lunedì 4 dicembre 2017

Dylan Dog - Nel mistero

Dylan Dog N°: 375 
Nel mistero

Soggetto e Sceneggiatura: Tiziano Sclavi 

Disegni: Angelo Stano 

Copertina: Gigi Cavenago 

Colori: Giovanna Niro 
 
Periodicità: mensile 
uscita: 29/11/2017 
Prezzo: 3,50€

La morte vaga per Londra, sotto forma di un serial killer anonimo. Le sue vittime non hanno nulla a che fare con Dylan Dog, ma, si sa, l'Indagatore dell'Incubo non riesce mai ad essere estraneo a situazioni del genere.  Infatti, un barbone misterioso, che il nostro si troverà più volte sulla sua strada, gli salva più volte la vita con strane profezie. Il tutto condurrà i tre protagonisti di questa avventura incontro al proprio destino.

Ritorna una storia fuori uscita tutta dalla fervida mente di Tiziano Sclavi. Ad un anno esatto da Dopo un lungo silenzio ecco questo Nel mistero. Ma non è che ne sia troppo soddisfatto. A partire dal titolo: eccessivamente generico, tanto da essere adatto a qualsiasi storia di qualsiasi personaggio. La trama, tutta opera di Sclavi, stando ai crediti, è un qualcosa di già letto, molte volte, su queste pagine. Un assassino misterioso (che si rivela essere chi pensiamo che sia già dopo due pagine), Dylan che lo incontra per caso e varie forzature narrative per incastrare le varie sottotrame. Quando si aspetta una storia di Sclavi si spera in qualcosa di più, ma, qui, lo scrittore di Broni è frenato anche dall'obbligo di usare i personaggi, eccessivamente inutili, voluti da Recchioni per modernizzare la serie.

Angelo Stano torna ai disegni sia di Dylan Dog, sia per Sclavi e niente. Stano è meglio in bianco e nero. Nonostante sia affiancato da Giovanna Niro, una delle migliori coloriste di casa Bonelli, e che lei scelga sia uno stile pop, ispirato, probabilmente, ai vecchi film d'horror degli anni settanta del secolo scorso, che dei colori adatti per le atmosfere del disegnatore della provincia di Bari: no. Stano va vissuto in bianco e nero. Mi dispiace per Giovanna Niro, che ha messo in mostra, ancora una volta doti eccezionali.
La copertina di Cavenago è un omaggio allo stile di Stano. Si respirano le atmosfere di colui del quale ha preso il posto su Dylan Dog e, anche, il modo di firmarla sembra essere ispirato alla storica colonna di via Buonarotti a Milano.

Un albo che si legge bene, ma che non mi convince del tutto. Sembra essere una proposta di eventi slegati l'uno dall'altro, fino a giungere a quello che coinvolge un protagonista fino a quel momento eccessivamente vittima di situazioni, anche a lui lontane e di cui non saprà mai nulla. Forse un'occasione sprecata. Forse la terza storia sceneggiata da Sclavi si prenderà più tempo per essere pubblicata. E potrebbe essere un bene.

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