giovedì 2 marzo 2017

Logan (senza spoiler)

2029. Negli ultimi anni i mutanti sono spariti dalla faccia del pianeta. Non ne nascono più ed i pochi ancora in vita stanno perdendo i poteri. Anche Logan è nella stessa situazione. E' ancora vivo, ma il suo potere rigenerante fa li bizze e non gli garantisce più l'immortalità. Le ferite le sente e gli artigli fan sempre più fatica ad uscire. Per questo ha deciso di abbandonare la vita da X-Men e di diventare un autista di limousine, di bere parecchi super  alcolici e di vivere una vita isolata. Il suo segreto, inoltre, è quello di accudire, insieme a Calibano, il novantenne Professor X, il quale necessita di mantenere i suoi poteri sotto controllo.
Qualcosa cambia nella sua vita quando Gabriela, una disperata donna sudamericana, inizia, insistentemente a chiedergli di portare lei e sua figlia Laura in un posto specifico. Logan avverte che potrebbe essere una missione pericolosa e non è propenso ad accettare, nonostante il compenso promessogli. Ma, si sa, la vita decide lei quello che tu devi fare. Sarà l'inizio di una nuova avventura per il Wolverine.

Partiamo dalle note dolenti, decisamente personali. Il metodo usato da Mangold per mettere a fuoco soggetti a distanza diversa senza cambiare inquadratura. Effettua il cambio di diaframma, che di per se non è completamente spiacevole. Il fatto è che lo usa poche volte in tutto il film rende questo espediente visivamente fastidioso. La seconda è legata ad un paio di scelte banali e scontate nelle parte centrale del film: si sa quale fine faranno "loro" ed a quale impiego sarà adibito "quell'oggetto".
Il resto. Il resto è tanta roba!
Sicuramente è il miglior film in solo di Wolverine. Mangold scrive una sceneggiatura scorrevole e la dirige con piglio giusto nei vari passaggi. Il film dura 137 minuti, ma tiene incollato lo spettatore dall'inizio alla fine senza fatica. La violenza, finalmente, come avrebbe dovuto dall'inizio della trilogia, abbonda. L'animale che è in Logan emerge e fa di tutto per proteggere chi gli sta intorno. 


Qui Mangold devi ringraziare chi ha deciso che Hugh avrebbe dovuto incarnare il personaggio creato dalla matita di Romita Sr. Jackman tira fuori una performance ruvida e dignitosamente disperata decisamente convincente. Ci mette l'anima in quella che dovrebbe (salvo camei in qualche altro film) essere l'ultima sua esperienza nella canotta del mutato canadese più famoso. Nonostante un novantenne con quei bicipiti non sia proprio la norma, 


Sir. Patrick Stewart ci tira fuori un'interpretazione di quelli di un certo livello. Si cala nei panni dell'anziano che torna bambino più invecchia e riesce a commuovere anche i più rudi taglialegna del Nebraska.Dafne Keen è Laura, che poi, come sanno tutti i fan, vuol dire che è X-23. Non stiamo qui a spiegare la genesi di X-23, anche perchè è un po' diversa da quanto ci aspettiamo. Possiamo dire solo che la bambina è brava. Parla poco, ma la sua espressività dice molto, Mangold sa il fatto suo e le inquadrature strette del viso aiutano la bambina a trasmettere il messaggio.
Il resto del cast, Calibano compreso, sono lì per fare numero e sfondo. La storia riguarda il rapporto tra due padri e due figli, un rapporto desinato in tutti i casi a raggiungere l'apice in pochi giorni.
Tra il cast aggiuntivo fa piacere vedere il dottor Benton che, una volta smesso di lavorare nel Pronto Soccorso di E.R. a Chicago, ha deciso di trasferirsi in una fattoria in Oklahoma con la moglie ed il figlio.

Le scene di combattimento sono decisamente buone, ben coreografate e ricche di pathos.
Il film è accompagnato da musiche opportune di Marco Beltrami e chiuso da un'intensa canzone di Johnny Cash.
Il 2029 di Mangold, a soli diciassette anni da oggi, non è poi così futuristico (a parte i camion), ma non era quello il fulcro della narrazione (anche se certi riferimenti...), Al regista serviva una data un po' in la' nel tempo, senza interferire con i film degli X-Men di Singer, per poter ambientare la storia che voleva raccontare e l'ha trovata con una soluzione economica.

Escono di scena, così, (parole loro) due attori che hanno segnato il mondo degli X-Men dalla sua nascita cinematografica nel 2000 (e io c'ero al Cinema Manzoni di Milano quando han fatto capire al mondo che i film sui fumetti si potevano fare e che potevano essere credibili). Ci mancheranno.
Entra in campo, invece, un nuovo personaggio, Laura, che, pur crescendo, potrà avere un futuro cinematografico interessante.

Ottimo film, non solo come cinecomic. Da vedere. Senza bambini e senza scena dopo i titoli di coda.

Titolo originale Logan 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America 
Anno 2017 
Durata 137 min 
Rapporto 2.35:1 
Genere Cinecomic

Regia James Mangold 

Soggetto Roy Thomas, Len Wein, John Romita Sr. (personaggio), Mark Millar, Steve McNiven (fumetto), David James Kelly, James Mangold 
Sceneggiatura Michael Green, Scott Frank, James Mangold 
Produttore Lauren Shuler Donner, Simon Kinberg, Hutch Parker 
Produttore esecutivo Stan Lee, Joseph M. Carracciolo, Josh McLaglen, Kurt Williams 
Casa di produzione 20th Century Fox, Marvel Entertainment, TSG Entertainment, Seed Productions, The Donners' Company 
Distribuzione (Italia) 20th Century Fox 
Fotografia John Mathieson 
Montaggio Michael McCusker, Dirk Westervelt 
Musiche Marco Beltrami 
Scenografia François Audouy 

Interpreti e personaggi

Hugh Jackman: Logan "Wolverine' / X-24
Patrick Stewart: Charles Xavier / Professor X
Richard E. Grant: Dr. Zander Rice
Boyd Holbrook: Donald Pierce
Stephen Merchant: Calibano
Dafne Keen: Laura Kinney / X-23
Eriq La Salle: Will Munson
Quincy Fouse: Nate Munson
Elizabeth Rodriguez: Gabriela
Jason Genao: Rictor
James Handy: dottore anziano
Lennie Loftin: Jackson

Doppiatori italiani

Fabrizio Pucci: Logan "Wolverine"/ X-24
Ennio Coltorti: Charles Xavier / Professor X
Marco Mete: Dr. Zander Rice
Francesco Venditti: Donald Pierce
Alessandro Budroni: Calibano
Ginevra Pucci: Laura Kinney / X-23
Gianluca Tusco: Will Munson
Federico Campaiola: Nate Munson
Ilaria Latini: Gabriela
Riccardo Suarez: Rictor
Gianni Giuliano: dottore anziano
Giovanni Petrucci: Jackson

1 commento:

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