martedì 31 maggio 2016

Dylan Dog - Vietato ai minori

Dylan Dog N°  357
Vietato ai minori

Soggetto e Sceneggiatura: Pasquale Ruju 
Disegni: Davide Furnò & Paolo Armitano 

Copertina: Angelo Stano 

Periodicità: mensile 
Uscita: 28/05/2016 
Prezzo: 3.20€

Lei è Vanessa Wilson, bellissima attrice di film horror, americana, dimenticata da tutti e che ha imboccato il viale del tramonto. Lui è Dylan Dog, suo grande fan, indagatore dell'incubo. Quando lei si reca a casa sua, aveva conservato una vecchia lettera che le aveva scritto, per essere consolata, gli lascia un invito per una rassegna cinematografica che si svolgerà a Los Angeles nella notte di Halloween.
Nonostante la sua paura del volo, una tra tante, il nostro si catapulta nella Mecca del cinema perché il suo quinto senso e mezzo non la smette di allarmarlo. Si troverà così, coinvolto in un festival cinematografico di estrema pericolosità.

Note positive. Un'ottima sceneggiatura di Pasquale Ruju, sostenuta da dei dialoghi semplici, ma non banali. L'alternanza tra cinema e realtà funziona e le emozioni vengono trasmesse con efficacia. Sulle ali di Hostel, si riflette su una situazione che potrebbe essere non così lontana dalla realtà.
Ai disegni un duo che, mantenendo la propria personalità, riesce a confondere il proprio tratto con quello di Corrado Roi. La loro matita è più decisa ed affilata, ma il gioco dei neri e dei grigi è realmente intrigante. 
Nel complesso, adatta, ma meno originale di quanto si volesse presentare, l'idea di dotare di volti noti, con nomi diversi, i co-protagonisti del fumetto. Persino io che non son fisionomista ho riconosciuto a chi si sono rifatti gli autori per le loro citazioni.

Nota neutra. La copertina di Stano, richiamo a Frank Miller, giusto nel colore concentrato solo sulla camicia di Dylan.

Nota negativa. Una, ripetitiva, ma di enormi dimensioni per il progetto editoriale in corso. La trama verticale completamente assente anche in questo numero. Se è vero che alcune belle storie, che si rifanno a qualche archetipo presente nel nostro retaggio di lettori ed appassionati del genere, ci vengono presentate ciò non ci permette di scordare la premessa che aveva reso Recchioni curatore della serie. Si parlava di "stagioni televisive" per il bel londinese, ma né di questo progetto né della presenza di John Ghost se ne vedono più le tracce. Onestamente l'esperienza horror di casa Bonelli sarebbe più godibile se in redazione non si fossero dimenticati della promessa sottoscritta con i lettori. Ammetto che è una tara con la quale affronto mensilmente la creatura di Tiziano Sclavi, che, non dimentichiamoci, avvalla le scelte del curatore romano.

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