venerdì 10 luglio 2015

Grosso Guaio a Chinatown

Era il 1986 quando il Pork Chop Express  viaggiava lungo il Golden Gate ed andara a consegnare la sua merce a Chinatown. Qui Jack Burton giocava d'azzardo con il suo amico Whang Chi e vinceva. Era quell'anno in cui Lo Pan trovava nella fidanzata di Whang Chi la cinese dagli occhi verdi che gli avrebbe permesso di vincere la maledizione che incombeva su di lui da 2000 anni. Era grazie a John Carpenter che il pubblico di mezzo mondo poteva godere di un capolavoro del cinematografo degli anni '80.
Con Kurt Russel nei panni del duro per forza, che dice di esserlo, ma al quale poi tocca esserlo davvero per aiutare un amico, e Dennis Dun in quelli dell'amico, che sembra mammoletta, ma ne sap iù del protagonista, Carpenter si prepara ad estrarre un cilindro dal coniglio. Con il suo fare visionario, il regista, mischia le mode del momento e tenta la carta di uno strano film nel quale si combatte usando le arti marziali cinesi, si vive nei miti e nelle leggende che gli immigrati, illegali o meno, avevano portato dalla loro patria e ci gioca aggiungendo un carismatico occidentale. L'uomo di Cathage regala un ritmo intenso e coinvolgente al soggetto di Gary Goldman, David Z. Weinstein e W.D. Richter. Allo stesso tempo regala a noi memorabili battute da citare con gli amici come:
"Sei pronto?" "Io sono NATO pronto...!", "Allora, voi state qui calmi, tenete il fortino, conservate vivo l'amor di patria e se non torniamo per l'alba chiamate il presidente"; ma sopratutto: "Esplosioni verdi? Gente che entra ed esce volando?? ahaaaa io chiamo la polizia!" ed infine "Sì, e l'uomo saggio ama usare l'ombrello quando piove". Tutte per bocca di Jack Burton, un Kurt Russel in gran forma, anche se l'ultima, in originale, veniva detta da Egg Shen. Se la voce di Carlo Valli doppia in modo egregio lo smanicato eroe diversi errori sono stati commessi in fase di adattamento, di quello che era considerato un B-Movie. Tuttavia, poco questo influisce sulla presa del film sullo spettatore. 
Nemmeno gli errori di montaggio, bottiglie che cambiano posto, finestre sottoterra, sole e pioggia che si alternano da un'inquadratura all'altra, la consistenza del fantasma di Lo Pan che va e che viene, riescono a ridimensionare il divertimento che la pellicola di Carpenter offre ancora oggi. Le scene di lotta cinese, le acrobazie volanti, le tre bufere (di cui almeno una a cui si ispira platealmente Raiden di Mortal Kombat), le battute, le atmosfere rendono la produzione di Larry J. Franco ancora godibile oggi. 

Grosso Guaio a Chinatown è la dimostrazione palese di come un insuccesso al botteghino (13 milioni di dollari incassati la prima settimana contro i 25 attesi) riesca a recuperare terrreno nel tempo ed a portare soldi nelle casse delle major anche a quasi trent'anni di distanza.
Il cast, se uno va a vedere con il senno di poi, è composto da attori che o non hanno avuto fortuna o che hanno abbandonato poco dopo l'uscita del film. Suzie Pai, Miao Yin, è sparita dai radar quasi subito, le tre bufere si possono ritrovare in qualche ruolo da caratterista così come l'amico di Jack. Sono rimasti sulla breccia Kim Cattral, che ha visto il successo con Sex&City, lo scomparso Victor Wong, ovviamente ha spesso ricoperto il ruolo di Maestro di arti marziali, e l'inossidabile Kurt Russel, che non ha bisogno di presentazioni.
Le musiche, ovviamente, si adattano al contesto per via del fatto che Alan Howart le ha composte insieme al regista (musicista che ama realizzare da solo le colonne sonore dei suoi film).
I costumi sono dei vestiti degli anni'80 del secolo scorso, con spalline, stivali, canotte e tutto quello che c'era in quegli anni. Curati, per quello che potevano permettersi, anche gli abbigliamenti delle bande rivali cinesi. Particolare menzione per i polsini leopardati che indossa Tuono durante la cerimonia di preparazione delle spose, ma come non ricordare i bellissimi abiti di Lo Pan e la vestaglia da donna che indossa Jack durante quella telefonata?

Le scenografie sono vere. E' bellissimo ritrovarsi a vivere un'avventura tra le grotte di cartapesta, finti fiumi sotterranei e tutta quella pacchianeria dei film d'avventura di quegli anni. Vogliamo, poi, parlare della festosa pacchianeria della sala del matrimonio di Lo Pan? Lo stile dell'ascensore? La scala mobile? Il teschio circondato dai neon azzurri?

Gli effetti speciali di Richard Edlund sono l'esaltazione dell'artigianalità e dello stile di Carpenter. Il tre volte premio Oscar per Guerre Stellari, mischia tecniche artigianali ed effetti computerizzati per dare vita alle visioni del regista. Tutto, all'epoca, era molto bello e realistico. Oggi con i nuovi schermi a led o lcd e con il realismo eccessivo di alcuni film in CGI qualcosa si perde, ma restano sempre effetti visivi che riempiono occhi e cuore. Ma quanto ci siamo divertiti durante lo scontro tra Lo Pan ed Egg Shen?

Il film mantiene per tutta la sua durata il canone della commedia avventurosa con toni lievi e divertenti. Solo nel finale il regista si gioca, con garbo e sensibilità, una delicata carta horror, una strizzata d'occhio ai suoi storici ammiratori, con quel piccolo colpo di scena che ti apre un mondo.

Purtroppo la vena di Carpenter non sembra essere più florida come in quegli anni d'oro. The Ward del 2010 è stato un insuccesso nei cinema europei ed è uscito direttamente in home video in America. Il precedente Fantasmi da Marte, 2001, per quanto ben costruito, dinamico, risentiva della pecca di non essere un prodotto interamente carpenteriano. La fortuna vuole che Halloween - La notte delle streghe (Halloween, 1978),  The Fog (1980), 1997: Fuga da New York (Escape from New York, 1981),  La cosa (The Thing, 1982),  Christine - La macchina infernale (1983), precedenti a Grosso Guaio a Chinatown, e  Il signore del male (Prince of Darkness, 1987), Essi vivono (They Live, 1988), Il seme della follia (In the Mouth of Madness, 1995), Villaggio dei dannati (Village of the Damned, 1995), Fuga da Los Angeles (1996), posteriori, sono, praticamente tutti, disponibili su qualche supporto da portarsi a casa.

Un sempreverde da guardare e riguardare. Disponibile in DVD, con la rimasterizzazione degli effetti speciali, e forse, da qualche parte, anche in bluray.
Sì, hanno prodotto anche i Funko.

Titolo originale Big Trouble in Little China
Paese di produzione Stati Uniti
Anno 1986
Durata 95 min
Rapporto 2,35:1
Genere azione

Regia John Carpenter

Sceneggiatura Gary Goldman, David Z. Weinstein, W.D. Richter
Produttore Larry J. Franco
Fotografia Dean Cundey
Montaggio Steve Mirkovich, Mark Warner, Edward A. Warschilka
Effetti speciali Richard Edlund
Musiche John Carpenter, Alan Howarth
Scenografia John J. Lloyd
Costumi April Ferry
Trucco Steve Johnson, Ken Chase

Interpreti e personaggi

Kurt Russell: Jack Burton
Kim Cattrall: Gracie Law
Dennis Dun: Wang Chi
James Hong: David Lo Pan
Victor Wong: Egg Shen
Kate Burton: Margo
Donald Li: Eddie Lee
Suzee Pai: Miao Yin
Carter Wong: Tuono
Peter Kwong: Pioggia
James Pax: Fulmine
Al Leong: Wing Kong

Doppiatori italiani

Carlo Valli: Jack Burton
Monica Gravina: Gracie Law
Claudio De Angelis: Wang Chi
Carlo Reali: Lo Pan
Guido Cerniglia: Egg Shen
Lorenza Biella: Margo
Saverio Moriones: Tuono

2 commenti:

  1. Mortal Kombat, ed è Raiden ad essere ispirato al personaggio di Carpenter e non il contrario.

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    1. Correggo il refuso Carlo, grazie mille per la segnalazione.

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