lunedì 8 aprile 2019

Under the skin

Laura è una bella ragazza che, per le strade irlandesi, guida un furgoncino. Ogni tanto si ferma chiedere informazioni sulla strada da percorrere a qualche passante. alcuni di loro, i più adatti, vengono invitati da lei a salire sul suo veicolo per un passaggio. Di solito sceglie ragazzi soli, senza amici o parenti, senza nessuno che si preoccupi di loro. Il passo successivo è quello di invitarli nella sua casa, isolata, quasi diroccati, promettendosi loro, ma intrappolandoli in un liquido nero, senza che possano più scappare.
Laura non sembra essere una ragazza normale. Non mangia, non beve, non prova sentimenti apparenti per le sue prede e per nessuno del genere umano. Ma un giorno qualcosa cambia sotto la sua pelle. Vuole sperimentare il cibo, vuole condividere il calore con un altro essere vivente, ma si accorge di essere troppo diversa dal resto del genere umano. Perchè?

Glazer ha voluto fortemente realizzare un versione cinematografica del libro di Faber. Ha dedicato diversi anni alla sua preparazione e, tralasciando i significati metafisici nascosti, è venuta fuori una sbobba noiosa.
Detto questo. Se si riesce a giungere al finale del suo film, e non è da tutti, si riesce a intuire qualche chiave di lettura. Oltre la doppia valenza del titolo, sotto la pelle di Laura si agitano diverse interpretazioni. La prima, più immediata, è che la sua pelle è nascosta da una pelle diversa. Un costume che nasconde il suo vero essere. Una critica alla società che ci impone di indossare una maschera quando siamo con gli altri per essere accettati e non esclusi? La seconda è ciò che succede sotto la vera pelle di Laura. Come, ad un certo punto, scatti qualcosa che la incuriosisca tanto da rendersi partecipe di quel mondo che da anni sa attraversando senza esserne parte.



Per giungere a queste due chiavi di lettura bisogna, però, farsi due gonfiabili enormi. La ripetitività delle situazioni, la noia mortale trasmessa dalle inquadrature sono un forte, fortissimo, richiamo al tasto eject del lettore blu-ray. Un solo motivo spinge lo spettatore nel proseguire nella visione: la promessa di Scarlett Johansson completamente nuda, per la prima volta, sul grande schermo.
E anche qui si va sotto la pelle. Sì perché è vero: Scarlett è nuda, in diversi atti del film, e si mostra oltre il velo patinato nella quale siamo abituati a vederla in altre produzioni. Nuda si mostra come una donna normale, in un film in cui non lo è, è permette alle donne normali di rivalutarsi di fronte ad uno stereotipo. Fasciata negli abiti eleganti, pronta per una serata di gala grazie al trucco sapiente, inguainata nella tutina della Vedova Nera non le è permesso di mostrare i suoi difetti estetici ed è costretta a mentire sulla sua reale fisicità. 



La regia, tranne che per rari tratti, si crogiola nella noia delle inquadrature didascaliche e speranzosamente poetiche. Le sequenza di guida sono altrettanto noiose ed il montaggio lento non aiuta a vivacizzare la situazione. Si salvano le scene al mare, la parte in cui Laura incontra l'uomo che la ospita ed il finale rivelatore della vera natura di lei.

La colonna sonora è dimenticabile.


Un film vitale.
Incasso decisamente deludente per questo film. Ci si chiede, e ci si risponde, su come siano andati spesi 13 milioni di dollari per la sua realizzazione e si è sorpresi che sia riuscito, addirittura, ad incassarne 5.4. Meno della metà negli Stati Uniti e, credo, che una grossa percentuale degli incassi siano dovuti alla presenza della Johansson. Viene, in ogni caso, da chiedersi cosa abbia spinto Scarlett Johansson a spogliarsi completamente per un film di così basso interesse. A mio parere era già decisa ad avere un figlio, nato in effetti nel 2014, ed ha voluto immortalare la sua bellezza pre-gravidanza in un film che sarebbe stato presto scordato.



In ogni caso, nonostante quello che ne penso io, il lavoro di Glazer è stato candidato ad una notevole quantità di premi:

2015 - British Academy Film Awards 
Nomination Miglior film britannico
Nomination Migliore colonna sonora a Mica Levi

2013 - Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia 
Nomination Leone d'Oro al miglior film a Jonathan Glazer

2015 - Independent Spirit Awards 
Nomination Miglior film straniero

2013 - British Independent Film Awards 
Nomination Miglior regista a Jonathan Glazer
Nomination Miglior attrice a Scarlett Johansson
Nomination Miglior contributo tecnico a Johnnie Burn per il sonoro
Nomination Miglior contributo tecnico a Mica Levi per la musica

2014 - European Film Awards 
Miglior colonna sonora a Mica Levi

2014 - Gotham Awards
Nomination Miglior film
Nomination Miglior attrice a Scarlett Johansson

2015 - Empire Awards
Nomination Miglior film britannico
Nomination Miglior horror

Senza vincerne alcuno.

Mi spiace della delusione che genera questo film nello spettatore. Un minutaggio più corto, un montaggio meno rilassato lo avrebbero aiutato ad essere più godibile.
Da collezione per ricordare la bellezza della protagonista.

Titolo originale Under the Skin 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Regno Unito, Stati Uniti 
Anno 2013 
Durata 108 min 
Genere fantascienza 

Regia Jonathan Glazer 

Soggetto Michel Faber (romanzo) 
Sceneggiatura Walter Campbell, Jonathan Glazer 
Produttore James Wilson, Nick Wechsler
Co-produttori: Alexander O'Neal, Gillian Berrie 
Produttore esecutivo Tessa Ross, Reno Antoniades, Walter Campbell, Claudia Bluemhuber, Ian Hutchinson, Florian Dargel 
Casa di produzione Film4, FilmNation Entertainment, JW Films, Nick Wechsler Productions, Scottish Screen, UK Film Council, Silver Reel, Creative Scotland 
Distribuzione (Italia) BiM Distribuzione 
Fotografia Daniel Landin 
Montaggio Paul Watts 
Effetti speciali Mark Curtis (senior special effects supervisor) 
Musiche Mica Levi 
Scenografia Chris Oddy 
Costumi Steven Noble 
Trucco Chrissie Beveridge 

Interpreti e personaggi

Scarlett Johansson: Laura
Paul Brannigan: Andrew
Jessica Mance: Alien
Joe Szula:
Krystof Hádek:
Scott Dymond:

Doppiatori italiani

Ilaria Stagni: Laura
Nanni Baldini: Andrew
Massimo Triggiani: elettricista
Gianluca Crisafi: Colin
Francesco Meoni: uomo solo
Vittorio Guerrieri: uomo tranquillo
Sergio Lucchetti: uomo forestale

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