martedì 7 marzo 2017

Dylan Dog - Il giorno della famiglia

Dylan Dog N°  366 
Il giorno della famiglia

Soggetto e Sceneggiatura: Riccardo Secchi 

Disegni: Valerio Piccioni 
Copertina: Gigi Cavenago 
 
Periodicità: mensile 
uscita 28/02/2017 

Durante le sedute spiritiche di Madame Trelkovski uno spettro continua a interferire. Proprio durante una di queste sedute medianiche è presente Dylan Dog. All'apparire del fantasma di una giovane ragazza ed alla successiva richiesta della sua vecchia amica, l'Indagatore dell'Incubo decide di investigare. Congiungendo i piccoli pezzi del puzzle che inizia a raccogliere indizi fino a giungere ad incrociare la strada di uno strano gruppo di ragazzi. Quattro persone che, travestite come i Beatles, di notte, violano l'intimità dei cimiteri di provincia per disseppellire i cadaveri.
Qual è il loro scopo? Satanismo? Noia? Puro vilipendio? Nella campagna inglese, l'ex old boy sarà chiamato a risolvere il mistero.

Riccardo Secchi debutta sulle pagine della creatura di Tiziano Sclavi. Come lo fa? Si impegna a scrivere una storia su più livelli temporali, scorrevole, ma con delle cadute nello scontato che rovinano parte dell'atmosfera. Purtroppo per lui il più grosso danno alla suspense della storia glielo genera la copertina stessa. La bella copertina di Cavenago rivela tutto il rivelabile ancora prima che il buon Secchi ci introduca nella storia. L'illustrazione di Cavenago, come detto, è bella, curata, inquietante, quasi catartica, ma chi ha deciso di utilizzarla ha prodotto un danno alla storia. Si poteva pensare un'altra soluzione, sempre in tema Beatles, a cui fare un vago riferimento nella storia e mantenere intatto il lavoro dello scrittore.
I disegni di Piccioni si lasciano guardare ed accompagnano il viaggiatore nell'incubo con una certa sicurezza.

Manca, sempre ed ormai sto perdendo le speranze di ritrovarla, la narrazione verticale millantata da Recchioni. L'unico riferimento che vi si fa è legato alla presenza del telefonino della Ghost in un paio di tavole.

Faccio fatica ad andare avanti, ma confido sulla scadenza del contratto dell'autore romano con Bonelli.

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