giovedì 16 ottobre 2014

Orfani: Ringo - Ancora vivo

Orfani: Ringo N° 1 
Ancora vivo
 
Soggetto e Sceneggiatura Roberto Recchioni 
Disegni e Copertina Emiliano Mammucari 
Colori Annalisa Leoni 

Periodicità: Mensile 
Uscita: 16/10/2014

Jsana Juric è da venti anni Presidente del Governo Straordinario di Crisi e il mondo è ancora sull'orlo del baratro come prima della missione verso il pianeta ostile, che ha portato alla morte di quasi tutti gli Orfani.
Un suo discorso a Napoli è occasione, per un gruppo di terroristi ribelli, per attentare alla sua vita. Grazie, anche, all'aiuto della sua guardia personale, i Corvi, la professoressa sopravvive e cattura vivi alcuni dei giovani attentatori.
Ringo si è, ormai, allontanato dalla Rivoluzione. Si gode la sua pensione tra il mare e l'isola dove si è rifugiato. Quando Barbara gli viene a chiedere aiuto, però, non può fare a meno di rimettersi in gioco. La vita dei tre ragazzi catturati è importante e lui deve uscire dal suo anonimato.
Chi sono i tre ragazzi? Chi sono i Corvi? Il Pistolero sarà ancora all'altezza della sua fama?

Mi sono avvicinato a questo nuovo capitolo della saga di Recchioni con molta sfiducia e cautela. Tutto l'esatto contrario di quanto era successo, un anno fa, con Orfani. Ringo è un buon personaggio, ma l'averlo lanciato con una serie corale e poi avergli affidato una serie in solitaria mi ha lasciato molto perplesso. Sinceramente avrei preferito un cambio di punto di vista. Dimenticarci degli Orfani e trovare un nuova anello della catena narrativa a cui fissare il primo chiodo della nuova storia.
Comunque sia.
Recchioni tira fuori un cilindro dal coniglio e, in certi passaggi, rinfranca il lettore dubbioso. La scelta dei Corvi, che lascia sospesa la domanda su cosa sia successo alla prima generazione della guardia personale della Juric, è intrigante. Il richiamo a L'età di Lulù e, forse, anche a Nynphomaniac è lasciato in sospeso, ma sarà un buono spunto per le dinamiche tra tre personaggi. La scelta dell'Italia come campo di battaglia è stimolante ed è anche un modo per attrarre i lettori un po' indecisi nell'acquisto.
I colori di Annalisa Leoni sono ormai un must legato ad Orfani: ha stupito e svolto un egregio lavoro sulla prima stagione ed anche qui promette faville. Forse la scelta dei colori è un po' ripetitiva, ma d'effetto. Piccolo neo a pagina 25.
I disegni di Mammuccari sono il filo conduttore tra la chiusura del primo arco narrativo e l'inizio di questo secondo. Belli e d'impatto, hanno la loro dinamica anche se, ogni tanto, non convincono i primi piani ed i tratti dei visi degli attori.
La copertina di Mammucari, sì perchè è anche copertinista al posto di Carnevale, è una delle peggiori copertine mai viste su un albo Bonelli. Intendiamoci, io non sarei in grado neanche di sfumare il rosso al nero con un programma di grafica, ma non ditemi che questa una copertina. E' un'illustrazione di livello discreto, un pin up di presentazione assurto, in mancanza di meglio, a copertina. Se qualcuno andasse in edicola e vedesse questo albo, a digiuno di quello che c'è dietro, non credo lo comprerebbe d'acchito. Forse sarebbe acquistato in quanto numero uno della Bonelli, per quanto possano valere per un collezionista, in un immediato futuro, i numeri uno dei nuovi fumetti italiani. La speranza di una bella copertina per il prossimo numero defunge quando si guarda la quarta di copertina di questo.

Si va verso ad un on the road comics, stile Mad Max, Tre uomini e una gamba, The road, sulle strade italiane. Lo spunto iniziale bilancia originalità ed eventi che ci si aspetta, sta al team di sceneggiatori e disegnatori far volgere i prossimi undici numeri nel verso giusto.
Forse leggerò il secondo.

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