Il compito di 8 ragazzi ed un professore per la fine dell'anno è quello di realizzare un cortometraggio. Jason, il regista, opta per il genere horror e di notte in un bosco sta filmando la scena clue: una ragazza in abito ottocentesco è inseguita da una mummia.
Lo stop del ciak è il momento in cui Eliot, il ragazzo che si occupa della registrazione del suono, richiama l'attenzione dei suoi amici per una notizia trasmessa dai notiziari: i morti risorgono dalle tombe ed aggrediscono i vivi.
Inizia un'avventura on the road attraverso la Pennsylvania per raggiungere la casa dei genitore di Debra , ragazza di Jason, in ansia per loro. Gli intoppi sulla strada non mancheranno: auto di traverso, frotte di zombie che tentano di aggredirli, ospedali svuotati da esseri umani caduti nelle mani dei risorti.
Constata la situazione disperata a casa di Debra l'unico posto sicuro sembra essere la casa di un amico che si era separato da loro sin da subito: un maniero isolato e ben difeso.
Arrivati sul posto i ragazzi non possono che constatare come nessun luogo della Terra si possa reputare al sicuro dalla minaccia.
George Romero, libero dai paletti e dalle censure delle grandi case di distribuzione, realizza un nuovo inizio per la sua saga dei morti viventi dal 1968. Questa sua opera non si può ne definire un prequel né un sequel o null'altro, ma solo un nuovo inizio contestualizzato nei nostri giorni. Non molti soldi, un mese di lavoro in Canada, un cast di esordienti, fidati collaboratori alle spalle gli permettono di realizzare un film convincente e fresco. L'introduzione della tecnica in soggettiva delle riprese può, forse, risultare, a volte, fastidiosa, ma è posta in atto con metodologie originali. La telecamera che documenta gli avvenimenti è in primis quella del regista/studente Jason alla quale si aggiungono quella trovata da Debra nell'ospedale, quella amatoriale di Tracy. Il tutto arricchito con finti/veri filmati recuperati dall'Internet mondiale. Tutte queste fonti vengono montate, commentate e sonorizzate da Debra prima dell'inizio del film. Un tocco di classe del re degli Zombie è quello di farci iniziare la visione della sua creatura in un momento imprecisato dopo la fine della stessa. In breve vediamo quello che è successo ai ragazzi nelle 24 ore in cui sono stati in giro per le strade americane, ed affrontato i pericoli, non in tempo reale, ma soltanto dopo che Debra ha raccolto e montato il tutto per proporcelo. Il tutto avviene in un luogo del quale si capirà la natura solo che si sarà vista tutta la pellicola.
Ci consola che il finale è meno pessimistico di quello di altri film dell'autore, il quale, per abitudine, non è amante di finali tranquilli. Secondo una sua stessa dichiarazione "I film partono da un presupposto, ribaltano la concezione della realtà sconquassandola e scuotendola. Che senso ha alla fine riportare il tutto al punto di partenza?". Cosa chiedere di più ad un regista che ha creato un genere e che decide di reinventarlo?
Da vedere sebbene se non si sia amanti dell'horror per apprezzare l'opera di un grande maestro, da recuperare anche l'originale "La notte dei morti viventi" del 1968.
Titolo originale Diary of the Dead
Anno 2007
Durata 95 min
Regia George A. Romero
Soggetto George A. Romero
Sceneggiatura George A. Romero
Interpreti e personaggi
Michelle Morgan: Debra
Joshua Close: Jason
Shawn Roberts: Tony
Amy Ciupak Lalonde: Tracy
Joe Dinicol: Eliot
Scott Wentworth: Maxwell
Philip Riccio: Ridley
Chris Violette: Gordo
Tatiana Maslany: Paduma
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