martedì 3 luglio 2018

Dylan Dog - Il macellaio e la rosa

Dylan Dog  N° : 382 
Il macellaio e la rosa

Soggetto e Sceneggiatura: Pasquale Ruju 

Disegni: Fabrizio Des Dorides 

Copertina: Gigi Cavenago 
  
Periodicità: mensile 
uscita: 29/06/2018 
Prezzo: 3.5€

Emily Ray è da qualche anno sulla cresta dell'onda, è tra le migliori scrittrici horror che l'Inghilterra abbia mai conosciuto. Quando, però, Bloch si imbatte nella lettura del suo ultimo libro troppe coincidenze si affastellano. L'ex Ispettore di Scotland Yard riconosce dettagli del caso irrisolto Daddy Slasher di cui nessuno oltre alla polizia od il killer seriale dovrebbero conoscere. Con una telefonata cerca di avvertire il suo sostituto, Carpenter, nella polizia di Londra.
Quasi contemporaneamente la stessa Emily Ray si rivolge all'Indagatore dell'Incubo perché anche lei scossa da dettagli troppo vividi presenti nel suo romanzo.

L'idea di Ruju, storica colonna del mensile Bonelli promosso sulle piste dei Pards di Tex, non è affatto male. Alla vita reale, all'indagine di Dylan e Bloch, si alternano pagine ed eventi tratti dal libro di Emily Ray. Questa alternanza è un modo originale per permettere al lettore di entrare nell'atmosfera senza ricorrere a fastidiosi spiegoni od a classici flashback. Ad un certo punto, però, lo spiegone arriva lo stesso e spezza il ritmo narrativo creato da Ruju fino a quel momento. La risoluzione della vicenda non è quella che avrei scelto io, per quello nessuno mi chiede di scrivere un fumetto, ma indaga un tema classico del genere horror che, già, alcune volte era apparso su queste pagine.

Ai disegni l'esordiente Des Dorides, romano, classe 1987. Dal 2012 ha avuto di lavorare spesso ed su testate di livello. Tra i suoi incarichi può annoverare il numero 17 dell’ultima stagione di John Doe (Questa lunga storia d’amore) e, sempre in Bonelli, Orfani - Nuovo Mondo e Orfani - Sam. I meriti personali ci sono. Il suo tratto si mischia bene con quello di Cavenago in copertina e con quello di molti classici disegnatori di Dylan Dog. I neri non sono mai eccessivi, gli sfondi sono pieni, la gabbia bonelliana non subisce grossi sconvolgimenti. Un debutto da manuale. Ciò che continuo a notare che da quando è Roberto Recchioni il curatore della creatura di Tiziano Sclavi, sempre più disegnatori a lui legati debuttano nelle sue testate. Sarà un caso.

Nota a margine. La realizzazione tecnica del numero è scadente. Nell'albo che ho acquistato io, capita più volte di imbattersi in tavole in cui il nero è scarico e, quindi, con la resa grafica non ottimale. Spero che sia un difetto di pochi numeri.

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