Otto anni. Tanti è passato da quando Batman si è assunto la responsabilità della morte di Harvey Dent ed è scomparso. Gotham si è ripresa e la criminalità è ai minimi storici. Grazie al Decreto Dent, mille prigionieri sono rinchiusi nella prigione cittadina di Blakcgate, senza possibilità di uscire.
La vita mondana, nel frattempo, ha perso il suo protagonista più celebre: Bruce Wayne. Ora l'eccentrico miliardario se ne sta rintanato in casa e non vede nessuno se non il suo fedele maggiordomo Alfred.
Il mondo fuori, però, continua a vivere. Il mercenario Bane ha rapito il Dr. Leonid Pavel, le imprese Wayne hanno finanziato degli studi sulle energie alternative indipendenti dai combustibili fossili ed una nuova ladra molto abile è presente in città.
Nelle ombre una congiura contro Wayne viene tramata.
Il pipistrello è pronto a tornare per fermare la nuova minaccia che sta per piombare su Gotham, ma non sarà facile. Sarà doloroso. Sarà epico.
Quattro anni. Tanti ne sono passati dall'ultimo Batman di Nolan, che era stato considerato da molti il miglior film di sempre.
Oggi il personaggio creato da Bob Kane e Bill Finger nel 1939 torna sul grande schermo in un'avventura che conclude quella che verrà ricordata come la trilogia di Nola sul personaggio.
Musiche intense e di atmosfera perfettamente calzanti, come i momenti di silenzio presenti: anche loro sono parte della colonna sonora.
Una regia misurata, decisa, mai frenetica. La macchina da presa ed i suoi movimenti sono gestiti con tale cura da non creare mai caos sullo schermo, neanche nelle grandi scene di massa.
La computer grafica si integra alla perfezione nelle scene reali.
I mezzi a disposizione dei personaggi sono curiosi, adatti e stupefacenti. I loro costumi sono strani. Ci si mette un po' ad adattarsi alle tenute dei protagonisti. Quella che lascia un po' più sospesi è quella di Batman. Il collo stretto, il mantello morbido ed aderente. Strano, ma alla fine gradevole.
La trama è un capolavoro di certosina precisione. I collegamenti, i passaggi, i flashback, i riempitivi tutto collima ed è necessario per lo svolgimento della trama. Come complessità è, necessariamente, un gradino sotto all'ultima opera dei fratelli Nolan, Inception. Il tutto porta la spettatore ad essere concentrato su ogni momento del film. Un film nel quale la tensione parte, già dalle prime battute, da un livello alto e prosegue con picchi sempre più alti.
I personaggi trovano, nei 165 minuti della pellicola, ciascuno la sua dimensione. Ognuno ha il suo spazio, il suo tempo per mettere in mostra lati nuovi od approfondire quelli vecchi, per i vecchi personaggi, o per farsi conoscere ed amare, quelli nuovi.
Marion Cotillard è Miranda Tate. Una donna bellissima per un personaggio intrigante e stupefacente.
Tom Hardy è Bane. L'avversario del Cavaliere Oscuro, cattivo, cinico, spietato. Peccato che la maschera che indossi penalizzi molto l'interpretazione di Hardy. Come nella versione originale, anche qui, la caratterizzazione del personaggio è merito all'80% dalla voce. Quella italiana, perfetta, è di Filippo Timi. E' curioso notare la contrapposizione anche estetica tra Batman e Bane. Il villain è un personaggio mascherato con il volto scoperto ad eccezione della bocca, l'eroe, decostruito in questo episodio, è completamente mascherato ad eccezione della bocca.
Anne Hathaway è Selina Kyle. Proprio Selina, non tanto Catwoman. Anche se indossa il costume il personaggio sottolineato da Nolan è quello della ladra Selina Kyle. Oltreoceano non tanti ne sono rimasti colpiti. A me, invece, questa nuova gatta non è dispiaciuta per niente. Sensuale e felina ha dato spessore al suo personaggio.
Michael Caine è Alfred Pennyworth. Se nei film passati aveva funzione di alleggerire la situazione, in questo terzo capitolo ci mette del carico. Il suo affetto per Bruce travalica ogni confine. Viene munito di un paio di piccoli monologhi seri ed intensi che colpiscono dritti allo stomaco. A Firenze beve Fernet Branca.
Gary Oldman è James Gordon. Il commissario è l'unico a non sopravvalutare la tranquilla pace che regna su Gotham. Sa benissimo che prima della tempesta vi è una strana quiete e lui non vi si adagia. Lotta e si guadagna spazio prevalentemente nella seconda parte del film.
Joseph Gordon-Levitt è John Blake. Un agente di polizia intraprendente che ha come miti Batman ed il commissario Gordon. Un motorino perpetuo filo conduttore nella storia.
Morgan Freeman è Lucius Fox. Rispetto ai due film precedenti è il personaggio più sacrificato. Da una parte il fatto che abbia meno battute del solito è un bene. Purtroppo il doppiatore che ha sostituito Renato Mori, sua voce italiano ufficiale assente per motivi di salute, non ha nelle sue corde quel fondo ruvido e caldo a cui siamo abituati. Ugo Maria Morosi, che ha fatto conoscere a me l'attore in A spasso con Daisy, è l'anello debole del cast di doppiaggio.
Andando a scorre il cast vediamo quanti nomi di rilievo del cinema americano hanno partecipato alla realizzazione di quest'opera. Ci sono Matthew Modine, Nestor Carbonell, Cillian Murphy, Juno Temple, senza contare la presenza (ben più che un cameo) di Liam Neeson. Nota negativa nella scelta del cast: il Presidente degli Stati Uniti bianco.
Infine Christian Bale è sia Bruce Wayne che Batman. Con pizzetto, senza pizzetto, ferito, in forma, in auge, allo sfascio. Il suo Batman ritorno in azione non tanto perchè la città abbia bisogno di lui, come alla sua nascita e come bene gli fa capire il suo amico e maggiordomo Alfred, ma per dimostrare a se stesso di poter essere ancora l'eroe mascherato paladino della giustizia. Infatti, per lunghi tratti, le imprese del Cavaliere Oscuro sono costellate dal fallimento. Fallimento che permette al regista di decostruire il personaggio e farlo rinascere a nuova vita. Per la sua ultima performance nei panni dell'Uomo Pipistrello Bale mette tutto se stesso. Il doppiaggio di Santamaria, alla sua seconda prova sul personaggio, è efficace e calzante. Nota estetica: peccato il neo sotto il sopracciglio destro, che in alcune scene la fa da padrone.
Che dire alla fine. Batman è trino. Batman è epico. Batman è dark. Batman è la speranza. Batman è un mito. Non importa chi ci sia sotto quel mantello, importa l'icona e quello che fa per mettere le cose a posto.
Questo film ti tiene sul filo della tensione per tutta la sua durata. Peccato che si esaurisca in 165 minuti, anche venti in più (con Batman sullo schermo) non mi sarebbero dispiaciuti. Centosessantacinque minuti che riassunti in una sola parola possono definirsi densi.
Sia come sia Christopher Nolan e Jonathan Nolan hanno realizzato un pezzo di storia del cinema e dei fumetti che difficilmente vedrà eguali. I film della DC si distanziano enormemente da quelli della Marvel, come i personaggi dei loro fumetti. Se The Avengers era un capolavoro d'azione, divertimento e metteva sullo schermo le icone più famose per la mia generazione, tutte in un botto solo, la saga di Batman analizza un personaggio tormentato ed immenso.
Di film a livello di questo ce ne sono pochi, sia come struttura che come storia. Un plauso a tutti quelli che l'hanno messo in piedi. Da oggi, come è successo con il Batman di Tim Burton, questi film cammineranno da soli..
Il mio Bruce Wayne/Batman preferito resterà sempre Micheal Keaton, ma questi film, ah questi film.
Titolo originale The Dark Knight Rises
Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 2012
Durata 165 min
Formato 1,44:1 (sequenze IMAX)
Genere cinecomics
Regia Christopher Nolan
Basato sul personaggio dei fumetti creato da Bob Kane e Bill Finger
Soggetto Christopher Nolan, David S. Goyer
Sceneggiatura Christopher Nolan, Jonathan Nolan
Produttore Christopher Nolan, Emma Thomas, Charles Roven
Produttore esecutivo Kevin De La Noy, Benjamin Melniker, Thomas Tull, Michael E. Uslan
Casa di produzione DC Entertainment e Legendary Pictures
Distribuzione (Italia) Warner Bros.
Fotografia Wally Pfister
Montaggio Lee Smith
Musiche Hans Zimmer
Scenografia Nathan Crowley, Kevin Kavanaugh
Costumi Lindy Hemming
Interpreti e personaggi
Christian Bale: Bruce Wayne/Batman
Anne Hathaway: Selina Kyle
Tom Hardy: Bane
Michael Caine: Alfred Pennyworth
Marion Cotillard: Miranda Tate
Joseph Gordon-Levitt: John Blake
Gary Oldman: James Gordon
Morgan Freeman: Lucius Fox
Nestor Carbonell: Sindaco Anthony Garcia
Josh Pence: Ra's al Ghul (giovane)
Liam Neeson: Ra's al Ghul (adulto)
Cillian Murphy: Jonathan Crane/Spaventapasseri
Matthew Modine: Vice Commissario Peter Foley
Alon Aboutboul: Dr. Leonid Pavel
Juno Temple: Jen
Ben Mendelsohn: John Daggett
Daniel Sunjata: Capitano Jones
Burn Gorman: Stryver
Josh Stewart: Barsad
Tomas Arana: avvocato
Tom Conti: detenuto
William Devane: Presidente degli Stati Uniti
Doppiatori italiani
Claudio Santamaria: Bruce Wayne/Batman
Domitilla D'Amico: Selina Kyle
Filippo Timi: Bane
Dario Penne: Alfred Pennyworth
Claudia Catani: Miranda Tate
Andrea Mete: John Blake
Angelo Maggi: James Gordon
Ugo Maria Morosi: Lucius Fox
Roberto Gammino: Sindaco Anthony Garcia
Alessandro Rossi: Ra's al Ghul (adulto)
Simone D'Andrea: Jonathan Crane/Spaventapasseri
Antonio Sanna: Vice commissario Peter Foley
Radislav Gillonsky: Dr. Leonid Pavel
Rossa Caputo: Jen
Franco Mannella: John Daggett
Simone Mori: Capitano Jones
Massimiliano Manfredi: Stryver
Rodolfo Bianchi: avvocato
Carlo Cosolo: detenuto
Omero Antonutti: detenuto cieco
Michele Gammino: Presidente degli Stati Uniti
giovedì 30 agosto 2012
Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno
Etichette:
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Morgan Freeman,
Tom Hardy
mercoledì 29 agosto 2012
Underworld - Il risveglio
Selene viene risvegliata dopo dodici anni di ibernazione nei laboratori della Anitgen. A liberarla dalla sua prigionia è una ragazzina di dodici anni nata, a sua insaputa, da lei e Michael Corbin. Come ben si vuole la piccola Eve ha in se sia i geni dei vampiri che quelli dei lycan, inseriti su una base umana. Entrambe riescono a fuggire dalla prigionia e si uniscono ad un gruppo di vampiri in fuga. Vengono, però, trovati dai lycan che riportano la piccola alla sede dell'azienda chimica. Sullo sfondo, l'umanità si è accorta della presenza accanto a se di nuove forme di vita, minacciose, ed ha messo in atto un'epurazione. I vampiri se la passano male, ma i lycan si stanno preparando a tornare più forti di prima.
Siamo al quarto capitolo di una saga partita molto bene con il film di debutto e che si è un po' troppo arroccata su se stessa con il passare degli anni e dei sequel prequel. Dopo otto anni è bello rivedere Kate Beckinsale indossare la sua tutina nera in latex aderente. Oltre alla sua capacità di attrice ed alla solida costruzione del suo personaggio la possibilità di lustrarsi gli occhi con il suo fisico è impagabile per i fans della saga. Gli altri personaggi sono un po' troppo insulsi e di poche spessore. Nonostante cattivoni cattivi non si riesce a trovare un avversario convincente per la bella vampira dagli occhi di ghiaccio.
Trama, come detto, ripetitiva ed abbastanza ovvia fin dall'inizio per un film la cui regia dinamica appesantita da un fotografia che punta tutto sul buio e l'oscurità. Anche se girato in 3D nativo non merita di essere visto in tale formato per l'eccessiva oscurità di cui è permeato. Già così è buio immaginiamoci indossando gli occhialini 3D.
Un buon film per gli amanti della saga, ma evitabile da tutti gli altri.
Titolo originale Underworld: Awakening
Paese USA
Anno 2012
Durata 88 min (di cui 10 di titoli di coda)
Genere azione
Regia Måns Mårlind, Björn Stein
Soggetto Kevin Grevioux, Danny McBride, Len Wiseman
Sceneggiatura Len Wiseman, John Hlavin, Allison Burnett, J. Michael Straczynski
Produttore Gary Lucchesi, Tom Rosenberg, Len Wiseman, Richard S. Wright
Produttore esecutivo David Coatsworth, David Kern, Eric Reid, James McQuaide, Skip Williamson, Henry Winterstern
Casa di produzione Lakeshore Entertainment, Screen Gems, Saturn Films, Sketch Films, UW4 Productions
Distribuzione (Italia) Warner Bros. pictures Italia
Fotografia Scott Kevan
Montaggio Jeff McEvoy
Effetti speciali Dan Cervin
Musiche Paul Haslinger
Scenografia Claude Paré
Costumi Monique Prudhomme
Trucco Margot Boccia, Rita Ciccozzi
Interpreti e personaggi
Kate Beckinsale: Selene
Charles Dance: Thomas
India Eisley: Eve
Michael Ealy: Detective Sebastian
Stephen Rea: Jacob
Kris Holden-Ried: Quint
Theo James: David
Sandrine Holt: Lida
Doppiatori italiani
Pinella Dragani: Selene
Luciano De Ambrosis: Thomas
Valentina Favazza: Eve
Andrea Lavagnino: Detective Sebastian
Marco Mete: Jacob
Roberto Draghetti: Quint
Riccardo Rossi: David
Sabrina Duranti: Lida
Siamo al quarto capitolo di una saga partita molto bene con il film di debutto e che si è un po' troppo arroccata su se stessa con il passare degli anni e dei sequel prequel. Dopo otto anni è bello rivedere Kate Beckinsale indossare la sua tutina nera in latex aderente. Oltre alla sua capacità di attrice ed alla solida costruzione del suo personaggio la possibilità di lustrarsi gli occhi con il suo fisico è impagabile per i fans della saga. Gli altri personaggi sono un po' troppo insulsi e di poche spessore. Nonostante cattivoni cattivi non si riesce a trovare un avversario convincente per la bella vampira dagli occhi di ghiaccio.
Trama, come detto, ripetitiva ed abbastanza ovvia fin dall'inizio per un film la cui regia dinamica appesantita da un fotografia che punta tutto sul buio e l'oscurità. Anche se girato in 3D nativo non merita di essere visto in tale formato per l'eccessiva oscurità di cui è permeato. Già così è buio immaginiamoci indossando gli occhialini 3D.
Un buon film per gli amanti della saga, ma evitabile da tutti gli altri.
Titolo originale Underworld: Awakening
Paese USA
Anno 2012
Durata 88 min (di cui 10 di titoli di coda)
Genere azione
Regia Måns Mårlind, Björn Stein
Soggetto Kevin Grevioux, Danny McBride, Len Wiseman
Sceneggiatura Len Wiseman, John Hlavin, Allison Burnett, J. Michael Straczynski
Produttore Gary Lucchesi, Tom Rosenberg, Len Wiseman, Richard S. Wright
Produttore esecutivo David Coatsworth, David Kern, Eric Reid, James McQuaide, Skip Williamson, Henry Winterstern
Casa di produzione Lakeshore Entertainment, Screen Gems, Saturn Films, Sketch Films, UW4 Productions
Distribuzione (Italia) Warner Bros. pictures Italia
Fotografia Scott Kevan
Montaggio Jeff McEvoy
Effetti speciali Dan Cervin
Musiche Paul Haslinger
Scenografia Claude Paré
Costumi Monique Prudhomme
Trucco Margot Boccia, Rita Ciccozzi
Interpreti e personaggi
Kate Beckinsale: Selene
Charles Dance: Thomas
India Eisley: Eve
Michael Ealy: Detective Sebastian
Stephen Rea: Jacob
Kris Holden-Ried: Quint
Theo James: David
Sandrine Holt: Lida
Doppiatori italiani
Pinella Dragani: Selene
Luciano De Ambrosis: Thomas
Valentina Favazza: Eve
Andrea Lavagnino: Detective Sebastian
Marco Mete: Jacob
Roberto Draghetti: Quint
Riccardo Rossi: David
Sabrina Duranti: Lida
martedì 28 agosto 2012
10 Best Manga
Oricon, società leader nell’elaborazione di statistiche e cifre per l’industria dell’intrattenimento nipponica, ogni tanto se ne salta fuori con qualche classifica, più o meno accurata.
Ecco, quindi, i risultati dell’indagine, condotta in nippolandia tra il 29 giugno e il 5 luglio su di un campione di 1000 partecipanti, suddivisi per sesso ed età, su quale fosse il manga preferito tra quelli pubblicato in patria da tempi immemori :
01. Dragon Ball
02. One Piece
03. Doraemon
04. Naruto
05. Pokémon
06. Neon Genesis Evangelion
07. Capitan Tsubasa (Holly e Benji)
08. Mobile Suit Gundam
09. Akira
10. Astro Boy/ Slam Dunk
Ok, il campione di 1000 intervistati non è che sia proprio esteso, però la classifica serve a dare un'idea dei gusti. Troviamo solo due manga sportivi (Capitan Tusbasa e Slam Dunk) di cui uno si è aggrappato alla classifica con un parimerito (un tiro da tre punti sul suono della sirena), quattro fantascientifici e cinque dedicate alle avventure di ragazzini alle prese con epici scontri.
Da notare che tutti, bene o male, hanno avuto un adatattamento nell'italico idioma, anche se ormai le nostre fumetterie sono infestate anche da manga-spazzatura che nessuno sa che stanno uscendo, a prezzi esorbitanti.
lunedì 27 agosto 2012
Martin Mystère - Congiura nei cieli
Martin Mystère n. 322, bimestrale
Congiura nei cieli
Soggetto e sceneggiatura: Carlo Recagno
Disegni: Esposito bros.
Copertina: Giancarlo Alessandrini
Le scie chimiche sono un grande mystero che preoccupa la popolazione mondiale. Dietro ai misteri c'è anche chi ci campa. Sebastian Holtz è un conduttore radiofonico di provincia che da spazio ai cittadini che credono nel complotto dietro alle Chemtrials (le scie chimiche, appunto). Il più battagliero dei suoi ascoltatori è Guerriero Blu. Tanto battagliero da portare le sue tesi fino a New York, all'attenzione di Martin Mystère. Le argomentazioni sono talmente assurde che, persino, il BVZM non riesce a prenderle sul serio. A seguito di una trasmissione televisiva, nella quale Martin ospita Sebastian Holtz, però, il Guerriero Blu impazzisce e commette un strage.
A seguito della suo morte, Martin viene contattato da un soggetto particolare che gli chiede aiuto per verificare di non essere paranoico. L'entrata in scena degli uomini in nero, però, cambia le carte in tavola e l'Investigatore dell'Impossibile ed il suo fido assistente prendono in mano le redini del, pericoloso, gioco.
L'idea di Recagno di prendere il toro per la coda anziché dalle corna non è male. I complottisti e tutto il resto, quanti di noi non han mai pensato che tali teorie fantastiche, anche se con un fondo di realtà, non siano studiate da qualcuno che vuole nascondere qualcosa di più grosso. Nel piccolo del nostro Paese questo lo abbiamo sperimentato più volte: notizie di secondo piano gonfiate per far passare sotto silenzio eventi che interessano uomini politici o potenti.
Qui, l'autore prende in considerazione il diffuso e pericoloso tema delle scie chimiche e mette Martin nei panni dello scettico per eccezione, come neanche Dylan Dog è nei confronti nei casi presentatigli dalle sue clienti.
I disegni degli Esposito Bros. sono, come sempre, ineccepibili e ricchi di dettagli. Quelle che mi lascia sempre un po' spiazzato sono le forme che acquistano i protagonisti. Se Diana ci acquista in gnoccaggine e Java rimane per lo più se stesso, Martin diventata un culturista col passato da nuotatore di 100 mt stile libero da record del mondo. Una volta che ci si abitua alla nuova conformazione fisica tutto scorre meglio.
La copertina di Alessandrini non è un capolavoro, non è azzeccatissima, ma ci sta.
Novità anche a pagina due e tre dove lo studio di Martin viene incorniciato in un iPad, per promuovere l'app dedicata al protagonista del fumetto in uscita a settembre sul tablet di casa Apple.
Un punto di vista di verso su un mistero che, sopratutto nelle belle stagioni, tutti notiamo alzando il naso al cielo.
Congiura nei cieli
Soggetto e sceneggiatura: Carlo Recagno
Disegni: Esposito bros.
Copertina: Giancarlo Alessandrini
Le scie chimiche sono un grande mystero che preoccupa la popolazione mondiale. Dietro ai misteri c'è anche chi ci campa. Sebastian Holtz è un conduttore radiofonico di provincia che da spazio ai cittadini che credono nel complotto dietro alle Chemtrials (le scie chimiche, appunto). Il più battagliero dei suoi ascoltatori è Guerriero Blu. Tanto battagliero da portare le sue tesi fino a New York, all'attenzione di Martin Mystère. Le argomentazioni sono talmente assurde che, persino, il BVZM non riesce a prenderle sul serio. A seguito di una trasmissione televisiva, nella quale Martin ospita Sebastian Holtz, però, il Guerriero Blu impazzisce e commette un strage.
A seguito della suo morte, Martin viene contattato da un soggetto particolare che gli chiede aiuto per verificare di non essere paranoico. L'entrata in scena degli uomini in nero, però, cambia le carte in tavola e l'Investigatore dell'Impossibile ed il suo fido assistente prendono in mano le redini del, pericoloso, gioco.
L'idea di Recagno di prendere il toro per la coda anziché dalle corna non è male. I complottisti e tutto il resto, quanti di noi non han mai pensato che tali teorie fantastiche, anche se con un fondo di realtà, non siano studiate da qualcuno che vuole nascondere qualcosa di più grosso. Nel piccolo del nostro Paese questo lo abbiamo sperimentato più volte: notizie di secondo piano gonfiate per far passare sotto silenzio eventi che interessano uomini politici o potenti.
Qui, l'autore prende in considerazione il diffuso e pericoloso tema delle scie chimiche e mette Martin nei panni dello scettico per eccezione, come neanche Dylan Dog è nei confronti nei casi presentatigli dalle sue clienti.
I disegni degli Esposito Bros. sono, come sempre, ineccepibili e ricchi di dettagli. Quelle che mi lascia sempre un po' spiazzato sono le forme che acquistano i protagonisti. Se Diana ci acquista in gnoccaggine e Java rimane per lo più se stesso, Martin diventata un culturista col passato da nuotatore di 100 mt stile libero da record del mondo. Una volta che ci si abitua alla nuova conformazione fisica tutto scorre meglio.
La copertina di Alessandrini non è un capolavoro, non è azzeccatissima, ma ci sta.
Novità anche a pagina due e tre dove lo studio di Martin viene incorniciato in un iPad, per promuovere l'app dedicata al protagonista del fumetto in uscita a settembre sul tablet di casa Apple.
Un punto di vista di verso su un mistero che, sopratutto nelle belle stagioni, tutti notiamo alzando il naso al cielo.
venerdì 24 agosto 2012
Nicole Eggert
Visto che la notizia gossippara l'ho sgamata io già qualche giorno fa e che i siti nazionali me la stanno per rubare , pubblichiamola.
Certo, sono passati venti anni da quando Baywatch è finito e gli anni si fa sentire su tutti. Scoprire, però, che una delle più belle bagnine della serie, a 40 anni, dopo due figli, è letteralmente esplosa mi lascia stupito.
Sperando che stia bene nel suo nuovo corpo le faccio i miei migliori auguri.
Certo, sono passati venti anni da quando Baywatch è finito e gli anni si fa sentire su tutti. Scoprire, però, che una delle più belle bagnine della serie, a 40 anni, dopo due figli, è letteralmente esplosa mi lascia stupito.
Sperando che stia bene nel suo nuovo corpo le faccio i miei migliori auguri.
giovedì 23 agosto 2012
Adam Chaplin
Stravolgiamo un po' l'impostazione dei post cinematografici per questo film splatter particolare e mettiamo qualche commento anche nel riassunto iniziale.
C'è un Ken Shiro biondo e senza le sette stelle sul petto al quale ammazzano la moglie dandole fuoco. Chi le da fuoco è un patchwork umano, con tubicini che entrano ed escono dal cranio, considerato il criminale più forte e crudele della città. Ovviamente Ken inizia a cercarlo e per trovarlo ammazza a pugni chiunque gli capiti davanti. Lui, però, non è solo. Infatti, da una cicatrice a forma di croce rovesciata, sulla sua spalla destra, sbuca, ogni tanto, Uan, dopo che è stato depilato e rosolato per cinque ore. Questo strano cane morto lo manda in berserk, si capisce perchè gli vengono gli occhi bianchi, così da donargli una forza sovraumana. La fiumana di sangue che ne consegue è gustosa. Ogni corpo umano che tocca, o solo guarda male, inizia a perdere così tanti litri di sangue che se ci fosse stata in giro una camionetta dell'Avis sarebbe stata a posto per anni.
Comunque alla fine il gentile Ken trova il cattivo Patchwork, da passato tormentato perchè lui non è così è colpa del papà e del suo cane morto, ed inizia la sfida all'ultima costola.
E' una produzione totalmente italiana che ha dei punti a suo favore. Quello principale e che, poi, sopperisce a tutte le altre mancanza è che è un buon esperimento. Originale e lontano dai canonici film italici si distingue per la discreta qualità complessiva, molto superiore ai vari Zora la Vampira e Paura dei Manetti Bros (gli unici a cui il cinema italiano permette di realizzare film fuori dagli schemi).
La recitazione non è neanche pessima, il problema è che le voci sono tutte roche e bassi da sembrare tutte uguali. Fa eccezzione Uan che sembra doppiato da Puffo Tontolone sotto acidi.
Gli effetti speciali sono particolari. Si va da ricostruzioni in CGI ad effetti speciali computerizzati passando per i pupazzi ed i manichini ed i litri (centinaia) di sangue finto. Divertenti e simpatici.
La colonna sonora (scritta dall'autore del film) si rivela essere adatta a contesto in cui viene applicata.
Ammetto non è un film per tutti, ma solo per chi ha lo stomaco un po' corazzato e per gli amanti di Ken Shiro (quello vero), male che vada vi strapperà qualche sorriso.
I crediti di IMDB sono un po' spannometrici, ma sappiate che Emanule De Santi è, oltre ad essere regista e sceneggiatore, il protagonista ed il compositore della colonna sonora.
Titolo originale .... Adam Chaplin
Paese .... Italia
Lingua .... Italiano
Anno .... 2011
Regia, Sceneggiatura .... Emanule De Santi
Cast
Emanuele De Santi
Alessandro Gramanti
Paolo Luciani
Christian Riva
Valeria Sannino
Prodotto da
Giulio De Santi .... produttore esecutivo
Trucco
Giovanni D. .... artista makeup
Cinzia Paffella .... caporeparto makeup
Silvia Romani .... hair stylist
Sonoro
Marcel Bigas .... montaggio effetti sonori
Razzaw .... supervisione al montaggio sonoro
Effetti speciali
Salem Kid .... tecnico effetti speciali
Felix M. .... coordinatore effetti speciali
Violante Signa .... makeup effetti speciali
Viniexal .... caporeparto effetti speciali
Visual Effects
Marco Obov .... artista effetti visivi
Venomma .... supervisore effetti visivi
Controfigure
Simone Benson .... stuntman
Richard Maltini .... stuntman
Paolo Morsi .... stuntman
Manuel Spazio .... coordinatore stunt
Pablo Torquetz .... stuntman
C'è un Ken Shiro biondo e senza le sette stelle sul petto al quale ammazzano la moglie dandole fuoco. Chi le da fuoco è un patchwork umano, con tubicini che entrano ed escono dal cranio, considerato il criminale più forte e crudele della città. Ovviamente Ken inizia a cercarlo e per trovarlo ammazza a pugni chiunque gli capiti davanti. Lui, però, non è solo. Infatti, da una cicatrice a forma di croce rovesciata, sulla sua spalla destra, sbuca, ogni tanto, Uan, dopo che è stato depilato e rosolato per cinque ore. Questo strano cane morto lo manda in berserk, si capisce perchè gli vengono gli occhi bianchi, così da donargli una forza sovraumana. La fiumana di sangue che ne consegue è gustosa. Ogni corpo umano che tocca, o solo guarda male, inizia a perdere così tanti litri di sangue che se ci fosse stata in giro una camionetta dell'Avis sarebbe stata a posto per anni.
Comunque alla fine il gentile Ken trova il cattivo Patchwork, da passato tormentato perchè lui non è così è colpa del papà e del suo cane morto, ed inizia la sfida all'ultima costola.
E' una produzione totalmente italiana che ha dei punti a suo favore. Quello principale e che, poi, sopperisce a tutte le altre mancanza è che è un buon esperimento. Originale e lontano dai canonici film italici si distingue per la discreta qualità complessiva, molto superiore ai vari Zora la Vampira e Paura dei Manetti Bros (gli unici a cui il cinema italiano permette di realizzare film fuori dagli schemi).
La recitazione non è neanche pessima, il problema è che le voci sono tutte roche e bassi da sembrare tutte uguali. Fa eccezzione Uan che sembra doppiato da Puffo Tontolone sotto acidi.
Gli effetti speciali sono particolari. Si va da ricostruzioni in CGI ad effetti speciali computerizzati passando per i pupazzi ed i manichini ed i litri (centinaia) di sangue finto. Divertenti e simpatici.
La colonna sonora (scritta dall'autore del film) si rivela essere adatta a contesto in cui viene applicata.
Ammetto non è un film per tutti, ma solo per chi ha lo stomaco un po' corazzato e per gli amanti di Ken Shiro (quello vero), male che vada vi strapperà qualche sorriso.
I crediti di IMDB sono un po' spannometrici, ma sappiate che Emanule De Santi è, oltre ad essere regista e sceneggiatore, il protagonista ed il compositore della colonna sonora.
Titolo originale .... Adam Chaplin
Paese .... Italia
Lingua .... Italiano
Anno .... 2011
Regia, Sceneggiatura .... Emanule De Santi
Cast
Emanuele De Santi
Alessandro Gramanti
Paolo Luciani
Christian Riva
Valeria Sannino
Prodotto da
Giulio De Santi .... produttore esecutivo
Trucco
Giovanni D. .... artista makeup
Cinzia Paffella .... caporeparto makeup
Silvia Romani .... hair stylist
Sonoro
Marcel Bigas .... montaggio effetti sonori
Razzaw .... supervisione al montaggio sonoro
Effetti speciali
Salem Kid .... tecnico effetti speciali
Felix M. .... coordinatore effetti speciali
Violante Signa .... makeup effetti speciali
Viniexal .... caporeparto effetti speciali
Visual Effects
Marco Obov .... artista effetti visivi
Venomma .... supervisore effetti visivi
Controfigure
Simone Benson .... stuntman
Richard Maltini .... stuntman
Paolo Morsi .... stuntman
Manuel Spazio .... coordinatore stunt
Pablo Torquetz .... stuntman
lunedì 20 agosto 2012
I mercenari 2
Dopo il salvataggio di Trench Mouse, il gruppo di mercenari guidai sa Barney Ross deve affrontare una missione per Mr. Church: recuperare qualcosa da una cassaforte su un aereo precipitato in Albania. Al collaudato gruppo Lee Christmas, Gunnar Jensen, Hale Caesar, Toll Road si aggiungono Billy "the Kid" Timmons, ex marines congedato dall'Afganistan, e Meggie Cheng, membro voluto da Mr. Church.
La missione non va per il meglio in quanto ad aspettarli sul posto c'è un terrorista della zona con la sua squadra. Jean Vilain riesce a catturare un elemento della squadra di Ross ed a farsi consegnare il contenuto della cassaforte prima di ucciderlo.
La vendetta non si fa attendere ed i superstiti decollano per prendere a mazzate Vilain e tutta la sua banda.
Andate in Islanda. Prendente uno di quei fantastici geyser ed aspettate che riversi verso il cielo il suo contenuto. Guardatelo bene. Quello è il quantitativo minimo di testosterone presente in questo film e che si riversa sugli spettatori in sala.
La carica adrenalinica è a mille. I proiettili si sprecano ed il divertimento è più che assicurato. Vedere questi omoni di sessanta anni che si prendono a mazzate, imbracciano fucili enormi, sparando proiettili esplosivi e lanciando coltelli lunghi quanto una daga è esaltante. Vedere sullo schermo Stallone, Schwarzenegger, Willis e Norris sparare tutti assieme riempie il cuore. Eh, già perché in questo film la buonanima di Stallone è riuscito ad arricchire ulteriormente il cast del primo film (Statham, Li, Lundgren, Terry Crews, Randy Couture) con nuovi mirabolanti innesti. Riesce a far interpretare il cattivo, in modo credibile, ad un Jean-Claude Van Damme invecchiato, ma quasi in forma, ed amplia i ruoli di Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis, tanto da soddisfare le platee affamate. Però il vero colpo grosso per il genere è il ritorno sul grande schermo dell'icona del macho televisivo anni '90: Chuck Norris, in un ruolo meno marginale del previsto. E' vitale vederlo sparare eretto come un fuso mentre gli piovono addosso tonnellate di piombo, senza che lui faccia una piega.
E' bravo Simon West a raccogliere l'eredità dietro la macchina da presa di Stallone. Le scene d'azione risultano nitide e comprensibili, anche se nella sala cinema dove sono stato la luminosità lasciava molto a desiderare.
Bravo lo staff a trovare le location giuste in una terra triste e desolata. Non ci si rabbuia come in Ghost Rider, ma si constata la situazione e si va avanti.
Dopo il probabile successo di questo capitolo siamo in attesa del terzo dove, da voci dell'internet, dovrebbero fare capolino Nicolas Cage, Wesley Snipes (se finisce di scontare la sua condanna), Clint Eastwood, Harrison Ford e Mickey Rourke (già nel primo, ma non in questo per motivi di dimensione della parte).
Se il primo è già un cult ed un classico del genere, questo secondo non può che essere meglio e definirsi un capolavoro.
Portate le vostre chiappe al cinema a vederlo, se no vi mando a casa Chuck Norris e ci pensa lui a voi!!!
Titolo originale The Expendables 2
Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 2012
Durata 103 min
Genere azione
Regia Simon West
Soggetto Ken Kaufman, David Agosto, David Callaham (personaggi), Sylvester Stallone (personaggi)
Sceneggiatura Sylvester Stallone, Richard Wenk, Ken Kaufman, David Agosto
Produttore Avi Lerner, Danny Lerner, Basil Iwanyk, Kevin King Templeton, John Thompson, Les Weldon
Produttore esecutivo Guymon Casady, Jason Constantine, Boaz Davidson, Danny Dimbort, Robert Earl, Jon Feltheimer, Trevor Short
Casa di produzione Nu Image, Millennium Films
Distribuzione (Italia) Universal
Fotografia Shelly Johnson
Montaggio Todd E. Miller
Effetti speciali Stefan Alamanov
Musiche Brian Tyler
Scenografia Paul Cross
Costumi Lizz Wolf
Trucco Scott H. Eddo
Interpreti e personaggi
Sylvester Stallone: Barney Ross
Jason Statham: Lee Christmas
Jet Li: Yin Yang
Dolph Lundgren: Gunnar Jensen
Chuck Norris: Booker
Terry Crews: Hale Caesar
Randy Couture: Toll Road
Liam Hemsworth: Billy "the Kid" Timmons
Jean-Claude Van Damme: Jean Vilain
Bruce Willis: Mr. Church
Arnold Schwarzenegger: Trench Mouse
Charisma Carpenter: Lacy
Scott Adkins: Hector
Yu Nan: Maggie Cheng
Amanda Ooms: Pilar
Novak Djokovic: sé stesso
Nikolette Noel: Sophia
Doppiatori italiani
Massimo Corvo: Barney Ross
Francesco Prando: Lee Christmas
Mino Caprio: Yin Yang
Luca Ward: Gunnar Jensen
Rodolfo Bianchi: Booker
Roberto Draghetti: Hale Caesar
Paolo Marchese: Toll Road
Andrea Mete: Billy "the Kid" Timmons
Franco Mannella: Jean Vilain
Claudio Sorrentino: Mr. Church
Alessandro Rossi: Trench Mouse
Domitilla D'Amico: Lacy
Monica Ward: Maggie
La missione non va per il meglio in quanto ad aspettarli sul posto c'è un terrorista della zona con la sua squadra. Jean Vilain riesce a catturare un elemento della squadra di Ross ed a farsi consegnare il contenuto della cassaforte prima di ucciderlo.
La vendetta non si fa attendere ed i superstiti decollano per prendere a mazzate Vilain e tutta la sua banda.
Andate in Islanda. Prendente uno di quei fantastici geyser ed aspettate che riversi verso il cielo il suo contenuto. Guardatelo bene. Quello è il quantitativo minimo di testosterone presente in questo film e che si riversa sugli spettatori in sala.
La carica adrenalinica è a mille. I proiettili si sprecano ed il divertimento è più che assicurato. Vedere questi omoni di sessanta anni che si prendono a mazzate, imbracciano fucili enormi, sparando proiettili esplosivi e lanciando coltelli lunghi quanto una daga è esaltante. Vedere sullo schermo Stallone, Schwarzenegger, Willis e Norris sparare tutti assieme riempie il cuore. Eh, già perché in questo film la buonanima di Stallone è riuscito ad arricchire ulteriormente il cast del primo film (Statham, Li, Lundgren, Terry Crews, Randy Couture) con nuovi mirabolanti innesti. Riesce a far interpretare il cattivo, in modo credibile, ad un Jean-Claude Van Damme invecchiato, ma quasi in forma, ed amplia i ruoli di Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis, tanto da soddisfare le platee affamate. Però il vero colpo grosso per il genere è il ritorno sul grande schermo dell'icona del macho televisivo anni '90: Chuck Norris, in un ruolo meno marginale del previsto. E' vitale vederlo sparare eretto come un fuso mentre gli piovono addosso tonnellate di piombo, senza che lui faccia una piega.
E' bravo Simon West a raccogliere l'eredità dietro la macchina da presa di Stallone. Le scene d'azione risultano nitide e comprensibili, anche se nella sala cinema dove sono stato la luminosità lasciava molto a desiderare.
Bravo lo staff a trovare le location giuste in una terra triste e desolata. Non ci si rabbuia come in Ghost Rider, ma si constata la situazione e si va avanti.
Dopo il probabile successo di questo capitolo siamo in attesa del terzo dove, da voci dell'internet, dovrebbero fare capolino Nicolas Cage, Wesley Snipes (se finisce di scontare la sua condanna), Clint Eastwood, Harrison Ford e Mickey Rourke (già nel primo, ma non in questo per motivi di dimensione della parte).
Se il primo è già un cult ed un classico del genere, questo secondo non può che essere meglio e definirsi un capolavoro.
Portate le vostre chiappe al cinema a vederlo, se no vi mando a casa Chuck Norris e ci pensa lui a voi!!!
Titolo originale The Expendables 2
Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 2012
Durata 103 min
Genere azione
Regia Simon West
Soggetto Ken Kaufman, David Agosto, David Callaham (personaggi), Sylvester Stallone (personaggi)
Sceneggiatura Sylvester Stallone, Richard Wenk, Ken Kaufman, David Agosto
Produttore Avi Lerner, Danny Lerner, Basil Iwanyk, Kevin King Templeton, John Thompson, Les Weldon
Produttore esecutivo Guymon Casady, Jason Constantine, Boaz Davidson, Danny Dimbort, Robert Earl, Jon Feltheimer, Trevor Short
Casa di produzione Nu Image, Millennium Films
Distribuzione (Italia) Universal
Fotografia Shelly Johnson
Montaggio Todd E. Miller
Effetti speciali Stefan Alamanov
Musiche Brian Tyler
Scenografia Paul Cross
Costumi Lizz Wolf
Trucco Scott H. Eddo
Interpreti e personaggi
Sylvester Stallone: Barney Ross
Jason Statham: Lee Christmas
Jet Li: Yin Yang
Dolph Lundgren: Gunnar Jensen
Chuck Norris: Booker
Terry Crews: Hale Caesar
Randy Couture: Toll Road
Liam Hemsworth: Billy "the Kid" Timmons
Jean-Claude Van Damme: Jean Vilain
Bruce Willis: Mr. Church
Arnold Schwarzenegger: Trench Mouse
Charisma Carpenter: Lacy
Scott Adkins: Hector
Yu Nan: Maggie Cheng
Amanda Ooms: Pilar
Novak Djokovic: sé stesso
Nikolette Noel: Sophia
Doppiatori italiani
Massimo Corvo: Barney Ross
Francesco Prando: Lee Christmas
Mino Caprio: Yin Yang
Luca Ward: Gunnar Jensen
Rodolfo Bianchi: Booker
Roberto Draghetti: Hale Caesar
Paolo Marchese: Toll Road
Andrea Mete: Billy "the Kid" Timmons
Franco Mannella: Jean Vilain
Claudio Sorrentino: Mr. Church
Alessandro Rossi: Trench Mouse
Domitilla D'Amico: Lacy
Monica Ward: Maggie
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venerdì 17 agosto 2012
Kyashan
In un futuro prossimo l'inquinamento è un grande problema. Uno scienziato giapponese, il dottor Azuma, ha costruito quattro robot progettati per aiutare l'umanità a risolvere il problema. Bryking, Sagure, Akubon e Barashin grazie ad un violento sovraccarico acquisiscono volontà propria, costruiscono e si mettono al comando di un esercito di robot con l'obiettivo della conquista del mondo e della sottomissione del genere umano.
I sensi di colpa per l'errore commesso pervadono il dottor Azuma che decide di soddisfare la richiesta di suo figlio Tetsuya di essere trasformato in androide, pur di riuscire a combattere i nuovi temibili nemici. Oltre a lui viene trasformato in androide anche il suo cane Lucky, morto per mano dei robot poco prima. Adesso i due, tornati a nuova vita, assumono le nuove identità di Kyashan, il ragazzo androide dal cuore umano, e di Flender, il suo fedele compagno capace di trasformarsi nei veicoli più disparati. Accanto a loro la bella Luna, ragazza umana amica d'infanzia di Tetsuya, li aiuterà a combattere i malvagi robot.
Azuma riuscirà a salvare la memoria della moglie Midori, assassinata anche lei dai robot, trasferendola nel corpo del cingo robot Swanee, che diverrò il preferito dal comandante dell'esercito dei robot Bryking. Swanee nasconde un altro segreto: nelle notti di Luna piena raggiunge Kyashan e proietta l'immagine di Midori, per dare conforto al figlio combattente.
Nel 1973 la Tatsunoko lancia nel mercato degli anime nipponici un nuovo eroe: Kyashan. Un'idea nuova di Yoshida Tatsuo che porta la fantascienza alla portata di ragazzi ed adulti.
La serie televisiva vanta la collaborazione di registi di livello eccezionale come Tomino Yoshiyuki, che poi sarà al timone della sua creatura robotica: Gundam.
La serie è ben animata e, al contrario di altre che seguiranno, come Goldrake, Mazinga o, persino Sailormoon, fa poco uso di scene ripetute nei vari episodi. Se, ad esempio, in Goldrake il cuore dell'episodio è l'uscita del robot gigante dalla cascata, in Kyashan le uniche scelte riutilizzate sono quelle della marcia dell'esercito robot nelle città invase.
Il character design dei personaggi risulta essere moderno ed attuale, il mecha della tecnologia è, ovviamente, datato, ma non sfigura neanche ai giorni nostri.
Storie ben costruite, narrazione fluida e personaggi con un certo spessore, che ricordano i serial tv americani moderni, rendono questo anime ancora attuale, nonostante i quasi quaranta anni che si ritrova sulle spalle. Il merito va anche alle tematiche profonde che vengono trattate nei differenti episodi ed alla critica ai grandi orrori delle dittature nazi-fasciste e comuniste. Dove lo trovate al giorno d'oggi un anime che contenga un'intera puntata sulla musica classica, con tanto di colonna sonora adatta e di alto livello? Se anime coevi risentono un po' degli anni nel ritmo narrativo (come Capitan Harlock), questo ne esce bene, raramente annoia.
Curiosa ed intrigante la scelta di ambientare le vicende del ragazzo androide non nel Paese del Sol Levante, ma sopratutto in Paesi europei o, comunque, occidentali. Nelle animazioni si riconoscono, infatti, stili architettonici tipici dei paesi alpini o delle città del Centro o Sud America. Non a caso la scelta della fortezza centro operativo di Bryking è un castello merlato, tipico medioevale.
E' un classico. Distribuito in DVD prima da Dynamic Italia, prima in DVD singoli, poi in due box e poi in box unico, è ancora disponibile sia nei centri commerciali (tante volte in offerta) che nei negozi specializzati ed è un acquisto consigliato.
Ecco la lista dei 35 episodi italiani, che sentono protagonista la voce di Roberto Chevalier nei panni d Kyashan. I più attenti riconosceranno anche altri doppiatori che negli anni diverranno famosi (ad esempio Laura Boccanera).
1. Kyashan il ragazzo androide
2. Una battaglia al chiaro di luna
3. Kyashan, il ragazzo di Luna
4. Luna combatterà al fianco di Kyashan
5. Kyashan non si arrende
6. Il sole è la vita per Kyashan
7. Cicero, l'eroe leggendario
8. Warugadar
9. Concerto per una battaglia
10. Tempesta magnetica nel deserto
11. La statua del diavolo
12. Un treno carico di viaggiatori di ferro
13. Il traditore
14. Il grande rifiuto di Hatenai
15. La vendetta di Goopy
16. L'amore con le ali
17. La ninna nanna di un robot
18. Un elefante contro i robot
19. Il terrificante robot
20. Il robot gigante
21. La scelta di Luna
22. Romeo
23. La sfida dei robots
24. Fuga dalla fabbrica dei robots
25. Kyashan l'immortale
26. Il segreto di Kyashan
27. La pistola scomparsa
28. I cavalieri di Karlman
29. Il robot tutto fuoco
30. Il grande cacciatore di robots
31. La città dove fabbricano i cyborg
32. Poro
33. Swanee il cigno robot è in pericolo
34. L'asso dei robot
35. La più grande guerra del pianeta Terra
Titolo originale Shinzō ningen Kyashān
Episodi 35
Autore Tatsuo Yoshida
Regia generale Takao Koyama
regia episodi Yoshiyuki Tomino, Yuji Nunokawa
Sceneggiatura Hiroshi Sasagawa, Akiyoshi Sakai, Naoko Miyake
Character design Tatsuo Yoshida, Yoshitaka Amano
Direttore animazione Hiroshi Kawabata per lo Studio Tatsunoko
Musiche Shunsuke Kikuchi
Prima trasmissione giapponese Rete Fuji TV
1a TV 2 ottobre 1973 - 24 giugno 1974
Episodi 35 (completa)
Reti italiane Televisioni locali, Italia Teen Television, Cooltoon, Man-ga
I sensi di colpa per l'errore commesso pervadono il dottor Azuma che decide di soddisfare la richiesta di suo figlio Tetsuya di essere trasformato in androide, pur di riuscire a combattere i nuovi temibili nemici. Oltre a lui viene trasformato in androide anche il suo cane Lucky, morto per mano dei robot poco prima. Adesso i due, tornati a nuova vita, assumono le nuove identità di Kyashan, il ragazzo androide dal cuore umano, e di Flender, il suo fedele compagno capace di trasformarsi nei veicoli più disparati. Accanto a loro la bella Luna, ragazza umana amica d'infanzia di Tetsuya, li aiuterà a combattere i malvagi robot.
Azuma riuscirà a salvare la memoria della moglie Midori, assassinata anche lei dai robot, trasferendola nel corpo del cingo robot Swanee, che diverrò il preferito dal comandante dell'esercito dei robot Bryking. Swanee nasconde un altro segreto: nelle notti di Luna piena raggiunge Kyashan e proietta l'immagine di Midori, per dare conforto al figlio combattente.
Nel 1973 la Tatsunoko lancia nel mercato degli anime nipponici un nuovo eroe: Kyashan. Un'idea nuova di Yoshida Tatsuo che porta la fantascienza alla portata di ragazzi ed adulti.
La serie televisiva vanta la collaborazione di registi di livello eccezionale come Tomino Yoshiyuki, che poi sarà al timone della sua creatura robotica: Gundam.
La serie è ben animata e, al contrario di altre che seguiranno, come Goldrake, Mazinga o, persino Sailormoon, fa poco uso di scene ripetute nei vari episodi. Se, ad esempio, in Goldrake il cuore dell'episodio è l'uscita del robot gigante dalla cascata, in Kyashan le uniche scelte riutilizzate sono quelle della marcia dell'esercito robot nelle città invase.
Il character design dei personaggi risulta essere moderno ed attuale, il mecha della tecnologia è, ovviamente, datato, ma non sfigura neanche ai giorni nostri.
Storie ben costruite, narrazione fluida e personaggi con un certo spessore, che ricordano i serial tv americani moderni, rendono questo anime ancora attuale, nonostante i quasi quaranta anni che si ritrova sulle spalle. Il merito va anche alle tematiche profonde che vengono trattate nei differenti episodi ed alla critica ai grandi orrori delle dittature nazi-fasciste e comuniste. Dove lo trovate al giorno d'oggi un anime che contenga un'intera puntata sulla musica classica, con tanto di colonna sonora adatta e di alto livello? Se anime coevi risentono un po' degli anni nel ritmo narrativo (come Capitan Harlock), questo ne esce bene, raramente annoia.
Curiosa ed intrigante la scelta di ambientare le vicende del ragazzo androide non nel Paese del Sol Levante, ma sopratutto in Paesi europei o, comunque, occidentali. Nelle animazioni si riconoscono, infatti, stili architettonici tipici dei paesi alpini o delle città del Centro o Sud America. Non a caso la scelta della fortezza centro operativo di Bryking è un castello merlato, tipico medioevale.
E' un classico. Distribuito in DVD prima da Dynamic Italia, prima in DVD singoli, poi in due box e poi in box unico, è ancora disponibile sia nei centri commerciali (tante volte in offerta) che nei negozi specializzati ed è un acquisto consigliato.
Ecco la lista dei 35 episodi italiani, che sentono protagonista la voce di Roberto Chevalier nei panni d Kyashan. I più attenti riconosceranno anche altri doppiatori che negli anni diverranno famosi (ad esempio Laura Boccanera).
1. Kyashan il ragazzo androide
2. Una battaglia al chiaro di luna
3. Kyashan, il ragazzo di Luna
4. Luna combatterà al fianco di Kyashan
5. Kyashan non si arrende
6. Il sole è la vita per Kyashan
7. Cicero, l'eroe leggendario
8. Warugadar
9. Concerto per una battaglia
10. Tempesta magnetica nel deserto
11. La statua del diavolo
12. Un treno carico di viaggiatori di ferro
13. Il traditore
14. Il grande rifiuto di Hatenai
15. La vendetta di Goopy
16. L'amore con le ali
17. La ninna nanna di un robot
18. Un elefante contro i robot
19. Il terrificante robot
20. Il robot gigante
21. La scelta di Luna
22. Romeo
23. La sfida dei robots
24. Fuga dalla fabbrica dei robots
25. Kyashan l'immortale
26. Il segreto di Kyashan
27. La pistola scomparsa
28. I cavalieri di Karlman
29. Il robot tutto fuoco
30. Il grande cacciatore di robots
31. La città dove fabbricano i cyborg
32. Poro
33. Swanee il cigno robot è in pericolo
34. L'asso dei robot
35. La più grande guerra del pianeta Terra
Titolo originale Shinzō ningen Kyashān
Episodi 35
Autore Tatsuo Yoshida
Regia generale Takao Koyama
regia episodi Yoshiyuki Tomino, Yuji Nunokawa
Sceneggiatura Hiroshi Sasagawa, Akiyoshi Sakai, Naoko Miyake
Character design Tatsuo Yoshida, Yoshitaka Amano
Direttore animazione Hiroshi Kawabata per lo Studio Tatsunoko
Musiche Shunsuke Kikuchi
Prima trasmissione giapponese Rete Fuji TV
1a TV 2 ottobre 1973 - 24 giugno 1974
Episodi 35 (completa)
Reti italiane Televisioni locali, Italia Teen Television, Cooltoon, Man-ga
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