lunedì 22 agosto 2011

Wonder Woman - Il pilot che non vedremo (ma che c'è sull'Internet)

Diana Themyscira è a capo della Themyscira Industries, ma allo stesso tempo è Wonder Woman, eroina di Los Angeles. La sua identità è conosciuta a tutti, non è segreta come quella di altri super eroi, ma quando non ricopre il suo ruolo di paladina della giustizia si rifugia nel suo appartamento con il suo gatto Sylvester e la sua identità da riposo, quella di Diana Prince.
Durante una sua ronda le capita di inseguire un malfattore, catturarlo con il suo lazo d'oro e piantargli una siringa nel collo.
Nei sobborghi di Los Angeles, nel frattempo, un ragazzo di colore che ha appena ricevuto la lettera di ammissione al college perde sangue da naso, occhi e bocca contemporaneamente e viene ricoverato in ospedale in gravi condizioni. La madre del ragazzo va da Diana e le chiede aiuto per il figlio malato. Lei organizza una conferenza stampa durante la quale incolpa la Cale-Anderson Pharmaceuticals, specificatamente nella figura della perfida Veronica Cale, vertice della ditta.
Tra un inseguimento e l'altro, un violento pestaggio e l'altro, una parolaccia e l'altra Wonder Woman, tra una crisi d'amore ed una d'identità, a seguito della morte del ragazzo di colore, riesce a sventare i piani di Veronica Cale e, cosa non meno importante a variare il suo stato su Facebook su single.

L'episodio l'ho visto on line, con le casse scrause di un computer scrauso in lingua originale, non sempre comprensibile. Quelle che seguono sono impressioni a caldo suscitate dalla messa in scena.
Ma fateli scrivere a me sti pilot! Come può essere che David E. Kelley abbia proposto alla WB una puntata pilota, per un serial televisivo su Wonder Woman, di così basso livello?
Analizzando il sequenza ciò che lo spettatore si trova ad affrontare nei 40 minuti di telefilm non si rimane stupiti del perché un più ampio progetto non sia stato approvato:
- il logo della serie sembra disegnato da un tamarro che teneva il pennarello al contrario;
- la trama fa acqua da tutte le parti (perché viene piantata una siringa nel collo del primo criminale? che cosa producono le Themyscira Industries? cosa servono due identità a Wonder Woman? ecc...);
- il primo costume di Wonder Woman è orribile;
- che originalità c'è nei soliti esperimenti farmaceutici a motore di tutto, quando ai a disposizione un grande personaggio come WW?;
- perché un donna super eroe deve avere sin dalla prima puntata una storia d'amore, od una storia d'amore finita male che ritorna?;
- Facebook? WW ha un profilo su Facebook?;
- proporre linguaggio forte da parte della protagonista si dalla prima puntata non favorisce gli investitori (tette e culo forse è meglio farglieli dire una volta che la serie è già avviata);
- perché la sicurezza del laboratorio segreto della cattiva è curata da un gruppo di culturisti in pantaloncini corti, t-shirt e tuta da ciclista?;
- va bene che WW è pettoruta, ma perché deve mettere le sue tette sotto il naso di ogni malato dell'ospedale?;
- il senatore baffone amico della cattiva: ma perché?
- ubricarsi con la birretta sul divano a fine serata. ma perché?
Qualche nota positiva si può trovare lo stesso:
- Adrianne Palicki, nonostante la sua faccia quadrata, la sua zoppia iniziale e grazie alle sue tette è una WW agli inizi, forse un po' troppo triste e seria, ma abbastanza convincente;
- Liz Hurley fa sempre piacere vedersela intorno.

Clicca per ingrandire la carrellata dei momenti migliori dell'episodio.

Voler essere fini, tirando le somme, il tutto, si può definire una gioiosa puttanta. Kelly non ha capito che i super eroi hanno fatto un salto di qualità. Si parte con i Batman degli anni '80 e '90 del secolo scorso, passando per quelli più recenti, fino ad arrivare ad un amletico Shakespeare ed un patriottico Capitan America. La trama troppo leggera, insulsa ed inutile buttata giù da Kelly ed i suoi collaboratori, per un personaggio così importante, non può essere considerata attuale ne presa in seria considerazione come punto di partenza di una serie tv. La DC stessa sa cercando di arrivare sugli schermi, televisivi e cinematografici, in modo importante ( The Dark Knigth Rises, Man of Steel e, l'ormai alle porte, Green Lantern, dopo essere passata per 10 anni di Smallville) e non lo può fare con idee così scarse. Marvel ha puntato tutto sul cinema ed entrambe partono dai fumetti e da bravi sceneggiatori degli stessi. Se la DC (o chi per lei gestisce la trasposizione di un personaggio in un live action) coinvolgesse gente che conosce il personaggio, che conosce gli archi narrativi prediletti dai lettori per rafforzare lo staff creativo forse otterrebbe frutti migliori.
Se la Palicki avesse avuto una trama intorno e non fosse stata solo lei a reggere tutto il telefim, forse, le cose sarebbero andata diversamente.

Nel caso voleste vedere la Donna Meraviglia in azione qui la potete trovare, ma non aspettatevi niente di buono (tenete lontano posate e lamette da barba mentre siete davanti alla tv, per cadere in tentazione e sporcare del vostro sangue il divano). Se avete tempo e voglia buttatevi sui, quasi, 60 episodi della serie con Lynda Carter, degli anni '70 del secolo scorso, e, se riuscite, recuperate anche il pilot del 1974 della stessa serie.

Azzardo un'ultima considerazione: diventerà un cult.

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