giovedì 2 agosto 2012

La leggenda del cacciatore di vampiri

A Springfield, un ragazzino di nome Abraham Lincoln non sopporta il modo in cui viene trattata la gente di colore ridotta in schiavitù. Per difendere il suo miglior amico William dalle frustrate del suo padrone impugna un'accetta e tenta di fermare lo schiavista. Anche suo padre si mette in mezzo e viene licenziato da posto di lavoro. Nella notte, nella loro casa, si introduce il malvagio mr. Douglas che si rivela essere non un essere umano, ma un vampiro, e che mordendo la mamma di Abraham la uccide.. Nove anni dopo sarà il turno del padre di morire. Lincoln si sentirà, così, libero di cercare la sua vendetta ed uccidere Douglas. Ma i piani non sempre riescono ed il ragazzo viene salvato da un cacciatore di vampiri di nome Henry Sturgess, da morte certa.
Un periodo di convivenza e di allenamento rendono in grado Abraham di cacciare i vampiri. L'obbiettivo della coppia di cacciatori è quello di uccidere due vampiri che stanno cercando di destabilizzare l'Unione: Harriet Tubman e Adam, il primo vampiro.
Nel contempo, contrariamente ai consigli di Henry, la vita di Abraham si apre alla presenza di una donna, Mary, ed alla politica, diventando Presidente dell'Unione e lottando contro la schiavitù.

Già il titolo italiano del film è una delusione: che fine ha fatto il nome del Presidente? Perché La Leggenda? Sinceramente appena uscito al cinema non pensavo neanche fosse quel film di cui tanto ho letto nei siti internet di cinema.
Vedendolo ho avuto altre delusioni. La prima deriva dalla trama. Nonostante soggetto e sceneggiatura siano dello stesso autore del libro da cui è tratto il film, Seth Grahame-Smith, la storia non è coinvolgente. Scontata, sia per i colpi di scena e gli eventi, non sfrutta la grande occasione offerta dall'idea di mitizzare e rileggere la figura di uno dei più grandi presidenti degli Stati Uniti. Un'impostazione diversa e meno didascalica avrebbe giovato. Oltre tutto il film si rivela essere impreciso anche sulla storia biografica di Abraham Lincoln: per tutto il film viene lasciato credere allo spettatore che il Presidente avesse un unico figlio maschio (che fa la fine che fa), mentre nella realtà ne ha avuti ben quattro, anche se solo uno ha vissuto fino all'età adulta.
La  regia di Timur Bekmambetov, regista russo dalle grande potenzialità, è auto referenziale ed eccessivamente ripetitiva. L'uso dei rallenty e delle accelerazioni durante i combattimenti (alla 300 per intenderci) è così scontato da rendere noiose perfino le scene d'azione. Non aiutato dagli effetti speciali non riesce a trasmettere il senso di realtà tale da far vivere allo spettatore le vicende dei protagonisti con partecipazione.
I vampiri posseggono la capacità di camminare tra gli umani, al sole, senza subire danni, ma mantengono la mancanza di riflesso negli specchi a fondo argentato. Acquisiscono l'allergia all'argento (non erano i lupi mannari?), perdono la loro ombra ed indossano curiosi occhialini.

Tutto sommato un'idea sprecata ed un film mal riuscito nel quale vicende scorrono troppo in fretta, oltre tutto raccontate a spanne.

Titolo originale Abraham Lincoln: Vampire Hunter 
Lingua originale inglese 
Paese USA 
Anno 2012 
Durata  97
Genere horror

Regia Timur Bekmambetov 

Soggetto e Sceneggiatura Seth Grahame-Smith 
Produttore Timur Bekmambetov, Tim Burton, Jim Lemley, Derek Frey, Kathleen Switzer 
Produttore esecutivo John J. Kelly, Simon Kinberg, Michele Wolkoff 
Casa di produzione Abraham Productions, Tim Burton Productions, Bazelevs Production 
Distribuzione (Italia) 20th Century Fox 
Fotografia Caleb Deschanel 
Montaggio William Hoy 
Effetti speciali Robert G. Willard, Matt Kutcher, Caius Man 
Musiche Henry Jackman 
Scenografia François Audouy, Beat Frutiger 
Costumi Varvara Avdyushko, Carlo Poggioli 

Interpreti e personaggi 
Benjamin Walker: Abraham Lincoln 
Dominic Cooper: Henry Sturgess 
Anthony Mackie: William Johnson 
Mary Elizabeth Winstead: Mary Todd Lincoln 
Rufus Sewell: Adam 
Marton Csokas: Jack Barts 
Jimmi Simpson: Joshua Speed 
Robin McLeavy: Nancy Hanks Lincoln 
Alan Tudyk: Stephen A. Douglas 
Jaqueline Fleming: Harriet Tubman 
 
Doppiatori italiani 
Edoardo Stoppacciaro: Abraham Lincoln 
Francesco Pezzulli: Henry Sturgess 
Andrea Lavagnino: William Johnson 
Francesca Manicone: Mary Todd Lincoln 
Pasquale Anselmo: Adam 
Franco Mannella: Jack Barts 
Marco Guadagno: Joshua Speed 
Alessio Cigliano: Stephen A. Douglas 

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