martedì 16 ottobre 2012

Dylan Dog - Speciale - Viaggio senza speranza

Speciale Dylan Dog n. 26, annuale 
Viaggio senza speranza  
 
Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
Disegni: Luigi Piccatto
Copertina: Angelo Stano  
 
Dylan Dog è in una situazione senza via d'uscita. Sfiancato, sfinito, stanco è braccato, in una misteriosa foresta, da sconosciuti inseguitori.  Ma non è l'unico. Proseguendo alla ricerca di una via di fuga gli si accodano un giovane ragazza, un tipo strano con gli occhiali ed un strega cieca. Non tutto, però, è come sembra, anche perchè l'Old Boy non si ricorda, come gli altri suoi compagni di viaggio, come è finito in tale, disperata, situazione. Per fortuna il tipo strano sembra conoscere una via d'uscita ed il trucco per raggiungerla è quello di andare sempre avanti senza mai voltarsi indietro. Il mito di Orfeo che esce dagli inferi cercando di salvare la sua amata Euridice, sarà anche l'indizio di dove si trova l'Indagatore dell'Incubo?

Come la Barbato nella serie regolare anche il Gualdoni, nello speciale di quest'anno, non stupisce più di tanto. Mette giù una storia veloce da leggere, con un buon ritmo ed una marea di citazioni, sia da albi storici di Dylan (che non farebbe male rileggere e prima o poi lo farò) che da classi dell'horror anni '80 del secolo scorso, il tutto condito con un po' di mitologia greca. La struttura della storia è simile a quella del 313, ossia abbiamo flashback che dei ricordi di Dylan (o degli altri personaggi) che ci aiutano a capire meglio la situazione nello stesso tempo nel quale la comprendono anche i protagonisti. Qui, però, la scelta della transizione tra realtà e ricordo è più classica: i ricordi sono pagine a sfondo nero, che ben si distinguono dal resto dell'albo.
I disegni di Piccatto sono i disegni di Piccatto. Può piacere o non piacere, ma, secondo me, è uno dei disegnatori che, seppur con il suo stile, ultimamente, riesce a ben pennellare le vicende dell'ex agente di Scotland Yard-
La copertina di Stano è un classico. Il simbolo dell'infinito che condanna Dylan a non trovare via d'uscita dalla sua situazione. Curiosamente, cosa che capita poco spesso così evidente, immagini molto simili, anche se contestualizzate nella storia, sono presenti durante la narrazione.

Uno speciale autunnale che si fa leggere, niente da dire. Essendo, come da nome, un Speciale, però, ci si aspetta qualcosa di più, anche dato il numero di pagine ed il prezzo, di un albo regolare con spazio narrativo espanso.
Non è facile scrivere sempre cose nuove per un personaggio di 25 anni, ma, abbiamo visto, che qualche volta gli autori ci riescono.

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