giovedì 12 maggio 2016

Non così Infinity.

Dopo tre anni da suo debutto: chiude. Disney ha conclamato quello che la mancata uscita nel 2015 ha lasciato supporre agli amanti dei videogames. Disney Infinity non ce l'ha fatta. L'entrata nel mercato dei Toys-to-life avvenuta con le conoscenze dell'Avalanche Software non è riuscita. Secondo casa madre il mercato di questo tipo di intrattenimento per console è saturo e non ci sono molte possibilità di crescita. Da qui la decisione di chiudere la sezione videogiochi.

Rispetto al debutto, con la versione 3.0 già molte cose erano cambiate, semplificate per migliorare l'esperienza di gioco ed attrarre nuovi appassionati. Con l'introduzione dei personaggi dell'Universo di Star Wars erano stati eliminate la bustine dei dischi di gadget aggiuntivi per i personaggi ed era stata potenziata la caratteristica degli esagoni d'espansione. Inoltre, era stata organizzata una battaglia con i personaggi provenienti da tutte le versioni ed una divertente raccolta di circuiti di guida, alla Mario Kart per aumentare la longevità una volta finite le avventure sui, cosiddetti, mondi principali.

La prima, storica, ondata.
Quello che ha da sempre penalizzato la creatura Disney sono state le lunghezze dei caricamenti quando si decideva di cambiare area di gioco, che fosse il mondo, la scatola dei giochi o le avventure extra. Nel suo complesso le avventure, parlando del 2.0 che ho giocato a pieno e "millato" su XBox One, erano divertenti e rilassanti. Si poteva scorrazzare in giro, fare danni, guidare veicoli e, perché no, interagire con interessanti PNG secondari. Quello che non è riuscito, nel gameplay, a mio parere, sono state l'introduzione dei minigiochi specifici per i singoli personaggi e quelle cacce ai trofei che ti portavano a girare a vanvera per lunghi periodi.

Il punto forte di 2.0: la Marvel.
L'aspetto che più mancherà di questo gioco sono i personaggi. Scolpiti con cura, ben colorate e di grande effetto visivo rimarranno begli oggetti da collezione. Con pochi Euro, aspettando le offerte sul sito delle Amazzoni o nei grandi distributori di elettronica, ci si è potuti portare a casa i più amati personaggi Disney, Marvel e Star Wars di sempre. Decisamente curate nei dettagli, oltre che essere utilizzate sulla base del videogioco, facevano sia bella figura esposte in bacheca o sulle mensole e potevano essere giocate come semplici pupazzetti in mano a dei bambini. Anche qui, però, si può recriminare qualcosa. Nella prima versione erano presenti otto personaggi Crystal, ossia i plastica trasparente e solo con alcuni dettagli colorati, con caratteristi particolari. Questa tendenza era già scomparsa nella versione 2.0, visto il poco successo ottenuto. La scelta di alcuni personaggi ed il pompare, a vuoto, film appena usciti ha, invece, tarpato le ali alla 3.0. Le espansioni dedicate ad Arlo, Inside Out e le future Alice e Nemo, senza contare il flop di Quorra e Flinn da Tron (per quanto esteticamente bellissime) hanno messo in evidenza limiti di strategia e la volontà di spennare troppo il giocatore.

Edizione 3.0, mantenuta in vita dai fan di Star Wars
Onestamente, per mancanza di tempo, ho ancora la versione 3.0 sigillata nell'armadio, con Asoka pronta a darmi soddisfazioni contro l'Impero, ma non appena potrò mi ci divertirò. Intanto Sith dell'Impero, Mandaloriani, Jedi, Ribelli, Vendicatori, Principesse e sentimenti continueranno a fare bella figura nel mio studio accanto a fumetti e spade laser.

Una delle poche action figure di Gamora tratte dal Vol.1 dei Guardiani della Galassia

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