SPIDER-MAN 601
SUPERIOR SPIDER-MAN 1
MARVEL NOW!
17x26, S., 80 pp., col.
Contiene: Superior Spider-Man #1/3, Scarlet Spider #1 (seconda storia), Scarlet Spider #12.1
Peter Parker è un uomo nuovo, perchè nella sua pelle e nel suo cervello ora vive il sopravvissuto Otto Octavius. Doc Ock ce l'ha fatta. Ha preso il posto del suo acerrimo nemico ed adesso è lui il nuovo Superior Spiderman. Non accontentandosi di essere l'Uomo Ragno ha deciso di migliorare il costume, i gadget ed il suo modo d'agire. Oltre alla corte serrata a MJ ed il lavoro, sempre più solitario, che procede alla grande combatti i nemici con più forza e decisione che il suo passato ospite. Accanto a sé, però, c'è sempre la coscienza del defunto Peter Parker che riesce ad influenzare le sue azioni più violente. Il ritorno sulla scena dell'Avvoltoio originale cambierà le carte in tavola, dopo aver messo in pericolo Mary Jane. Sarà così che a qualche vecchio amico di Peter sorgeranno dei dubbi su chi abiti la sua pelle adesso.
Dan Slot aveva fatto qualcosa di rischioso e stupefacente. Non ha avuto le palle per rischiare il tutto e per tutto da subito. Ecco, allora, che il nuovo Uomo Ragno convive con il fantasmino amicone del vecchio Peter Parker che gli fa da coscienza. Non hanno avuto la forza di dare un taglio netto con il passato e non sono stati capaci di far muovere da subito il nuovo Superior Spiderman sulle pagine dalla testata a lui dedicata. Peccato.
Certo la confezione è bella. Peter cambia comportamento, modo di parlare, si aggiorna con tecnologie e trucchi che gli danno una spinta in più (tanto da incastrare senza troppa fatica i nuovi Sinistri Sei) ed è un bel passo avanti per allontanarsi dallo stantio. Ma gli manca un po' di coraggio. Il finale dell'avventura è uno spunto piuttosto buono per il secondo numero della nuova testata Marvel, mi tocchera vedere come va a finire. Speriamo che l'autore riesca a prendere un lungo fiato e lanciare una saga avvincente.
In calce all'albo la storia di presentazione del nuovo Ragno Rosso, alias Kane clone malato di Peter Parker dalla saga dei cloni, ma che per ora non dice nulla e mostra una palese inutilità.
giovedì 31 ottobre 2013
mercoledì 30 ottobre 2013
Dylan Dog - Sulla pelle
Dylan Dog N°: 326
Periodicità: mensile
Sulla pelle
Soggetto Sceneggiatura: Bruno Enna
Disegni: Piero Dall'Agnol
Copertina: Angelo Stano
Un tatuaggio è per sempre. Oltre a questo ha numerosi significati. A seconda dell'immagine che una persona decide di imprimere sulla sua pelle quella può influenzare la sua vita. Tatuarsi segni misteriosi ed antichi potrebbe avere sconvolgenti ripercussioni su persone ignare. E' quello che stanno iniziando a scoprire giovani e forti londinesi che vengono tatuati da un misterioso polinesiano di nome Tehamaru. L'Indagatore dell'Incubo verrà chiamato in causa da un'amica di una di loro sconvolta da quello che il suo amico ha combinato.
La sceneggiatura di Bruno Enna riprende un tema vecchio come il mondo: la potenza dei simboli. Ogni disegno, ogni linea tracciata, come le parole, hanno un significato recondito, una forza sconosciuta ai più. Quando poi sono tatuaggi, incisi sulla pelle, intrisi di magia, l'effetto non può che moltiplicarsi. Interessanti cambi di scena al girare della pagina, un ritmo sostenuto ed una scrittura fluida rendono la storia interessante e piacevole.
I disegni di Piero Dall'Agnol. Ne "Il Club dell'Orrore" viene descritto come uno dei più apprezzati disegnatori di Dylan Dog. Ecco, a me fa l'effetto di Nicola Mari. Sembra che versi inchiostro nero sulle tavole e, poi, con la lametta da barba lo raschi via per creare gli spazi bianchi. Sinceramente molte vignette di diverse tavole sono di difficile comprensione per l'eccessiva concentrazione di nero, di segni affrettati ed poco armoniosi. Non so quanto sia stata azzeccata la scelta di questo disegnatore per il genere di storia narrata da Enna.
Il nuovo corso delle copertine di Stano è di grande impatto come lo era stato il precedente. Disegni più nitidi e precisione colori più pieni e texturizzati. Devo dire che le sue illustrazioni sono talmente migliorate che Angelo Stano potrebbe disegnare di tutto. In un momento di grazia.
Alla fine la storia è piacevole anche se la sua lettura è minata dalla difficile interpretazione dei disegni. Si legge.
Periodicità: mensile
Sulla pelle
Soggetto Sceneggiatura: Bruno Enna
Disegni: Piero Dall'Agnol
Copertina: Angelo Stano
Un tatuaggio è per sempre. Oltre a questo ha numerosi significati. A seconda dell'immagine che una persona decide di imprimere sulla sua pelle quella può influenzare la sua vita. Tatuarsi segni misteriosi ed antichi potrebbe avere sconvolgenti ripercussioni su persone ignare. E' quello che stanno iniziando a scoprire giovani e forti londinesi che vengono tatuati da un misterioso polinesiano di nome Tehamaru. L'Indagatore dell'Incubo verrà chiamato in causa da un'amica di una di loro sconvolta da quello che il suo amico ha combinato.
La sceneggiatura di Bruno Enna riprende un tema vecchio come il mondo: la potenza dei simboli. Ogni disegno, ogni linea tracciata, come le parole, hanno un significato recondito, una forza sconosciuta ai più. Quando poi sono tatuaggi, incisi sulla pelle, intrisi di magia, l'effetto non può che moltiplicarsi. Interessanti cambi di scena al girare della pagina, un ritmo sostenuto ed una scrittura fluida rendono la storia interessante e piacevole.
I disegni di Piero Dall'Agnol. Ne "Il Club dell'Orrore" viene descritto come uno dei più apprezzati disegnatori di Dylan Dog. Ecco, a me fa l'effetto di Nicola Mari. Sembra che versi inchiostro nero sulle tavole e, poi, con la lametta da barba lo raschi via per creare gli spazi bianchi. Sinceramente molte vignette di diverse tavole sono di difficile comprensione per l'eccessiva concentrazione di nero, di segni affrettati ed poco armoniosi. Non so quanto sia stata azzeccata la scelta di questo disegnatore per il genere di storia narrata da Enna.
Il nuovo corso delle copertine di Stano è di grande impatto come lo era stato il precedente. Disegni più nitidi e precisione colori più pieni e texturizzati. Devo dire che le sue illustrazioni sono talmente migliorate che Angelo Stano potrebbe disegnare di tutto. In un momento di grazia.
Alla fine la storia è piacevole anche se la sua lettura è minata dalla difficile interpretazione dei disegni. Si legge.
lunedì 28 ottobre 2013
Games Week 2013
Destiny: tranquillizzante |
Per questioni di impegni alla fine sono riuscito ad andare solo sabato pomeriggio. Di per se non è neanche andata male visto che lo spazio espositivo era piuttosto piccolo e comodamente visitabile in un'ora. Persistere nella visita sarebbe stato legato a:
- provare gli innumerevoli giochi novità presenti;
- assistere a qualche evento musicale;
- fare shopping nello stand Mediaworld;
- fare incetta di gadget lanciati.
Ma come è andata? La prima, e perdurante impressione, è stata quella di visitare il vecchio SMAU, nell'area videogiochi, o le prime fiere del fumetto degli anni '90 del secolo scorso in cui i due media si dividevano lo spazio, anzi di solito i videogame sovrastavano i cugini cartacei. La sensazione di retro viene presto spazzata via dall'abbondare di tecnologia all'avanguardia dedicata al tempo libero a disposizione. In pratica un Sancta Sanctorum per i videogiocatori. Si parte con un grande stand della ASUS con in vista nuovo schede madri e grafiche destinate a i videogiocatori hard core da pc.
Piccolo logo EA |
Sul versante videogiochi, impressioni positive mi sono state trasmesse da Disney Infinity e le nuove versioni di Need For Speed e (credo in esclusiva Sony) il nuovo picchiaduro dei Saint Seiya.
Mini padiglione XBox |
Skylander Area |
Se da un lato GT e Forza Motor Sport 5 mi hanno sorpreso per la loro somiglianza e per la loro giocabilità identica alle versioni precedenti, quello che ha sconvolto le mie papille gustative è stato Need for Speed Rivals in uscita a Novembre 2013. Disponibile per tutte le piattaforme ha una fluidità grafica da paura. Non ha veramente paragone con gli altri simulatori di guida visti in questa fiera. In più non dovrebbe essere solo un guida-guida, ma dovrebbe avere anche un minimo di storia e diversi modi di gioco. Insomma aspettatelo!
Il nuovo picchiaduro dei Santi. Grafica tridimensionale fumettosa, molti cavaliere a disposizione, diverse mosse sia normali che speciali, una buona interazione con gli sfondi. Visto in versione PS3, non male. Per appassionati.
Non mancavano le sale gioco con il nuovo Destiny, Assassin's Creed (che mi ha permesso di crescere in me il seme della cattiva impressione) e schermi con ogni genere di giochi.
In stile WB |
Non potevano mancare i piccoli studi televisivi dei programmi di videogiochi, un paio di monitor dedicati ai nuovi Final Fantasy e qualche nuovo gioco di canto e ballo di prossima uscita.
A margine, nel senso nei corridoi esterni rispetto agli stand principali, il cibo dei videogiocatori. La fantasia vuole che il gamer impegnato in estenuanti campagne elettroniche sia dotata di divano, bevande energetiche e junk food ipernutritivo. Ecco, qui mancava solo il venditori di divani. Certo, meno poetica, è la figura del gamer con indosso il pannolone per adulti per non dover andare in bagno; non ne vendevano.
Il junk food dei gamers |
Adesso qualche foto per gradire e ricordare, sperando in un'edizione incisiva anche per l'anno prossimo.
Xbox One col nuovo Kinect |
Xbox One in opera con Forza 5 |
Simpatica mostra sulla storia del Videogame. Per nostalgici. |
Art Work per Assassin's Creed IV Black Flag |
venerdì 25 ottobre 2013
Agents of S.H.I.E.L.D. - Episodio 5 & Captain America - The Winter Soldier
Chan Ho Yin vive ad Hong Kong ed è un mago di strada. Lui ha qualcosa in più degli altri: da un anno è capace di generare fiamme dalla sua mano. Ovviamente è sotto l'occhio attento dello S.H.I.E.L.D., ma qualcun altro si è interessato a lui e gli ha promesso un modo per sviluppare i suoi poteri e diventare famoso.
La sua sparizione improvvisa mette in allarme la squadra di Coulson che si accorge di una fuga di informazioni a livello informatico, la Marea Montante ha aperto una breccia nei loro archivi. La prima ad essere sospettata è Skye e la situazione per lei si fa difficile. Lo S.H.I.E.L.D. entra in contatto ravvicinato con un nemico potente ed organizzato, ma ancora misterioso.
Non so se mi trovo davanti ad una versione adulta, nel senso con attori non adolescenti di Buffy, od è davvero Agents of S.H.I.E.L.D. .
Onestamente: stiamo mettendo un po' di carne al fuoco (e dopo questo episodio è il caso di dirlo), però... Però quando vediamo dei veri Agenti dello S.H.I.E.L.D.? Intendo tipo quelli del trailer di Captain America - The Winter Soldier (e dopo ne parliamo). Questi sono simpatici, ma l'unica che ha un po' di grinta ed aggressività è Melinda May (Ming-Na Wen) e vabbè Coulson che ha il suo perché. Gli altri? La coppia Fritz-Simmons, in questo episodio, è stata limita ed ha trovato una sua dimensione, il belloccio è asociale e picchiatore, ma non ci credo che sia uno dei migliori agenti sulla piazza. Resta lei... che ha sempre un ruolo fondamentale.
Noi lo vedremo il 26 Marzo 2014 (anche se nel trailer italiano dico 2 di Aprile, ma si decideranno prima o poi...sì nella nuova versione l'hanno corretto), gli americani 10 giorni dopo. Ancora non mi spiego come queste cose siano possibili, ma mica mi lamento.
Ah, già. Vi chiederete: ma il livello di scimmia? Beh...
La sua sparizione improvvisa mette in allarme la squadra di Coulson che si accorge di una fuga di informazioni a livello informatico, la Marea Montante ha aperto una breccia nei loro archivi. La prima ad essere sospettata è Skye e la situazione per lei si fa difficile. Lo S.H.I.E.L.D. entra in contatto ravvicinato con un nemico potente ed organizzato, ma ancora misterioso.
Non so se mi trovo davanti ad una versione adulta, nel senso con attori non adolescenti di Buffy, od è davvero Agents of S.H.I.E.L.D. .
Onestamente: stiamo mettendo un po' di carne al fuoco (e dopo questo episodio è il caso di dirlo), però... Però quando vediamo dei veri Agenti dello S.H.I.E.L.D.? Intendo tipo quelli del trailer di Captain America - The Winter Soldier (e dopo ne parliamo). Questi sono simpatici, ma l'unica che ha un po' di grinta ed aggressività è Melinda May (Ming-Na Wen) e vabbè Coulson che ha il suo perché. Gli altri? La coppia Fritz-Simmons, in questo episodio, è stata limita ed ha trovato una sua dimensione, il belloccio è asociale e picchiatore, ma non ci credo che sia uno dei migliori agenti sulla piazza. Resta lei... che ha sempre un ruolo fondamentale.
"Eppure avevi una ragione per guardare questo telefilm. L'avevi messa qui da qualche parte." |
Gli sceneggiatori vanno a pescare negli angoli più remoti dell'Universo Marvel personaggi da sacrificare come falene ad una candela. Questa settimana è il turno del piccolo Scroto. Per carità bravo attore, lui e la misteriosa Raina parlano un inglese scandito e pulito tanto da non aver mai bisogno dei sottotitoli per capirli, ma il personaggio: ufi. Raina inizia già ad essere un avversario interessante, con agganci, contatti, potere ed un discreto livello di pelo sullo stomaco. Quando tireranno fuori il misterioso avversario che con tanti soldi e tanta organizzazione riesce a mettere nel sacco i nostri? Le ipotesi sono due, però quella più accreditata è una sola. Io non spoilero, a voi farvi delle ipotesi e se vi va condividerle nei commenti.
Il taglio degli episodi ormai l'abbiamo capito. Più o meno alla lettera i vari scrittori stanno seguendo le direttive della famiglia Whedon di creare una classica squadra da inserire in anomale situazioni. Quello che si fatica a credere è l'ingenuità di queste esperte spie di fronte ad eventi di cui dovrebbero sospettare, almeno, l'esistenza.
L'episodio in sé è andato bene. Divertente, fluido, carino, battute simpatiche e cazziatoni atomici. I dati di ascolto negli U.S.A. non stanno premiando questo progetto della Marvel e soci. Per la quinta settimana di fila sono in calo, nonostante la notizia che Abc ha deciso di ordinare una serie completa. Infatti, notizia di pochi giorni fa, dagli iniziali 13 episodi sono stati richiesti alla famiglia Whedon altri 9 episodi per portare il totale della Stagione 1 a 22. Sperando di vedere anche una Stagione 2.
Il taglio degli episodi ormai l'abbiamo capito. Più o meno alla lettera i vari scrittori stanno seguendo le direttive della famiglia Whedon di creare una classica squadra da inserire in anomale situazioni. Quello che si fatica a credere è l'ingenuità di queste esperte spie di fronte ad eventi di cui dovrebbero sospettare, almeno, l'esistenza.
L'episodio in sé è andato bene. Divertente, fluido, carino, battute simpatiche e cazziatoni atomici. I dati di ascolto negli U.S.A. non stanno premiando questo progetto della Marvel e soci. Per la quinta settimana di fila sono in calo, nonostante la notizia che Abc ha deciso di ordinare una serie completa. Infatti, notizia di pochi giorni fa, dagli iniziali 13 episodi sono stati richiesti alla famiglia Whedon altri 9 episodi per portare il totale della Stagione 1 a 22. Sperando di vedere anche una Stagione 2.
Agents of S.H.I.E.L.D.
Titolo Girl in the Flower Dress
Stagione 1
Episodio 5
Regia Jesse Bochco
Sceneggiatura Brent Fletcher
Data di prima messa in onda Abc 22 Ottobre 2013
Attori Ospiti
Chan Ho Yin as Louis Ozawa Changchien
Quan Chen as Tzi Ma
Raina as Ruth Negga
Titolo Girl in the Flower Dress
Stagione 1
Episodio 5
Regia Jesse Bochco
Sceneggiatura Brent Fletcher
Data di prima messa in onda Abc 22 Ottobre 2013
Attori Ospiti
Chan Ho Yin as Louis Ozawa Changchien
Quan Chen as Tzi Ma
Raina as Ruth Negga
Parte bonus del post.
Discorso a parte... Il trailer di Captain America - The Winter Soldier.
Ecco non è che valga tanto un trailer. Nel senso ti monto le due belle scene di un film, ci metto una musica figa ed ecco che credi di andare a vedere un bel film. Però. Però questo è Captain America - The Winter Soldier. Il primo ti è piaciuto, ai tuoi amici non tanto, ma tu sei fan del Cap per quello che rappresenta ecc...
Quello che hai visto in questo trailer ti è piaciuto e non ti è piaciuto. Il nuovo costume del Cap senza stelle e blu scuro (per intenderci quello di Secret Avengers): no (ma per fortuna c'è anche l'altro), l'ampia presenza della Vedova Nera, coi capelli lisci e che fa la piaciona col Cap: sì, Falcon, che sembra essere massiccio, ma col costume hi-tech e non dei colori classici, cosìcosì, il ritorno dell'Helcarrier, sì.
Merita un discorso a parte il Soldato d'Inverno: sembra massiccio ed il suo braccio è fico, con tanto di stellina rossa tale e quale a quella dei fumetti. Davvero non ti sembra il Misterioso Adam Kadmon, con tanto di eyeliner e museruola? Però potrebbe essere abbastanza da mettere in crisi il buon Steve Rogers.
Valori aggiunti come sempre si trovano nelle icone: Robert Redford e Nick Fury.
Le atmosfere sono cupe, una battaglia pericolosa ed imminente sembra essere alle porte. Tutto fa pensare ad un film intenso che ci porterà ai disastri di Avengers - Age of Ultron. La situazione si fa seria. Con tutto quello che qui è stato messo in piedi, insomma, non staremo mica per assistere ad un Avengers 1.5? Io spero di sì.
Per chi non l'avesse ancora visto, ecco il trailer.
Discorso a parte... Il trailer di Captain America - The Winter Soldier.
Ecco non è che valga tanto un trailer. Nel senso ti monto le due belle scene di un film, ci metto una musica figa ed ecco che credi di andare a vedere un bel film. Però. Però questo è Captain America - The Winter Soldier. Il primo ti è piaciuto, ai tuoi amici non tanto, ma tu sei fan del Cap per quello che rappresenta ecc...
Quello che hai visto in questo trailer ti è piaciuto e non ti è piaciuto. Il nuovo costume del Cap senza stelle e blu scuro (per intenderci quello di Secret Avengers): no (ma per fortuna c'è anche l'altro), l'ampia presenza della Vedova Nera, coi capelli lisci e che fa la piaciona col Cap: sì, Falcon, che sembra essere massiccio, ma col costume hi-tech e non dei colori classici, cosìcosì, il ritorno dell'Helcarrier, sì.
Merita un discorso a parte il Soldato d'Inverno: sembra massiccio ed il suo braccio è fico, con tanto di stellina rossa tale e quale a quella dei fumetti. Davvero non ti sembra il Misterioso Adam Kadmon, con tanto di eyeliner e museruola? Però potrebbe essere abbastanza da mettere in crisi il buon Steve Rogers.
Valori aggiunti come sempre si trovano nelle icone: Robert Redford e Nick Fury.
Le atmosfere sono cupe, una battaglia pericolosa ed imminente sembra essere alle porte. Tutto fa pensare ad un film intenso che ci porterà ai disastri di Avengers - Age of Ultron. La situazione si fa seria. Con tutto quello che qui è stato messo in piedi, insomma, non staremo mica per assistere ad un Avengers 1.5? Io spero di sì.
Per chi non l'avesse ancora visto, ecco il trailer.
Prima in italiano...
Poi in inglese.
Noi lo vedremo il 26 Marzo 2014 (anche se nel trailer italiano dico 2 di Aprile, ma si decideranno prima o poi...sì nella nuova versione l'hanno corretto), gli americani 10 giorni dopo. Ancora non mi spiego come queste cose siano possibili, ma mica mi lamento.
Ah, già. Vi chiederete: ma il livello di scimmia? Beh...
Direi Donkey Kong! |
giovedì 24 ottobre 2013
Martin Mystère - La minaccia di Allagalla
Settimana avulsa per malanni, febbri, raffreddori e chi più ne ha più ne metta. Il risultato post spostati ed in ritardo. Quindi: cerchiamo di recuperare.
Martin Mystère N° 329
La minaccia di Allagalla
Soggetto e Sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni Enrico Bagnoli e Maurizio Gradin
Copertina: Giancarlo Alessandrini
Un insolito e violento terremoto colpisce lo Sri Lanka. In una zona immersa nella vegetazione, ai piedi del monte Allagalla, un laboratorio segreto nascosto dal verde e dal tempo custodisce un segreto pericoloso.
Un impossibile terremoto sconvolge New York a poche settimane di distanza. Un misterioso filmato, su bobina ed estremamente vecchio, arriva nelle mani del Detective dell'Impossibile ed una volta proiettato mostra la distruzione di New York, negli anni '40 del secolo scorso, ad opera di giganteschi robot.
Un ricatto da dieci miliardi di dollari incombe sulla grande mela: se non pagato porterebbe alla distruzione dell'isola di Manhattan da parte di un pazzo. Solo uno strano ragazzo, Bat-Boy, ed il BVZM potrebbero salvare l'ignara città dal suo destino.
Pesante. Monolitica. Noiosa. Come molte delle ultime avventure dedicate al personaggio creato da Alfredo Castelli. Mignacco si impegna, come sempre, a creare scene di gente seduta a parlare, parlare, parlare. Risulta assente, in ogni dove, un minimo di dinamica. La sceneggiatura è piatta, inutile e noiosa e, senza ombra di dubbio, tale ricchezza di difetti si riflette nel fumetto finito.
Sui disegni è discorso a parte. Bagnoli è scomparso l'anno scorso ed ha lasciato opere incompiute. "La minaccia di Allagalla" è stata pensata come un omaggio ad un suo lavoro giovanile "Il terrore di Allagalla" è, probabilmente, non poteva restare inedita. Si vede che i disegni sono in stile antico e, a volte, imprecisi, ma va bene così: Bagnoli è stato uno dei disegnatori che più hanno influenzato lo stile del BVZM e questo si accetta. Non si accetta lo schifo di lavoro svolto, senza eccessiva ombra di dubbio, da parte di Maurizio Gradin. L'inserimento inopportuno ed inappropriato di orrendi sfondi in computer grafica da il colpo finale all'oscenità perpetuata in questo albo. A parte lo scempio del Gradin: ma chi glielo ha permesso? Chi ha supervisionato questo albo e lo ha dato alle stampe? Chi?
Un omaggio ad Enrico Bagnoli si è rivelato uno dei peggiori albi di sempre.
Mi dispiace dirlo, ma 330 potrebbe essere un buon numero per smettere di comperare le biografie a fumetti di Martin Mystère.
Un cattivo usato, tra qualche mese, a uno o due euro è sempre meglio dello stesso cattivo nuovo a cinque.
Peccato.
Martin Mystère N° 329
La minaccia di Allagalla
Soggetto e Sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni Enrico Bagnoli e Maurizio Gradin
Copertina: Giancarlo Alessandrini
Un insolito e violento terremoto colpisce lo Sri Lanka. In una zona immersa nella vegetazione, ai piedi del monte Allagalla, un laboratorio segreto nascosto dal verde e dal tempo custodisce un segreto pericoloso.
Un impossibile terremoto sconvolge New York a poche settimane di distanza. Un misterioso filmato, su bobina ed estremamente vecchio, arriva nelle mani del Detective dell'Impossibile ed una volta proiettato mostra la distruzione di New York, negli anni '40 del secolo scorso, ad opera di giganteschi robot.
Un ricatto da dieci miliardi di dollari incombe sulla grande mela: se non pagato porterebbe alla distruzione dell'isola di Manhattan da parte di un pazzo. Solo uno strano ragazzo, Bat-Boy, ed il BVZM potrebbero salvare l'ignara città dal suo destino.
Pesante. Monolitica. Noiosa. Come molte delle ultime avventure dedicate al personaggio creato da Alfredo Castelli. Mignacco si impegna, come sempre, a creare scene di gente seduta a parlare, parlare, parlare. Risulta assente, in ogni dove, un minimo di dinamica. La sceneggiatura è piatta, inutile e noiosa e, senza ombra di dubbio, tale ricchezza di difetti si riflette nel fumetto finito.
Sui disegni è discorso a parte. Bagnoli è scomparso l'anno scorso ed ha lasciato opere incompiute. "La minaccia di Allagalla" è stata pensata come un omaggio ad un suo lavoro giovanile "Il terrore di Allagalla" è, probabilmente, non poteva restare inedita. Si vede che i disegni sono in stile antico e, a volte, imprecisi, ma va bene così: Bagnoli è stato uno dei disegnatori che più hanno influenzato lo stile del BVZM e questo si accetta. Non si accetta lo schifo di lavoro svolto, senza eccessiva ombra di dubbio, da parte di Maurizio Gradin. L'inserimento inopportuno ed inappropriato di orrendi sfondi in computer grafica da il colpo finale all'oscenità perpetuata in questo albo. A parte lo scempio del Gradin: ma chi glielo ha permesso? Chi ha supervisionato questo albo e lo ha dato alle stampe? Chi?
Un omaggio ad Enrico Bagnoli si è rivelato uno dei peggiori albi di sempre.
Mi dispiace dirlo, ma 330 potrebbe essere un buon numero per smettere di comperare le biografie a fumetti di Martin Mystère.
Un cattivo usato, tra qualche mese, a uno o due euro è sempre meglio dello stesso cattivo nuovo a cinque.
Peccato.
venerdì 18 ottobre 2013
Orfani - Piccoli spaventati guerrieri
Orfani n°1
Piccoli spaventati guerrieri
Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Recchioni
Disegni Emiliano Mammucari
Copertina Massimo Carnevale
Un attacco alieno ha sterminato un sesto della popolazione terrestre. L'Europa è una delle regioni del globo più colpite. Durante le perlustrazioni nelle zone devastate, le squadre di soccorso trovano molti bambini senza genitori né parenti.
Ragazzini dai sei ai quindici anni vengono reclutati ed addestrati ad essere combattenti pronti ad una missione interstellare. Lo scopo della missione: trovare chi ha portato la morte sulla Terra e ricambiare il favore.
Orfani ha due caratteristiche principali. La prima è quella di essere la prima serie mensile della Sergio Bonelli Editore interamente a colori. La seconda è quella di essere la prima serie, Dylan Dog non conta anche se dall'anno prossimo seguirà lo stesso destino, ad essere divisa in stagioni di dodici numeri.
La struttura narrativa realizzata da Roberto Recchioni (curatore anche del nuove destino dell'Indagatore dell'Incubo) è basta su un'alternanza tra passato e presente, Lost docet. L'argomento di base è la crescita, fisica e morale, di un gruppo di Orfani a partire dal loro ritrovamento dopo l'attacco alieno per giungere alla loro trasformazione in membri guerrieri di una squadra d'elite d'invasione interplanetaria.
Piccoli spaventati guerrieri è il primo numero di questo esperimento. Il RRobe butta giù un sceneggiatura che coglie a mani basse i frutti più succosi di classici come Il signore delle mosche e Fanteria dello spazio. E' difficile non notare le assonanze con questi due capolavori e qualche altra citazione sia letteraria che cinematografica. Quello che in questo numero manca, ma che sicuramente verrà sviscerato in quelli successivi, è la trasposizione della sensazione di avere a che fare con dei bambini. Non bastano due accenni ai videogiochi ed alla dichiarazione "Siamo solo bambini", il lettore ha bisogno di qualcosa di più per empatizzare con i piccoli protagonisti e non traslarli già in adulti. In una trama semplice, ma efficace per catturare il lettore, è scontato il rapporto tra il Generale Nakamura e la psicologa direttrice del programma di addestramento, ma tant'è. La curiosità è di capire come negli anni, che separano le prime quaranta pagine dalle seconde, è nel capire come sono variati i rapporti tra gli Orfani.
Copertina di Massimo Carnevale, come lo saranno tutte le altre fino alla dodici, di ottimo livello. Caratura internazionale e ottima forza d'impatto.
I disegni di questo albo d'esordio sono di Emiliano Mammucari. Puliti, nitidi, precisi ed accurati. Il disegnatore predilige la raffigurazione dei suoi soggetti viventi e li caratterizza al meglio. Sicuramente, d'accordo con lo sceneggiatore è stato deciso di dare poca importanza ai dettagli tecnologici. A parte l'onda tachionica e la raffigurazione delle astronavi, di varie dimensioni e necessarie per il viaggio, la tecnologia non risulta essere rappresentata con ricchezza di dettagli. La sensazione è quella che al centro della narrazione verranno posti i veri protagonisti, gli Orfani appunti, i loro traumi, i loro sogni e le loro aspettative.
Ovviamente non ci si può esimere dal commentare il colore, caratteristica richiesta, progettata e sviluppata dagli autori stessi e per la quale hanno avuto carta bianca dalla Bonelli. Ecco, non aspettatevi il colore vivido e luminoso degli albi Marvel. Non aspettatevi i colori su carta lucida di certi Dylan Dog Color Fest o di alcuni Color Tex. Aspettatevi delle tonalità che più si avvicinano ai Batman della DC però stampate su carta ruvida. L'effetto è ben curato, la saturazione ed i toni non tolgono i dettagli disegnati da Mammucari, e non stanca gli occhi: in fondo si tratta di 96 pagine a colori da leggere tutte d'un fiato. Quello che si può dire di questa prima prova colore è: convincente.
Una curiosità . Il titolo dell'albo Piccoli spaventati guerrieri sembra essere un omaggio alla canzone Comici spaventati guerrieri, che nel suo testo ha un passaggio in cui si parla di "piccoli comici spaventati guerrieri" scritta da Roberto Vecchioni (che da Recchioni si distingue per solo una consonante). Altra teroria potrebbe portare al romanzo di Stefano Benni Comici spaventati guerrieri del 1986. Io propendo di più per la prima ipotesi in quanto il numero 2 di Orfani, in uscita il 16 Novembre 2013, avrà il titolo Non per odio ma per amore, che tanto ricorda un passaggio di una canzone di De Andrè.
Ultima nota sullo stile grafico dell'albo. Quando viene messo di costa ricorda i vecchi Urania od i libri di fantascienza di qualche anno fa.
Non ci credevo molto in questo progetto limitato in due stagioni da 12 episodi ciascuna, forse solo per disillusione dovuta alle ultime proposte sul mercato del fumetto italico. Devo dire che ne sono rimasto piacevolmente sorpreso ed incuriosito. Attendo il secondo numero per decidere se proseguire nell'acquisto della prima stagione.
Piccoli spaventati guerrieri
Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Recchioni
Disegni Emiliano Mammucari
Copertina Massimo Carnevale
Un attacco alieno ha sterminato un sesto della popolazione terrestre. L'Europa è una delle regioni del globo più colpite. Durante le perlustrazioni nelle zone devastate, le squadre di soccorso trovano molti bambini senza genitori né parenti.
Ragazzini dai sei ai quindici anni vengono reclutati ed addestrati ad essere combattenti pronti ad una missione interstellare. Lo scopo della missione: trovare chi ha portato la morte sulla Terra e ricambiare il favore.
Orfani ha due caratteristiche principali. La prima è quella di essere la prima serie mensile della Sergio Bonelli Editore interamente a colori. La seconda è quella di essere la prima serie, Dylan Dog non conta anche se dall'anno prossimo seguirà lo stesso destino, ad essere divisa in stagioni di dodici numeri.
La struttura narrativa realizzata da Roberto Recchioni (curatore anche del nuove destino dell'Indagatore dell'Incubo) è basta su un'alternanza tra passato e presente, Lost docet. L'argomento di base è la crescita, fisica e morale, di un gruppo di Orfani a partire dal loro ritrovamento dopo l'attacco alieno per giungere alla loro trasformazione in membri guerrieri di una squadra d'elite d'invasione interplanetaria.
Piccoli spaventati guerrieri è il primo numero di questo esperimento. Il RRobe butta giù un sceneggiatura che coglie a mani basse i frutti più succosi di classici come Il signore delle mosche e Fanteria dello spazio. E' difficile non notare le assonanze con questi due capolavori e qualche altra citazione sia letteraria che cinematografica. Quello che in questo numero manca, ma che sicuramente verrà sviscerato in quelli successivi, è la trasposizione della sensazione di avere a che fare con dei bambini. Non bastano due accenni ai videogiochi ed alla dichiarazione "Siamo solo bambini", il lettore ha bisogno di qualcosa di più per empatizzare con i piccoli protagonisti e non traslarli già in adulti. In una trama semplice, ma efficace per catturare il lettore, è scontato il rapporto tra il Generale Nakamura e la psicologa direttrice del programma di addestramento, ma tant'è. La curiosità è di capire come negli anni, che separano le prime quaranta pagine dalle seconde, è nel capire come sono variati i rapporti tra gli Orfani.
Copertina di Massimo Carnevale, come lo saranno tutte le altre fino alla dodici, di ottimo livello. Caratura internazionale e ottima forza d'impatto.
I disegni di questo albo d'esordio sono di Emiliano Mammucari. Puliti, nitidi, precisi ed accurati. Il disegnatore predilige la raffigurazione dei suoi soggetti viventi e li caratterizza al meglio. Sicuramente, d'accordo con lo sceneggiatore è stato deciso di dare poca importanza ai dettagli tecnologici. A parte l'onda tachionica e la raffigurazione delle astronavi, di varie dimensioni e necessarie per il viaggio, la tecnologia non risulta essere rappresentata con ricchezza di dettagli. La sensazione è quella che al centro della narrazione verranno posti i veri protagonisti, gli Orfani appunti, i loro traumi, i loro sogni e le loro aspettative.
Ovviamente non ci si può esimere dal commentare il colore, caratteristica richiesta, progettata e sviluppata dagli autori stessi e per la quale hanno avuto carta bianca dalla Bonelli. Ecco, non aspettatevi il colore vivido e luminoso degli albi Marvel. Non aspettatevi i colori su carta lucida di certi Dylan Dog Color Fest o di alcuni Color Tex. Aspettatevi delle tonalità che più si avvicinano ai Batman della DC però stampate su carta ruvida. L'effetto è ben curato, la saturazione ed i toni non tolgono i dettagli disegnati da Mammucari, e non stanca gli occhi: in fondo si tratta di 96 pagine a colori da leggere tutte d'un fiato. Quello che si può dire di questa prima prova colore è: convincente.
Una curiosità . Il titolo dell'albo Piccoli spaventati guerrieri sembra essere un omaggio alla canzone Comici spaventati guerrieri, che nel suo testo ha un passaggio in cui si parla di "piccoli comici spaventati guerrieri" scritta da Roberto Vecchioni (che da Recchioni si distingue per solo una consonante). Altra teroria potrebbe portare al romanzo di Stefano Benni Comici spaventati guerrieri del 1986. Io propendo di più per la prima ipotesi in quanto il numero 2 di Orfani, in uscita il 16 Novembre 2013, avrà il titolo Non per odio ma per amore, che tanto ricorda un passaggio di una canzone di De Andrè.
Ultima nota sullo stile grafico dell'albo. Quando viene messo di costa ricorda i vecchi Urania od i libri di fantascienza di qualche anno fa.
Non ci credevo molto in questo progetto limitato in due stagioni da 12 episodi ciascuna, forse solo per disillusione dovuta alle ultime proposte sul mercato del fumetto italico. Devo dire che ne sono rimasto piacevolmente sorpreso ed incuriosito. Attendo il secondo numero per decidere se proseguire nell'acquisto della prima stagione.
giovedì 17 ottobre 2013
Agents of S.H.I.E.L.D. - Episodio 4
Un'agente dello S.H.I.E.L.D. dispersa in azione anni prima apparentemente è viva, in buona salute e, forse, dotata di poteri speciali. Purtroppo usa queste sue capacità per uccidere e rubare. La sua fortuna è quella di essere stata, durante l'addestramento, recluta di Coulson. Quest'ultimo prende a cuore la sua situazione e decide di agire, con la sua squadra, per fermarla prima che lo S.H.I.E.L.D. indica un'azione ufficiale.
Non sarà facile e metterà a rischio le vite di diversi membri della squadra speciale.
Non è facile buttare lì il sunto di una trama di un qualcosa che molti non hanno ancora visto, ma di cui vuoi parlare lo stesso.
Quindi cosa è successo nell'episodio 4?
Si è sviluppata la prima vera trama orizzontale della serie, oltre a quella della Marea Montante. Oltre alla crescita dei personaggi, i dubbi sulla reale condizioni dell'Agente Coulson, l'ammorbidimento dell'Agente Ward, l'entusiasmo di Fritz-Simmons, una maggiore partecipazione di Melinda May all'azione e lo sviluppo costante di Skye, ecco che arriva qualcuno che può mettere in difficoltà lo S.H.I.E.L.D..
La puntata si sviluppa come una delle spy story tra le più classiche, con spionaggio, controspionaggio, occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, senza risparmiare qualche colpo di scena. Andando a leggere tra i crediti dell'episodio scopriamo che l'autore della sceneggiatura, Jeffrey Bell, ha costruito la sua carriera con la stesura di episodi per The X-Files, Alias, Harper's Island ed un gran lavoro su Angel, Certo era suo anche il secondo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D., di cui si parla qui, ma l'inizio di una serie è sempre complicato da gestire. Le soluzioni narrative che qui utilizza intrattengono senza annoiare, senza rifarsi troppo a serie già viste sul circuito mainstream.
Alla regia troviamo Roxann "B'Lanna Torres" Dawson. Che dire, ne esce bene e spero di rivedere presto il suo nome nei crediti di questa serie. La sua regia non è invasiva, in cerca soluzioni diverse. Con la voglia di sperimentare mette in campo inquadrature tipiche dei videogiochi d'infiltrazione, in stile Metal Gear Solid ed altri del genere, che ben ci si adattano alla sceneggiatura da trasporre sul piccolo schermo.
Un episodio gustoso dove non tutto è come appare e dove anche l'Europa dell'est diventa terreno operativo per lo S.H.I.E.L.D..
Agents of S.H.I.E.L.D. (TV Series)
Episodio 01x04
Titolo originale Eye-Spy
Messa in onda ABC 15/10/2013
Regia Roxann Dawson
Personaggi creati da Stan Lee & Jack Kirby
Creato dal Joss Whedon, Jed Whedon, Maurissa Tancharoen
Scritto da Jeffrey Bell
Cast addizionale
Pascale Armand ... Akela Amador
Dominic Burgess ... Englishman
Julia Emelin ... Inn Keeper
Nick Gracer ... Armed Guard
Emil Holter ... Masked Man
Michael Klesic ... Kropsky
Non sarà facile e metterà a rischio le vite di diversi membri della squadra speciale.
Non è facile buttare lì il sunto di una trama di un qualcosa che molti non hanno ancora visto, ma di cui vuoi parlare lo stesso.
Quindi cosa è successo nell'episodio 4?
Si è sviluppata la prima vera trama orizzontale della serie, oltre a quella della Marea Montante. Oltre alla crescita dei personaggi, i dubbi sulla reale condizioni dell'Agente Coulson, l'ammorbidimento dell'Agente Ward, l'entusiasmo di Fritz-Simmons, una maggiore partecipazione di Melinda May all'azione e lo sviluppo costante di Skye, ecco che arriva qualcuno che può mettere in difficoltà lo S.H.I.E.L.D..
La puntata si sviluppa come una delle spy story tra le più classiche, con spionaggio, controspionaggio, occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, senza risparmiare qualche colpo di scena. Andando a leggere tra i crediti dell'episodio scopriamo che l'autore della sceneggiatura, Jeffrey Bell, ha costruito la sua carriera con la stesura di episodi per The X-Files, Alias, Harper's Island ed un gran lavoro su Angel, Certo era suo anche il secondo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D., di cui si parla qui, ma l'inizio di una serie è sempre complicato da gestire. Le soluzioni narrative che qui utilizza intrattengono senza annoiare, senza rifarsi troppo a serie già viste sul circuito mainstream.
Alla regia troviamo Roxann "B'Lanna Torres" Dawson. Che dire, ne esce bene e spero di rivedere presto il suo nome nei crediti di questa serie. La sua regia non è invasiva, in cerca soluzioni diverse. Con la voglia di sperimentare mette in campo inquadrature tipiche dei videogiochi d'infiltrazione, in stile Metal Gear Solid ed altri del genere, che ben ci si adattano alla sceneggiatura da trasporre sul piccolo schermo.
Un episodio gustoso dove non tutto è come appare e dove anche l'Europa dell'est diventa terreno operativo per lo S.H.I.E.L.D..
"Dicevamo. La trama è importante, vero?" |
Agents of S.H.I.E.L.D. (TV Series)
Episodio 01x04
Titolo originale Eye-Spy
Messa in onda ABC 15/10/2013
Regia Roxann Dawson
Personaggi creati da Stan Lee & Jack Kirby
Creato dal Joss Whedon, Jed Whedon, Maurissa Tancharoen
Scritto da Jeffrey Bell
Cast addizionale
Pascale Armand ... Akela Amador
Dominic Burgess ... Englishman
Julia Emelin ... Inn Keeper
Nick Gracer ... Armed Guard
Emil Holter ... Masked Man
Michael Klesic ... Kropsky
mercoledì 16 ottobre 2013
Spider-Man il Vendicatore - 15
SPIDER-MAN UNIVERSE 20
SPIDER-MAN IL VENDICATORE 15
17x26, S., 80 pp., col. Contiene: Avenging Spider-Man #15, Venom #28 (seconda parte), #29-30
MARVEL ITALIA
Spiderman - Desiderio di morte
L'epilogo della vicenda che ha portato alla creazione del Superior Spiderman trova spazio sulle pagine di questo fumetto contenitore. Al di fuori della serie regolare Chris Yost ai testi e Paco Medina ai disegni, danno la nuova dimensione, più violenta ed aggressiva al nuovo Uomo Ragno. Cercano, nelle poche pagine a disposizione di stabilizzarne il carattere ed introdurre il lettore alla nuova personalità che vive il corpo di Peter Parker.
Agente Venom
Una nuova avventura in una nuova città per il nuovo Venom. A Philadelphia il nuovo ospite del simbionte alieno portato sulla Terra da Peter Parker alla fine di Guerre Segrete vive una nuova vita, ma si interroga sul suo ruolo. Sarà un eroe od il lato oscuro del suo costume prenderà il sopravvento prima o poi?
Scritto da Cullen Bunn e disegnato da Paco Mediana sembra aprire una nuova porta per un personaggio decisamente inutile. Tuttavia la storia è carina e leggibile.
Punto di vista: che senso ha, se non puramente commerciale, dividere le storie dell'Uomo Ragno su due (almeno due) albi differenti? Perché mettere l'epilogo della storia iniziata sui numeri 599 e 600 di Amazing Spiderman su Spiderman Il Vendicatore, solo perché scritta sa un altro autore, e lasciare spazio sulla collana principale a serie parallele (tipo il Ragno Rosso e Venom)?
Questo è sempre stato lo scoglio che mi ha impedito di leggere i fumetti americani e, nonostante abbia iniziato a seguire alcune collane, mi impedirà di proseguire la lettura dei fumetti che narrano le vicende del simpatico Uomo Ragno di quartiere.
SPIDER-MAN IL VENDICATORE 15
17x26, S., 80 pp., col. Contiene: Avenging Spider-Man #15, Venom #28 (seconda parte), #29-30
MARVEL ITALIA
Spiderman - Desiderio di morte
L'epilogo della vicenda che ha portato alla creazione del Superior Spiderman trova spazio sulle pagine di questo fumetto contenitore. Al di fuori della serie regolare Chris Yost ai testi e Paco Medina ai disegni, danno la nuova dimensione, più violenta ed aggressiva al nuovo Uomo Ragno. Cercano, nelle poche pagine a disposizione di stabilizzarne il carattere ed introdurre il lettore alla nuova personalità che vive il corpo di Peter Parker.
Agente Venom
Una nuova avventura in una nuova città per il nuovo Venom. A Philadelphia il nuovo ospite del simbionte alieno portato sulla Terra da Peter Parker alla fine di Guerre Segrete vive una nuova vita, ma si interroga sul suo ruolo. Sarà un eroe od il lato oscuro del suo costume prenderà il sopravvento prima o poi?
Scritto da Cullen Bunn e disegnato da Paco Mediana sembra aprire una nuova porta per un personaggio decisamente inutile. Tuttavia la storia è carina e leggibile.
Punto di vista: che senso ha, se non puramente commerciale, dividere le storie dell'Uomo Ragno su due (almeno due) albi differenti? Perché mettere l'epilogo della storia iniziata sui numeri 599 e 600 di Amazing Spiderman su Spiderman Il Vendicatore, solo perché scritta sa un altro autore, e lasciare spazio sulla collana principale a serie parallele (tipo il Ragno Rosso e Venom)?
Questo è sempre stato lo scoglio che mi ha impedito di leggere i fumetti americani e, nonostante abbia iniziato a seguire alcune collane, mi impedirà di proseguire la lettura dei fumetti che narrano le vicende del simpatico Uomo Ragno di quartiere.
martedì 15 ottobre 2013
Amazing Spider-Man 600
Spider-Man (L’Uomo Ragno) #600
Dan Slott, Humberto Ramos, Chris Yost, Cullen Bunn, Lan Medina, Reilly Brown, Frank Tieri, Brian Haberlin
Traduzione di Pier Paolo Ronchetti
Panini Comics, settembre 2013
80 pagine, spillato, colore – €3,30
SPOILER
Peter Parker, nel corpo di Octopus, ha le ore contate. Octopus nel corpo di Peter se la sta spassando, ma inizia a capire che il suo ruolo non è più quello del super criminale ed a provare, quasi, rispetto per il suo storico avversario. La notizia del suo corpo dalla prigione un po' lo preoccupa ed a ragione. Infatti lo scontro finale Peter/Octopus vs Ock/Spider-Man è alle porte. Nonostante le precarie condizioni del primo è una vorticosa sequenza di colpi di scena, di rovesciamenti di fronte, con alleati ed avversari che cambiano fronte a seconda dei punti di vista del lettore.
Il destino della battaglia è segnato. Una nuova era si apre per il nuovo Uomo Ragno, un ragno Superior, ma con nella mente, sempre, che da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
L’albo 600 contiene anche un breve racconto a firma J. M. De Matteis e Giuseppe Camuncoli, Sogni da ragno che è una tenera storia raccontata da un nonno al suo nipote adolescente che non ne vuole sapere di altro se non di videogiochi e televisione.
Chicca finale per tutti gli amanti del ragnetto: la gallery di tutte e 700 le copertine americane degli albi della serie regolare di Amazing Spiderman pubblicati negli Stati Uniti: phygata!
Panini Comics ce l'ha fatta. Il numero 600 di Amazing Spiderman (anche se la testata ha cambiato qualche volta nome) coincide con il numero 700 dell'edizione originale americana. Come se non bastasse ha al suo interno la conclusione della storia che stravolgerà, fino a nuova decisione degli editori, la vita dell'Uomo Ragno e Peter Parker. La svolta della storia, iniziata in Spider Island, vede lasicuramente temporanea morte della coscienza di Peter Parker intrappolato nel corpo di Otto Octavius e la vittoria di Octopus che si prende corpo, vita, identità segreta del suo più storico avversario.
La scelta narrativa di Slot ha scosso il fandominio dei fan più accaniti del personaggio più noto della Casa delle Idee: alcuni sono arrivati a minacciarlo di morte. Forse è vero che il personaggio andasse un po' svecchiato e trovare nuovi spunti narrativi con Peter fosse un po' difficile. Tuttavia al momento dell'uscita in America non è che la gente fosse molto contenta. Forse, però, la ragione sta dalla parte della Marvel. I dati di vendita dei primi numeri della nuova testata, Superior Spiderman, hanno premiato l'azzardo. Quello che penso è che ogni supereroe deve affrontare la morte e Parker era uno dei pochi a non averlo ancora fatto. Abbiamo visto con Batman, Superman, Capitan America e tanti tanti altri come è stato l'andazzo: vita, morte e resurrezione. Appena le vendite caleranno, appena lo spunto narrativo avrà qualche remora ecco che Peter troverà il modo di tornare nel suo corpo.
Altra caratteristica dell'albo è di essere uscito in 8 varianti di copertina. Sei copertine disponibili in edicola, una esclusivamente per le fumetterie (la cosidetta Platinum) ed una firmata da Steve Ditko riservata agli acquirenti del cofanetto che le contiene tutte. Comprare o non comprare il cofanetto celebrativo? Questa è una decisione per il collezionista o per lo speculatore. Io l'ho acquistata, avendo avuto la fortuna di trovarla a disposizione in fumetteria a prezzo di copertina, dopo avere comperato l'albo nella variante A in edicola. Perchè l'ho fatto? Perchè mi è sembrato un omaggio dovuto ad una casa editrice da sempre impegnata a proporre sogni ai propri lettori. Se, poi, varrà qualcosa in futuro, chissà.
Adesso la speranza è che Dan Slott abbia il coraggio di abbandonare il vecchio Peter e gettare il nuovo Uomo Ragno in storie che siano effettivamente una svolta.
Tanto coraggio deve essere supportato anche da attributi altrettanto volenterosi.
Infine ecco tutte le copertine.
Dan Slott, Humberto Ramos, Chris Yost, Cullen Bunn, Lan Medina, Reilly Brown, Frank Tieri, Brian Haberlin
Traduzione di Pier Paolo Ronchetti
Panini Comics, settembre 2013
80 pagine, spillato, colore – €3,30
SPOILER
Peter Parker, nel corpo di Octopus, ha le ore contate. Octopus nel corpo di Peter se la sta spassando, ma inizia a capire che il suo ruolo non è più quello del super criminale ed a provare, quasi, rispetto per il suo storico avversario. La notizia del suo corpo dalla prigione un po' lo preoccupa ed a ragione. Infatti lo scontro finale Peter/Octopus vs Ock/Spider-Man è alle porte. Nonostante le precarie condizioni del primo è una vorticosa sequenza di colpi di scena, di rovesciamenti di fronte, con alleati ed avversari che cambiano fronte a seconda dei punti di vista del lettore.
Il destino della battaglia è segnato. Una nuova era si apre per il nuovo Uomo Ragno, un ragno Superior, ma con nella mente, sempre, che da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
L’albo 600 contiene anche un breve racconto a firma J. M. De Matteis e Giuseppe Camuncoli, Sogni da ragno che è una tenera storia raccontata da un nonno al suo nipote adolescente che non ne vuole sapere di altro se non di videogiochi e televisione.
Chicca finale per tutti gli amanti del ragnetto: la gallery di tutte e 700 le copertine americane degli albi della serie regolare di Amazing Spiderman pubblicati negli Stati Uniti: phygata!
Panini Comics ce l'ha fatta. Il numero 600 di Amazing Spiderman (anche se la testata ha cambiato qualche volta nome) coincide con il numero 700 dell'edizione originale americana. Come se non bastasse ha al suo interno la conclusione della storia che stravolgerà, fino a nuova decisione degli editori, la vita dell'Uomo Ragno e Peter Parker. La svolta della storia, iniziata in Spider Island, vede la
La scelta narrativa di Slot ha scosso il fandominio dei fan più accaniti del personaggio più noto della Casa delle Idee: alcuni sono arrivati a minacciarlo di morte. Forse è vero che il personaggio andasse un po' svecchiato e trovare nuovi spunti narrativi con Peter fosse un po' difficile. Tuttavia al momento dell'uscita in America non è che la gente fosse molto contenta. Forse, però, la ragione sta dalla parte della Marvel. I dati di vendita dei primi numeri della nuova testata, Superior Spiderman, hanno premiato l'azzardo. Quello che penso è che ogni supereroe deve affrontare la morte e Parker era uno dei pochi a non averlo ancora fatto. Abbiamo visto con Batman, Superman, Capitan America e tanti tanti altri come è stato l'andazzo: vita, morte e resurrezione. Appena le vendite caleranno, appena lo spunto narrativo avrà qualche remora ecco che Peter troverà il modo di tornare nel suo corpo.
Altra caratteristica dell'albo è di essere uscito in 8 varianti di copertina. Sei copertine disponibili in edicola, una esclusivamente per le fumetterie (la cosidetta Platinum) ed una firmata da Steve Ditko riservata agli acquirenti del cofanetto che le contiene tutte. Comprare o non comprare il cofanetto celebrativo? Questa è una decisione per il collezionista o per lo speculatore. Io l'ho acquistata, avendo avuto la fortuna di trovarla a disposizione in fumetteria a prezzo di copertina, dopo avere comperato l'albo nella variante A in edicola. Perchè l'ho fatto? Perchè mi è sembrato un omaggio dovuto ad una casa editrice da sempre impegnata a proporre sogni ai propri lettori. Se, poi, varrà qualcosa in futuro, chissà.
Adesso la speranza è che Dan Slott abbia il coraggio di abbandonare il vecchio Peter e gettare il nuovo Uomo Ragno in storie che siano effettivamente una svolta.
Tanto coraggio deve essere supportato anche da attributi altrettanto volenterosi.
Infine ecco tutte le copertine.
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Uomo Ragno
lunedì 14 ottobre 2013
Amazing Spider-Man 599
Spider-Man (L’Uomo Ragno) #599
Dan Slott, Humberto Ramos, Chris Yost, Cullen Bunn, Lan Medina, Reilly Brown, Frank Tieri, Brian Haberlin
Traduzione di Pier Paolo Ronchetti
Panini Comics, agosto 2013
80 pagine, spillato, colore – €3,30
OCCHIO AGLI SPOILER, anche se dovrebbe essere passato abbastanza tempo da questi eventi.
Peter Parker non è più lui, come non è più se stesso neanche il Dottor Octopus. Il piano di Otto ha funzionato ed ora i due si sono scambiati di posto: la mente dell'uno è nel corpo dell'altro. Sembra che Octavius stia per mettere a segno la sua più grande vittoria sull'odiato ragno di quartiere. Ha trasferito, infatti, la sua mente nel corpo sano di Peter e la mente di Parker nel suo corpo vicino alla morte.
Nel corpo martoriato ed imprigionato del suo tentacolare nemico, la mente di Peter sta cercando un modo di evadere e di ribaltare la situazione. Per questo mette in atto alcuni piani di emergenza ideati dal suo ospite, che coinvolgono altri super criminali.
Intato Otto si gode la sua ritrovata libertà, la sua nuova vita ed MJ.
Dan Slott sta portando a termine il primo, ampio, arco narrativo della sua gestione con un colpo di scena che nessun altro autore aveva tentato fino ad ora: cercare di uccidere Peter Parker. La storia si fa leggere e scorre senza problemi. Il ritmo frenetico richiede un buona gestione delle tavole e sia Slot che il suo fedele disegnatore Humberto Ramos non falliscono in questo. Come, forse, ho già scritto da altre parti Ramos non è il mio preferito tra i disegnatori, ma bisogna dire che sa il fatto suo e coinvolge il lettore senza stravolgere troppo i tratti dei personaggi. I colori intensi e vivaci danno luce ad una storia che avrebbe potuto assumere toni cupi.
Il Ragno Rosso e Venom/Flash Tompson sono impegnati in una lotta senza quartiere, nè stabilità di universo, con il serial killer Cletus Kassady/Carnage. Tanto sangue e tanti morti rimarranno sul terreno prima che la coppia di eroi riesca a tentare di fermare il malvagio.
Il Ragno Rosso e Venom sono due personaggi sui quali, negli USA, è stato tentato un pesante rilancio, tipo dopo la saga di Spider Island. Sta di fatto che, nonostante operino in città diverse dal ragno originali, risultano essere cloni non riusiciti a pieno. Se il rilancio del primo ha cavalcato la nostalgia dei fan per il Ragno Rosso originale (qui è un altro clone di Parker ad interpretarlo) nel caso di Venom (ormai buono) si è andati a pescare nelle amicizie del liceo del nerd più famoso del mondo.
Alla fine la storia si fa leggere e mette in piazza un massacro non indifferente, ogni volta che ne vedo uno sulle pagine Marvel me ne stupisco sempre.
L'albo si chiude con due storie brevi. Nella prima il Ragno Rosso è alle prese con un evento natalizio ed infine un What If... della saga di House of M con protagonista l'Uomo Ragno. Storie che come tante altre servono per mettere a frutto i collaboratori stipendiati, testare nuovi autori e disegnatori ed a rimpiere pagine di albi. Nulla di speciale.
Ci avviciniamo ad un momento epocale per il mondo del fumetto internazionale, sopratutto per via dello sviluppo della connessione tra fumetto e cinema degli ultimi anni. Il numero 600 sarà storico e chiuderà un ciclo, ma come?
Dan Slott, Humberto Ramos, Chris Yost, Cullen Bunn, Lan Medina, Reilly Brown, Frank Tieri, Brian Haberlin
Traduzione di Pier Paolo Ronchetti
Panini Comics, agosto 2013
80 pagine, spillato, colore – €3,30
OCCHIO AGLI SPOILER, anche se dovrebbe essere passato abbastanza tempo da questi eventi.
Peter Parker non è più lui, come non è più se stesso neanche il Dottor Octopus. Il piano di Otto ha funzionato ed ora i due si sono scambiati di posto: la mente dell'uno è nel corpo dell'altro. Sembra che Octavius stia per mettere a segno la sua più grande vittoria sull'odiato ragno di quartiere. Ha trasferito, infatti, la sua mente nel corpo sano di Peter e la mente di Parker nel suo corpo vicino alla morte.
Nel corpo martoriato ed imprigionato del suo tentacolare nemico, la mente di Peter sta cercando un modo di evadere e di ribaltare la situazione. Per questo mette in atto alcuni piani di emergenza ideati dal suo ospite, che coinvolgono altri super criminali.
Intato Otto si gode la sua ritrovata libertà, la sua nuova vita ed MJ.
Dan Slott sta portando a termine il primo, ampio, arco narrativo della sua gestione con un colpo di scena che nessun altro autore aveva tentato fino ad ora: cercare di uccidere Peter Parker. La storia si fa leggere e scorre senza problemi. Il ritmo frenetico richiede un buona gestione delle tavole e sia Slot che il suo fedele disegnatore Humberto Ramos non falliscono in questo. Come, forse, ho già scritto da altre parti Ramos non è il mio preferito tra i disegnatori, ma bisogna dire che sa il fatto suo e coinvolge il lettore senza stravolgere troppo i tratti dei personaggi. I colori intensi e vivaci danno luce ad una storia che avrebbe potuto assumere toni cupi.
Il Ragno Rosso e Venom/Flash Tompson sono impegnati in una lotta senza quartiere, nè stabilità di universo, con il serial killer Cletus Kassady/Carnage. Tanto sangue e tanti morti rimarranno sul terreno prima che la coppia di eroi riesca a tentare di fermare il malvagio.
Il Ragno Rosso e Venom sono due personaggi sui quali, negli USA, è stato tentato un pesante rilancio, tipo dopo la saga di Spider Island. Sta di fatto che, nonostante operino in città diverse dal ragno originali, risultano essere cloni non riusiciti a pieno. Se il rilancio del primo ha cavalcato la nostalgia dei fan per il Ragno Rosso originale (qui è un altro clone di Parker ad interpretarlo) nel caso di Venom (ormai buono) si è andati a pescare nelle amicizie del liceo del nerd più famoso del mondo.
Alla fine la storia si fa leggere e mette in piazza un massacro non indifferente, ogni volta che ne vedo uno sulle pagine Marvel me ne stupisco sempre.
L'albo si chiude con due storie brevi. Nella prima il Ragno Rosso è alle prese con un evento natalizio ed infine un What If... della saga di House of M con protagonista l'Uomo Ragno. Storie che come tante altre servono per mettere a frutto i collaboratori stipendiati, testare nuovi autori e disegnatori ed a rimpiere pagine di albi. Nulla di speciale.
Ci avviciniamo ad un momento epocale per il mondo del fumetto internazionale, sopratutto per via dello sviluppo della connessione tra fumetto e cinema degli ultimi anni. Il numero 600 sarà storico e chiuderà un ciclo, ma come?
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venerdì 11 ottobre 2013
Agents of S.H.I.E.L.D. - Episodio 3
Piccoli Spoiler disseminati. Se non volete leggerli saltate il primo paragrafo e passate al secondo. Uomo avvisato...
Un convoglio segreto dello S.H.I.E.L.D. viene attaccato da una forza misteriosa ed il carico rubato. Il carico altro non è che lo scienziato Dr. Franklin Hall, ex insegnante di Fritz-Simmons e risorsa strategica per lo S.H.I.E.L.D..
La missione di salvataggio è rischiosa e potrebbe compromettere la squadra per via di violazioni di leggi internazionali. La soluzione la offre Skye proponendosi come volontaria per infiltrarsi nel luogo di detenzione dello scienziato e dare la possibilità agli altri di mettere in pratica il piano di recupero.
Non tutto va come sperato ed un nuovo, potente, nemico sorge dalla conseguenze delle azioni della squadra dell'Agente Coulson.
E' da settimana scorsa che la mia scimmia è davanti al Mac ad aspettare la nuova puntata del serial televisivo made in Marvel and Joss Whedon. Come detto qui, il secondo episodio non è che sia stato eccessivamente brillante. Lo spirito di NCIS/CSI/Squadra Speciale Cobra 11/Distretto di polizia 15 si era impossessato degli autori ed aveva smorzato gli entusiasmi nati col primo episodio.
Il terzo è stato meglio del secondo. La nascita di un cattivone ha sempre il suo fascino e questo risolleva parecchio certi scivoloni ad itinere. Dialoghi spesso troppo lunghi ed in stile "spiegone" appesantiscono ulteriormente parti già di loro poco leggere. Scelte di luci, in interni, dubbi ammorbano l'atmosfera. L'effetto della stanza rotante non è malvagio ed il tuffo in piscina di Skye e tutto quello che ne consegue fanno alzare gli ascolti.
Vengono definite meglio le dinamiche di gruppo; la squadra cresce e qualche dubbio ulteriore sulla reale situazione di Coulson inizia ad affiorare. Speriamo che prima o poi ci dicano come fa ad essere ancora vivo dopo gli eventi di Avengers e che non sia solo questo mistero il motore della serie.
Un lieve calo di ascolti anche questa settimana per la diretta americana. Alcune serie necessitano di tempo per decollare e per disegnare le trame verticali che affascinano il pubblico. L'attessa su questo prodotto rischioso è tanta, così come la pressione che i vertici Abc credo stiano mettendo sul collo degli autori visto il budget non irrisorio destinato alla serie.
Mi auguro che tutto presto decolli già col prossimo episodio diretto da Roxanne "B'Lanna Torres" Dawson.
Non era mia intenzione scrivere puntata per puntata di quello che accade in Agents of S.H.I.E.L.D., ma la cosa mi sta appassionando. Magari, un paio di giorni dopo la messa in onda americana, continuo a dirvi come va.
Agents of S.H.I.E.L.D.
Season 1
Episode 3
Directed by Milan Cheylov
Written by Jed Whedon, Maurissa Tancharoen
Original air date October 8, 2013 (2013-10-08)
Guest actors
Ian Hart as Dr. Franklin Hall
David Conrad as Ian Quinn
Un convoglio segreto dello S.H.I.E.L.D. viene attaccato da una forza misteriosa ed il carico rubato. Il carico altro non è che lo scienziato Dr. Franklin Hall, ex insegnante di Fritz-Simmons e risorsa strategica per lo S.H.I.E.L.D..
La missione di salvataggio è rischiosa e potrebbe compromettere la squadra per via di violazioni di leggi internazionali. La soluzione la offre Skye proponendosi come volontaria per infiltrarsi nel luogo di detenzione dello scienziato e dare la possibilità agli altri di mettere in pratica il piano di recupero.
Non tutto va come sperato ed un nuovo, potente, nemico sorge dalla conseguenze delle azioni della squadra dell'Agente Coulson.
E' da settimana scorsa che la mia scimmia è davanti al Mac ad aspettare la nuova puntata del serial televisivo made in Marvel and Joss Whedon. Come detto qui, il secondo episodio non è che sia stato eccessivamente brillante. Lo spirito di NCIS/CSI/Squadra Speciale Cobra 11/Distretto di polizia 15 si era impossessato degli autori ed aveva smorzato gli entusiasmi nati col primo episodio.
Il terzo è stato meglio del secondo. La nascita di un cattivone ha sempre il suo fascino e questo risolleva parecchio certi scivoloni ad itinere. Dialoghi spesso troppo lunghi ed in stile "spiegone" appesantiscono ulteriormente parti già di loro poco leggere. Scelte di luci, in interni, dubbi ammorbano l'atmosfera. L'effetto della stanza rotante non è malvagio ed il tuffo in piscina di Skye e tutto quello che ne consegue fanno alzare gli ascolti.
"Quindi, mi dicevi, tu segui la serie perchè?" |
Un lieve calo di ascolti anche questa settimana per la diretta americana. Alcune serie necessitano di tempo per decollare e per disegnare le trame verticali che affascinano il pubblico. L'attessa su questo prodotto rischioso è tanta, così come la pressione che i vertici Abc credo stiano mettendo sul collo degli autori visto il budget non irrisorio destinato alla serie.
Mi auguro che tutto presto decolli già col prossimo episodio diretto da Roxanne "B'Lanna Torres" Dawson.
Non era mia intenzione scrivere puntata per puntata di quello che accade in Agents of S.H.I.E.L.D., ma la cosa mi sta appassionando. Magari, un paio di giorni dopo la messa in onda americana, continuo a dirvi come va.
Agents of S.H.I.E.L.D.
Season 1
Episode 3
Directed by Milan Cheylov
Written by Jed Whedon, Maurissa Tancharoen
Original air date October 8, 2013 (2013-10-08)
Guest actors
Ian Hart as Dr. Franklin Hall
David Conrad as Ian Quinn
giovedì 10 ottobre 2013
La collina dei papaveri
Yokohama. 1963. La seconda guerra mondiale è finita da tempo, ma il Giappone ancora sta cercando di risollevarsi dalla devastazione. Lo spirito di rinnovamento è tale che tutto ciò che è vecchio viene considerato inutile, sulla spinta anche dei giochi della XVIII Olimpiade di Tokyo che avranno luogo nel 1964. Un esempio della voglia di rinnovamento eccessivo è la decisione di abbattere uno storico palazzo all'interno di un comprensorio scolastico. Il "Quartier Latin" è la seconda casa per molti studenti che qui studiano, fondano club, scrivono per il giornale scolastico e socializzano.
Umi, ragazza di 16 anni che ha perso il padre in mare durante la guerra di Corea, tutte le mattine innalza le bandiere, dalla sua casa sulla collina, per augurare ai naviganti nel mare di Yokohama buona navigazione.
Shun, 17 anni e figlio di un pescatore, è uno studente della stessa scuola di Umi, frequenta il Quartier Latin e tutte le mattine arriva al porto di Yokohama sul rimorchiatore del padre e risponde alle bandiere di Umi issandone altrettante sulla barca del padre.
Entrambi si troveranno, tra sentimenti adolescenziali, a lottare per la sopravvivenza del Quartier Latin e degli ideali di una generazione.
Il film ha avuto una lavorazione travagliata e ne risente nella resa grafica. Tutto sommato però, le scelte operate da Goro Miyazaki possono vedersi come un'impostazione diversa e danno un'impronta personale al film. Sto parlando dei fondali di ogni scena. Solitamente nei film dello Studio Ghibli la cura per l'animazione degli sfondi è maniacale, in quest'opera ogni sfondo risulta essere come un dipinto. Ognuno di essi è dettagliato, colorato e coinvolgente, ma non vi è alcuna animazione, nemmeno quando soffia forte il vento che garrisce le bandiere. Sono, appunto, solo le bandiere a sventolare e nessun albero o fiore ad ondeggiare. Tutto questo è, presumibilmente, dovuto sia ai ritardi congeniti che si sono accumulati nel 2010 nella lavorazione del film sia ai black out dovuti al maremoto del Tohoku del 2011. Narra la leggenda che gli animatori lavorassero di notte e dormissero di giorno per ridurre al minimo i rischi per possibili interruzioni.
La rosa dei personaggi secondari è molto ampia. Si va dai residenti nell'ostello della nonna di Umi ai compagni di scuola passando per pescatori e professori. Ogni personaggio è delineato con capace mano sia a livello grafico che caratteriale.
I due protagonisti sono persone semplici e gentili, che cercano di capire i loro sentimenti e che si trovano coinvolti in segreti sepolti da quasi venti anni.
La trama, quindi, nasconde più livelli di lettura che si intrecciano senza complicare la vita allo spettatore e che, anzi, rendono il film piacevole.
Azzeccata la scelta, nel doppiaggio italiano, di utilizzare forme di linguaggio arcaiche e desuete. Permette una maggiore immedesimazione nel periodo storico ricercato dal regista e degli sceneggiatori (che sono Hayao Miyazaki, Keiko Niwa).
La seconda prova di Goro alla regia. Dopo il tanto bistratto, per quanto originale ed interessante, I racconti di Terramare eccolo alle prese con una storia più sentimentale e nostalgica. Un buon film, premiato anche come Miglior film animato dell'anno nel 2012 con il 35° Awards of the Japanese Academy.
Consigliato per una serata con un film d'animazione che parla al cuore ed alla ragione.
Lingua originale Giapponese
Paese di produzione Giappone
Anno 2011
Durata 87 min
Rapporto 1,85:1
Genere animazione
Regia Goro Miyazaki
Sceneggiatura Hayao Miyazaki, Keiko Niwa
Produttore Toshio Suzuki
Casa di produzione Studio Ghibli
Distribuzione (Italia) Lucky Red
Character design Katsuya Kondo
Animatori Akihiko Yamashita, Atsushi Yamagata, Kitaro Kousaka
Musiche Satoshi Takebe
Doppiatori originali
Masami Nagasawa: Umi 'Mer' Matsuzaki
Iunichi Okada: Shun Kazama
Jun Fubuki: Ryōko Matsuzaki
Keiko Takeshita: Hana Matsuzaki
Nao Omori: Kazama
Shunsuke Kazama: Shirō Mizunuma
Takashi Naito: Yoshio Onodera
Teruyuki Kagawa: dirigente capo Tokumaru
Yuriko Ishida: Hokuto Kitami
Doppiatori italiani
Giulia Tarquini: Umi 'Mer' Matsuzaki
Lorenzo De Angelis: Shun Kazama
Roberta Paladini: Ryōko Matsuzaki
Aurora Cancian: Hana Matsuzaki
Sara Labidi: Sora Komatsuzaka
Andrea Di Maggio: Riku Matsuzaki
Alessio De Filippis: Shirō Mizunuma
Laura Romano: Hokuto Miki
Benedetta Ponticelli: Hirokōji Sachiko
Micaela Incitti: Makimura Saori
Letizia Ciampa: Yokoyama Nobuko
Giulia Franceschetti: Kato Yuuko
Roberto Draghetti: Kazama Akio
Luca Biagini: Onodera Yoshio
Giorgio Favretto: dirigente capo Tokumaru
Gianluca Crisafi: Yoshino
Sasha De Toni: Yamazaki
Dario De Rosa: Mimura
Gianfranco Miranda: Filosofo
Stefano Miceli: Retore
Alessandro Campaiola Ward: Chimico
Premi
2012 - Miglior film animato dell'anno, 35° Awards of the Japanese Academy
Umi, ragazza di 16 anni che ha perso il padre in mare durante la guerra di Corea, tutte le mattine innalza le bandiere, dalla sua casa sulla collina, per augurare ai naviganti nel mare di Yokohama buona navigazione.
Shun, 17 anni e figlio di un pescatore, è uno studente della stessa scuola di Umi, frequenta il Quartier Latin e tutte le mattine arriva al porto di Yokohama sul rimorchiatore del padre e risponde alle bandiere di Umi issandone altrettante sulla barca del padre.
Entrambi si troveranno, tra sentimenti adolescenziali, a lottare per la sopravvivenza del Quartier Latin e degli ideali di una generazione.
Il film ha avuto una lavorazione travagliata e ne risente nella resa grafica. Tutto sommato però, le scelte operate da Goro Miyazaki possono vedersi come un'impostazione diversa e danno un'impronta personale al film. Sto parlando dei fondali di ogni scena. Solitamente nei film dello Studio Ghibli la cura per l'animazione degli sfondi è maniacale, in quest'opera ogni sfondo risulta essere come un dipinto. Ognuno di essi è dettagliato, colorato e coinvolgente, ma non vi è alcuna animazione, nemmeno quando soffia forte il vento che garrisce le bandiere. Sono, appunto, solo le bandiere a sventolare e nessun albero o fiore ad ondeggiare. Tutto questo è, presumibilmente, dovuto sia ai ritardi congeniti che si sono accumulati nel 2010 nella lavorazione del film sia ai black out dovuti al maremoto del Tohoku del 2011. Narra la leggenda che gli animatori lavorassero di notte e dormissero di giorno per ridurre al minimo i rischi per possibili interruzioni.
La rosa dei personaggi secondari è molto ampia. Si va dai residenti nell'ostello della nonna di Umi ai compagni di scuola passando per pescatori e professori. Ogni personaggio è delineato con capace mano sia a livello grafico che caratteriale.
I due protagonisti sono persone semplici e gentili, che cercano di capire i loro sentimenti e che si trovano coinvolti in segreti sepolti da quasi venti anni.
La trama, quindi, nasconde più livelli di lettura che si intrecciano senza complicare la vita allo spettatore e che, anzi, rendono il film piacevole.
Azzeccata la scelta, nel doppiaggio italiano, di utilizzare forme di linguaggio arcaiche e desuete. Permette una maggiore immedesimazione nel periodo storico ricercato dal regista e degli sceneggiatori (che sono Hayao Miyazaki, Keiko Niwa).
La seconda prova di Goro alla regia. Dopo il tanto bistratto, per quanto originale ed interessante, I racconti di Terramare eccolo alle prese con una storia più sentimentale e nostalgica. Un buon film, premiato anche come Miglior film animato dell'anno nel 2012 con il 35° Awards of the Japanese Academy.
Consigliato per una serata con un film d'animazione che parla al cuore ed alla ragione.
Lingua originale Giapponese
Paese di produzione Giappone
Anno 2011
Durata 87 min
Rapporto 1,85:1
Genere animazione
Regia Goro Miyazaki
Sceneggiatura Hayao Miyazaki, Keiko Niwa
Produttore Toshio Suzuki
Casa di produzione Studio Ghibli
Distribuzione (Italia) Lucky Red
Character design Katsuya Kondo
Animatori Akihiko Yamashita, Atsushi Yamagata, Kitaro Kousaka
Musiche Satoshi Takebe
Doppiatori originali
Masami Nagasawa: Umi 'Mer' Matsuzaki
Iunichi Okada: Shun Kazama
Jun Fubuki: Ryōko Matsuzaki
Keiko Takeshita: Hana Matsuzaki
Nao Omori: Kazama
Shunsuke Kazama: Shirō Mizunuma
Takashi Naito: Yoshio Onodera
Teruyuki Kagawa: dirigente capo Tokumaru
Yuriko Ishida: Hokuto Kitami
Doppiatori italiani
Giulia Tarquini: Umi 'Mer' Matsuzaki
Lorenzo De Angelis: Shun Kazama
Roberta Paladini: Ryōko Matsuzaki
Aurora Cancian: Hana Matsuzaki
Sara Labidi: Sora Komatsuzaka
Andrea Di Maggio: Riku Matsuzaki
Alessio De Filippis: Shirō Mizunuma
Laura Romano: Hokuto Miki
Benedetta Ponticelli: Hirokōji Sachiko
Micaela Incitti: Makimura Saori
Letizia Ciampa: Yokoyama Nobuko
Giulia Franceschetti: Kato Yuuko
Roberto Draghetti: Kazama Akio
Luca Biagini: Onodera Yoshio
Giorgio Favretto: dirigente capo Tokumaru
Gianluca Crisafi: Yoshino
Sasha De Toni: Yamazaki
Dario De Rosa: Mimura
Gianfranco Miranda: Filosofo
Stefano Miceli: Retore
Alessandro Campaiola Ward: Chimico
Premi
2012 - Miglior film animato dell'anno, 35° Awards of the Japanese Academy
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