giovedì 28 gennaio 2016

Pk - Gli argini del tempo

PK GLI ARGINI DEL TEMPO

TOPOLINO LIMITED DE LUXE EDITION 
20,5x31,5, C., 144 pp., col.
PANINI DISNEY
Disponibile dal 08/10/2015
prezzo: € 14.90

Come nel 2014 anche l'estate del 2015 è stata segnata dal ritorno in edicola dell'eroe per eccellenza degli anni'90 del secolo scorso: PK.
Come nel 2014, però, questo fumetto, originariamente pubblicato sulle pagine di Topolino, ha avuto la sua giusta edizione, per Panini Comics, cartonata, a colori, di grandi dimensioni, per valorizzare le vignette di Claudio Sciarrone, solo in ottobre. Un volume di stazza decisamente impegnativa e tecnicamente di buona fattura. La scelta di lasciare margini bianchi sopra e sotto le tavole ha portato ad avere un maggiore spazio per la stampa ed ha permesso agli autori di espandersi oltre il canone. Immagino come debbano essere state piccole e sacrificate certe scene sul settimanale da edicola, per fortuna, qui, hanno avuto la possibilità di esprimersi in tutto il loro Potere e Potenza.

La storia.

Lyla Lay giornalista di Channel 00 è tornata in città. Solo lei conosce l'identità segreta di Pk, come solo lui conosce il suo segreto. L'avvenente papera non è un essere in carne ed ossa, ma un androide al servizio della Tempolizia (corpo di vigilanza adibito a proteggere il corretto scorrere del tempo). Lyla è tornata perché qualcosa è successo al futuro. In un momento imprecisato il tempo romperà i suoi argini e potranno coesistere infiniti futuri contemporaneamente. 
Compito di Pk e di Lyla sarà quello di scoprire quando e cosa ha causato l'anomalia. Sulla loro strada si presenterà l'enigmatica figura del Razziatore. Sarà suo la colpa di quanto succederà? Sarà un alleato prezioso? Solo il tempo potrà dirlo.
Prima pagina
Considerazioni.

Claudio Sciarrone. Nei venti anni trascorsi tra la scomparsa ed il ritorno di Pk nelle edicole non è stato con le mani in mano. Se il passato lo vedeva esercitare la sua arte con matite, chine, pennelli su fogli di carta, il presente lo vede disegnare il fumetto interamente in digitale. Ciò che ne esce è un'opera di grande valore artistico e sentimentale. Curata in tutti i dettagli, duttile nei momenti critici e decisamente convincente.
Tra i personaggi, l'introduzione di Lyla, sua creatura dei bei tempi, sortisce da sexy e deciso catalizzatore d'attenzione. Sono passati anni dall'ultima volta che l'androide è stato sotto i nostri occhi, ma i miglioramenti hardware sono sotto gli occhi di tutti. Nonostante stia raffigurando una papera robot riesce ad inserire inquadrature fan service di pregevole fattura.
Ritorna Lyla
Max Monteduro. Ritorna a colorare anche questi quattro nuovi episodi del papero mascherato e le sue soluzioni sono veramente interessanti. E' ammirevole l'abilità con la quale riesce ad aggiungere significati alla sceneggiatura ed alle tavole disegnate con i suoi colori, ombre e luci. E' merito anche suo se l'alter ego di Paperino riesce ad attirare nuovi lettori ed a riacciuffare i vecchi, che mai più pensavano ad un suo ritorno.

Alessandro Sisti. Nota dolente. Subito, però, voglio sottolineare la sua grande fantasia scientifica, la ricchezza dello spunto che ha saputo cogliere ed agli interessanti sviluppi nei quali ha saputo precipitare i personaggi tra le sue mani. Da qui, però, parte il mio disagio. Non critico la scelta di pubblicare su Topolino una storia dalle tematiche così complesse come i viaggi spazio tempo, la teoria della relatività, i rilievi della gravità (nel senso di forza), perché sono convinto che è un bene aprire le menti curiose dei lettori. Quello che mi ha spiazzato è stata la contorsione di alcuni discorsi. Capisco che un fumetto si possa leggere e rileggere più volte per cercare di capire meglio alcuni punti oscuri, ma alcune spiegazioni mi sono parse eccessivamente complicate per il tipo di fumetto che avevo per le mani. In certi passaggi Lyla, androide colto e quindi professoressa di turno, risultava noiosa e saccente, quasi fastidiosa nei confronti di un Pk, perfino, eccessivamente ignorante.
Altra nota stonata è la figura del Razziatore. Sebbene sia un cattivo sui generi, alcune sue scelte "buone" sono decisamente incomprensibili, allo stato attuale delle storie raccontate. Possibile che la scelta finale sia dettata solo da quel motivo? E' credibile nella realtà che un tale avvenimento possa succedere?
Omaggio di Sciarrone alla Wonder Woman censurata di Manara.
Deludente, a ben vedere, anche la scelta per la quale ha optato Scisti su come sopperire alla mancanza di tecnologia avanzata nelle mani dell'eroe. L'anno scorso i, coraggiosi, lettori di Topolino avevano votato per la distruzione totale della Ducklair Tower e, quindi, dell'arsenale e delle risorse strategiche dell'eroe di Paperopoli. 
Condivisibile?
Quest'anno, lui, sfruttando i poteri di Lyla ha annullato tutto questo ed ha tirato fuori dai guai il papero mascherato. Peccato. Forse eccessivamente concentrato sugli argini del tempo non ha avuto modo di esplorare una soluzione alternativa più originale.
Il cast di protagonisti al completo
La scelta di Artibani del 2014 di non menzionare Lyla è stata decisamente sensata. Ha dato la possibilità a Sisti di lavorare al meglio sulla sua papera, di presentarla con i tempi e lo spazio che richiedeva, senza buttarla lì per compiacere i lettori.

Purtroppo la sceneggiatura di Sisti, forte sotto il profilo tecnico/scientifico/fantascienzo, si è rivelata debole sotto il profilo umano (anche la scelta di non mettere a conoscenza dei nuovi lettori dei nomi della banda di cattivi mi è sembrato una distrazione eccessiva). Se disegni e colori mi hanno confortato dall'inizio, devo ammettere che mi è mancata la penna di Artibani.

Le, sempre troppo poche, pagine di approfondimenti e curiosità in coda al volume sono state molto apprezzate e, devo dire, che leggere le spiegazioni di Sisti è stato chiarificatore su certi dubbi rimasti a conclusione dell'avventura.

Un volume che passa la sufficienza, sia come realizzazione tecnica che come rapporto qualità/prezzo, ma che risente di una sceneggiatura, a tratti, per me, sofferente per la poca cura riservata ai personaggi ed a quella eccessiva rivolta ad i tecnicismi.
Come non apprezzare anche la copertina componibile di Topolino.
Bisogna avere il coraggio di staccarsi, ora che tutte le pedine sono tornate in gioco, dai vecchi personaggi e dagli schemi classici per tentare la strada della novità. Non dico di prendere esempio da Moffat e dalle sue nuove incarnazione del Doctor Who, ma sarebbe un bel punto di partenza.

Comunque sia da leggere che si sia o meno appassionati storici di Pk.

Ultima nota: la tanto strombazzata prefazione di Zerocalcare. Ma stiamo scherzando? Una facciata con un autoritratto di lui da grande e da piccolo, al telefono con la madre per dirle di comprare Pk. Ma per favore! Se non la mettevate facevate più bella figura. Peccato.

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