martedì 19 marzo 2019

Captain Marvel

Kree, una razza di guerrieri spaziali che cacciano i mutaforma Skrull (che con la loro capacità di mutare forma fino a livello del DNA sono considerati estremamente pericolosi) per mantenere l'Universo al sicuro. Tra di loro Vers e Yon-Rogg. Il secondo è il mentore che ha formato le abilità guerriere della ragazza. Ragazza che ha qualche problema di memoria e che non ricorda il suo passato se non a lampi, che non la aiutano a ricordare. Solo una figura ritorna ripetutamente, quella di una donna dai capelli bianchi che sembra essere stata una sua mentore. La stessa persona nella quale si incarna l'Intelligenza Suprema, la forma di comando che governa il mondo Kree, quando decide di comunicare con lei.
Il momento per scoprire di più sul suo passato è quando, nella sua prima missione sul campo, a Vers ed ai suoi compagni della StarForce le cose vanno male. Caduti in una imboscata degli Skrull, Vers viene rapita e condotta su C53; il pianeta che noi conosciamo come Terra. Qui incontra, nel 1995, un, più, giovane agente dello SHIELD, Nick Fury ed un novellino alle prime armi di nome Phil Coulson.
Questo aprirà una finestra sul suo passato ed un nuovo percorso per il suo futuro.

Capitan Marvel è il primo titolo, in dieci anni e venti film, che la Casa delle Idee di New York dedica ad un personaggio femminile. E non ad uno qualsiasi. Nata nel 1977, come Ms. Marvel e presentata di Gerry Conway, Carol Danvers se ne va in giro a salvare le nostre chiappe fumettistiche da parecchio tempo. Se poi pensiamo che negli anni '80 del secolo scorso, nei fumetti, era una donna nera che guidava gli Avengers allora non possiamo che gioire del film che le è stato dedicato. Certo 124 minuti non sono pochi ed in alcuni momenti si sentono scorrere un po' troppo lentamente, ma questa storia di origini si comporta bene. Gli autori hanno messo tanta carne al fuoco. 


Sappiamo che Carol sarà la chiave per combattere Thanos tra poco più di un mese, in Avengers Endgame, e questo li ha obbligati a costruirle intorno un film che potesse permettere agli spettatori di empatizzare con lei in poco tempo. Viviamo, così, scene del suo passato, a diverse età, scene che servono a farci conoscere la sua tenacia e la sua voglia di riuscire, emergere, in un mondo, un un'epoca, dominata dal testosterone maschile sparso ovunque. Il volto di Brie Larson, Carol, ben si presta a questo ruolo. Mascella dura, occhi simpatici, una certa rigidità caratteristica di chi non si sente proprio a suo agio con il mondo ci comunicano molto del personaggio. 


Al suo fianco abbiamo due figure maschili importanti. Dal suo passato e presente emerge Yon-Rogg con le fattezze di Jude Law che si mostra attento alla crescita del guerriero Vers e della sua possibilità di sfruttare le capacità che ha fino in fondo. Ormai ad Hollywood tutti devono interpretare un eroe dei fumetti (guardate Stallone ne I Guardiani della Galassia Vo. 2) e non poteva che toccare anche a Law. Si trova ad avere a che fare un un personaggio con uno scopo e che non ha dubbi su come raggiungerlo.


Nel suo futuro, invece, ci sarà il Fury di Samuel L. Jackson che sono un anno prima degli eventi aveva interpretato Jules Winnfield per Tarantino in Pulp Fiction. Come ormai saprete, ben due sono le citazioni di questo film che i registi hanno voluto inserire per i cinefili. Il lavoro di ringiovanimento digitale applicato alle riprese con l'attore in carne ed ossa è qualcosa di strepitoso. Solo se sai che Samuel non è così giovane provi, all'inizio, un senso di disagio. Dopo qualche minuto rientra tutto nei canoni di un normale film. Magia che si interrompe però quando assistiamo all'applicazione della stessa tecnica al personaggio di Clark Gregg. Qui, probabilmente, il budget era agli sgoccioli e la cura da dedicarli è stata minore. Peccato. Tornando a Fury, l'attore, nato nel 1948 a Washington DC, è nel suo personaggio ed ha modo di mostrarci come era da giovane, come si è posto certi obiettivi e come certi eventi lo hanno segnato.


Partecipano alla pellicola Ben Mendelsohn (sia in veste di Skrull che con le sue fattezze umane), Djimon Hounsou (che non riesce mai a sfondare tanto da avere un personaggio forte tutto suo), Lee Pace (che torna con il suo Ronan pre-disfatta), Annette Bening (con un triplo ruolo che le si addice alla perfezione).

Wonder Woman, di Patty Jenkins, per la DC, ha permesso di capire che se un supereroe di sesso femminile viene trattato nel modo giusto, con il rispetto che si merita e coinvolto in una storia che valga la pena raccontare (anche con un cattivo coi baffi), riesce ad incontrare il piacere del pubblico di entrambi i sessi.
Capitan Marvel passa, alle più piccole ed alle più giovani, il messaggio che si può riuscire anche dove ad altre non è mai stato permesso di provare. Ci vuole grinta, voglia di rialzarsi e forza morale per affrontare le delusioni, ma si può scrivere un pezzetto di storia del mondo in ogni momento. E' un film che valorizza la figura femminile, che deve essere sempre supportata dalla tenera età, e che può essere di spunto, come se si diceva, per tentare le strade che possono apparire più difficili.


Come chiave di volta nell'Universo Cinematico Marvel è il film giusta al momento giusto, con il personaggio giusto. Grazie alla presenza di un simpatico gattino ci svela molti eventi che hanno portato dal primo Avenger, di Joss Whedon, alla Infinity War dell'ulitmo capitolo uscito. Capitan Marvel ci congiunge con la conclusione di quanto abbiamo amato fino ad ora, Endgame, appunto, e ci proietta nella nuova dimensione che Kevin Feige vuole proporre per gli eroi Marvel sul grande schermo.

Non si può non ammettere che gli effetti speciali che si vedono sullo schermo non siano di altissimo livello. Le scene spaziali sono strepitose per la loro resa in CGI, ma, anche, gli anni '90 del secolo scorso ricreati fisicamente hanno il loro perchè. Tanto fanno i loghi e gli oggetti messi al momento giusto nel posto giusto, ma non si può dire che la resa di quel periodo storica sia stata portata sullo schermo con sufficienza.

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Il costume di Carol, sia quello verde e nero che quello rosso/blu e oro, è decisamente molto bello. La costumista non si è distaccata troppo da quello visto negli ultimi anni sulla pelle della Capitan Marvel dei fumetti e fa bene. Carino, in quella situazione lì, in quel punto del film,  il momento degli omaggi ai costumi passati.

Ovviamente, lo saprete già, ci sono due scene post crediti. L'ultima è prevedibile, ma piacevole.

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Lacrimuccia moments. Il primo è, a tradimento, subito all'inizio con il logo introduttivo dei Marvel Studios dedicato a tutte le apparizioni di Stan Lee, il secondo è il penultimo cameo con Stan Lee protagonista. Qui sembra, proprio, interpretare se stesso. Addio vecchio Stan e grazie di tutto.

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America 
Anno 2019 
Durata 124 min 
Rapporto 2,39 : 1 
Genere Cinecomic

Regia Anna Boden, Ryan Fleck 

Soggetto Carol Danvers, creata da Roy Thomas e Gene Colan 
Sceneggiatura Anna Boden, Ryan Fleck, Geneva Robertson-Dworet, Jac Schaeffer 
Produttore Kevin Feige 
Produttore esecutivo Victoria Alonso, Jonathan Schwartz, Louis D'Esposito, Stan Lee 
Casa di produzione Marvel Studios 
Distribuzione in italiano Walt Disney Studios Motion Pictures 
Fotografia Ben Davis 
Montaggio Elliot Graham, Debbie Berman 
Musiche Pinar Toprak 
Scenografia Andy Nicholson 
Costumi Sanja Milkovic Hays 

Interpreti e personaggi

Brie Larson: Carol Danvers / Vers / Capitan Marvel
Samuel L. Jackson: Nick Fury
Ben Mendelsohn: Talos / Keller
Djimon Hounsou: Korath
Lee Pace: Ronan l'accusatore
Lashana Lynch: Maria Rambeau
Gemma Chan: Minn-Erva
Annette Bening: Suprema Intelligenza / Mar-Vell / Dr. Wendy Lawson
Clark Gregg: Phil Coulson
Jude Law: Yon-Rogg

Doppiatori italiani

Elena Perino: Carol Danvers / Vers / Capitan Marvel
Paolo Buglioni: Nick Fury
Stefano Benassi: Talos / Keller
Stefano Mondini: Korath
Fabio Boccanera: Ronan l'accusatore
Eva Padoan: Maria Rambeau
Sara Ferranti: Minn-Erva
Claudia Razzi: Suprema Intelligenza / Mar-Vell / Dr. Wendy Lawson
Pasquale Anselmo: Phil Coulson
Riccardo Niseem Onorato: Yon-Rogg

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