giovedì 9 maggio 2013

Assassin's Creed 3

Ratonhnhaké:ton il cui nome significa "vita piena di graffi", viene praticamente adottato da un ex- assassino di colore stabilitosi nelle colonie inglesi in America. Lui, figlio di un uomo in vista e di una nativa americana assassinata durante l'incendio del suo villaggio, apprende le arti ed il credo dell'assassino e li utilizza per proteggere il suo villaggio, il suo mentore ed ostacolare i piani dei templari per il nuovo mondo.
La sua avventura copre un arco di tempo di 30 anni, dal 1753 al 1783, anni in cui ebbe luogo la Guerra di indipendenza americana, che vide lo scontro tra le 13 colonie americane e la Corona Inglese. Tale arco di tempo lo porterà ad incontrare personaggi storici realmente esistiti come George Washington, Benjamin Franklin, il Marchese de La Fayette, Israel Putnam, Paul Revere, Samuel Adams e Charles Lee. La sua vita si svolgerà oltre che nella frontiera americana anche tra le città di Boston e New York, ma la parte più avvincente sarà quella che lo porterà a solcare i mari a bordo dell'Aquila,
Aiutare i bisognosi, far trionfare gli ideali di libertà ed uguaglianza, uccidendo i cattivi saranno gli obiettivi del giovane meticcio.
Nel presente, invece, Desmond Miles, colui che viene collegato all'Animus per rivivere i ricordi del suo antenato, dovrà andare alla ricerca di fonti di energia utili ad alimentare l'enorme struttura sotterranea lasciata in eredità dagli antichi dei Minerva e Giunone. Il suo obiettivo principale, però , sarà quello di ritrovare la chiave utile ad aprire un immenso portale dietro al quale è nascosta la risposa a molti interrogativi.

Diciamolo subito: Assassin's Creed 3 è il peggior gioco della saga. Sotto ogni punto di vista tranne uno.
La storia è un inutile pretesto. Corta (credo siano al massimo 12 ore di gioco), scontata, mal narrata ed eccessivamente interrotta dal nuovo modo di calcolare il 100% nel raggiungimento della sincronia dell'Animus. Ora per completare un'azione correttamente bisogna soddisfare le richieste raggiungendo obiettivi parziali che permettono la sincronia totale. Nel caso si fallisse si può ripetere il ricordo a piacere, come sempre. Purtroppo alcune richieste sono tale che spingono il giocatore perfezionista a ripetere la stessa sezione di sequenza più volte fino ad odiarla.
La grafica è scadente. Non tanto per quando riguarda la cura dei fondali o dei personaggi, anche se i comprimari secondari sembrano essere tutti uguali in qualsiasi città si vada, tanto per l'interazione poligonale. Ce ne si accorge subito alla prima scalata. Quando si arriva in cima al campanile ecco che Connor, il nome europeo con cui è stato ribattezzato il nativo, riesca a non appoggiarsi sulla cima, ma a levitare di qualche pixel al di sopra o di lato. Non parliamo poi dell'interazione con le armi pesanti, tipo l'ascia, con il corpo del protagonista. Sia durante i caricamenti che durante le scene automatiche ecco che l'arma entra ed esce dal corpo del protagonista senza remore. Su tutto sorvoliamo sul baco dello spaventapasseri, che ti va finire sotto la grafica del gioco in acqua mentre sei in una zona agricola, quello navale che ti fa entrare in una montagna, senza possibilità di uscire, e quello del pontile, dal quale se cadi in acqua poi non torni più su.
Le missioni secondarie sono un altro tasto dolente. La voglia di dare longevità al gioco, durata massima circa 40/45 ore in single player, ha spinto i programmatori a disseminare gli ambienti di piume, gingilli, forzieri e pagine di almanacco da raccogliere per raggiungere Obiettivi e premi nel gioco. Meno male che in vendita nei negozi ci sono le mappe, se no a noia si sarebbe aggiunta noia.
Altro tasto dolente è il commercio. Ora ci sono come negozi i posti di frontiera e gli empori. Questi non sono più da restaurare per ottenere finanze, ma servono per commerciare, vendendo pelli di animali cacciati in frontiera e come punti per creare oggetti tramite la tenuta. Sì perché come se non bastassero tutte le boiate da cercare in giro, i forti da liberare, bisogna andare anche in cerca di persone che popolino la tenuta di famiglia e che creino oggetti da vendere e quindi arricchiscano le nostre finanze. Missione aggiuntive, quindi, prevedono di soddisfare le richieste di certi commercianti di fornitura di oggetti per i quali essere ricompensati. Come se non bastasse tutto questo, la buonanima di Achille (il mentore) vi chiederà di redigere un diario dell'uomo comune con le attività della tenuta. Dovrete, quindi, aggirarvi senza pace per le vostre terre e puntare il mirino contro gli abitanti sperando di beccarli mentre fanno qualcosa di interessante. Un'esagerata perdita di tempo.
La nota positiva, l'unica, viene dall'introduzione delle missioni navali. Al timone dell'Aquila dovrete impedire alle navi inglesi di avvicinarsi alle navi dei coloni, distruggere forti, salvare equipaggi in pericolo. Mare calmo e mare mosso vi saranno sia alleati che nemici. Alcune missioni sono adrenaliniche e piacevoli, altre frustranti per la difficoltà degli obiettivi di missione da raggiungere per sincronizzare il ricordo al 100%.
Non voglio scordarmi del comparto audio. Se le musiche sembrano essere piacevoli e curate lo stesso non si può dire del doppiaggio italiano. Gli attori sono bravi e la maggiora parte dei protagonisti ha la voce di doppiatori professionisti, ma spesso è la sincronizzazione delle voci a vanificare gli sforzi dei doppiatori. Odiosa la parte in lingua nativa indiana che copre gran parte dell'inizio del gioco. Sottotitoli pessimi obbligatori. Eh già, lo parliamo un attimo dello scandalo dei sottotitoli. Per necessità di comprensione dei dialoghi, alla fine, si deve scegliere di giocare con i sottotitoli attivi. Quelli in italiano sono un ottimo modo per rovinare il poco di pathos che si viene a cercare in alcune situazioni. Non esistono pause, non esistono a capo, non esiste il rispetto della sintassi grammaticale. I sottotitoli appaiono come scritte indipendenti dal tempismo della battuta pronunciata in audio. Sono fonte di ulteriore frustrazione.

Sicuramente ho dimenticato  di elencare qualche difetto riscontrato nel gioco. Ovviamente il personaggio principale non ha il minino carisma di Altair né, tanto meno, del grande Ezio Auditore che tanto divertimento ci hanno regalato.
Il gioco si rivela una delusione totale. Il merito di questo pessimo risultato va all'eccessiva complicazione raggiunta per dare un po' più di longevità ad un titolo senza una trama solida.
Peccato. L'eccessivo sfruttamento del titolo e del franchise rischia di schiacciare uno dei più bei titoli dai tempi del primo Tomb Rider.
70€ per questo gioco sono eccessivi, ma anche 25€ eccedono il suo valore.
Non giocatelo se non volete rovinarvi dei bei ricordi.

Ah, niente commenti per la sezione multiplayer perchè non avendo il Live col piffero che mi ci fanno fare un giro.

Titolo Originale Assassin's Creed 3
Sviluppo Ubisoft Montreal Ubisoft Bucharest 

Pubblicazione Ubisoft 
Serie Assassin's Creed 
Data di pubblicazione PlayStation 3, Xbox 360:
 15 novembre 2012
 30 ottobre 2012
 31 ottobre 2012

Microsoft Windows:
 15 novembre 2012
 20 novembre 2012
 22 novembre 2012
Wii U:
 8 dicembre 2012
 18 novembre 2012
 30 novembre 2012

 Genere Avventura dinamica, stealth 
Tema Guerra di indipendenza americana 
Modalità di gioco Giocatore singolo, multigiocatore 
Piattaforma Xbox 360, PlayStation 3, Microsoft Windows, Wii U, Project Shield 
Distribuzione digitale PlayStation Network 
Motore grafico AnvilNext 
Motore fisico Havok 
Supporto Blu-ray Disc, DVD, download 
Fascia di età ACB: MA
BBFC: 15
ESRB: M
PEGI: 18
USK: 16
 
Periferiche di input tastiera, mouse, Sixaxis o DualShock 3, Gamepad 
Espansioni La Tirannia di Re Washington 
Preceduto da Assassin's Creed: Revelations 
Seguito da Assassin's Creed IV: Black Flag 

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