mercoledì 28 agosto 2013

Brazil

l futuro. La burocrazia ha preso il sopravvento sulla vita vissuta. Per eseguire una qualsiasi attività è necessario un modulo, un'autorizzazione, una serie di firme e contro firme. I burocrati sono al potere, occupano i posti più alti nella scala sociale, ma la maggior parte di loro sono inetti e timorosi di sbagliare. Nella loro lungimiranza non prendono decisioni e si rimettono alla buona volontà dei loro sottoposti. Uno di loro è Sam Lowry, umile impiegato del Ministero dell'Informazione, un uomo che si è adattato alla situazione, ma dentro di se vorrebbe ribellarsi. Nei suoi reconditi onirici ha frequenti sogni ad occhi aperti dove vede se stesso salvare una misteriosa fanciulla, indossando un'armatura alata. Uno dei pochi ancora capaci di sognare in un mondo grigio.
La sua vita cambierà il giorno in cui gli verrà dato il compito di correggere un errore commesso dalla perfetta macchina burocratica. Per un errore di battitura viene arrestato Archibald Buttle al posto di Archibald Tuttle. L'arresto e l'interrogatorio porteranno alla morte dell'innocente e per rimediare verrà emesso un assegno di rimborso da consegnare alla famiglia. Qui Sam incontrerà la sua damigella in pericolo. La donna del suo sogno è reale e si chiama Jill. Lei, però, è sfuggente, nel senso che scappa e per rintracciarla dovrà accettare una promozione al Reparto recupero informazioni.
Sulla strada per la ricerca del suo amore Sam avrà a che fare con il Tuttle originale, un vecchio amico che custodisce un oscuro segreto e con molti altri burocrati.

Per anni ho aspettato ed anelato di vedere Brazil. Il film definito il "film fantascientifico per eccellenza", nei migliori 500 del mondo, nei migliori 80 film inglesi. Acclamato da tanti e portato in palmo di mani da molti.
E' innegabili che il talento visionario di Terry Gilliam sia esplosivo e perforante. I suoi quadri narrativi ti  entrano in testa e la sua visione burocratica del mondo rappresenta la realtà quasi senza renderle giustizia. Il modo di oggi è, forse, persino più burocratizzato di quello esasperato dal regista/sceneggiatore/scrittore del film. 
La produzione è mastodontica. I set creati, anche solo con i mascherini per la pellicola sono impressionati. Il ritmo, anzi i due ritmi lavorativi degli uffici burocratici sono resi al meglio e l'ambientazione è ridicolamente azzeccata.
Il cast vanta attori di calibro, anche solo in ruolo di comparse. Robert De Niro, Ian Holm, Bob Hoskins ed il protagonista Jonathan Pryce sono solo i più noti. Con loro collaborano caratteristi inglesi dalle facce note e dai nomi un po' meno.
La regia è citazionista, in modo opportuno, e visionaria. Il film sarà, dal 1985 in poi, fonte di spunto e saccheggio per autori e registi futuri. Tanto di quello che si vede in Brazil, inteso sia come atmosfere, sceneggiatura, trama, sarà base e germe per la nascita di altre pellicole che hanno fatto la storia del cinema.

Il film non mi è piaciuto. L'ho trovato prolisso e lungo. Si sofferma troppo su fronzoli che non arricchiscono la trama, anziché sviscerare con maggiore sagacia diretta ciò che comporta l'eccesso di burocrazia. Persino la storia d'amore del protagonista è eccessiva ed a tratti inopportuna.
Tanta attesa e tanta delusione. Sarà che mi aspettavo un film diverso e che troppe aspettative portano inevitabilmente ad un fallimento.

Titolo originale Brazil 
Paese di produzione Gran Bretagna 
Anno 1985 
Durata 132 min
142 min (director's cut) 
Genere fantascienza
Regia Terry Gilliam 
Soggetto Terry Gilliam 
Sceneggiatura Terry Gilliam, Tom Stoppard, Charles McKeown 
Produttore Arnon Milchan 
Fotografia Roger Pratt 
Montaggio Julián Doyle 
Effetti speciali Ron Burton 
Musiche Michael Kamen, Kate Bush, Ray Cooper 
Scenografia Norman Garwood 

Interpreti e personaggi 
Jonathan Pryce: Sam Lowry
Robert De Niro: Archibald "Harry" Tuttle
Katherine Helmond: Ida Lowry
Ian Holm: M. Kurtzmann
Bob Hoskins: Spoor, tecnico del Central Service
Michael Palin: Jack Lint
Ian Richardson: Mr. Warrenn
Peter Vaughan: Mr. Helpmann
Kim Greist: Jill Layton
Jim Broadbent: Dr. Jaffe
Barbara Hicks: Alma Terrain
Charles McKeown: Harvey Lime
Jack Purvis: Dr. Chapman
 
Doppiatori italiani 
Mauro Gravina: Sam Lowry
Paolo Poiret: Archibald "Harry" Tuttle
Sergio Fiorentini: M. Kurtzmann
Raffaele Uzzi: Spoor, tecnico del Central Service
Luigi La Monica: Jack Lint
Arturo Dominici: Mr. Helpmann
Rossella Izzo: Jill Layton
Renato Cortesi: Dr. Jaffe
Sandro Iovino: Harvey Lime
 
Premi 
British Academy of Film and Television Arts 1985: migliore scenografia (Norman Garwood), migliori effetti speciali (George Gibbs e Richard Conway)
Boston Society of Film Critics 1985: miglior attor non protagonista (Ian Holm)
Los Angeles Film Critics Association Award 1985: miglior regista, miglior film, miglior sceneggiatura
 

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