lunedì 26 novembre 2012

Disastro a Hollywood

Il mondo di Hollywood può essere cinico e spietato e Ben lo sa alla perfezione. Finché sei giovane e rampante puoi lasciarti dietro tutti, ma giunto alla mezza età si fa tutto più difficile. Il film da lui prodotto, Fiercely, che deve essere presentato a Cannes viene bocciato alla proiezione di prova. La finanziatrice della pellicola gli chiede di fare il possibile per salvare il salvabile. Bene si troverà a discutere con l'ipersensibile e suscettibile regista per riuscire a fargli cambiare almeno il finale, crudelmente inutile.
Su un altro fronte lavorativo Ben è impegnato con a cercare di convincere, con ogni mezzo, Bruce Willis a tagliarsi la barba da talebano che si è fatto crescere e che non è adatta al personaggio che deve interpretare. Da questa disputa dipende il lavoro di centinaia di persone.
Sul fronte sentimentale la vita va anche peggio. Impegnato in un divorzio, voluto solo dalla moglie, e con qualche sgualdrina consolatoria, cerca di lottare per non perdere le uniche cose che hanno un senso nella sua vita.
Riuscirà a tenere insieme il suo matrimonio? Nella foto di fine anno con gli altri produttori sarà al centro dell'attenzione o verrà relegato ai margini?

Il film di Barry Lenvinson vuole essere sia satirico che un'amara critica al mondo del dietro le quinte di Hollywood vissuta sulla pelle di una di quelle persone i cui nomi sono solo nei titoli di testa dei film e che nessuno, del grande pubblico, vedrà mai: il produttore cinematografico.
Grazie al romanzo di Art Linson, What just happened (Storie amare dal fronte di Hollywood) il regista, classe 1942, di successi come Piramide di paura ( per il quale si parla di un remake a breve), good Morning Vietnam, Rain Man ha un traccia semplice da seguire. Peccato, però che il tocco del fuoriclasse sia sparito da tempo ormai. L'occhio del regista ci propone stanche inquadrature in una sceneggiatura fiacca e goffa. Personaggi, probabilmente reali, messi lì senza uno spessore e senza possibilità di immedesimazione da parte dello spettatore, non lanciano brividi. Raffiche di noia sfrangiante soffiano intense lungo i 107 minuti del film. 
L'unica ragione per proseguire nella visione è assistere alla buona performance di Robert De Niro. Dopo essere stato relegato per anni in ruolo marginali (l'Uncino di Stardust, il manovratore di The Good Shepherd) si vede offerto questo ricco ruolo da intenso protagonista che, penso, avrà accettato senza remore, anche visto il nome del regista coinvolto. Peccato che la caratura del film non gli sia da nuovo trampolino, ma lo releghi ancora, per anni, in ruoli secondari anche se in ottimi film (Machete) e lo porti, tristemente, a recitare ancora con Ben Stille in Vi presento i nostri. Gli ultimi passi verso il baratro lo fanno camminare fino a scadere in Manuale d'Amore 3 e Capodanno a New York. Gli auguro di trovare presto un copione che ce lo riproponga in un ruolo che valorizzi la caratura dell'attore che è.
Il resto del cast è ricco. generoso di alcune perle recitative, come quella di Stanley Tucci, John Turturro, Sean Penn e Bruce Willis e di qualche faccia che diverrà nota e che non ti aspetti, come quella di Kristen "Bella" Stewart.

Se volete vedere un bel film con Robert De Niro potete scegliere di meglio. Se volete vedere dove Barry Levinson si impegna guardate un di quelli su citati. Se non volete vedere un film scamuffo evitate questo.

Bugiardino di Wikipedia

Titolo originaleWhat Just Happened?
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2008
Durata107 min
Colorecolore
Audiosonoro
Rapporto2,35 : 1
Generecommedia, drammatico
RegiaBarry Levinson
SoggettoArt Linson
SceneggiaturaArt Linson
ProduttoreRobert De NiroArt LinsonJane RosenthalBarry Levinson
Casa diproduzione2929 Productions
Art Linson Productions
TriBeCa Productions
FotografiaStéphane Fontaine
MontaggioHank Corwin
MusicheMarcelo Zarvos
ScenografiaStefania Cella
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

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