mercoledì 6 marzo 2019

The Umbrella Academy

1989. Primo di ottobre. Nel mondo quarantatré donne danno alla luce, nello stesso momento, un bambino. Nessuna di loro era in cinta prima del parto.
L' eccentrico miliardario Sir Reginald Hargreeves viaggia per il mondo per adottare il maggior numero possibile di bambini. Ne riesce a trovare sette. Una volta portati a casa sua cerca di educare i poteri di cui sono dotati formando la squadra di supereroi conosciuta come "The Umbrella Academy". Solo sei di loro sono dotati di poteri, i bambini con i numeri da uno a sei. La bambina numero sette non ne possiede e viene esclusa dalla vita familiare, limitandosi a seguire le imprese dei fratelli da dietro le quinte.
Negli anni nascono fumetti, giochi, pupazzi e gadget di tutti i generi che esaltano le gesta dei ragazza della Umbrella Academy. Con l'età che avanza i figli di Sir Hargreeves decidono di vivere ognuno la propria vita. Solo numero uno rimane a vivere con il padre, la madre e la scimmia parlante Pogo. Solo la morte dell'anziano patriarca porta a riunire la famiglia decisamente disfunzionale sotto uno stesso tetto dopo anni.
E', però, anche giunta l'ora dell'apocalisse che sterminerà la vita sul pianeta Terra. Forse solo questi cinque ragazzi ritrovati riusciranno ad impedirla.

Tanti ne parlano. Tanti la vedono. Mi sono deciso, quindi, anche io a spendere le nove/dieci ore necessario per vedere questa nuova serie di Netflix.
Come molte delle ultime serie di successo, anche questa, è tratta da un fumetto. In tre archi narrativi è stato pubblicato a partire dal 2007 per Dark Horse ed è opera di Gerard Way (testi), Gabriel Bá e James Jean  (disegni e copertine) e Dave Stewart (che ha curato il character design oltre che i colori, sì è quello che suona negli Eurythmics).


Partiamo dalle note positive: il cast.
Questa produzione Netflix ci permette di passare molto tempo in compagnia di Ellen Page. Sono passati anni da quando era un'attrice richiesta dai migliori registi per ruolo da protagonista. L'ultima sua performance, ottima, che ricordo risale al 2010 (come passa il tempo) in Inception. Qui è chiamata ad interpretare una ragazza ordinaria, senza poteri, che deve vivere all'ombra dei suoi fratelli speciali, che non la considerano. Ci riesce alla perfezione.  Complici coloro che si sono occupati del suo trucco e del suo abbigliamento, numero sette sembra proprio una donna senza alcunchè di speciale e destinata a vivere un vita grigia e mediocre.
Tom Hopper, visto brevemente ne Il Trono di Spade, ha il ruolo di numero uno. Un personaggio tormentato tra la fedeltà ad un padre ingrato, un amore segreto per sua sorella adottiva Allison e la voglia di vivere pienamente la sua vita, nonostante il corpo da scimmione che nasconde sotto gli ampi vestiti.
Robert Sheehan, una vita tra i prodotti di serie B con una punta di notorietà per Misfits, è colui che mi ha convinto di più per la sua difficile parte. Omosessuale, tossico, alcolizzato, disonesto, egoista è, probabilmente, tra i personaggi quello che cresce di più nell'arco narrativo tra il primo ed il decimo episodio. L'interpretazione dell'attore irlandese è veramente ottima e convincente.


Emmy Raver-Lampman è Allison. Dalla Virginia passando attraverso il musical Hamilton è al suo, vero, debutto televisivo. Si muove con accortezza nei panni che le sono stati assegnati, ma il suo personaggio (nonostante il backgruond difficile che le si è voluto assegnare) è quello di interesse romantico. Anche se ha un paio di sequenze chiave nell'arco della narrazione, il suo personaggio si sviluppa più ricreando un rapporto con Luther, numero uno, che è andato perso dopo la loro separazione.
David Castañeda, ragazzo di Los Angeles cresciuto in Messico, è un altro degli attori di limitata esperienza che caratterizzano il grosso del cast. E', probabilmente, il personaggio che mi ha colpito di meno. Ha l'abilità di lanciare oggetti, sopratutto coltelli, per uccidere ed una morale prettamente egoistica. Non è riuscito a crearmi alcuna empatia.
Aidan Gallagher, quindici anni, vanta una vasta esperienza televisiva per aver recitato in 84 episodi di Nicky, Ricky, Dicky & Dawn nel ruolo di Nicky. Il suo è un ruolo difficile, interpretare un quasi sessantenne con il corpo di un quindicenne. A volte ci riesce bene, a volte risulta un po' caricaturale, ma potrebbe, anche, essere voluto. E' il motore della vicenda, è, infatti, grazie a lui che i suoi fratelli scoprono dell'imminente apocalisse che distruggerà il mondo.
Colm Feore ha il ruolo del rigido padre adottivo dei fratelli Umbrella. Sul campo da trent'anni, è protagonista non tanto sullo schermo, ma per la formazione dei figli che ha adottato. Il risentimento che questi provano nei suoi confronti è percepito dallo spettatore, così come il distacco che questo padre pone tra sé e chi gli sta intorno. Accanto a lui Adam Godley nei panni di Pogo, scimpanzé in CGI. Una creatura finta che per il novanta per cento del tempo riesce a sembrare reale: per un prodotto televisivo è un grande successo.
Il cast di contorno può vantare sulla presenza di Mary J. Blige e, sopratutto, di Cameron Britton; i veri antagonisti della serie.


Ma tradotto sullo schermo cosa salta fuori?
Una storia banale. Telefonata ancora prima di comporre il numero, con gli autori che ti mandano sms sul cellulare per avvisarti di quello che sta per succedere. Sai benissimo dove andranno a parare le trame e le sottotrame. Sai benissimo in ogni momento cosa succederà dopo. Anche quando vengono prese le decisioni che stupiscono, sai, perfettamente, che non saranno irreversibili. I salti nel tempo ed i poteri dei membri della squadra sono usati in modo che le diramazioni dalla banalità siano estremamente contenute. In modo da non dover tener presenti le loro esponenziali potenzialità e limitando alquanto le variabili in gioco.
Piacevole è, invece, lo sforzo effettuato per gestire in modo vivo le linee narrative che vedono protagonisti da un solo personaggio a tutto il gruppo unito.
La curiosità nella visione rimane viva grazie al cast chiamato a dare spessore ai personaggi. Grazie all'abilità di chi ha allestito il gruppo di personaggi che abbiamo visto sul piccolo schermo, il telefilm regge bene per tutta la sua durata, pur chiudendo con un cliffhanger fin troppo esagerato.

Ovviamente si attende la seconda stagione, sperando che sia meno palese di quella appena conclusasi.

Titolo originale The Umbrella Academy 

Paese Stati Uniti d'America 
Anno 2019 – in produzione 
Formato serie TV 
Genere TVComic
Stagioni 1 
Episodi 10 
Durata 45-60 min (episodio) 
Lingua originale inglese 

Crediti

Ideatore Steve Blackman 
Soggetto omonimo fumetto di Gerard Way 

Interpreti e personaggi

Ellen Page: Vanya Hargreeves
Tom Hopper: Luther Hargreeves
Robert Sheehan: Klaus Hargreeves
Emmy Raver-Lampman: Allison Hargreeves
David Castañeda: Diego Hargreeves
Aidan Gallagher: Numero 5
Mary J. Blige: Cha-Cha
Cameron Britton: Hazel
Colm Feore: Sir Reginald Hargreeves
Adam Godley: Pogo
John Magaro: Leonard Peabody
 
Doppiatori e personaggi

Alessia Amendola: Vanya Hargreeves
Gianfranco Miranda: Luther Hargreeves
Massimo Triggiani: Klaus Hargreaves
Eva Padoan: Allison Hargreeves
Maurizio Merluzzo: Diego Hargreeves
Lorenzo Crisci: Numero 5
Alessandra Cassioli: Cha-Cha
Francesco Sechi: Hazel
Luca Biagini: Sir Reginald Hargreeves
Oliviero Dinelli: Pogo
Federico Viola: Leonard Peabody
 
Produttore Sneha Koorse, Kevin Lafferty, Mike Richardson 
Produttore esecutivo Beau Bauman, Steve Blackman, Jeff King, Scott Stuber 
Casa di produzione Universal Cable Productions 

Prima visione

Distribuzione originale
Dal 15 febbraio 2019 
Al in corso 
Distributore Netflix 

Distribuzione in italiano
Dal 15 febbraio 2019 
Al in corso 
Distributore Netflix

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