Jackson, Mississippi, prima metà degli anni '60. La ventiquattrenne Eugenia "Skeeter" Phelan torna a casa dopo quattro anni di università, con il sogno di fare la giornalista e di diventare scrittrice. Dopo essere riuscita ad ottenere una rubrica di consigli domestici su un giornale locale decide di chiedere aiuto ad una delle cameriere negre di una sua amica. Inizia, così, ad entrare in maggiore confidenza con Aibileen Clark, da anni al servizio di Hilly Holbrook, alla quale trova il coraggio di chiedere di testimoniare, in un libro, le storie di vita vissuta a servizio dei bianchi. Dopo una certa diffidenza la donna si convince a parlare con Skeeter e dopo di lei anche la sua migliore amica Minny si apre come un fiume in piena. Le tre donne, sfidando le leggi del Mississippi, continuano a scrivere pagine su pagine con l'obbiettivo di farle pubblicare da un editore di New York.
Il film è delicato e toccante e descrive la situazione delle donne di colore al servizio di quelle bianche nel sud degli Stati Uniti, in tempi recenti. La segregazione razziale è, ancora adesso nelle zone più piccole di quello Stato, ancora accettata come dato di fatto, ma le tante battaglie sostenute l'hanno resa, perlomeno, illegale. E' tanto assurdo vedere come le donne bianche trattassero le loro colf solo perché di colore, arrivando persino a costruire un bagno in giardino per non far loro usare quello in casa, tanto quanto confidassero nel loro, indispensabile, aiuto per crescere i figli che mettevano al mondo. L'elitè bianca sfruttava la maggioranza nera per i suoi comodi, la segregava e la umiliava senza ritegno.
Non tutti erano così e nel film questo ruolo è principalmente sostenuto da Emma Stone, Eugenia "Skeeter" Phelan, che al suo ritorno dalla sua esperienza lontano da casa vede le cose da un punto di vista differente e più moderno. Altro personaggio, estremamente, controcorrente è la svampita nuova arrivata in paese, che assume Minny e la tratta come una persona vera e non come un animale. Tutti gli altri rientrano nello stereotipo del razzista che vive la sua situazione di minoranza mentale come se fosse la più normale in assoluto.
Un film divertente e commovente. La trama fa leva anche su classici cliché per far scendere una lacrima sulle guance dei più sensibili, ma tocca argomenti importanti con tatto. Anche le scene di umanità verso le donne di colore da parte dei bianchi non sembrano essere messe li solo per dire "ehi, c'era anche gente buona all'epoca, non erano mica tutti razzisti", ma paiono contestualizzate ed opportune.
Un film ben bilanciato e con una buona chimica, che ha raccolto decine di nomination e di premi (come l'Oscar ad Octavia Spencer come miglior attrice non protagonista per il ruolo di Minny Jackson), che merita di essere visto. Le due ore e dieci che richiede sono ben spese.
Titolo originale The Help
Paese USA, Emirati Arabi Uniti, India
Anno 2011
Durata 141 min
Genere commedia
Regia Tate Taylor
Soggetto Kathryn Stockett
Sceneggiatura Tate Taylor
Produttore Chris Columbus, Brunson Green, Michael Barnathan, Sonya Lunsford (coproduttore)
Produttore esecutivo Mohamed Khalaf Al-Mazrouei, Nate Berkus, Jennifer Blum, L. Dean Jones Jr., John Norris, Mark Radcliffe, Jeff Skoll, Tate Taylor
Casa di produzione Reliance Big Entertainment, 1492 Pictures, DreamWorks Pictures, DreamWorks Studios, Harbinger Pictures, Imagenation Abu Dhabi FZ, Participant Media, Touchstone Pictures
Distribuzione (Italia) Walt Disney Pictures
Fotografia Stephen Goldblatt
Montaggio Hughes Winborne
Musiche Thomas Newman
Scenografia Mark Ricker
Costumi Sharen Davis
Interpreti e personaggi
Emma Stone: Eugenia "Skeeter" Phelan
Viola Davis: Aibileen Clark
Octavia Spencer: Minny Jackson
Bryce Dallas Howard: Hilly Holbrook
Jessica Chastain: Celia Foote
Mike Vogel: Johnny Foote
Allison Janney: Charlotte Phelan
Sissy Spacek: Signora Walters
Chris Lowell: Stuart Whitworth
Ahna O'Reilly: Elizabeth Leefolt
Anna Camp: Jolene French
Brian Kerwin: Robert Phelan
Leslie Jordan: Mr. Blackly
Dana Ivey: Grace Higgenbottom
Cicely Tyson: Constantine Bates
Mary Steenburgen: Elain Stein
Aunjanue Ellis: Yule Mae Davis
David Oyelowo: Pastore Green
Nelsan Ellis: Henry, il cameriere
Ashley Johnson: Mary Beth Caldwell
Doppiatori italiani
Domitilla D'Amico: Eugenia "Skeeter" Phelan
Ludovica Modugno: Aibileen Clark
Francesca Guadagno: Minny Jackson
Chiara Colizzi: Hilly Holbrook
Ilaria Stagni: Celia Foote
Massimiliano Manfredi: Johnny Foote
Roberta Paladini: Charlotte Phelan
Lorenza Biella: Signora Walters
Gabriele Sabatini: Stuart Whitworth
Valentina Mari: Elizabeth Leefolt
Georgia Lepore: Jolene French
Oliviero Dinelli: Mr. Blackly
Graziella Polesinanti: Costantine Bates
Franca D'Amato: Elain Stein
Laura Lenghi: Yule Mae Davis
Fabrizio Vidale: Pastore Green
Premi e nominations:
2012 - Premio Oscar
Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer
Nomination Miglior film a Brunson Green, Chris Columbus e Michael Barnathan
Nomination Miglior attrice protagonista a Viola Davis
Nomination Miglior attrice non protagonista a Jessica Chastain
2012 - Golden Globe
Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer
Nomination Miglior film drammatico
Nomination Miglior attrice in un film drammatico a Viola Davis
Nomination Miglior attrice non protagonista a Jessica Chastain
Nomination Miglior canzone (The Living Proof) a Damon Thomas, Thomas Newman, Harvey Mason Jr. e Mary J. Blige
2012 - Premio BAFTA
Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer
Nomination Miglior film a Chris Columbus, Brunson Green e Michael Barnathan
Nomination Miglior attrice protagonista a Viola Davis
Nomination Miglior attrice non protagonista a Jessica Chastain
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Tate Taylor
2012 - International Film Award
Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer
Nomination Miglior attrice protagonista a Viola Davis
Nomination Miglior regista a Tate Taylor
Nomination Miglior sceneggiatura non originale a Tate Taylor
Nomination Miglior cast al cast di "The Help"
2012 - Writers Guild of America
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Tate Taylor
2012 NAACP Image Award
Miglior film
Miglior attrice protagonista a Viola Davis
Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer
2012 - Screen Actors Guild Award
Miglior cast
Miglior attrice protagonista a Viola Davis
Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer
Nomination Miglior attrice non protagonista a Jessica Chastain
AFI Film Award
Film dell'anno
2011 - Critics' Choice Movie Award
Miglior cast
Miglior attrice protagonista a Viola Davis
Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer
Nomination Miglior film
Nomination Miglior attrice non protagonista a Jessica Chastain
Nomination Migliore sceneggiatura a Tete Taylor
Nomination Migliori costumi a Sharen Davis
Nomination Miglior canzone (The Living Proof) a Damon Thomas, Thomas Newman, Harvey Mason Jr. e Mary J. Blige
2012 - Central Ohio Film Critics Association Award
Attrice dell'anno a Octavia Spencer
Nomination Miglior cast
Nomination Miglior attrice protagonista a Viola Davis
Nomination Miglior attrice non protagonista a Jessica Chastain
Nomination Miglior performance rivelazione a Jessica Chastain
2011 - National Board of Review Award
Miglior cast
2011 - Chicago Film Critics Association Award
Nomination Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer
Nomination Miglior regista d'esordio a Tate Taylor
2011 - Los Angeles Film Critics Association Award
Miglior attrice non protagonista a Jessica Chastain
2011 - Satellite Award
Miglior cast
Migliore attrice protagonista a Viola Davis
Nomination Miglior film
Nomination Migliore regia a Tate Taylor
Nomination Miglior attrice non protagonista a Jessica Chastain
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Tate Taylor
2011 - Southeastern Film Critics Association Award
Miglior cast
2011 - New York Film Critics Circle Award
Nomination Miglior attrice non protagonista a Jessica Chastain
venerdì 28 settembre 2012
giovedì 27 settembre 2012
Bitch Slap - Le Superdotate
Un remoto angolo del deserto. Una roulotte. Delle pale con cui scavare. Un gangster nel bagagliaio. Questo è lo scenario a disposizione per le tre ragazze super sexy alla ricerca di 200000 dollari di diamanti. Hel, Trixie e Camero sono tre sventolone assurde che vogliono recuperare i diamanti e vivere una vita da sogno. La prima è una specie di agente segreto che cerca di tenere insieme una spogliarellista ed una psicopatica drogata serial killer. Ovviamente, nonostante il luogo sperduto non saranno sole alla ricerca del bottino e dovranno menare, sparare ed uccidere con armamenti degni di Rambo.
L'unica location vera di tutto il film è il set nel deserto tutto il resto è costituito da scenari in computer grafica. L'attrattiva e la promessa del film sono le tre attrici sexy con le tette strizzate in magliette, camice od abitini tanto stretti da regalare taglie in più. Scene conturbanti da miss maglietta bagnata, primi piani di curve sempre meno nascoste sono tutto quello che il film offre.
Le attrici non sono state prese sicuramente per la loro capacità recitativa, ma per come tengono la scena con alti mezzi di cui la natura le ha dotate (bene ed abbondantemente per altro). Nel cast, grazie al fatto che il regista Rick Jacobson era stato dietro alla macchina da prese in Hercules e Xena, troviamo camei di Kevin Sorbo Michael Hurst, Lucy Lawless, Renée O'Connor. Jacobson pretende di rifarsi a miti cinematografici come Kill Bill (la katana citata ne è un fulgido esempio) e Faster, Pussycat! Kill! Kill! del 1965 (un cult, difficile da reperire) sfociando nei moderni adattamenti delle Charile's Angels. Ovviamente non si avvicina per qualità ad alcuno dei film citati. La banalità della trama è un fulgido esempio di come non andrebbe scritto un film: lo sconforto che creano i continui flashback è assoluto ed i colpi di scena assolutamente prevedibili sono desolanti. Posso capire che non tutti i film riescano, ma pomparli in uscita al cinema come è stato pubblicizzato questo mi sembra assurdo.
Sinceramente una cavolata che non vale la pena vedere. La tentazione di dar fuoco al DVD alla fine della proiezione è veramente tanta.
Titolo originale Bitch Slap
Paese USA
Anno 2009
Durata 109 min
Genere exploitation
Regia Rick Jacobson
Sceneggiatura Eric Gruendemann, Rick Jacobson
Produttore Eric Gruendemann, Rick Jacobson, Carrie Tyson, Bernadette Joyce (produttore post-produzione), Brian Peck (produttore associato)
Casa di produzione Bombshell Pictures, IM Global
Distribuzione (Italia) Eagle Pictures
Fotografia Stuart Asbjornsen
Musiche John R. Graham
Costumi Rosalida Medina
Interpreti e personaggi
Julia Voth: Trixie
Erin Cummings: Hel
America Olivo: Camero
Michael Hurst: Gage
Ron Melendez: Agente Fuchs
William Gregory Lee: Hot Wire
Minae Noji: Kinki
Kevin Sorbo: Mr. Phoenix
Lucy Lawless: Madre Superiora
Renée O'Connor: Suor Batril
Dennis Keiffer: MacDaddy
Scott Hanley: Black Ice
Mark Lutz: Deiter Von Vondervon
Debbie Lee Carrington: Hot Pocket
Zoe Bell: Rawhide
Doppiatori italiani
Connie Bismuto: Trixie
Sabrina Duranti: Hel
Perla Liberatori: Camero
Roberto Draghetti: Gage
Gabriele Sabatini: Agente Fuchs
Riccardo Scarafoni: Hot Wire
Roberta De Roberto Kinki
Fabrizio Pucci: Mr. Phoenix
Emilia Di Pangrazio: Madre Superiora
L'unica location vera di tutto il film è il set nel deserto tutto il resto è costituito da scenari in computer grafica. L'attrattiva e la promessa del film sono le tre attrici sexy con le tette strizzate in magliette, camice od abitini tanto stretti da regalare taglie in più. Scene conturbanti da miss maglietta bagnata, primi piani di curve sempre meno nascoste sono tutto quello che il film offre.
Le attrici non sono state prese sicuramente per la loro capacità recitativa, ma per come tengono la scena con alti mezzi di cui la natura le ha dotate (bene ed abbondantemente per altro). Nel cast, grazie al fatto che il regista Rick Jacobson era stato dietro alla macchina da prese in Hercules e Xena, troviamo camei di Kevin Sorbo Michael Hurst, Lucy Lawless, Renée O'Connor. Jacobson pretende di rifarsi a miti cinematografici come Kill Bill (la katana citata ne è un fulgido esempio) e Faster, Pussycat! Kill! Kill! del 1965 (un cult, difficile da reperire) sfociando nei moderni adattamenti delle Charile's Angels. Ovviamente non si avvicina per qualità ad alcuno dei film citati. La banalità della trama è un fulgido esempio di come non andrebbe scritto un film: lo sconforto che creano i continui flashback è assoluto ed i colpi di scena assolutamente prevedibili sono desolanti. Posso capire che non tutti i film riescano, ma pomparli in uscita al cinema come è stato pubblicizzato questo mi sembra assurdo.
Sinceramente una cavolata che non vale la pena vedere. La tentazione di dar fuoco al DVD alla fine della proiezione è veramente tanta.
Titolo originale Bitch Slap
Paese USA
Anno 2009
Durata 109 min
Genere exploitation
Regia Rick Jacobson
Sceneggiatura Eric Gruendemann, Rick Jacobson
Produttore Eric Gruendemann, Rick Jacobson, Carrie Tyson, Bernadette Joyce (produttore post-produzione), Brian Peck (produttore associato)
Casa di produzione Bombshell Pictures, IM Global
Distribuzione (Italia) Eagle Pictures
Fotografia Stuart Asbjornsen
Musiche John R. Graham
Costumi Rosalida Medina
Interpreti e personaggi
Julia Voth: Trixie
Erin Cummings: Hel
America Olivo: Camero
Michael Hurst: Gage
Ron Melendez: Agente Fuchs
William Gregory Lee: Hot Wire
Minae Noji: Kinki
Kevin Sorbo: Mr. Phoenix
Lucy Lawless: Madre Superiora
Renée O'Connor: Suor Batril
Dennis Keiffer: MacDaddy
Scott Hanley: Black Ice
Mark Lutz: Deiter Von Vondervon
Debbie Lee Carrington: Hot Pocket
Zoe Bell: Rawhide
Doppiatori italiani
Connie Bismuto: Trixie
Sabrina Duranti: Hel
Perla Liberatori: Camero
Roberto Draghetti: Gage
Gabriele Sabatini: Agente Fuchs
Riccardo Scarafoni: Hot Wire
Roberta De Roberto Kinki
Fabrizio Pucci: Mr. Phoenix
Emilia Di Pangrazio: Madre Superiora
mercoledì 26 settembre 2012
Ribelle - The Brave
Merida, giovane figlia di Re Fergus e della Regina Elinor, è rossa e ribelle nelle foreste scozzesi. Le piace cavalcare e tirare con l'arco, non le piacciono le lezioni di storia, le responsabilità eccessive. Quando, però, la Regina organizza le selezioni del promesso sposo per la figlia la ribellione della ragazza è totale. Al torneo di tiro con l'arco, organizzato per scegliere tra i tre pretendenti dei clan MacGuffin, Macintosh e Dingwall , parteciperà, a sorpresa, anche lei per vincere la sua stessa mano ed il diritto a restare nubile.
Peccato che questo suo comportamento scateni le rivolte all'interno dei clan.
A peggiorare la situazione è la lite con la madre la sera del mancato fidanzamento. Dopo lo sfogo, Merida, fugge nel bosco ed incontra una strega alla quale chiede un incantesimo per cambiare il proprio destino. Il frutto del sortilegio è un dolcetto che una volta assaggiato dalla Regina la trasformerà in un orso.
Merida ne rimane sconcertata, ma insieme alla madre mutata cercherà il modo di spezzare l'incantesimo.
Prima del lungometraggio di Merida, come da tradizione Pixar, assistiamo al nuovo corto della costola Disney. Scritto, diretto e sceneggiato da genovese Enrico Casarosa è una delicata novella sulla Luna e su coloro che se ne prendono cura, ispirata molto dai racconti di Antoine de Saint-Exupéry e Italo Calvino. Tutto borbottii ed espressioni facciali il corto è da vedere ed apprezzare. La colonna sonora è affidata a Michael "Lost" Giacchino.
Brave - Ribelle nasce dall'idea originale di Brenda Chapman. Durante il suo compito di genitore, Brenda, ha trovato difficile affrontare certe situazioni nelle quali l'adolescenza della figlia l'ha messa. Ha trovato il modo di risolvere i conflitti rimuginandoci sopra e, dalla sua esperienza, ha tratto questa storia delicata sull'amore tra madre e figlia e sulla magia. Convince Pixar ad introdurre per la prima volta nella storia dello studio il concetto di magia non è stato facile, ma il modo in cui è stata utilizzata (molto alla Miyazaki ne "Il Castello Errante di Howl") ha convinto John Lassiter ad affrontare questa nuova strada.
La produzione del film non è stata facile. La parte tecnica più complicata, ma anche più curata ed estremamente ben riuscita, è stata la realizzazione dei capelli di Merida. Mi aspetta da qui a qualche mese che le ragazze, in primis le rosse, con i capelli ricci se li facciano crescere per assomigliare alla ribelle di questo film. Il secondo punto spinoso del dietro le quinte del film è stato l'allontanamento dalla regia della stessa Chapman. Ad un certo punto lo studio ha reputato opportuno interrompere il rapporto lavorativo, su questo progetto, con la sua autrice ed affidarlo ad un co-regista, Steve Purcell, A questo punto dopo Brenda Chapman al co-regista Steve Purcell (noto sopratutto nel mondo dei videogame per aver ideato la grafica di capolavori come Monkey Island, Pipe Mania e di Zak McKracken and the Alien Mindbenders)si affianca Mark Andrews (già regista per la Pixar del corto "One Man Band"). Alla fine, di tutti questi avvicendamenti il film ne risente poco, rimanendo gradevole e leggero per tutta la sua durata. Grafica computerizzata di alto livello, storia semplice e gradevole, quasi da classico Disney, non annoia mai e strappa spesso sorrisi. La scelta di affidare ai tre fratellini, senza parole, la parte completamente comica e furba del film è azzeccata, così come la caratterizzazione di Re Fergus e della Regina Elinor, sotto sotto un po' ribelle anche lei.
Come tanti film della Pixar anche questo non è esente da citazioni. Vi troviamo, infatti, la strega in cui viene trasformata Sophie ne il Castello Errante di Howl, un ritratto di Sully di Monster & C. nella casa della strega stessa, il furgone di Pizza Planet (presente in quasi tutti i film Pixar) anch'esso nella casa della strega, qualche rimando a Koda Fratello Orso, l'immancabile citazione del Robin Hood Disney, i tre rappresentati dei Clan sono uno in stile Braveheart, uno si chiama MacIntosh (in onore di Steve Jobs, probabilmente, fondatore della Pixar recentemente scomparso) ed uno MacGuffin, (come la tecnica narrativa cinematografica inventata da Alfred Hitckcock) e ancora altro per occhi attenti.
Al buon film si aggiungono alcune canzoni (due su tre in italiano) interpretate dalla rossa Noemi di X-Factor ed una buona colonna sonora.
La dedica del film è rivolta allo scomparso e già citato Steve Jobs, senza il quale la Pixar non sarebbe ciò che è.
Il film è carino e godibile pur nella sua semplicità. Piacerà a grandi e piccini ai quali, però, converrà aspettare sin dopo i titoli di coda per vedere la scena bonus della consegna degli acquisti di Merida a casa dell'intagliatrice del legno. Cosa che io non ho fatto, purtroppo.
Titolo originale Brave
Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2012
Durata 100 min
Genere animazione
Regia Mark Andrews, Brenda Chapman, Steve Purcell (co-regista)
Soggetto Brenda Chapman
Sceneggiatura Brenda Chapman, Irene Mecchi
Produttore Katherine Sarafian
Produttore esecutivo John Lasseter
Casa di produzione Pixar Animation Studios
Distribuzione (Italia) The Walt Disney Company
Montaggio Nicolas C. Smith
Musiche Patrick Doyle
Doppiatori originali
Kelly Macdonald: Merida (voce)
Julie Fowlis: Merida (canto)
Julie Walters: Strega
Billy Connolly: Re Fergus
Emma Thompson: Regina Elinor
Kevin McKidd: Lord MacGuffin
Craig Ferguson: Lord Macintosh
Robbie Coltrane: Lord Dingwall
Steve Purcell: Corvo
John Ratzenberger: Gordon
Doppiatori italiani
Rossa Caputo: Merida (voce)
Noemi: Merida (canto)
Arianna Vignoli: Merida da piccola
Anna Mazzamauro: Strega
Ugo Maria Morosi: Re Fergus
Emanuela Rossi: Regina Elinor
Shel Shapiro: Lord MacGuffin
Enzo Iacchetti: Lord Macintosh
Giobbe Covatta: Lord Dingwall
Ivan Andreani: Giovane MacGuffin
Edoardo Stoppacciaro: Giovane Macintosh
Francesco Meoni: Giovane Dingwall
Fabrizio Mazzotta: Corvo
Gaetano Lizzio: Martin
Gabriele Martini: Gordon
Lorenza Biella: Maudie
Titolo originale La luna
Lingua originale Inglese
Paese USA
Anno 2011
Durata 6 min 53 s
Genere animazione
Regia Soggetto Sceneggiatura Enrico Casarosa
Produttore esecutivo Kevin Reher
Casa di produzione Pixar Animation Studios
Montaggio Steve Bloom
Musiche Michael Giacchino
Doppiatori originali
Krista Sheffler: Bambino
Tony Fucile: Papà
Phil Sheridan: Nonno
Peccato che questo suo comportamento scateni le rivolte all'interno dei clan.
A peggiorare la situazione è la lite con la madre la sera del mancato fidanzamento. Dopo lo sfogo, Merida, fugge nel bosco ed incontra una strega alla quale chiede un incantesimo per cambiare il proprio destino. Il frutto del sortilegio è un dolcetto che una volta assaggiato dalla Regina la trasformerà in un orso.
Merida ne rimane sconcertata, ma insieme alla madre mutata cercherà il modo di spezzare l'incantesimo.
Prima del lungometraggio di Merida, come da tradizione Pixar, assistiamo al nuovo corto della costola Disney. Scritto, diretto e sceneggiato da genovese Enrico Casarosa è una delicata novella sulla Luna e su coloro che se ne prendono cura, ispirata molto dai racconti di Antoine de Saint-Exupéry e Italo Calvino. Tutto borbottii ed espressioni facciali il corto è da vedere ed apprezzare. La colonna sonora è affidata a Michael "Lost" Giacchino.
Brave - Ribelle nasce dall'idea originale di Brenda Chapman. Durante il suo compito di genitore, Brenda, ha trovato difficile affrontare certe situazioni nelle quali l'adolescenza della figlia l'ha messa. Ha trovato il modo di risolvere i conflitti rimuginandoci sopra e, dalla sua esperienza, ha tratto questa storia delicata sull'amore tra madre e figlia e sulla magia. Convince Pixar ad introdurre per la prima volta nella storia dello studio il concetto di magia non è stato facile, ma il modo in cui è stata utilizzata (molto alla Miyazaki ne "Il Castello Errante di Howl") ha convinto John Lassiter ad affrontare questa nuova strada.
La produzione del film non è stata facile. La parte tecnica più complicata, ma anche più curata ed estremamente ben riuscita, è stata la realizzazione dei capelli di Merida. Mi aspetta da qui a qualche mese che le ragazze, in primis le rosse, con i capelli ricci se li facciano crescere per assomigliare alla ribelle di questo film. Il secondo punto spinoso del dietro le quinte del film è stato l'allontanamento dalla regia della stessa Chapman. Ad un certo punto lo studio ha reputato opportuno interrompere il rapporto lavorativo, su questo progetto, con la sua autrice ed affidarlo ad un co-regista, Steve Purcell, A questo punto dopo Brenda Chapman al co-regista Steve Purcell (noto sopratutto nel mondo dei videogame per aver ideato la grafica di capolavori come Monkey Island, Pipe Mania e di Zak McKracken and the Alien Mindbenders)si affianca Mark Andrews (già regista per la Pixar del corto "One Man Band"). Alla fine, di tutti questi avvicendamenti il film ne risente poco, rimanendo gradevole e leggero per tutta la sua durata. Grafica computerizzata di alto livello, storia semplice e gradevole, quasi da classico Disney, non annoia mai e strappa spesso sorrisi. La scelta di affidare ai tre fratellini, senza parole, la parte completamente comica e furba del film è azzeccata, così come la caratterizzazione di Re Fergus e della Regina Elinor, sotto sotto un po' ribelle anche lei.
Come tanti film della Pixar anche questo non è esente da citazioni. Vi troviamo, infatti, la strega in cui viene trasformata Sophie ne il Castello Errante di Howl, un ritratto di Sully di Monster & C. nella casa della strega stessa, il furgone di Pizza Planet (presente in quasi tutti i film Pixar) anch'esso nella casa della strega, qualche rimando a Koda Fratello Orso, l'immancabile citazione del Robin Hood Disney, i tre rappresentati dei Clan sono uno in stile Braveheart, uno si chiama MacIntosh (in onore di Steve Jobs, probabilmente, fondatore della Pixar recentemente scomparso) ed uno MacGuffin, (come la tecnica narrativa cinematografica inventata da Alfred Hitckcock) e ancora altro per occhi attenti.
Al buon film si aggiungono alcune canzoni (due su tre in italiano) interpretate dalla rossa Noemi di X-Factor ed una buona colonna sonora.
La dedica del film è rivolta allo scomparso e già citato Steve Jobs, senza il quale la Pixar non sarebbe ciò che è.
Il film è carino e godibile pur nella sua semplicità. Piacerà a grandi e piccini ai quali, però, converrà aspettare sin dopo i titoli di coda per vedere la scena bonus della consegna degli acquisti di Merida a casa dell'intagliatrice del legno. Cosa che io non ho fatto, purtroppo.
Titolo originale Brave
Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2012
Durata 100 min
Genere animazione
Regia Mark Andrews, Brenda Chapman, Steve Purcell (co-regista)
Soggetto Brenda Chapman
Sceneggiatura Brenda Chapman, Irene Mecchi
Produttore Katherine Sarafian
Produttore esecutivo John Lasseter
Casa di produzione Pixar Animation Studios
Distribuzione (Italia) The Walt Disney Company
Montaggio Nicolas C. Smith
Musiche Patrick Doyle
Doppiatori originali
Kelly Macdonald: Merida (voce)
Julie Fowlis: Merida (canto)
Julie Walters: Strega
Billy Connolly: Re Fergus
Emma Thompson: Regina Elinor
Kevin McKidd: Lord MacGuffin
Craig Ferguson: Lord Macintosh
Robbie Coltrane: Lord Dingwall
Steve Purcell: Corvo
John Ratzenberger: Gordon
Doppiatori italiani
Rossa Caputo: Merida (voce)
Noemi: Merida (canto)
Arianna Vignoli: Merida da piccola
Anna Mazzamauro: Strega
Ugo Maria Morosi: Re Fergus
Emanuela Rossi: Regina Elinor
Shel Shapiro: Lord MacGuffin
Enzo Iacchetti: Lord Macintosh
Giobbe Covatta: Lord Dingwall
Ivan Andreani: Giovane MacGuffin
Edoardo Stoppacciaro: Giovane Macintosh
Francesco Meoni: Giovane Dingwall
Fabrizio Mazzotta: Corvo
Gaetano Lizzio: Martin
Gabriele Martini: Gordon
Lorenza Biella: Maudie
Titolo originale La luna
Lingua originale Inglese
Paese USA
Anno 2011
Durata 6 min 53 s
Genere animazione
Regia Soggetto Sceneggiatura Enrico Casarosa
Produttore esecutivo Kevin Reher
Casa di produzione Pixar Animation Studios
Montaggio Steve Bloom
Musiche Michael Giacchino
Doppiatori originali
Krista Sheffler: Bambino
Tony Fucile: Papà
Phil Sheridan: Nonno
lunedì 24 settembre 2012
Emmy Awards 2012
Come ogni anno. Dopo gli Oscar. Prima dei Telegatti. Gli Emmy Awards per la televisione. Finalmente sono stati assegnati i premi per la stagione televisiva americana appena trascorsa. Ovviamente quasi tutto quello che è stato premiato noi non lo abbiamo visto. Certo c'è un premio per il serial di culto su Rete4 Downton Abbey ed uno per la serie su Rai2 American Horror Story, ma poco altro. Game Change, che ha visto premiato il cast e Julienne Moore, è una biopic su Sarah Palin che, se resta viva, è nelle corde di La7. Homeland non so se la vedremo mai e Modern Family sembra essere la solita commedia di famiglie allargate destinata al pomeriggio di Italia1. Bello vedere che Kevin Costner esce pian piano dal dimenticatoio e vince un premio come attore protagonista di una miniserie, Hatfields & McCoys, in attesa di tornare sul grande schermo con l'ennesimo Superman "Man of Steel".
Comunque, ecco qui i vincitori dei premi principali della serata del 23 Settembre 2012.
Miglior serie drammatica, Homeland
Miglior attore protagonista in una serie drammatica, Damian Lewis, per il ruolo di Nicholas Brody in Homeland
Miglior attrice protagonista in una serie drammatica, Claire Danes, per il ruolo di Carrie Mathison in Homeland
Miglior attrice non protagonista Maggie Smith per il ruolo della Contessa di Grantham/Violet in Downton Abbey
Miglior attore non protagonista in una serie drammatica Aaron Paul per il ruolo di Jesse Pinkman in Breaking Bad
Miglior seria comica, Modern Family
Migliore attore protagonista in una serie comica, Jon Cryer, per il ruolo di Alan Harper in Two & An Half Men
Miglior attrice protagonista in una serie comica, Julia Louis-Dreyfus, per il ruolo di Selina Meyer in Veep
Miglior attore non protagonista in una serie comica Eric Stonestreet per il ruolo di Cameron Tucker in Modern Family
Miglior attrice non protagonista in una serie comica Julie Bowen per il ruolo di Claire Dunphy Modern Family
Miglior film tv o miniserie, Game Change
Miglior attrice film tv o miniserie, Julianne Moore, per il ruolo di Sarah Palin in Game Change
Miglior attore film tv o miniserie, Kevin Costner, per il ruolo di ‘Devil’ Anse Hatfield in Hatfields & McCoys
Miglior attore non protagonista in un film tv o miniserie a Tom Berenger per il ruolo di Jim Vance in Hatfields & McCoys
Miglior attrice non protagonista in un film tv o miniserie Jessica Lange per il ruolo di Constance Langdon in American Horror Story
Miglior varietà The Daily Show With Jon Stewart in onda su Comedy Central
Miglior reality The Amazing Race in onda su CBS
Miglior conduttore di un reality Tom Bergeron conduttore di Dancing With The Stars
per avere la panoramica completa potete consultare questo link od a questo.
Intanto aspettiamo la seconda stagione in italiano di Trono di Spade, la terza e la quarta, per i comuni mortali, di Fringe, le nuove puntate di Big Bang Theory ad un orario decente e la stessa sorte per Person of Interest (che sembra accattivante, anche se non eccezionale e tanto simile a quell'Human Target spostato in seconda serata da Italia1). L'unico sollievo è goderci Once Upon a Time su Rai2 in prima serata al martedì e le repliche della sesta stagione di Supernatural al giovedì alle 21 su Rai4.
venerdì 21 settembre 2012
L'Esorciccio
Santa Lucia di Mentana, in provincia di Roma, è sconvolta da un violentatore che fa sue le donne che incontra. Questo malvagio personaggio altri non è che il figlio dodicenne, Luigino, del sindaco, Pasqualino Abate. Ragazzo tenero ed introverso fino al giorno prima, si trasforma dopo aver trovato per terra un amuleto demoniaco proveniente da degli scavi archeologici in Iran. Dopo aver constatato la veridicità delle storie di soprusi inferti dal figlio adolescente ed aver sottoposto il ragazzino a visite specialistiche che nulla hanno potuto, dietro suggerimento del medico di famiglia, il dottor Schnautzer, il sindaco si rivolge a l'Esorciccio. L'Esorciccio altri non è che un mago, guaritore, esorcista che vive nel paese degli Abate e che, dietro compenso, si prodiga per dare pace all'anima di Luigino.
L'Esorciccio, non appena giunto a casa del sindaco, vede il ragazzino lottare con una forza sovrumana con altre persone ed è certo della possessione. Ecco che interviene con foga e riesce, inconsapevolmente a far cadere a terra l'amuleto al ragazzo, che ritorna normale. La missione è compiuta, ma mentre sta per incassare il dovuto è il turno della figlia del sindaco, Barbara, di essere posseduta.
Durante la festa di fidanzamento con il figlio del Monsignore si presenta con un eccitante vestito da sera nero con uno spacco vertiginoso, si esibisce in uno spogliarello e causa malori a tutti i presenti. Paqualino Abate non tarda a chiamare di nuovo l'Esorciccio che si prodiga in un nuovo esorcismo nella camera della ragazza (ricorda qualcosa?). Una volta caduto di mano l'amuleto, Barbara è libera, ma la possessione non si ferma. Prima toccherà ad Annunziata, moglie di Pasqualino, e poi a Pasqualino stesso.
Son nato il giorno dell'Epifania
appeso in una calza di mia zia
Siccome preso a rate e non pagato
dopo 3 giorni mi hanno pignorato
A 15 anni fui venduto all'asta
per due cipolle, un aglio e un po' di pasta
Aggiudicato a un mago pakistano
a esorcizzare presto mi insegnò
ma quando seppe che ero siciliano
la gente questo nome mi appioppò
L'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio
Vado in Cina e in Canadà
L'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio
Pure il re e il marajà
L'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio
Ma se incontro quello là
lo strizzo, lo allaccio, lo straccio, l'agghiaccio, bisticcio, lo scorcio, l'arriccio, lo sbuccio, lo faccio, lo trincio, lo caccio, ecco quello che fò
Tolgo tutti dall'impiccio
perché son l'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio!"
Come può un film che inizia con una canzone così speciale, diretto da uno degli attori siciliani più in voga e di riferimento, per quel tipo di cinema, a non essere considerato un capolavoro del trash, un'icona cult e stracult?
L'Esorciccio di basa su due punti cardini del classico del cinema horror da cui prende spunto, l'Esorcista, e sono la scena iniziale (nella quale cambia lo Stato di rinvenimento dell'amuleto dall'Iraq all'Iran) e la scena dell'esorcismo sulla figlia del sindaco.
Il film, si vede, è stato girato in ristrettezze economiche. Gli ambienti non sono vari, gli effetti speciali risibili, ma tutto concorre a farne un film storico e memorabile
La regia di Ciccio Ingrassia non è memorabile, ma il suo è un lavoro onesto e gradevole. Due sono gli elementi forti del film, oltre allo stesso Ciccio Ingrassia nel ruolo dell'Esorciccio, il soggetto e Lino Banfi.
Il soggetto, sempre opera di Ingrassia, ben si allinea al film di cui vuol essere parodia e citazione. Alterna, però, gag esilaranti e gag divertenti senza mai toccare minimamente accenni di paura e terrore. Le citazioni, di cui parleremo più sotto, sono divertenti e facilmente rintracciabili, ma è tutto il film a funzionare bene ed a resistere al passare degli anni.
Lino Banfi fa il suo personaggio. Pronunce difettose dell'italiano, famiglia scalcinata, insicurezze esuberanti, equivoci: tutto nel suo stile sopra le righe che, anche se visto e rivisto, sentito e risentito, rimane divertente e coinvolgente. L'attore pugliese si esibisce anche in un rock scatenato nelle ultime battute del film, che resta memorabile.
Ciccio Ingrassia, prima di dedicarsi alla regia, ha lavorato per anni con tutti gli attori di B-Movie italiani e li chiama a partecipare a questa allegra parodia. Ecco, quindi, susseguirsi sullo schermo Tano Cimarosa, Mimmo Baldi, Dante Cleri, l’immancabile Jimmy il Fenomeno e Salvatore Baccaro (nel ruolo della madre di Satanetto). Una menzione a parte la merita Ubaldo Lay, nome che a quelli della mia generazione dice poco, così come il personaggio che interpreta nel film, ma che per i nostri genitori è stato un'icona di Carosello. Per Ciccio riprende il suo ruolo del Tenente Sheridan e dimostra una grande auto ironia mostrando un lato divertente e giocoso.
Chi manca in questo film? In pratica manco solo Franco Franchi. Ma perché? Sembra che la storica coppia, come accade un po' per tutte le coppie, del cinema italiano Franco e Ciccio negli anni settanta del secolo scorso stesse attraversando una crisi artistica e di rapporto personale. Storiche litigate tra loro si ebbero anche in diretta televisiva sui canali nazionali, come quella da Raffaella Carrà, Dopo aver dovuto sopportare la presenza di Franco nel suo primo film da regista, Paolo il freddo, perché imposto dalla produzione al posto di Lino Banfi, qui Ciccio si prende una rivincita. Non lo chiama. Non un cameo, non un'apparizione. Niente. La rottura è forte, tanto che quando Satanetto ne farà un'accurata imitazione, durante l'esorcismo, verrà scagliato fuori da una finestra. Negli anni ottanta del mille novecento, comunque, grazie all'intervento di Pippo Baudo, i due si riconciliarono, sempre in tv, e il loro sodalizio proseguì.
Il film funziona anche a distanza di quasi quaranta anni. Il mix di comicità esplosiva di Banfi e contenuto di Ingrassia è motore di risate e divertimento, Come detto non un cult, ma un stracult di cui il cinema italiano deve essere orgoglioso.
Prima di lasciarci ecco qualche curiosità.
Gli appassionati sia de L'Esorciccio che de L'Esorcista si sono divertiti a trovare le somiglianze tra le due pellicole:
Gli scavi archeologici si svolgono in Iran anziché in Iraq;
Il figlio del Sindaco predice la morte ad un alleato del padre, ma quest'ultimo lo manda a letto intimandogli di non urinare per terra;
Il Capitan Howdy diventa il Colonnello Bernacca, conduttore delle previsioni del tempo;
Durante la notte Pasqualino è svegliato da strani rumori, in più ha la visione di uno strano uomo con la barba chiuso nel frigorifero, seduto in bagno, e coricato nel letto;
Il dialogo tra l'Esorciccio e il Tenente Sheridan è una parodia del dialogo tra Padre Karras e il detective Kinderman;
Durante l'ispezione del Tenente Sheridan in casa del Sindaco quest'ultimo chiede l'autografo al Tenente fingendo che sia per conto di sua figlia. Nel film è il detective Kinderman che chiede l'autografo alla madre di Regan sempre per conto della figlia;
Durante la cerimonia di fidanzamento il pianista Armando accusa il Dr. Schnautzer di essere un ex nazista torturatore di partigiani, in riferimento al dialogo tra l'ubriaco Burke Dennings e il maggiordomo svizzero, accusato di aver giocato a bocce con Goebbels;
Nella scena dell'esorcismo il diavolo assume le baffute sembianze della madre di Satanetto, parodiando i sensi di colpa di Padre Karras per la morte della madre;
Mentre Pasqualino urina con le spalle al pubblico gira la testa di 360°.
Infine, alcune curiosità per godere meglio della pellicola diretta ed interpretata da Ciccio Ingrassia:
La canzone iniziale del film è cantata dallo stesso Ciccio Ingrassia;
Ubaldo Lay interpreta nel film lo stesso Tenente Sheridan che lo aveva reso celebre attraverso Carosello;
La canzone che canta Banfi quando è indemoniato si intitola Sciamanin Rock (in pugliese Andiamocene Rock) autori Godi-Banfi. Nel testo è citata l'opera Jesus Christ Superstar all'epoca in gran voga a teatro e a cinema, nonché molti nomi di politici del tempo;
In una scena del film si presenta un imitatore dall'esorciccio che dopo aver imitato Franco Franchi viene fatto volare dalla finestra: l'imitatore in questione è il personaggio dello spettacolo siciliano Ciccio Pasticcio, che ebbe un periodo di notorietà in Sicilia per via di numerose audiocassette prodotte negli anni 70 e 80 dove si esibiva in "scenette" in solo audio rappresentanti episodi equivoci o scollacciati con donne, in ossequio all'andazzo "trash" dello spettacolo italiano dell'epoca;
Ne Il secondo tragico Fantozzi (Luciano Salce, 1976), quando gli impiegati si ribellano alla visione forzata de La corazzata Kotiomkin, impongono al direttore fanatico di film d'essai la visione ininterrotta di Giovannona Coscialunga, L'esorciccio, e La polizia s'incazza, che dovrebbero rappresentare l'antitesi alla cinematografia intellettuale e d'autore che erano costretti a sorbire;
Nel film La sindrome di Stendhal di Dario Argento, mentre Asia Argento è in camera da letto, un suo collega poliziotto guarda il film L'esorciccio;
Nella scena del passaggio a livello, quando Pasqualino si reca insieme al dottor Schnauzer dall'Esorciccio, si intravede una Fiat 1500 che diventa una Lancia Fulvia mentre il passaggio a livello resta chiuso, per poi ridiventare il modello Fiat alla riapertura dello stesso;
La scena dell'esorcismo, ricalcata su quella del film di William Friedkin, è resa imperdibile dalla partecipazione del famigerato caratterista Salvatore Baccaro. Questi compare in una breve, estemporanea sequenza, in cui assume le sembianze (per così dire) e parla con la voce della madre di Satanetto: in tale circostanza è doppiato da Francesca Palopoli.
Le informazioni sono tratte dalla pagina dedicata al film su Wikipedia.
Paese Italia
Anno 1975
Durata 95 min
Genere comico
Regia e Soggetto Ciccio Ingrassia
Sceneggiatura Marino Onorati
Produttore Rosaria Calì
Fotografia Guglielmo Mancori
Montaggio Rosetta Narducci
Musiche Franco Godi
Scenografia Giorgio Postiglione
Interpreti e personaggi
Ciccio Ingrassia: L'esorciccio
Lino Banfi: Pasqualino Abate
Mimmo Baldi: Satanetto
Didi Perego: Annunziata, moglie di Pasqualino
Salvatore Biondo: il diavolo dell'amuleto
Barbara Nascimben: Barbara Abate
Romano Sebenello: Luigino Abate
Gigi Bonos: Dottor Schnautzer
Tano Cimarosa: Turi Randazzo
Ubaldo Lay: Tenente Sheridan
Salvatore Baccaro:madre di Satanetto
Dante Cleri: Antonio Sgrò
Renato Malavasi: Monsignor Evaristo
Ada Pometti: Domestica
Lorenzo Piani: Armando
Jimmy il fenomeno: Il matto che si lascia rotolare all'altezza del segnale stradale
Doppiatori italiani
Gino Pagnani: Gigi Bonos
Francesca Palopoli: Salvatore Baccaro
Adriana De Roberto: Barbara Nascimben (solo la parte in cui è posseduta dal demonio)
L'Esorciccio, non appena giunto a casa del sindaco, vede il ragazzino lottare con una forza sovrumana con altre persone ed è certo della possessione. Ecco che interviene con foga e riesce, inconsapevolmente a far cadere a terra l'amuleto al ragazzo, che ritorna normale. La missione è compiuta, ma mentre sta per incassare il dovuto è il turno della figlia del sindaco, Barbara, di essere posseduta.
Durante la festa di fidanzamento con il figlio del Monsignore si presenta con un eccitante vestito da sera nero con uno spacco vertiginoso, si esibisce in uno spogliarello e causa malori a tutti i presenti. Paqualino Abate non tarda a chiamare di nuovo l'Esorciccio che si prodiga in un nuovo esorcismo nella camera della ragazza (ricorda qualcosa?). Una volta caduto di mano l'amuleto, Barbara è libera, ma la possessione non si ferma. Prima toccherà ad Annunziata, moglie di Pasqualino, e poi a Pasqualino stesso.
Son nato il giorno dell'Epifania
appeso in una calza di mia zia
Siccome preso a rate e non pagato
dopo 3 giorni mi hanno pignorato
A 15 anni fui venduto all'asta
per due cipolle, un aglio e un po' di pasta
Aggiudicato a un mago pakistano
a esorcizzare presto mi insegnò
ma quando seppe che ero siciliano
la gente questo nome mi appioppò
L'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio
Vado in Cina e in Canadà
L'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio
Pure il re e il marajà
L'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio
Ma se incontro quello là
lo strizzo, lo allaccio, lo straccio, l'agghiaccio, bisticcio, lo scorcio, l'arriccio, lo sbuccio, lo faccio, lo trincio, lo caccio, ecco quello che fò
Tolgo tutti dall'impiccio
perché son l'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio!"
Come può un film che inizia con una canzone così speciale, diretto da uno degli attori siciliani più in voga e di riferimento, per quel tipo di cinema, a non essere considerato un capolavoro del trash, un'icona cult e stracult?
L'Esorciccio di basa su due punti cardini del classico del cinema horror da cui prende spunto, l'Esorcista, e sono la scena iniziale (nella quale cambia lo Stato di rinvenimento dell'amuleto dall'Iraq all'Iran) e la scena dell'esorcismo sulla figlia del sindaco.
Il film, si vede, è stato girato in ristrettezze economiche. Gli ambienti non sono vari, gli effetti speciali risibili, ma tutto concorre a farne un film storico e memorabile
La regia di Ciccio Ingrassia non è memorabile, ma il suo è un lavoro onesto e gradevole. Due sono gli elementi forti del film, oltre allo stesso Ciccio Ingrassia nel ruolo dell'Esorciccio, il soggetto e Lino Banfi.
Il soggetto, sempre opera di Ingrassia, ben si allinea al film di cui vuol essere parodia e citazione. Alterna, però, gag esilaranti e gag divertenti senza mai toccare minimamente accenni di paura e terrore. Le citazioni, di cui parleremo più sotto, sono divertenti e facilmente rintracciabili, ma è tutto il film a funzionare bene ed a resistere al passare degli anni.
Lino Banfi fa il suo personaggio. Pronunce difettose dell'italiano, famiglia scalcinata, insicurezze esuberanti, equivoci: tutto nel suo stile sopra le righe che, anche se visto e rivisto, sentito e risentito, rimane divertente e coinvolgente. L'attore pugliese si esibisce anche in un rock scatenato nelle ultime battute del film, che resta memorabile.
Ciccio Ingrassia, prima di dedicarsi alla regia, ha lavorato per anni con tutti gli attori di B-Movie italiani e li chiama a partecipare a questa allegra parodia. Ecco, quindi, susseguirsi sullo schermo Tano Cimarosa, Mimmo Baldi, Dante Cleri, l’immancabile Jimmy il Fenomeno e Salvatore Baccaro (nel ruolo della madre di Satanetto). Una menzione a parte la merita Ubaldo Lay, nome che a quelli della mia generazione dice poco, così come il personaggio che interpreta nel film, ma che per i nostri genitori è stato un'icona di Carosello. Per Ciccio riprende il suo ruolo del Tenente Sheridan e dimostra una grande auto ironia mostrando un lato divertente e giocoso.
Chi manca in questo film? In pratica manco solo Franco Franchi. Ma perché? Sembra che la storica coppia, come accade un po' per tutte le coppie, del cinema italiano Franco e Ciccio negli anni settanta del secolo scorso stesse attraversando una crisi artistica e di rapporto personale. Storiche litigate tra loro si ebbero anche in diretta televisiva sui canali nazionali, come quella da Raffaella Carrà, Dopo aver dovuto sopportare la presenza di Franco nel suo primo film da regista, Paolo il freddo, perché imposto dalla produzione al posto di Lino Banfi, qui Ciccio si prende una rivincita. Non lo chiama. Non un cameo, non un'apparizione. Niente. La rottura è forte, tanto che quando Satanetto ne farà un'accurata imitazione, durante l'esorcismo, verrà scagliato fuori da una finestra. Negli anni ottanta del mille novecento, comunque, grazie all'intervento di Pippo Baudo, i due si riconciliarono, sempre in tv, e il loro sodalizio proseguì.
Il film funziona anche a distanza di quasi quaranta anni. Il mix di comicità esplosiva di Banfi e contenuto di Ingrassia è motore di risate e divertimento, Come detto non un cult, ma un stracult di cui il cinema italiano deve essere orgoglioso.
Prima di lasciarci ecco qualche curiosità.
Gli appassionati sia de L'Esorciccio che de L'Esorcista si sono divertiti a trovare le somiglianze tra le due pellicole:
Gli scavi archeologici si svolgono in Iran anziché in Iraq;
Il figlio del Sindaco predice la morte ad un alleato del padre, ma quest'ultimo lo manda a letto intimandogli di non urinare per terra;
Il Capitan Howdy diventa il Colonnello Bernacca, conduttore delle previsioni del tempo;
Durante la notte Pasqualino è svegliato da strani rumori, in più ha la visione di uno strano uomo con la barba chiuso nel frigorifero, seduto in bagno, e coricato nel letto;
Il dialogo tra l'Esorciccio e il Tenente Sheridan è una parodia del dialogo tra Padre Karras e il detective Kinderman;
Durante l'ispezione del Tenente Sheridan in casa del Sindaco quest'ultimo chiede l'autografo al Tenente fingendo che sia per conto di sua figlia. Nel film è il detective Kinderman che chiede l'autografo alla madre di Regan sempre per conto della figlia;
Durante la cerimonia di fidanzamento il pianista Armando accusa il Dr. Schnautzer di essere un ex nazista torturatore di partigiani, in riferimento al dialogo tra l'ubriaco Burke Dennings e il maggiordomo svizzero, accusato di aver giocato a bocce con Goebbels;
Nella scena dell'esorcismo il diavolo assume le baffute sembianze della madre di Satanetto, parodiando i sensi di colpa di Padre Karras per la morte della madre;
Mentre Pasqualino urina con le spalle al pubblico gira la testa di 360°.
Infine, alcune curiosità per godere meglio della pellicola diretta ed interpretata da Ciccio Ingrassia:
La canzone iniziale del film è cantata dallo stesso Ciccio Ingrassia;
Ubaldo Lay interpreta nel film lo stesso Tenente Sheridan che lo aveva reso celebre attraverso Carosello;
La canzone che canta Banfi quando è indemoniato si intitola Sciamanin Rock (in pugliese Andiamocene Rock) autori Godi-Banfi. Nel testo è citata l'opera Jesus Christ Superstar all'epoca in gran voga a teatro e a cinema, nonché molti nomi di politici del tempo;
In una scena del film si presenta un imitatore dall'esorciccio che dopo aver imitato Franco Franchi viene fatto volare dalla finestra: l'imitatore in questione è il personaggio dello spettacolo siciliano Ciccio Pasticcio, che ebbe un periodo di notorietà in Sicilia per via di numerose audiocassette prodotte negli anni 70 e 80 dove si esibiva in "scenette" in solo audio rappresentanti episodi equivoci o scollacciati con donne, in ossequio all'andazzo "trash" dello spettacolo italiano dell'epoca;
Ne Il secondo tragico Fantozzi (Luciano Salce, 1976), quando gli impiegati si ribellano alla visione forzata de La corazzata Kotiomkin, impongono al direttore fanatico di film d'essai la visione ininterrotta di Giovannona Coscialunga, L'esorciccio, e La polizia s'incazza, che dovrebbero rappresentare l'antitesi alla cinematografia intellettuale e d'autore che erano costretti a sorbire;
Nel film La sindrome di Stendhal di Dario Argento, mentre Asia Argento è in camera da letto, un suo collega poliziotto guarda il film L'esorciccio;
Nella scena del passaggio a livello, quando Pasqualino si reca insieme al dottor Schnauzer dall'Esorciccio, si intravede una Fiat 1500 che diventa una Lancia Fulvia mentre il passaggio a livello resta chiuso, per poi ridiventare il modello Fiat alla riapertura dello stesso;
La scena dell'esorcismo, ricalcata su quella del film di William Friedkin, è resa imperdibile dalla partecipazione del famigerato caratterista Salvatore Baccaro. Questi compare in una breve, estemporanea sequenza, in cui assume le sembianze (per così dire) e parla con la voce della madre di Satanetto: in tale circostanza è doppiato da Francesca Palopoli.
Le informazioni sono tratte dalla pagina dedicata al film su Wikipedia.
Paese Italia
Anno 1975
Durata 95 min
Genere comico
Regia e Soggetto Ciccio Ingrassia
Sceneggiatura Marino Onorati
Produttore Rosaria Calì
Fotografia Guglielmo Mancori
Montaggio Rosetta Narducci
Musiche Franco Godi
Scenografia Giorgio Postiglione
Interpreti e personaggi
Ciccio Ingrassia: L'esorciccio
Lino Banfi: Pasqualino Abate
Mimmo Baldi: Satanetto
Didi Perego: Annunziata, moglie di Pasqualino
Salvatore Biondo: il diavolo dell'amuleto
Barbara Nascimben: Barbara Abate
Romano Sebenello: Luigino Abate
Gigi Bonos: Dottor Schnautzer
Tano Cimarosa: Turi Randazzo
Ubaldo Lay: Tenente Sheridan
Salvatore Baccaro:madre di Satanetto
Dante Cleri: Antonio Sgrò
Renato Malavasi: Monsignor Evaristo
Ada Pometti: Domestica
Lorenzo Piani: Armando
Jimmy il fenomeno: Il matto che si lascia rotolare all'altezza del segnale stradale
Doppiatori italiani
Gino Pagnani: Gigi Bonos
Francesca Palopoli: Salvatore Baccaro
Adriana De Roberto: Barbara Nascimben (solo la parte in cui è posseduta dal demonio)
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