mercoledì 19 dicembre 2012

Martin Mystère - La fine del mondo


Martin Mystère n. 324, bimestrale
La fine del mondo
Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Sergio Tuis con la collaborazione di Giovanni Romanini
Copertina: Giancarlo Alessandrini

E' la fine del mondo. Come i Maya avevano predetto, il 21 Dicembre 2012 sul pianeta Terra anomalie naturali stanno causando disastri. Martin Mystère, Diana e Java vengono prelevati dalla sede dell'ABC ed imbarcati su un'aereo militare su ordine del Colonnello Trag dell'esercito degli Stati Uniti d'America. Con loro un medioevalista, una psicologa ed un matematico.
Un problema ai comandi, a seguito di un'aurora boreali nei cieli americani, obbliga il pilota dell'aereo ad un atterraggio d'emergenza su una strada statale. Per trovare aiuto il gruppo di militari e civili raggiunge un paese nelle vicinanze.
Non è tutto come sembra, però.

Partiamo dalle cose belle. La copertina di Alessandrini è evocativa, intensa ed i colori di Alessandro Muscillo sono perfettamente azzeccati. Seconda e terza di copertina ospitano uno studio di casa Mystère compuntamente devastato dalla catastrofe. L'approfondimento di Castelli alla fine dell'albo è interessante, anche se un po' ripetitivo. L'elogio al biografo del BVZM è, comunque, d'obbligo.
Arriviamo alle cose brutte. La storia di Mignacco è quanto di peggio abbia letto sulle pagine dell'Investigatore dell'impossibile da qui ad anni nel passato. Una storia noiosa, scontata, pesante e palesemente inutile.
Sergio Tuis con la collaborazione di Giovanni Romanini, si mettono in due ad appesantire, ulteriormente, la storia con disegni statici, incostanti ed imprecisi. I personaggi (tra cui lo stesso protagonista) cambiano fisionomia, età e caratteristiche del viso da una vignetta all'altra. Solo a guardare l'orribile sorte a Diana (personaggio pedante già di per sé) c'è da rimanere stupiti dalla scarsa attenzione prestata dai disegnatori.

Gli evidenti riferimenti a The Mist, Falling Skies, Jericho non salvano la storia che si rivela essere una delusione completa ed a tutto tondo.

Il modo peggiore per concludere l'anno sul bimestrale dedicato all'ignoto di casa Bonelli

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