mercoledì 19 settembre 2012

Prometheus

2089. Isola di Sky. Scozia. La spedizione della dottoressa Shaw e del dottor Holloway mette a segno una grande scoperta archeologica. All'interno di una grotta Elizabeth Shaw rinviene una pittura rupestre, risalente a 37000 anni nel passato, che oltre a raffigurare cavalli e scene di caccia, mostra un uomo intento ad indicare una costellazione. Tale raffigurazione è uguale a quelle ritrovate in opere di altre culture distanti da questa sia fisicamente che nel tempo.
2093. Astronave Prometheus. La forma di vita sintetica David si prende cura dei 17 passeggeri della nave, in stasi criogenica, fino al raggiungimento del loro porto: un sistema di pianeti a più di quattro anni di viaggio dalla Terra. Giunti a destinazione e risvegliati i membri dell'equipaggio tra loro vi sono anche la dottoressa Shaw ed il dottor Holloway. La missione della Prometheus è quella di verificare la teoria dei due scienziati, secondo la quale la vita sulla Terra ha avuto origine perché degli alieni (gli ingegneri, così chiamati da Elizabeth) ve l'hanno impiantata. Sovvenzionata dalla imprese Weyland, esperti in terraformazione, oltre lo scopo scientifico, però, nasconde qualche altro fine ed ha posto come referente di missione la rigida, e bellissima, Meredith Vickers.
Giunti sul pianeta, durante l'atterraggio, si imbattono in un piana dove si ergono diverse costruzioni artificiali. Senza perdere un minuto, nel giorno di Natale, la prima squadra di esploratori si addentra nella prima delle strutture. Qui, a differenza che sulla superficie del pianeta, l'aria si rivela respirabile ed il gruppo fa una scoperta eccezionale. Dei giganti dell'aspetto umano vivevano nella struttura e conservavano una enorme quantità di cilindri, pieni di liquido nero e viscoso, in una sala contenente la scultura gigante di un volto umano.
Le cose peggiorano quando una tempesta di silicio si abbatte sulla piana. La dottoressa Shaw ed il suo gruppo riescono a rientrare alla nave, solo due membri risultano dispersi: Fifield e Millburn. I due si erano allontanati dal gruppo e spersi nella complessa struttura aliena. Ora, costretti a passarvi la notte all'interno, si accampano nella stanza dei cilindri. Qui vengono aggrediti ed uccisi da strane creature.
In poche ore la missione scientifica diventa una missione di sopravvivenza su un pianeta alieno ostile.

Prometheus è stato definito il prequel di Alien. E lo è. Dal 1979 ad oggi molto tempo è passato e le tecnologie degli effetti speciali hanno fatto passi da gigante. Alien era un film a basso budget basato su un orrore nascosto che piano piano si impossessa della Nostromo, Prometheus è un film a budget elevato dove gli effetti speciali in CGI la fanno da padrone. In questo nuovo capitolo della saga vediamo uomini giganti, astronavi spettacolari, mondi alieni, strutture giganti, cose delle quali nella claustrofobica ambientazione di Alien non avrebbero trovato posto. La struttura narrativa imposta da Scott ai suoi sceneggiatori Jon Spaihts, Damon Lindelof  è molto simile a quella che lui stesso aveva adottato per dare alla luce la sua creatura. Il risveglio dal sonno criogenico, l'esplorazione del nuovo pianeta, il parassitismo delle creature aliene, le scene tra la protagonista androgina ed il mostro, la fecondazione ed il parto ed ultimo, ma non meno importante, il ruolo sospetto dell'androide di turno.
Quindi cosa c'è che non funziona e non permette a questo film di essere memorabile? Quello che manca, a mio parere, è il pathos, il mistero, presente in Alien. Qui vengono seminati indizi, date spiegazioni, nei primi minuti che permettono allo spettatore di immaginare a priori certi eventi fondamentali che si svolgeranno da li a molto e che tolgono un po' di suspense. In certi momenti i personaggi, in primis  Meredith Vickers (Charlize Theron) ed il  Capitano Janek (Idris Elba), pronunciano frasi o giungono a conclusioni repentine che mettono a disagio lo spettatore: ci si chiede come in pochi secondi riescano a raggiungere certezze tali.
Il cast è troppo ricco. I membri dell'equipaggio della Prometheus dovrebbero essere 17, se ne vedono 10 e solo 6 hanno una mole di battute tali da essere giustificati. La protagonista è Noomi Rapace (Elizabeth Shaw) che anticipa il ruolo che sarà di Sigourney Weaver nel film capostipite della saga, con meno aggressività, ma con una intensa curiosità e spirito di sopravvivenza. Accanto a lei Logan Marshall-Green (Charlie Holloway), che dopo lo sbarco sul pianeta ed il rientro sulla nave subisce uno sconvolgimento ingiustificato, ma utile alla trama, Idris Elba (Capitano Janek), piccolo ruolo con sfaccettature nascoste che non vengono approfondite a dovere, Charlize Theron  (Meredith Vickers), fredda, gelida e distaccata tanto da sembrare meno umana dell'androide a bordo. Insieme alla Rapace l'altro vero protagonista del film è Michael Fassbender nel ruolo dell'androide David. Bravo e intenso ricorda, a tratti, Ian Holm nel film originale. La sua parte è curata, lui lascia trasparire che, forse forse, proprio solo un androide non è e che, sicuramente, non ha un fine unico in quello che fa.
Come detto gli effetti speciali la fanno da padrone. Sia le creature che gli effetti speciali veri e propri sono di altissimo livello.
Le scenografie, sia come realizzazione degli ambienti che come ingegneria delle strutture (spazi ed ambienti della nave sono molto simili a quelli che saranno presenti sulla Nostromo), risultano essere appropriati e di alto livello.
La regia si Scott non ha elevati spunti dinamici, ma rimane costantemente godibile e fluida dall'inizio alla fine.
Nota a margine per il doppiaggio italiano. Anche se la voce di Domitilla D'Amico non è così discorde dal viso ed il fisico della Rapace è un peccato che l'attrice svedese non sia stata doppiata ancora da Federica De Bortoli, che l'ha fatta conosce in Italia con la saga di Millennium. Alcuni comprimari hanno voci inopportune, adatte a dei minorenni da serial tv, e la cosa stupisce non poco. Il film ha atteso, per uscire in Italia, mesi rispetto all'uscita americana ed il risultato della nostra versione non è così impeccabile come si sarebbe potuto sperare.

Alcuni punti oscuri e la mancanza di accelerazioni nella trama lo rendono meno intenso e piacevole di quanto avrebbe potuto essere. Le due ore di durata sono troppe per come è stato impostato, ma poche per raccontare bene tutto quello che c'è da dire (ci dovremo aspettare un director's cut nell'edizione in Blu-Ray?).
Da cinema solo per gli effetti speciali, da divano per tutto il resto.

Nota a margine. Il film l'ho visto nella sala 4 dello Skyline presso il Centro Commerciale Sarca a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. Ecco, non andateci. E' il cinema più scomodo del mondo. Nonostante lo schermo enorme, la sala spaziosa (circa 500 posti) non si può non notare la pessima scelta delle poltrone. Piccole e basse, tanto da non arrivare neanche alle spalle, ti obbligano a tenere in tensione il collo per ore. Alla fine ne esci sfatto e stanco.
Inoltre, il cinema stesso sembra una landa desolata. Casse buie, luoghi abbandonati, scale mobili cigolanti. Aperto da pochi anni è già vecchio e da rinnovare.

Titolo originale Prometheus 
Paese Stati Uniti d'America 
Anno 2012 
Durata 124 min 
Genere fantascienza
 
Regia Ridley Scott 

Sceneggiatura Jon Spaihts, Damon Lindelof 
Produttore Ridley Scott, Tony Scott, David Giler, Walter Hill 
Produttore esecutivo Michael Costigan, Michael Ellenberg, Damon Lindelof, Mark Huffam 
Casa di produzione Brandywine Productions, Dune Entertainment, Scott Free Productions 
Distribuzione (Italia) 20th Century Fox 
Fotografia Dariusz Wolski 
Montaggio Pietro Scalia 
Musiche Marc Streitenfeld 
Scenografia Arthur Max 

Interpreti e personaggi 
Noomi Rapace: Elizabeth Shaw 
Michael Fassbender: David 
Charlize Theron: Meredith Vickers 
Idris Elba: Capitano Janek 
Guy Pearce: Peter Weyland 
Logan Marshall-Green: Charlie Holloway 
Sean Harris: Fifield 
Rafe Spall: Millburn 
Emun Elliott: Chance 
Benedict Wong: Ravel 
Patrick Wilson: padre di Elizabeth Shaw 
Kate Dickie: Ford 
 
Doppiatori italiani 
Domitilla D'Amico: Elizabeth Shaw 
Francesco Prando: David 
Roberta Pellini: Meredith Vickers 
Roberto Draghetti: Capitano Janek 
Claudio Sorrentino: Peter Weyland 
Alessandro Budroni: Charlie Holloway 
Luciano Roffi: Fifield 
Luigi Ferraro: Millburn 
Vittorio Guerrieri: Chance 
Mino Caprio: Ravel 
Roberta Greganti: Ford 

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