martedì 8 ottobre 2013

Rush

1° Agosto 1976. In Germania, sul circuito del Nürburgring, Niki Lauda ha un incidente con la sua Ferrari di Formula 1. Dopo aver sbattuto contro il muretto in uscita da una curva ed essere stata colpita, dopo un testa coda, da un'altra vettura la macchina di Lauda prende fuoco e lui vi rimane intrappolato per più di un minuto. Il tempestivo aiuto di Arturo Merzario e dei soccorsi contribuiscono ad estrarlo vivo dall'abitacolo. Quando giunge in ospedale, però, è in coma ed ustionato. Lauda sopravviverà anche se rimarrà per sempre sfigurato.
Dopo sei settimane dall'incidente torna sulla sua Ferrari e gareggia al Gran Premio di Monza, giungendo 4°. Il suo scopo è quello di mettere al sicuro il suo primo posto nella classifica piloto dall'insidia della rimonte del suo principale avversario James Hunt.
Hunt ha ottenuto la guida di una McLaren-Ford-Cosworth ed è un pilota veloce e capace, anche se un po' troppo spericolato. Contrappone il suo carattere spigliato, la sua passione per l'alcool, la droga e le donne alla meticolosità ed alla serietà professionale di Lauda. I due sono avversari, ma anche amici, nonostante i loro caratteri siano agli antipodi.
I due arrivano al Gran Premio del Giappone del 28 Ottobre 1976 separati da soli 3 punti a favore di Lauda. Le condizioni sono critiche: la pioggia cade battente da giorni e la gara è a rischio sospensione.
Come è andata a finire lo sa la storia.

Ci aveva provato Sylvester Stallone nel 2001, ma non ottenne i diritti dalle scuderie di Formula 1 ed allora muto la sua sceneggiatura sul Campionato Champ Car americano. Alla fine venne fuori il film che mi piace sempre vedere: Driven.
Ci è riuscito Ron Howard, basandosi sulla sceneggiatura di Peter Morgan, investendo 38 milioni di dollari, portando sul grande schermo una delle pagine più epiche dell'automobilismo: la rivalità Lauda-Hunt-
Il film è destinato a diventare un caposaldo ed un punto fisso per tutti gli amanti del genere sportivo e dell'automobilismo in generale. La biografia dei due personaggi, che si dividono equamente la scena, è abbastanza approfondita, anche se a tratti risulta ripetitiva. L'aspetto umano e personale impregna a fondo il primo tempo della pellicola, ma la scelta di raccontare a due voci gli eventi si rivela azzeccata e non annoia.
Il secondo tempo è dedicato agli appassionati di motori. Riporta in auge gli anni in cui questo sport era sinonimo di rischio. Ad ogni Gran Premio si rischiava la vita, che fossero le prove o fosse la gara, e due morti all'anno erano un buon segno. Howard porta con un realismo impressionate sul grande schermo una vicenda epica, una rivalità accesa ed un'amicizia inconsueta. I due protagonisti incarnano con convinzioni i loro alter ego di un altro tempo. Le somiglianza tra gli attori e i veri piloti del 1976 sono impressionanti. Lauda lo conosco meglio, Hunt non l'avevo mai visto, e posso dire che il lavoro svolto da Daniel Brühl è stato tale da rendere al meglio il pilota austriaco. Chris Hemsworth deve essere stato felice di interpretare un tale donnaiolo ed uomo carismatico. Hunt, da quanto si capisce dalla pellicola, oltre ad essere un pilota irruento, ma capace, aveva un qualcosa, oltre alla bellezza fisica, che attirava le donne come una fiamma di candela le falene. Dopo il monogamo Thor un bel diversivo per l'attore australiano.
Anche le donne hanno un ruolo importante nella pellicola. Olivia Wilde, bellissima, anche se gli anni passano anche per lei, è la moglie di Hunt (che come detto da l'occasione a tante altre attrici di farsi notare, più per bellezza che per bravura visto che son più che altro nude) e Alexandra Maria Lara è quella di Lauda. Due bellezze diverse, ma due attrici capaci ed intense.
Nota di colore il ruolo di Clay Ragazzoni è stato affidato al sempre più americano Pierfrancesco Favino, che con Howard aveva già recitato in Angeli e Demoni.
La parte che mette i brividi è quella in cui sono coinvolte le vetture. Anche se a volte si perde il senso del tempo durante le repliche dei Gran Premi, la fedele ricostruzione degli eventi coinvolge più che le gare che vengono trasmesse in televisione. Non nasconde che più di una volta mi sono trovato a tifare per un determinato risultato, anche se sul grande schermo del cinema scorrevano immagini di un passato già scritto.
Gli effetti speciali sono strepitosi. Il sonoro è eccezionale. L'adrenalina che riesce a mettere in circolo questa pellicola da dipendenza.

Senza dubbio è un film da vedere al cinema. In un buon cinema con uno schermo grande ed un impianto sonoro con le ... intendo dire solido.
Io di solito uso i Gran Premi moderni per farmi una pennica la domenica. Questo film mi fa capire il perché: al giorno d'oggi le evolute tecnologie e, mi spiace dirlo, l'eccessiva sicurezza hanno levato tanto fascino a questo sport. E' difficile vedere battaglie epiche come quella qui egregiamente raccontata, come i duelli Senna-Mansell-Prost e tutto il resto.
Un film per respirare un'atmosfera passate ed un'occasione per i ragazzi per vedere all'opera la Tyrrell P34 guidata da Jody Scheckter , la vettura con sei ruote, che vinse unicamente un Gran Premio, quello di Svezia (con relativa Pole Position e con  Scheckter che chiuse il mondiale al terzo posto),  ma che segnò un'epoca di sperimentazione estrema.


Titolo originale Rush 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America, Germania, Regno Unito 
Anno 2013 
Durata 123 min 
Rapporto 2,35:1 
Genere biografico

Regia Ron Howard 

Sceneggiatura Peter Morgan 
Produttore Ron Howard, Brian Grazer, Eric Fellner, Tim Bevan, Andrew Eaton, Brian Oliver, Guy East, Nigel Sinclair 
Produttore esecutivo Tobin Armbrust, Todd Hallowell, Tyler Thompson 
Casa di produzione Working Title Films, Imagine Entertainment, Exclusive Media, Revolution Films, Relativity Media, Cross Creek Pictures 
Distribuzione (Italia) 01 Distribution 
Fotografia Anthony Dod Mantle 
Montaggio Mike Hill, Daniel P. Hanley 
Effetti speciali Wolfgang Higler 
Musiche Hans Zimmer 
Scenografia Mark Digby 
Costumi Julian Day 
Sfondi Michelle Day 

Interpreti e personaggi 
Chris Hemsworth: James Hunt
Daniel Brühl: Niki Lauda
Olivia Wilde: Suzy Miller
Alexandra Maria Lara: Marlene Knaus
Pierfrancesco Favino: Clay Regazzoni
Natalie Dormer: Gemma
 
Doppiatori italiani 
Massimiliano Manfredi: James Hunt
Francesco Pezzulli: Niki Lauda
Myriam Catania: Suzy Miller
Francesca Fiorentini: Marlene Knaus
Chiara Colizzi: Gemma

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