sabato 30 marzo 2019

Dylan Dog Magazine 2019

Dylan Dog Magazine N° : 5 
Dylan Dog Magazine 2019

Copertina: Bruno Brindisi 

Formato: 16x21 cm, b/n 
Pagine: 174 
Codice a barre: 977112262604190156 
Periodicità: annuale 
Uscita: 23/03/2019 
Prezzo 6.90€


Anche quest'anno l'Almanacco di Dylan Dog torna nelle edicole, per la quinta volta, con il packaging del Magazine. Come al solito, rispetto al suo predecessore, non è cambiato molto. Ci sono gli inserti, ci sono la storia con Dylan e quella nel mondo di Dylan, c'è il bianco e nero, c'è il colore, c'è il buono e c'è il meno buono.
Da tempo mi rammarico che le dissertazioni, personali quanto un blog, che coinvolgono ciò che è uscito in edicola, libreria, al cinema o tra i videogame siano diventate poco più che un elenco di prodotti usciti. Salvo un paio di righe di descrizioni per "prodotto" è un susseguirsi di titoli ed a ogni categoria non vengono dedicate più di due facciate. Sarebbe bello tornare ad approfondire.

Sempre interessanti sotto l'arricchimento culturale personale sono, invece, i Dossier. Le dissertazione sulla differenza tra angeli e demoni aprono il primo dossier del magazine che diventa, per me più soddisfacente qualche pagina dopo fino a toccare un serial televisivo di indubbio interesse. Si entra nel vivo parlando dei fratelli Winchester e della serie cult Supernatural. Al momento in cui è stato scritto l'articolo la produzione era arrivata alla quattordicesima stagione, appena giunto l'albo nelle edicole ha colpito l'internet la notizia che la quindicesima serie sarà quella conclusiva per i due fratelli cacciatori di demoni e mostri. In ogni caso, leggere delle avventure di Dean e Sam ed entrare nel dettaglio dell'importanza che hanno avuto nella programmazione televisiva internazionale è interessante. Ho avuto la possibilità di recuperare pezzi di trama che mi ero perso, grazie agli orari di programmazione sempre più improbi e casuali di Rai4, e di rammaricarmi di aver perso certi archi narrativi.

Il secondo, ricco dossier, è dedicato alle altre tenebrose divinità̀ nate dalla mente di H.P. Lovecraft. In poche pagine, un paragrafo per ciascuna, vengono presentate le mostruose creature con le quali lo scrittore di Providence, che ha goduto di una vita eccessivamente breve, sta, ancora oggi, influenzando la fantasia di lettori e scrittori di tutte le età.
La lettura dell'articolo è semplice e lo rende un utile apripista per sapere cosa leggere delle opere di Lovercraft per poter iniziare ad entrare nei suoi incubi. Io, cospargendomi in capo di cenere, non avendone mai letto niente ogni volta che incontro questi spiragli sul suo mondo mi convinco sempre di più di avere una lacuna culturale che deve essere colmata. Avendone il tempo.

Passando alle storie
 
Dal mio sangue
Soggetto e sceneggiatura: Alberto Ostini
Disegni: Giulio Camagni

Wickedford non è più la tranquilla cittadina in cui Bloch si è trasferito dopo il pensionamento. La morte di Penelope, fidanzata dell'ex ispettore di Scotland Yard, e tutti i terribili fatti che hanno sconvolto il paese, solo un anno prima, sono forieri di eventi ancora più tragici. Un'epidemia di suicidi sta coinvolgendo tutti i residenti. Lo stesso Bloch e Dylan, venuto a fargli visita insieme a Groucho, cercano di aiutare la, sprovveduta, polizia locale nelle loro indagini. 

Una buona storia sui sensi di colpa, sulle conseguenze delle nostre azioni e sulla fragilità dell'animo umano. Peccato per la via risolutiva utilizzata da Ostini, altrimenti sarebbe stata una storia da albo regolare e non da Magazine. I disegni di Camagni sono, per natura e stile dell'artista, imprecisi e mutevoli nella rappresentazione grafica dei personaggi. Questo, però, non pregiudica la lettura del fumetto.

La scacchiera di Dio
Soggetto e sceneggiatura: Alberto Ostini
Disegni: Giorgio Pontrelli

Bloch ha perso la moglie quando il figlio era ancora adolescente. Il suo passato è stato difficile e non molto costellato di episodi felici.

Ostini, qui, cerca di analizzare le pieghe più tristi della vita come la morte prematura, la disperazione, l'accesso alla droga come via d'uscita. Ho trovato un certo senso anche all'utilizzo del rosso come terzo colore nelle tavole: aiuta ad indirizzare lo sguardo, a sottolineare luoghi e situazioni (non sempre in Morgan Lost è stato così).
Una storia dura e delicata allo stesso tempo. Poche pagine, ma ben gestite anche dal disegnatore Giorgio Pontrelli.

Un appuntamento annuale che può rimanere in agenda.

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