mercoledì 1 ottobre 2014

Dylan Dog - Spazio profondo

Dylan Dog N° 337 
Spazio profondo

Soggetto Sceneggiatura Roberto Recchioni 
Disegni: Nicola Mari 
Colori: Lorenzo De Felici 

Copertina: Angelo Stano 

Periodicità: Mensile 
Uscita: 27/09/2014 

Anno 2427. La Stazione Spazile U.K. Beckham, dell'Impero di Albione, è dove Dylan Dog si risveglia da un un lungo sonno. Dylan, però, non è se stesso: è un suo clone sintentico con i ricordi del vero Indagatore dell'Incubo londinese impiantanti per mezzo di un costrutto mnemonico realizzato partendo dai suoi diari.
Il numero 5 si unirà ad altri quattro Dylan Dog, stavolta modificati geneticamente, in una missione apparentemente suicida: recuperare la U.K. Tatcher.
Un mistero circonda questa nave spaziale e terrificanti fantasmi la infestano. Riusciranno cinque Dylan Dog a vincere un ambiente avverso?

Spazio. Ultima frontiera...
Potrebbe iniziare così questa nuova avventura editoriale dell'Old Boy.
Con il numero 337 parte l'era Recchioni. E come parte? Scompaginando tutte le pagine a fumetti scritte fino ad oggi. Nella vita di Dylan entrano massicce astronavi, tecnologia, cloni, sparisce la claustrofobia e mutano alleati e personaggi ricorrenti.
Come si innesta questo viaggio all'inferno nella nuova linea temporale di Dylan? lo sapremo solo con il prossimo numero. Sarà stato solo uno stacco, una storia a se? O è parte integrante della prima stagione di dodici numeri della serie regolare programmata da RRobe?
La storia? Beh, sicuramente originale per il personaggio, ma, come da scuola Bonelliana, ricca di citazioni. Da Alien a Terminator, da Orfani ai Comics Americani. Quello che si deve all'autore è l'originalità della proposta e la riuscita dell'intreccio che, sebbene non sorprenda con il primo finale, incrina le certezze del futuro dell'ex agente di Scotland Yard nelle ultime pagine.
Ai disegni, purtroppo, Nicola Mari. Piaciuto poco sui primi Nathan Never è andato peggiorando con gli anni. Qui la storia, il tempo concessogli, e l'importanza del momento lo aiutano a rimettersi in carreggiata. Lo salvano, sopratutto dall'uso di litri e litri di inchiostro nero, i bei colori di Lorenzo De Felici.

Copertina intimista e citazionista di Angelo Stano, che trasmette una sensazione di inquietante calma.

Restiamo sintonizzati per vedere quel che accadrà sul numero 338, dotato di un malloppetto extra di pagine.

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