mercoledì 13 gennaio 2016

Julia - L'immagine perduta

Julia N°  200 
L'immagine perduta

Soggetto: Giancarlo Berardi 
Sceneggiatura: Giancarlo Berardi e Lorenzo Calza 

Disegni e Copertina: Cristiano Spadoni 

Copertina Variant: Vittorio Giardino

Colori: Arianna Florean 

Periodicità: mensile 
Uscita: 02/05/2015 

La vita del fotografo può non essere facile, sopratutto se all'apice della carriera e della vita privata un incidente ti porta via tutto quello che hai. Evlyn Wescott ho perso, nello stesso incidente che ha incendiato il suo studio, sia sa moglie che la vista. Ma sarà stato davvero un incidente? Anche gli ultimi due "incidenti" sono da considerarsi tali? Julia entra in contatto con lui quando una modella con la quale aveva lavorato viene trovata morta per un "incidente". Saranno tutti dei casi o Julia si troverà a dover indagare su qualcosa di più grande?

Ed eccoci a leggere le storie che Lucca 2015 ci ha portato in Variant Cover.
Partiamo proprio da questo punto di forza della pubblicazione speciale della Bonelli. La copertina, oltre che essere acida il giusto, noir in modo equilibrato e richiamare le origini della protagonista in modo appropriato è anche piacevole da tenere in mano. L'effetto gommato lucido favorisce l'impugnatura, mette nel cassetto le preoccupazioni di poter rovinare la copertina con gli acidi delle dita. La cordonatura, che libera spazio per le biografie di Berardi, Spadoni e Giardino, la rende ancora più robusta e confortevole.
Il fronte della Variant
La storia di Berardi e Calza si ritrova ad essere debitrice di situazioni classiche del cinema investigativo, ma, sopratutto nel finale, non può che avere un grosso conto da saldare con Gli occhi della notte, film con protagonista Audrey Hepburn diretta da Terence Young. Berardi, in ogni caso, mi sorprende piacevolmente offrendo una storia fresca, tesa, intrigante, come se non fossero passati sedici anni dall'uscita in edicola della bella criminologa. Verve che era venuta a mancare per molto tempo e che mi aveva portato ad allontanarmi dalla collana.
Spadoni non si smentisce. Il suo tratto è distintivo ed è quello che ha influenzato maggiormente la crescita del personaggio in questi lunghi anni. Abbastanza dinamico e decisamente accurato e vario negli ambienti non spreca una vignetta e risponde alle richieste dell'occhio del lettore. Mi sarebbe piaciuto di più se avesse curato meglio la parte "fotografica" della vicenda, ma la sua scelta è stata diversa.
I colori. Non tutti gli albi son fatti per essere colorati. Anche se l'effetto mattone è, onestamente, piacevole, la paletta scelta da Arianna Florean, a lungo andare, mi risulta essere un po' pesante. Non so se è stata la saturazione da colore o lo spessore della lettura, ma questo fumetto mi ha, piacevolmente, portato via molto più tempo dei soliti.
La copertina del numero in versione "regular", invece, è opera sempre di Spadoni. Una celebrazione con tutti i crismi, con torta ed amici più stretti, ma che penetra meno l'immaginario del lettore occasionale. Seppure realizzata con il tratto distintivo della serie e con un paio di chicche grafiche interessanti.

Un ottimo duecentesimo anniversario per uno dei più solidi personaggi femminili del panorama fumettistico italiano. Un altro progetto a cui Sergio Bonelli ha dato il suo beneplacito e che ha saputo ritagliarsi un posto, meritato, nei suoi lettori più appassionati.

Auguri Julia, ci vedremo ancora in qualche occasione speciale.

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