giovedì 19 febbraio 2015

Puffi 2015

Ci siamo. Anche quest'anno è uscito il nuovo set della Schleich dedicato ai piccoli ometti blu creati da Peyo nel 1958.
Dopo diversi anni, non si sa perché (si sa, si sa, dato che in tutto il mondo i paraguri la pensano tutti nello stesso modo) visto che la Germania è una potenza europea che detta dominio e regole su tutte le nazioni dell'Unione Europea, la Schleich decide di tornare a produrre in China. Negli ultimi anni la qualità, sopratutto della pittura e della cura del dettaglio, era cresciuta molto, quasi tornando ai livelli delle serie originali dei primi decenni. Quest'anno no. Quest'anno i puffi sono dipinti da anziani cinesi non vedenti, affetti da tremori inconsulti, in fabbriche buie, realizzate sotto risaie coltivare a soia.
I difetti di pittura sono così diffusi da rendere impossibile la ricerca di un esemplare pitturato con cura. Si può tranquillamente affermare come questa serie sia una delle peggio dipinte tra le ultime dieci.
Entriamo nel dettaglio dei personaggi.
Quattrocchi imbalsamato. Sinceramente non è male: posa stabile, impettito, occhi chiusi valigetta. Carino.
Puffo con il pacco in mano. Credo che questo sia il primo puffo dichiaratamente pornografico, soprannominato Rocco dalla puffetta, E' giusto che, essendo una serie incentrata sul mondo del lavoro, vengano esplorate anche le professioni che tendiamo ad ignorare, sopratutto quest'anno dove si celebra la presenza del pilone nazionale all'Isola dei Famosi. Di per se l'idea è carina, solido e posabile; me ne aspetto uno brandizzato Amazon.
Puffetta manager. Sì. Beh. Ne era già uscita, qualche anno fa, una versione promo della BASF: era molto meglio. Qui il cappello è ridicolo e la sua aria, più che essere da puffetta sicura di sè, sembra essere spaventata e timorosa.
Puffo Esselunga. Con tra le mani il POD delle consegne a domicilio della spesa è in attesa della vostra carta di credito.
Puffo pubblicista. Grafico in mano, occhiali da bimbominkia, giacchetta gialla, aria da superficiale superiore. Uno dei puffi più antipatici di sempre.
Puffo con lavoratore Un lavoro di fatica. Finalmente. Nella ridente terra dei crauti ci si ricorda che non tutti possono comandare, ma che qualcuno deve anche realizzare le idee degli altri. Sudato, vestito con la stessa giacca, dello stesso colore, ma aperta, di Quattrocchi: grande fantasia.
Puffo con la matita sull'orecchio. Legge? Scrive? Salumiere? Chi vivrà vedrà.
Grande Puffo Biff. Con questo omaggio alla grande saga di Ritorno al Futuro, 1.21 gigowatt, si chiude l'assurda serie di quest'anno. Grande puffo dovrebbe essere una specie di presidente d'azienda, ma sembra un pensionato che guarda gli scavi della metropolitana con un tablet in mano. Mette profonda tristezza.

Sinceramente peccato. L'anno scorso avevo temuto l'uscita dei pirati, ma poi ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. Quest'anno non avevo grosse aspettative, ma sinceramente speravo in qualcosa di meglio. La botta di delusione finale me l'hanno data la scritta Made in China sul retro degli gnomi blu, la qualità della pittura e la scarsa scelte cromatica utilizzata. E non è che siano diminuiti di prezzo: anche quest'anno sono quotati a 4,50€ l'uno.

E' un peccato, a Febbraio 2015, essere già in attesa dell'annuncio della nuova serie. Sperando che le aspettative non vengano, nuovamente, deluse. 

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