giovedì 28 febbraio 2013

Brendon - Nessuno muore a Neverland

Brendon n. 89, bimestrale 
Nessuno muore a Neverland  
 
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Esteban Maroto
Copertina: Massimo Rotundo  
 
Dagriel, borgomastro della città di Doraleen, per salvare la sua amata dal morso di un serpente bianco velenoso viene morso a sua volta. La sua salute va solo peggiorando, ma ha una speranza. La sua speranza è la città leggendaria di Neverland, dove, si dice, che nessuno muoia. Per trovarla ha a disposizione solo una mappa imprecisa e le sue condizioni fisiche non gli permettono di affrontare l'avventura. Per questo assume Brendon. Il Cavaliere di Ventura si metterà sulle tracce della misteriosa città financo a trovarla. Ma come in ogni luogo ammantato di leggenda non tutto ciò che luccica è oro.
Un segreto si nasconde in profondità nelle anime dei suoi abitanti. Nella città dove nessuno muore, Brendon rischierà la vita.

Esteban Maroto è uno di quei disegnatori, per me, che lavora sempre sul filo di lana. Alcune tavole possono essere piacevoli, altre atroci e confuse. Fa parte della storia di Brendon e per questo i miei occhi ed i miei gusti si sono abituati al suo tratto particolare, ma non è detto che lo gradisco sempre. In quest'avventura ho trovato una mano particolarmente incostante e poco pulita. Non tutto l'albo ha queste caratteristiche, alcune tavole sono piacevoli e ben fatte.
La storia del sempiterno Chiaverotti è un plot molto classico e prevedibile. I pochi indizi dei quali il lettore, per mezzo di Brendon, viene a conoscenza sono più che sufficienti per capire che direzione prenderà la storia. A metà dell'albo la conclusione è scontata ed anche i vari espedienti per rivelarla non mostrano particolare originalità. Un passaggio a vuoto che ci sta in una collana dalla qualità elevata.
Massimo Rotundo non ha un'idea ben chiara di quello che sta per succedere dopo la sua copertina. Un disegno, il suo, adatto più ad una storia di vampiri e di ritorno di morti viventi che a questo classico della fantascienza mascherato.

Non posso dire che sia una lettura piacevole, ma è un albo che "ci sta" dopo una serie di ottime prove (parlando sempre di serie regolare, senza contare i vuoti degli speciali).

mercoledì 27 febbraio 2013

Martin Mystère - Voci dal passato

Martin Mystère n. 325, bimestrale 
Voci dal passato  
 
Soggetto e sceneggiatura: Alfredo Castelli
Disegni: Giulio Camagni
Copertina: Giancarlo Alessandrini  
 
Una busta chiusa. Un cd misterioso. La voce del padre di Martin incisa sopra. Questa sequenza di eventi porta il BVZM ad  intraprendere con la memoria un nostalgico viaggio all’indietro nel tempo. Martin, con l'aiuto del fido Java e la compagnia di Diana, si getta sulle tracce lasciate da suo padre prima di morire. L'indagine lo porterà a scoprire l'esistenza di un oggetto impossibile grazia al quale, già dai tempi di Ipazia, si sarebbero potute preservare testimonianze della storia passata, senza l'utilizzo di testi scritti od immagini. La sua ricerca oltre a portare alla luce nuovi dettagli del passato del padre e della sua collaborazione con gli Uomini in Nero porrà l'attenzione di Martin Mystère su un geniale studioso del XVII secolo: Athanasius Kircher.

La parte positiva di questo albo? L'inseguimento in macchina, stile Transporter, a metà albo.
La parte negativa? Tutto il resto. Capisco l'esigenza di Castelli di porre basi per nuovi spunti narrativi per sè e per gli altri autori dell'albo bimestrale di casa Bonelli, ma, stavolta, ha voluto strafare. A me piacciono i fumetti dal testo denso. Ammetto che Watchman è da anni su una mensola e non l'ho ancora letto, ma solo perché non ho ancora trovato come dedicargli il tempo che merita. Questo albo, però, risulta eccessivamente verboso, persino per un prolisso logorroico come la buonanima di Alfredo Castelli. Tante parole, tanti concetti ripetuti più volte, come per riempire buchi di sceneggiatura, che affossano una trama creata su un oggetto altamente improbabile costruito nell'antica Grecia. Castelli sembra non ritrovarsi con i personaggi che ha creato 30 anni fa. Martin, come detto, persino troppo verboso, Java un inutile comparsa, Diana una petulante rompiballe (come agli albori), un contorno di situazioni poco chiare (un personaggio telefona a Martin ammettendo di non sapere perché lo ha fatto, il massimo) e degli Uomini in Nero eccessivamente svagati.
La scelta del disegnatore peggiora, se possibile, la situazione. Camagni ha una tecnica sua. Graffiata, anticata, vecchio stile. Accostare il suo tratto ad un testo così pesante di Castelli non fa altro che appesantire ulteriormente un albo. Disegnatore di lungo corso sulla testa Bonelli Napoleone, seria nata dalla fantasia di Carlo Ambrosini, ha un tratto molto realistico. Sinceramente lo stile del disegno utilizzato e l'eccessiva inconcludenza delle storie, sono le ragioni del mio abbandono della lettura della serie investigativo onirica dedicata all'albergatore svizzero. Per la prima volta da tanti anni ho rivissuto la stessa sensazione di insulso spreco di tempo di quei momenti. Tanto affossante da permettermi di leggere poche tavole per volta e da farmi pensare, più e più volte, di abbandonare l'albo.
Data la trama era difficile anche realizzare una buona copertina. Se graficamente è impeccabile, come tutti i lavori di Alessandrini, mi rammarico dell'effimeratezza del soggetto che poco vuole dire.

Tanto scoramento non lo provavo dai numeri precedenti a La Guerra dei Mondi di Nathan Never. Il reboot della serie è stato un'ottima scusa per abbandonare le avventure dell'investigatore del futuro al loro destino. Spero, sinceramente, in un miglioramento qualitativo delle storie del BVZM, personaggio a cui sono molto affezionato, per non dover salutare anche lui.

martedì 26 febbraio 2013

Razzie Awards 2013 - I premi

Una giuria di persone persino più qualificate dei membri dell'Academy degli Oscar ha attribuito, una sera prima degli stessi, i tanto attesi Razzie Awards. 657 votanti (divisi nelle tre categorie fondamentali: spettatori, professionisti e giornalisti di intrattenimento) in 46 stati degli Stati Uniti e 17 paesi stranieri si sono riuniti per decretare i vincitori delle molte categorie.
Come da pronostico, a farla da padrone è stato The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2. Negli anni in cui i film della saga di Twilight sono usciti al cinema hanno sempre fatto incetta di questi premi. Con le sue 11 nomination non è riuscito a fare il pieno, ma ha raggiunto la, non invidiabile, cifra di sette premi assegnati. Ai classici peggior film, peggior regia e peggior cast di insieme si è aggiunto il peggior attore non protagonista, Taylor Lautner, che in coppia con Mackenzie Foy, ha strappato a Kristen Stewart e Robert Pattinson anche il premio come peggior coppia sullo schermo.
Chi ha fatto sfracelli è la stessa Stewart, che, stanca di vincere solo per un film, ha ottenuto il Lampone d'Oro per due film usciti nel 2012: The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2 e per Snow White and the Huntsman.
Delusione per Adam Sandler che, pur venendo dall'amplein dell'anno scorso con Jack and Jill, quest'anno si è dovuto accontentare di due soli premi con suo That's My Boy.

Sinceramente speravo in premi più distribuiti tra i vari film in gara. Se la peggior attrice non protagonista è Rihanna, spiace non veder premiato David Hasselhoff per Piranha 3-DD come peggior attore non protagonista (a proposito, mi devo interessare sulla sua uscita in Italia, almeno in DVD). Se il peggior attore è Adam Sandler, spiace che Nicolas Cage non abbia vinto, nella stessa categoria, con il suo Ghost Rider 2: Spirit of Vengeance.

Attendendo le nomination per il prossimo anno, io punto forte su Warm Bodies con sullo Zombie innamorato, ecco la lista di tutti i vincitori di quest'anno.

Ecco tutti i vincitori:


Peggior Film
•Battleship
•The Oogieloves in Big Balloon Adventure
•That’s My Boy
•A Thousand Words
•The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2

Peggior Regista
•Sean Anders – That’s My Boy
•Peter Berg – Battleship
•Bill Condon – The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2
•Tyler Perry – Good Deeds / Madea’s Witness Protection
•John Putch – Atlas Shrugged: Part II

Peggiore attrice
•Katherine Heigl – One for the Money
•Milla Jovovich – Resident Evil: Retribution
•Tyler Perry – Madea’s Witness Protection
•Kristen Stewart – The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2 / Snow White and the Huntsman
•Barbra Streisand – The Guilt Trip

Peggior Attore
•Nicolas Cage – Ghost Rider 2: Spirit of Vengeance / Seeking Justice
•Eddie Murphy – A Thousand Words
•Robert Pattinson – The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2
•Tyler Perry – Alex Cross / Good Deeds
•Adam Sandler – That’s My Boy

Peggiore attrice non protagonista
•Jessica Biel – Playing For Keeps / Total Recall
•Brooklyn Decker – Battleship / What to Expect When You’re Expecting
•Ashley Greene – The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2
•Jennifer Lopez – What to Expect When You’re Expecting
•Rihanna – Battleship

Peggior attore non protagonista
•David Hasselhoff – Piranha 3-DD
•Taylor Lautner – The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2
•Liam Neeson – Battleship / Wrath of the Titans
•Nick Swardson – That’s My Boy
•Vanilla Ice – That’s My Boy

Peggior cast d'insieme
•Battleship
•The Oogieloves in Big Balloon Adventure
•That’s My Boy
•The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2
•Madea’s Witness Protection

Peggiore sceneggiatura
•Atlas Shrugged Part II
•Battleship
•That’s My Boy
•A Thousand Words
•The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2

Peggior sequel, spin-off o prequel
•Ghost Rider 2: Spirit of Vengeance
•Piranha 3-DD
•Red Dawn
•The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2
•Madea’s Witness Protection

Peggiore coppia sullo schermo
•Any two cast members from Jersey Shore in The Three Stooges
•Mackenzie Foy and Taylor Lautner in The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2
•Robert Pattinson and Kristen Stewart in The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2
•Tyler Perry and his drag in Madea’s Witness Protection
•Adam Sandler and Andy Samberg, Leighton Meester, or Susan Sarandon in That’s My Boy

Se vi volete divertire recuperate qualche titolo di questi ed invitate gli amici a casa. Una boccia di pop corn ed una pinta di cola e vi divertirete un mondo.

domenica 24 febbraio 2013

Oscar 2013


Notte di neve e grandine sull'Italia e notte di premi Oscar in quel di Hollywood.
Come è andata la notte del cinema mondiale in questa sera di fine Febbraio 2013 nella mecca del cinema?
Ci sono state alcune sorprese ed alcune certezze. Partiamo dagli Oscar che mi fanno più piacere: Christoph Waltz e Quentin Tarantino. Sono contento che un film particolare come Django Unchained abbia portato a casa due premi non pesanti, ma importanti. Il primo per il miglior attore protagonista ed il secondo per la migliore sceneggiatura originale, scritta proprio da Tarantino. Waltz porta a casa il suo secondo Oscar in tre anni proprio grazie alle interpretazioni per il regista di Pulp Fiction.
Altre certezze che avevo: Miglior Film di Animazione a Brave della Disney, Miglior corto di animazione a Paperman, Miglior Attrice non Protagonista ad Anne Hathaway (secondo me questo premio riassume l'ottimo anno che ha vissuto grazie, anche, a Nolan), Miglior Canzone ad Adele per Skyfall e Miglior attore Protagonista a Daniel Day-Lewis in Lincoln.
E' proprio Lincoln ad uscire deluso da questa celebrazione del talento. Dalle 12 candidature è riuscito a strappare solo 2 statuette: Miglior Attore Protagonista e Scenografia. Sinceramente non mi stupisco più di tanto. Si era capito nel corso degli ultimi mesi che pur di non premiare Spielberg per una qualsiasi cosa, fosse anche il miglior parcheggio a lisca di pesce, i vari addetti ai lavori avrebbero dato l'Oscar persino all'addetto delle pulizie dei bagni pubblici di Buffalo. Il buon Steven sperava, vista l'assenza di Ben Affleck tra i migliori registi, di portare a casa almeno questo premio personale. Invece, l'Academy ha voluto premiare Ang "Delusione Hulk" Lee per Vita di Pi (che non ho visto e non mi rammarcio, sarà pura un pregiudizio preconcetto).
Miglior Film Staniero all'acclamato Amour e curioso parimerito per Montaggio del suono per Skyfall e Zero Dark Thirty (questo secondo con la regia di Katerine Bigelow, premiata al posto dell'ex marito James Cameron con la statuetta per il miglio film qualche anno fa).
Soddsifazione per Ben Affleck e George Clooney per gli ennesimi premi di Argo dei quali il più importante è Miglior Film (gli altri due sono Montaggio e Sceneggiatura Adattata).


Mi dicono che anche la serata sia stata divertente e misurata. William Shatner ha chiacchierato con il conduttore della serata Seth McFarlane, si sono visti gli Avengers consegnare alcuni premi tecnici, Barbara Streisand ha cantato dopo 36 anni, Jennifer Lawrence è inciampata mentre saliva sul palco a ritirare la sua statuetta, Jack Nicholson ha passato la parola a Michelle Obama, in diretta dalla Casa Bianca, per annunciare il vincitore del premio per il Miglior Film. Mi dicono, anche, che ci sia stata una borsetta a forma di cane, un abito strano per Anne Hathaway ed uno per Halle Berry, ma devo ancora verificare. Come anche una strepitosa Sandra Bullock, di una bellissima Jennifer Lawrence e di una Kristen Stewart in abito bianco e stampella. Sembra che il bianco sia stato il colore portante della serata per le donne e che tutte abbiano fatto un figurone.


Merita una foto anche lei visto che, finalmente ha indossato un vestito decente (secondo solo alla scena dalla fuga in macchina di The Road).

Peccato non aver potuto vedere lo spettacolo, come al solito in esclusiva per Sky e per tutti coloro che hanno i soldi per poterselo permettere, ma mi rifarò vedendo foto, leggendo notizie nell'Internet e zappando i video su Youtube.

Comunque, per essere chiari, ecco tutti i vincitori, categoria per categoria.

ATTORE NON PROTAGONISTA
•Christoph Waltz in “Django Unchained”

ANIMAZIONE - LUNGOMETRAGGIO
•“Brave” Mark Andrews and Brenda Chapman

FOTOGRAFIA
•“Life of Pi” Claudio Miranda

COSTUMI
•“Anna Karenina” Jacqueline Durran

DOCUMENTARIO - CORTOMETRAGGIO
•“Inocente” Sean Fine and Andrea Nix Fine

TRUCCO E PARRUCCO
•“Les Misérables” Lisa Westcott and Julie Dartnell

ANIMAZIONE - CORTOMETRAGGIO
•“Paperman” John Kahrs

FILM - CORTOMETRAGGIO
•“Curfew” Shawn Christensen

EFFETTI VISIVI
•“Life of Pi” Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer and Donald R. Elliott

DOCUMENTARIO - LUNGOMETRAGGIO
•“Searching for Sugar Man”

FILM STRANIERO
•“Amour” Austria

MONTAGGIO DEL SUONO (doppio oscar)
•“Skyfall” Per Hallberg and Karen Baker Landers
•“Zero Dark Thirty”Paul N.J. Ottosson

SONORO
•“Les Misérables” Andy Nelson, Mark Paterson and Simon Hayes

ATTRICE NON PROTAGONISTA
•Anne Hathaway in “Les Misérables”

MONTAGGIO
•“Argo” William Goldenberg

SCENOGRAFIE
•“Lincoln”  Production Design: Rick Carter; Set Decoration: Jim Erickson

COLONNA SONORA
•“Life of Pi” Mychael Danna

MIGLIOR CANZONE
•“Skyfall” from “Skyfall” Music and Lyric by Adele Adkins and Paul Epworth

SCENEGGIATURA ADATTATA
•“Argo” Screenplay by Chris Terrio

SCENEGGIATURA ORIGINALE
•“Django Unchained” Written by Quentin Tarantino

ATTRICE PROTAGONISTA
•Jennifer Lawrence in “Silver Linings Playbook”

REGIA
•“Life of Pi” Ang Lee

ATTORE PROTAGONISTA
•Daniel Day-Lewis in “Lincoln”

FILM
•“Argo” Grant Heslov, Ben Affleck and George Clooney, Producers

Appuntamento a domani per altri, intensi, premi.

venerdì 22 febbraio 2013

Megamind

Nello stesso momento, da due lontani angoli dell'universo, due capsule di salvataggio vengono lanciate da pianeti in distruzione. A bordo di ciascuna un neonato destinato a grandi cose. Sulla prima un bel bambino roseo e dai bei capelli, nella seconda un bambino dalla carnagione azzurra e dalla testa enorme. Destinazione per entrambi: la Terra. La prima capsula atterra nel salotto di una famiglia ricca di Metrocity, la seconda nel cortile del carcere della stessa città. Il primo bambino cresce tra gli agi diventando, grazie alla sua forze ed i suoi poteri, il supereroe della città, mentre il secondo, anche per via di una serie di sfortunati eventi, decide di intraprendere la carriera di malvagio assoluto della stessa città, supportato dalla sua incredibile intelligenza.
Tutto cambia quando il malvagio Megamind riesce a sconfiggere il formidabile Metroman. Da quel momento il cattivo blu diventerà padrone assoluto della città. Tutta la popolazione sarà costretta a vivere avvolta da una cappa di paura e timore.
Dopo diversi mesi di dominio assoluto ed incontrastato, il genio del male, Megamind decide di crearsi un nuovo avversario buon per tornare a trovare stimoli per il suo regno di terrore. La sorte gli permette di creare un composto che iniettato in un essere umano darà vita ad un nuovo eroe: Titan. Il caso vuole che i poteri vengano donati a Jonah Hill, ciccioso cameraman di un rete televisiva locale, assistente della famosa giornalista Roxanne Ritchi.
Quando gli eventi non prenderanno il corso previsto da Megamind, il supercriminale blu dovrà decidere se rimanere sui binari di una carriera corrotta o tentare di salvare Metrocity da un malvagio più forte di lui.

Aprite un albo a fumetti della DC Comics dedicato all'Uomo d'Acciaio e troverete parecchie assonanze con questo film della Dreamworks del 2010. Metroman è un Superman più bullo e cosciente di sè, Megamind è un misto tra Lex Luthor e Braniac, Titan è Bizzarro, un clone malvagio ed imperfetto di Superman, Roxanne altri non è che Lois Lana, Bernard potrebbe essere Clark Kent, anche se qui è l'alter ego di Megamind, e Minion sembra ricordare il meno noto Gorilla Grodd, Metrocity altre non è che la vecchia e cara Metropoli.
Da questa miscela di originalità assoluta nasce Megamind. Devo ammettere che al momento della sua uscita al cinema questo film non aveva riversato su di me il ben che minimo interesse a questo aggiungete il pupazzo veramente brutto in regalo con i punti Esselunga fino a qualche mese fa e potete immaginare le aspettative che avevo quando mi son messo a vederlo.
Come detto la costruzione della storia è abbastanza scontata, ma quel tanto che basta complicata per creare aspettative in un pubblico di bambini. Le battute sono scontate e le situazioni comiche che strappano un sorriso son ben rare. L'originalità del disegno (tutto rigorosamente in computer grafica) è lontana dall'esserci. Roxanne è un lieve modifica della protagonista di Mostri contro Alieni.

Metroman è Superman ricalcato su Mr. Incredible.

Megamind è l'unico un poco originale, ma non basta. La scelta di colorarlo di blu, per rendere evidente la sua diversità, più difficile la sua integrazione e giustificata la via del male da lui imboccata, è l'unico modo che gli autori hanno trovato per rendere evidente la sua trasformazione da super malvagio a buono.
Titan ricorda, anche se con un fisico diverso Sindrome, il nemico de Gli Incredibili, anche per via della sua alta pettinatura.
  

A questa ridda di originalità si accostano citazioni per un invogliare un pubblico più adulta ad accompagnare i bambini al cinema: i poster "No, you can't" che fanno il verso a quelli di Obama, il livello di Donkey Kong per l'allenamento di Titan, la citazione da il Ragazzo dal kimono d'oro, quella di Marlon Brando (interprete de Il Padrino e del padre di Superman nel film originale), il Black Mamba dal film di Tarantino ed altre.
Vorrei anche capire l'utilità del 3D in questo film, ma tanto era solo una caratteristica per il grande schermo e forse il DVD.
Che dire. Il film non è niente di eccezionale, ma se una sera in tv non viene trasmesso niente altro può essere un piacevole riempitivo. Se lo si affronta senza eccessive aspettative.

Titolo originale Megamind
Lingua originale Inglese
Paese di produzione Stati Uniti
Anno 2010
Durata 91 min.
Genere animazione

Regia Tom McGrath

Sceneggiatura Alan J. Schoolcraft, Brent Simons
Produttore Lara Breay, Denise Nolan Cascino
Produttore esecutivo Stuart Cornfeld, Ben Stiller
Casa di produzione DreamWorks Animation, Pacific Data Images (PDI), Red Hour Films
Distribuzione (Italia) Paramount Pictures
Storyboard David G. Derrick Jr.
Character design Chris Reccardi
Animatori Mike Beaulieu, Julien Bocabeille, Chris Capel, Katrina Conwright, Mariko Hoshi, Jeffrey Joe, Morgan R. Kelly, Scott Lafleur, Wesley Mandell, Steven J. Meyer, Rebecca Perez, Tyler Phillips, Ron Pucherelli, Luke Randall, Dane Stogner, Philip To
Musiche Lorne Balfe, Hans Zimmer
Doppiatori originali
Will Ferrell: Megamind
Brad Pitt: Metro Man
Jonah Hill: Hal/Titan
Tina Fey: Roxanne Ritchi
David Cross: Minion
Ben Stiller: Bernard

Doppiatori italiani
Roberto Pedicini: Megamind
Adriano Giannini: Metroman
Stefano Crescentini: Hal
Stella Musy: Roxanne Ritchi
Nanni Baldini: Minion
Vittorio Guerrieri: Bernard

mercoledì 20 febbraio 2013

Anatomy Awards 2013

QUESTO POST POTREBBE CONTENERE INFORMAZIONI NON ADATTE A TUTTI. SE SIETE MINORENNI E/O PUDICI, PER FAVORE, ASTENETEVI DAL PROSEGUIRNE LA LETTURA.


Tra tutti i premi che vengono consegnati nel mondo del cinema non poteva mancarne uno dedicato ai nudi sullo schermo. Sono ben 14 anni che Mr. Skin, un sito internet specializzato in nudi celebri, assegna i premi dedicati alle miglior performance delle parti anatomiche di attori ed attrici del cinema americano. Attenzione qui non parliamo di premi per attori ed attrici dell'hard core, ma proprio di premi per le anatomie di attori che vediamo in televisione od al cinema tutti noi.
Come si può immaginare ci sono le categorie ed ad ognuna vengono abbinate una o più nomination. Una giuria, da quanto ho capito costituita anche dagli utenti della rete iscritti al sito, vota e poi viene assegnato il premio.
Il 19 Febbraio 2013 è stato il giorno della consegna di questi gloriosi  premi. Ovviamente non possiamo fare a meno di essere curiosi di conoscere le nomination e di non lasciarci sfuggire le scene madri che hanno conquistato i premi.
Come sarà andata? Vediamo di scoprirlo insieme. 

Nudecomer of the Year



Celebrity Nude Debut
Best Butt
Best Full Frontal
Best Breasts
Best TV Show
Winner: Magic City
Breast Picture
Winner: About Cherry
Best Pixelated Nudity
Best Camel Toe

Most Mufftastic Merkin

Best Over 40 Nude Scene

Best Over 80 Nude Scene

Best Lip-Slip

Most Niptastic Nips

Best Lesbian Scene

Best Butt Bong Scene

Best Forced to Strip Scene

Best Nunkini

Best Bikini

Best Underwear Scene

Best Chick with a Dick

Best Nude on Roller Skates
Winner: Jessica Kiper in Weeds

Best Jello Wrestling Scene

Best Thong Scene

Best Nip-Slip

Best Sunbathing Scene

Best Blu-ray Find
Winner: P.J. Soles Bush in Stripes

Best Golden Shower
Winner: Joanna Kulig in Elles

Best Retro Camel Toe

Best Retro Monster Backburger

Long Lost Nude Scene

Best 3 Boobed Actress

Best Pee On Zac Efron Scene

Best Nude in a Men's Bathroom

Best Outdoor Sex Scene

Best Skinny Dip Scene

Best Skingoria Scene

Best Inverted Nipples

Best Blu-ray Re-Release
Winner: Porky's

In più, a questo link, per di più, potete anche vedere le clip delle candidature.

Certo che di questi film ed attori non ne conosciamo poi tanti. Se escludiamo i ruoli minori di Nicole Kidman, Matt Le Blanc, Sandra Bullok, Kristen Bell e qualche serie giunta anche in Italia (come Californication o True Blood), al massimo ci ritroviamo in Porky's, Kate Upton e nel ritorno di Gina Gershon ed Heather Graham. La pochezza di questi premi si può anche notare nelle categorie improbabile come Migliore lotta nella gelatina ed in qualche caduta nel cattivo gusto. Non so quanto sia stato opportuno assegnare il premio a Elizabeth Taylor.
A parte gli escursus negli anni '70, '80', '90 del secolo scorso, gli unici premi di cui ho visto tutto il film sono quello vinto da Anna Hutchison per la prova in Quella casa nel bosco, film intrigante, e per le tre tette dell'aliena di Total Recall.

Sinceramente: ne facevamo anche a meno.