mercoledì 27 giugno 2012

Martin Mystère - Progetto Cyborg

Martin Mystère n. 321, bimestrale 
Progetto Cyborg  
 
Soggetto e sceneggiatura: Paolo Morales
Disegni: Paolo Morales e Davide De Cubellis
Copertina: Giancarlo Alessandrini  
 
Sono passati quaranta anni da quando, dopo una manifestazione studentesca è stata repressa dalla polizia, ed una studente ricca ed il suo professore hanno fondato un laboratorio segreto, nel cuore degli USA, per sviluppare un progetto fantascientifico. Nella New York contemporanea, infatti, Martin Mystère viene contattato da un ricco amministratore delegato che ricorda di aver commesso atti impossibili, ma che sostiene di non averli mai compiuti. Sarà uno scherzo della memoria? Ma se è davvero così perché ora c'è un killer sulle tracce del Detective dell'Impossibile? Riuscirà il nostro a far luce sul mistero senza farsi ammazzare.

Una storia ad alto tasso di tensione per il BVZM. Ritmi non sempre sincopati, ma un buon mix tra il Fuggitivo ed uno 007 d'annata. Troviamo al suo fianco una vecchia conoscenza, di quasi 200 numeri fa, da andare a rispolverare ed una buona storia che deve molti spunti al cinema complottistico americano. La base di tutto è quel The Manchurian Candidate, dal libro del '59 in pellicola nel '62 e riproposto nel 2004 sui grandi schermi, grande padre delle teorie complottiste, A questo, come alla vena spionistica, si aggiunge un tocco di fantascienza, vi chiederete come c'entrano i Borg di Star Trek, ma per scoprire il mistero dovrete leggere l'albo.
Tutto sommato non è male, anche se ultimamente gli albi di Mystère portatori di maggiore qualità ed originalità.
I disegni della coppia Morale - De Cubellis tendono a far assomigliare, un po' troppo, il nostro eroe al suo amico londinese di vecchia data, l'effetto è spiazzante. Per il resto niente da dire: ottimo lavoro, anche se il tratto può non piacere a tutti.
La copertina di Alessandrini non brilla di originalità, anzi, a memoria la collegherei al primo albo dedicato ad Annabelle Lee, anche se non ne risulta essere neanche una citazione. Non so, mi verrò in mente cosa mi ricorda, ma, al momento, mi ha dato questa sensazione di deja vu, che io viva in Matrix?

Da segnalare l'aumento di prezzo anche per questo albo Bonelli, ma il buon vecchio Castelli ritaglia un box per scusarsi e spiegarci il perché.

Forse un po' faticosa da leggere tutta d'un fiato, ma sa ripagare il lettore con qualche colpo di scene intrigante.

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