lunedì 19 novembre 2018

Creepy Past - La casa dei manichini

Creepy Past N° : 6 
La casa dei manichini

Soggetto e Sceneggiatura: Bruno Enna e Giovanni Di Gregorio 
Disegni: Giovanni Rigano 

Colori: Alessandra Dottori 

Copertina: Giovanni Rigano 
  
Periodicità: mensile 
Uscita: 13/10/2018 
Prezzo: 3,50€

E' difficile. Ho sensazioni contrastanti su questo ultimo numero di questa miniserie a colori, di casa Bonelli, dedicata ad un pubblico più giovane del solito.
Si sapeva, da tempo, che Creepy Past sarebbe durata sei numeri, ma la carne al fuoco era veramente tanta. Anche qui, come di buona abitudine, si parte con un creepypasta di Ester che racconta di una casa miracolosamente sopravvissuta ad un incendio che ha distrutto tutto il villaggio attorno. Una volta abitata da tre sorelle sarte e piena di manichini, dopo l'incendio e la misteriosa scomparsa delle sorelle è rimasta disabitata. Ester non vuole chiudere il racconto perché ha scoperto che le sue storie incrementano i poteri dei creepy che arrivano nella nostra dimensione. In compenso, però, nella sua prigionia ha ritrovato la sua amica Alina, scomparsa nel numero uno della serie. Parallelamente alla sua vicenda si svolge quella che coinvolge Qiro. Per la maggior parte degli eventi incosciente, Qiro viene usato da Ossian per interferire con la dimensione dei creepy e dal suo ospite Hoaxx per affrontare il mostro che perseguita lui ed Ester da quando si sono conosciuti: Slasherman.
 Il Grindhirmm, che ora è aperto, sarà la strada per la quale il nostro mondo sarà invaso dai  creepy?

Enna e Di Gregorio realizzano un storia ricca, ma che ci presenta un finale decisamente troppo aperto. Ok, non è esclusa una seconda stagione, ma non è nemmeno confermata e un finale del genere mi ha lasciato abbastanza deluso, un po' come quando vedi un finale aperto di una seconda stagione di una serie tv di cui sai che non faranno mai una terza perché è stata cancellata (tipo L'Esorcista). Essermi reso conto, durante la lettura, dove si andava a pare, devo ammetterlo, mi ha tolto un po' di gusto a questo numero. Peccato perché di soluzioni narrative interessanti ce ne sono un sacco in queste poche pagine. Già l'inizio è inquietante, il ritorno di Alina ha il suo bel perché, Ester si è rivelata essere un gran bel personaggio (non solo fisicamente), tanto da oscurare Qiro, e capace di una decisione sorprendente (di cui si vedono solo gli effetti, ma non le conseguenze) nel finale. Anche la bomba conclusiva sarebbe stata piacevole ed avrebbe creato attesa se, nel contempo, fosse stato annunciato, dagli autori, il seguito della serie. 

Nulla da eccepire sulla prova di Giovanni Rigano ai disegni. Tanto belli quanto inquietanti i manichini del prologo, quanto affascinante Ester, curati gli sfondi tanto quanto i personaggi secondari. Mi piace moltissimo il suo modo di disegnare i volti ed il suo uso delle prospettive. Ho trovato decisamente intensa la sequenza delle ultime tre vignette a pagina 56 e mi è piaciuta la sottile, crescente, tensione che è riuscito a creare nelle tavole in cui Alina ed Ester si ritrovano.
Unica nota dissonante è la copertina di questo numero: è quella che mi è piaciuta di meno di tutto (e stiamo sempre parlando di lavori di alta qualità, attenzione). Non mi ha trasmesso le stesse emozioni che mi hanno solleticato quelle di "Falene" e "Il bosco delle lacrime".

Tirando le somme, non mi è piaciuto molto il modo in cui è stato usato Hoaxx, ho trovato che mancasse un po' di carisma e personalità e questo ha messo una tara su tutto quanto Qiro facesse. Come detto, Ester si è rivelata essere la vera colonna portante della serie ed è cresciuta molto di più di quanto non abbia fatto il ragazzino infestato.
Mi è piaciuto come, nell'arco dei sei albi, è stato creato un ambiente narrativo coeso e completo. Mi è piaciuto come è stata data importanza a personaggi secondari, anche se almeno uno dei co-protagonista era decisamente scontato, mentre una ha guadagnato punti fino a diventare protagonista dall'ultima pagina. Mi è piaciuto come questo albo, partito, forse più in sordina rispetto agli altri ( Dragonero Adventures si porta dietro un nome importate ed un pubblico consolidato e avrà un seguito variegato, 4Hoods era sponsorizzato da Recchioni e ha trovato una morte prematura andando al di sotto delle attese) si è conquistato un pubblico fedele. Ha mirato al bersaglio teen, ma si è dimostrato essere una lettura interessante anche per chi teen non è più. Mi è piaciuto come disegnatori di livello si sono alternati su queste pagine e di come sono rimasti fedeli alla linea grafica dettata da Rigano. Certo, ognuno ha messo del suo, ma non abbiamo assistito a sconvolgimenti fisici dei personaggi (come succede troppo spesso sulle testate principali di casa Bonelli; avete dato un occhio all'oscenità che sono i disegni della seconda parte di Dragonero 66?).
Mi è piaciuto, infine, lo stile della colorazione di questi albi. Alessandra Dottori su questo ultimo albo a reso merito a tutti coloro che si sono alternati a lei in questi sei mesi: bravissimi.

Adesso speriamo in una piccola raccolta a colori, su carta di alta qualità, di questo piccolo gioiellino.

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