venerdì 2 marzo 2018

Dylan Dog - Dormire, forse sognare

Dylan Dog N° : 378 
Dormire, forse sognare

Soggetto e Sceneggiatura: Gigi Simeoni 

Disegni: Giovanni Freghieri 
Copertina: Gigi Cavenago 
  
Periodicità: mensile 
uscita: 28/02/2018 

Dave sta portando a spasso il cane quando passa davanti ad un citofono. Da questo proviene la voce di una bambina disperata. Peccato che il citofono appartenga ad palazzo abbattuto da qualche giorno.
Dave, sei anni dopo, sta passeggiando con il figlio e ripassa per la stessa via. Con il citofono del palazzo, il piccolo, comunica con la bambina che aveva parlato con suo padre. Da quel giorno la crescita del bambino si ferma. Dopo altri sei anni va in coma e non riesce più a svegliarsi. I dottori non sanno cosa sta succedendo.
L'unica alternativa rimasta a Dave è quella di rivolgersi all'Indagatore dell'Incubo.

Tralasciando alcune scelte narrative incongruenti (perché i costruttori ricevono, in pompa magna, Dylan senza sapere che ruolo abbia e cosa lo spinga a porger loro domande) la storia di Simeoni offre spunti interessanti. Quella che poteva, con scelte diverse, trasformarsi in una storia dai risvolti eccessivamente semplice, assume un valore sociale grazie alle scelte dell'autore. Simeoni riesce a portare nel fumetto popolare la denuncia contro gli abusi familiari. Riesce ad introdurre l'argomento con sgomenta delicatezza e, grazie a questa scelta, salva la storia da una possibile discesa nel prevedibile. Prevedibile che, probabilmente, non sarebbe neanche stato tanto male, ma che avrebbe richiesto almeno un altro albo per essere approfondito.

Alle matite Giovanni Freghieri che torna ad alti livelli, sopratutto nelle ultime pagine. Il disegno volatile ed incisivo fornisce al Simeoni un mezzo evocativo in più per dare forza alla sua storia. La grande cura del dettaglio che mette l'artista piacentino è sempre un piacere per gli occhi.

La copertina di Cavenago, finalmente, racconta esattamente quello che leggeremo nell'albo. Lo fa senza fornirci anticipazioni, ma dando al lettore tasselli di un puzzle che si comporrà durante la lettura.

Un albo che avrebbe vissuto anche senza le richieste di Recchioni di inserire riferimenti a Rania e che, alleluia, solleva un po' la media dell'ultimo periodo.

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