mercoledì 9 ottobre 2013

Hollywoodland

George Reeves il 16 Giugno 1959 muore. Il suicidio sembra evidente, ma non tutti ci credono che quel colpo alla testa, nella sua camera da letto, mentre in salotto c'erano degli amici, sia stato opera sua. Sebbene la polizia chiuda l'indagine, un investigatore privato di mezza tacca, Louis Simo, un po' colpito dalla reazione del figlio dalla morte di Superman, un po' in cerca di grana e di fama, si mette ad indagare nel passato e nel privato dell'Uomo d'Acciaio del piccolo schermo. Scopre una fidanzata sfruttatrice, un'amante gelosa moglie del presidente della MGM, a sua volta uomo molto pericoloso.
La morte dell'attore sembra destinata a rimanere un mistero, ma forse non tutto è perduto.

Il cast è stellare. Adrien Brody, con la sua faccia allungata ben veste i panni del detective privato, Diane Lane, invecchiata dal trucco è bellissima e bravissima come sempre, Bob Hoskins è un piacere da vedere sullo schermo ed un rammarico il non averlo visto più spesso in questi ultimi anni, Robin Tunney giovane, bella e sboccata mostra la sua versatilità e Ben Affleck entra nel ruolo tormentato del protagonista in modo puntuale.
Quello che frena le più di due ore di questa pellicola è il ritmo eccessivamente lento. Siamo nel 2006 e Lost è già una realtà. Il film gioca, come la serie cult, con i flashback. Il problema che questi cambi di tempo sono gestiti in modo lento e legnoso. Il passato del passato, ripercorriamo la vita di George Reeves prima della sua morte, è interessante, piacevole ed intrigante, ma la sceneggiatura appesantisce ogni momento. Anche quando si crea del pathos è un attimo spezzarlo con un ritmo sbagliato, peccato. Il passato, ossia l'indagine di Louis Simo, è ricco di dettagli sulla vita dell'investigatore che uno sceneggiatore più sbrigativo avrebbe infilato in una conversazione o lasciato dedurre allo spettatore senza perderci troppo minutaggio.
La parte di indagine vera e propria è interessante e discretamente strutturata. Propone quattro tesi, probabilmente quelle emerse nelle vere indagini svolte all'epoca, e (spoiler) nessuna soluzione. Infatti, alla fine della pellicola lo spettatore è libero di trarre la propria conclusione su quanto accaduto.

Il film merita di essere visto per due ragioni: 1) conoscere la storia e la vita di un personaggio sfortunato, anche se amato, come George Reeves. Ha portato sul piccolo schermo, in condizioni di lavoro pessime, un eroe ed ha coinvolto generazioni di americani con il suo lavoro. Un uomo che ha provato ad uscire dal personaggio in cui era rimasto incastrato, ma che, purtroppo per lui, non c'è riuscito neanche dopo il ruolo di protagonista ottenuto in Da qui all'eternità; 2) vedere Ben Affleck indossare il suo secondo costume da supereroe. Dopo quello di Daredevil e prima di quello di Batman, eccolo in questa pellicola indossare quello di Superman. Tutto questo nonostante sia un attore ed un regista serio ed affermato, ormai. Curiosità: adesso è molto amico di George Clooney, con il quale ha condiviso il successo agli Oscar con Argo. Per chi l'avesse rimosso George Clooney era il Batman coi capezzoli nel capolavoro di Schumacher.

Titolo originale Hollywoodland 
Paese di produzione USA 
Anno 2006 
Durata 126 min 
Colore colore 
Audio sonoro 
Genere drammatico

Regia Allen Coulter 

Soggetto Paul Bernbaum 
Sceneggiatura Paul Bernbaum 
Produttore Glenn Williamson 
Produttore esecutivo J. Miles Dale, Jake Myers, Joe Pichirallo 
Casa di produzione Back Lot Pictures, Focus Features e Miramax Films 
Fotografia Jonathan Freeman 
Montaggio Michael Berenbaum 
Musiche Marcelo Zarvos 
Scenografia Leslie McDonald, Patrick Banister e Odetta Stoddard (arredi) 
Costumi Julie Weiss 

Interpreti e personaggi 
Adrien Brody: Louis Simo
Diane Lane: Toni Mannix
Ben Affleck: George Reeves
Bob Hoskins: Eddie Mannix
Robin Tunney: Leonore Lemmon
Kathleen Robertson: Carol Van Ronkel
Lois Smith: Helen Bessolo
Phillip MacKenzie: Bill Bliss
Larry Cedar: Chester Sinclair
Veronica Watt: Rita Hayworth
Jeffrey DeMunn: Art Weissman
Brad William Henke: Russ Taylor
Ted Atherton: det. Doug Johnson
Dash Mihok: serg. Jack Patherson
Molly Parker: Laurie Simo
Zach Mills: Evan Simo
Caroline Dhavernas: Kit Holliday
Neil Crone: Chuck
Joseph Adam: Jack Larson
Michael Rhoades: James Engelmann
 
Doppiatori italiani 
Massimiliano Manfredi: Louis Simo
Roberta Greganti: Toni Mannix
Riccardo Rossi: George Reeves
Ennio Coltorti: Eddie Mannix
Francesca Fiorentini: Leonore Lemmon
Chiara Colizzi: Carol Van Ronkel
Marzia Ubaldi: Helen Bessolo
Danilo De Girolamo: Chester Sinclair
Paolo Lombardi: Art Weissman
Massimo Bitossi: Russ Taylor
Riccardo Niseem Onorato: det. Doug Johnson
Roberto Draghetti: serg. Jack Patherson
Franca D'Amato: Laurie Simo
Jacopo Castagna: Evan Simo
Ilaria Stagni: Kit Holliday
Pasquale Anselmo: Chuck
Alessandro Quarta: Jack Larson
Franco Mannella: James Engelmann

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