lunedì 22 febbraio 2016

Zootropolis - senza spoiler.

Judy Hopps, piccola coniglietta di campagna, ha un sogno: diventare una poliziotta. Il suo essere positiva, la sua voglia di realizzare il suo più grande desidero, la porteranno a vivere e lavorare a Zootrpolis: la città dove tutti gli animali vivono in pace. Quelli che una volta erano prede e predatori vivono fianco a fianco, ridono, scherzano, lavorano, si arrabbiano, come farebbero degli umani, ma senza cedere agli istinti primordiali.
Solo che... solo che da qualche settimana, in città, accade un fatto strano. Alcuni predatori ritornano ad essere tali. Regrediscono alla loro forma primitiva, da bipedi tornano ad essere quadrupedi, ed aggrediscono chiunque.
Sarà Judy, per puro caso, appena arrivata al distretto di polizia a trovare la pista giusta sulla quale indagare. 
Non lo farà da sola, anche se il suo capitano sembra fare di tutto per metterla in una angolo, ma sarà aiutata da un'astuta volpe truffatrice di nome Nick.

Il nuovo film Disney, nei cinema in questi giorni, il primo del 2016, il secondo sarà Moana (mi rifiuto di chiamarlo Oceania, solo per colpa di una cricca di bacchettoni) tra qualche mese, riporta la casa dello zio Walt a mettere al centro di un suo film animali antropomorfi, come non accadeva da molti anni (l'unico memorabile resta sempre Robin Hood). Non solo, la pellicola si presta a molteplici chiavi di lettura.
L'impianto generale della trama è quello di un classico giallo, venato di una spruzzata di noir. Un'indagine che, come sempre, coinvolge la protagonista ed un improbabile alleato; parte da un dettaglio insignificante per, poi, innestarsi nel meccanismo del "caso dell'anno". 
Avventura.
E funziona. Seppure la svolta sembra essere scontata, come ci si arriva è interessante e tiene alta l'attenzione dei più piccoli, mentre si divertono.
I livelli di lettura, come dicevamo sono molteplici. Il più evidente è il contrasto tra prede e predatori. Certo la preda è cacciata, il predatore caccia. Ma chi è veramente il predatore? Se vogliamo fare un piccolo salto dall'immaginazione alla realtà che ci circonda ecco che possiamo attualizzare ciò che scorre sullo schermo. Noi, qualunque sia il significato soggettivo di questo noi, siamo le prede e l'altro, il diverso, l'estraneo, il migrante, lo straniero sono i predatori. Loro mettono in discussione il nostro status quo, entrano nelle nostre vite e le rendono diverse. Qualcuno vuole farci credere che sono pericolosi e ci riesce. Nel film si parte con quattordici casi di predatori tornati aggressivi, in una megalopoli abitata da milioni di animali e divisa in quattro zone atmosferiche, simili ai climi terrestri nei quali prosperano le diverse specie animali. Questi quattordici casi diventano lo spauracchio per impaurire tutte le prede, che si sentono minacciate. Iniziano i dissapori tra le specie, la paura serpeggia ed è un attimo che accada tutto il resto: non ci ricorda qualcosa?
Un altro livello è quello dell'amicizia e della fiducia. Il film sottolinea come nella nostra società si sia persa la fiducia nel prossimo. Ci mostra un'utopia dove tutti credono negli altri, anche se c'è chi ruba e truffa, e come potrebbe essere migliore una vita nella quale affidarsi, credendo in loro, agli amici ed ai i conoscenti.
Zootropolis, dove i sogni si realizzano.
Come sempre, in un film Disney, non si può che meravigliarsi del livello tecnico del prodotto finale. Il dinamismo delle scene, la solidità degli sfondi, la cura del dettaglio sui protagonisti sono tutti elementi che gratificano l'occhio e immergono in questo mondo parallelo al nostro, con tanti vizi, pregi e difetti in cui possiamo riconoscerci.
Il dettaglio non si ferma lì. Provate a fare caso al telefonino più diffuso a Zootropolis. Date un'occhiata alle app ed a tanti altri piccoli dettagli disseminati lungo tutta la vicenda, vi divertirete.
I personaggi. I protagonisti hanno il loro peso specifico: sono simpatici, animati egregiamente (gli occhi di Judy) ed attirano la simpatia dei più piccoli. Per i più grandi c'è da guardare più intorno per trovare altri motivi d'interesse. Più che in tanti altri film, d'animazione o dal vivo, qui, sono ben caratterizzati i personaggi secondari. Flash, il sindaco, Yaz, il Padrino e tanti alti, oltre che ad essere stati affidati a voci note (sia in italiano che in originale) si sono visti ritagliare su misura un parte specifica. Come dare torto agli sceneggiatori se hanno deciso di affidare tutti gli uffici della burocrazia ai bradipi: sono sincere risate (sia di divertimento che amare) in ogni scena in cui appaiono.
Pubblica amministrazione
Le musiche si avvalgono della bravura di Michael Giacchino e della canzone traino di Gazelle... ehm... Shakira. Entrambe le scelte si sono rivelate azzeccate e piacevoli. La scelta finale di far scorrere i titoli di coda sul concerto di Gazelle rende giustizia a chi ha realizzato il film e non annoia lo spettatore che ha deciso di rimanere in sala.
Animali nudi, che scandalo!
Come sempre, in un film d'animazione, sono importanti le voci. Per quanto importanti non stiamo qui a citare quelle americane, ma voglio sottolineare il lavoro dei doppiatori italiani.
La scelta del direttore del doppiaggio di affidare i protagonisti ad Ilaria Latini ed Alessandro Quarta è stata saggia. Non si è fatto prendere a fregola degli attori "doppiatori per caso", come spesso accade ed ha fatto bene. Altra scelta saggia è stata quella di selezionare personaggi famosi (o noti) per i personaggi secondari. Troviamo, infatti, Massimo Lopez, Paolo Ruffini, Nicola Savino, Diego Abatantuono, Leo Gullotta, Teresa Mannino e, il mio preferito, Franco Zucca (a voi scoprire le loro controparti animali). Ma il suo lavoro non è finito qui. Il quadro si completa con la scelta di Ilaria Stagni, Alessandra Korompany ed ai loro colleghi che prestano la loro voce ad altri personaggi secondari.
Cross Brand Contamination.
Anche se non sarà il mio film Disney preferito, a scriverne mi è venuta voglia di rivederlo.

Titolo originale Zootopia 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti 
Anno 2016 
Durata 108 min 
Genere animazione

Regia Byron Howard, Rich Moore 

Soggetto Jared Bush 
Produttore Clark Spencer 
Produttore esecutivo John Lasseter 
Casa di produzione Walt Disney Animation Studios 
Distribuzione (Italia) Walt Disney Pictures 
Musiche Michael Giacchino 

Doppiatori originali

Ginnifer Goodwin: Judy Hopps
Jason Bateman: Nick Wilde
Idris Elba: Direttore Bogo
Jenny Slate: Bellwether
Octavia Spencer: Signora Otterton
J.K. Simmons: Sindaco Leodore Lionheart
Tommy Chong: Yax
Nate Torrence: Benjamin Clawhauser
Shakira: Gazelle
Alan Tudyk: Duke Donnolesi
Raymond Persi: Flash
Tommy Lister: Finnick
Bonnie Hunt: Bonnie Hopps
Don Lake: Stu Hopps
John DiMaggio: Jerry Jumbeaux Jr.
Maurice LaMarche: Mr. Big
Leah Latham: Fru Fru
Mark Rhino Smith: McHorn
Peter Mansbridge: Peter Moosebridge
Jesse Corti: Manchas
 

Doppiatori italiani

Ilaria Latini: Judy Hopps
Luna Iansante: Judy Hopps (da piccola)
Alessandro Quarta: Nick Wilde
Emanuele Suarez: Nick Wilde (da piccolo)
Roberto Fidecaro: Direttore Bogo
Maria Letizia Scifoni: Bellwether
Alessandra Korompay: Signora Otterton
Massimo Lopez: Sindaco Leodore Lionheart
Paolo Ruffini: Yax
Gabriele Patriarca: Benjamin Clawhauser
Ilaria Stagni: Gazelle
Franca D'Amato: Dottoressa Madge Honey Badger
Frank Matano: Duke Donnolesi
Nicola Savino: Flash
Diego Abatantuono: Finnick
Roberta Greganti: Bonnie Hopps
Vittorio Guerrieri: Stu Hopps
Franco Zucca: Jerry Jumbeaux Jr.
Leo Gullotta: Mr. Big
Teresa Mannino: Fru Fru
Edoardo Stoppacciaro: Gideon Gray
Federico Bebi: Gideon Gray (da piccolo)
Luca Revelli: McHorn
Matteo Martinez: Peter Moosebridge
Paolo Marchese: Manchas
Stefano Alessandroni: Doug
Alessandro Ballico: Buck Oryx-Antlerson
Raffaele Palmieri: Pronk Oryx-Antlerson

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