da autore completo pubblicato da BAO). Quindi, anche se uscivi dall'area espositiva ti veniva sempre ricordato che TheGameFortress era lì, intorno a te: un gran tocco per aumentare il coinvolgimento, anche dei residenti. Ho visto una mostra di costruzioni Lego eccezionale. ADFL ha avuto maggiore libertà espositiva, negli spazi freschi del Palazzo del Comune, rispetto ad altri eventi. C'è chi ha realizzato tutti i robot dei cartoni animati degli anni '80 del secolo scorso (ed un Gattiger fantastico!) con i mattoncini, Incrociatori di Star Wars di cui uno da più di 10000 pezzi e uno da più di 4000 interamente autocostruiti, scontri tra galeoni pirata, tutte le scene principali dei film di Indiana Jones con dei dettagli da paura e tanto altro. Un vero fiore all'occhiello.



Note stonate, ma che serviranno per esperienza nei prossimi anni, ci sono state. La prima è la data della manifestazione. Friuli, regione di mare, primo vero week end estivo, la gente va al mare. Infatti l'afflusso nella giornata di sabato (trend ribaltato, fortunatamente, da quanto mi dicono, nella giornata di domenica) è stato decisamente scarso e deludente. Una data più fresca le sarebbe d'aiuto. La seconda è la mancanza di promozione sul territorio. Nella tre giorni friulana sono stato un po' in giro per il territorio ed i nessun dove ho visto pubblicità all'evento. Le uniche informazioni erano reperibili sui canali social, prevalentemente Facebook, e su qualche sito di notizie locale. Il Friuli, non pensavo, è una zona disagiata dai trasporti pubblici. Gli organizzatori dovrebbero tenere presente che non molti si muoveranno da Milano, Torino, Roma (come succede per gli altri eventi del genere in essere da più anni) per recarsi a Palmanova. A mia opinione, dovrebbero puntare sulla territorialità dell'evento e promuoverlo in loco, presso gli appassionati di una così bella regione. Ho visto solo un telone pubblicitario di grandi dimensioni, appena fuori dalle mura, coperto da un pullman parcheggiato: non esattamente il massimo. 


Vigna, Alberti, Toffanetti, Tofful discutono di fumetti.
Con qualche accortezza, magari rendendolo un appuntamento serale, dopo la giornata in spiaggia, potrebbe essere ancora più piacevole.