mercoledì 9 giugno 2010

Nel Segno della Pecora

Murakami Haruki scrive questo libro nei primi anni 80 del secolo scorso e lo ambienta qualche anno indietro nel tempo, negli anni 70.
Un uomo riceve corrispondenza da un suo ex socio, il Sorcio. Allegata alle lettere riceve anche una foto che raffigura un gregge di pecore al pascolo tra i monti giapponesi. Nel suo lavoro di pubblicitario gli capita di utilizzare quella stessa immagine per un brochure di un'assicurazione. La stessa informativa capita all'attenzione del segretario del Maestro, una figura di spicco della politica e dell'economia giapponese per gli ultimi quarantanni, adesso gravemente malato. Il segretario contatta l'agente pubblicitario e gli impone di partire alla ricerca della pecora, pena la distruzione completa della sua esistenza attraverso i potenti mezzi dell'organizzazione del Maestro. Il male da cui il Maestro è stato colpito è incurabile e l 'unico modo per salvarlo è trovare una delle pecore immoratalate nella foto. Non una pecora normale, ma la pecora che si distingue dalle altre per il colore e per una macchia a forma di stella sul vello, e lui avrà solo un mese per trovarla
Inizia così per il nostro, e la sua fidanzata dalle orecchie bellissime, un peregrinare da Tokyo all'estremo nord del Giappone alla ricerca di questo fantomatico animale. La sua vita cambierà. La ricerca della pecora porterà sconvolgimenti sia morali che economici nella sua vita.

Il libro non è sicuramente, a mio parere, la migliore prestazione di Murakami. In certi momenti non sembra nemmeno che i protagonisti siano esseri viventi, ma lo siano piuttosto le sigarette, gli alcolici ed i superalcolici di cui si nutrono le figure che incontriamo. I temi ricorrenti nella narrativa dell'autore, come la solitudine, le difficoltà sociali, i mutamenti a cui sta venendo sottoposto il Giappone in quegli anni, dominano la scena. La narrazione è prolissa, anche se sono presenti spunti curiosi e divertenti; sarebbero bastate la metà delle pagine per narrare questa vicenda in modo più scorrevole ed avvincente.
Di Murakami consiglio Tokyo Blues (o Norvegian Wood, titolo delle nuove edizioni) e, anche se ancora non l'ho letto, Kafka sulla spiaggia.

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