giovedì 14 aprile 2011

After.Life

Anna Taylor è una ragazza insoddisfatta della sua vita. Maestra elementare amata dai suoi alunni, ragazza di un noto avvocato rampante, tuttavia non appagata dei risultati ottenuti. In cerca di continui cambiamenti per soddisfare la sua sete di novità cambia il suo colore di capelli, da castano a ramato, persino il giorno del funerale del suo vecchio maestro di musica, arrivando in ritardo alla funzione.
La sera, a cena in un ristorante di lusso, Paul, il suo ragazzo, sta per farle la proposta di matrimonio prendendola un po' alla larga. Anna non capisce dove vuole andare a parare, si arrabbia e se ne va. Guida nervosa la sua macchina in una sera piovosa. La pressione di un furgoncino, una sbandata e si scontra con un camion.
Muore.
Il suo cadavere viene portato dall'imbalsamatore della cittadina che la deve preparare per la funzione, da li a tre giorni. L'uomo, Elliot, lo stesso che aveva preparato il maestro di musica della ragazza, ha un dono che gli permette di parlare con i defunti. Il suo nuovo ospite cerca di convincere Anna, e di fermare i suoi tentativi di fuga, ad accettare la sua immutabile condizione di defunta. Lei non ne vuole sapere e per tre giorni tenta di convincere lui e se stessa di essere ancora viva.

All'inizio sembra di assistere ad una nuova versione, un po' più macabra, de "Il sesto senso". Durante la visione si capisce che il prodotto è diverso. Si tratta di un horror psicologico di buon livello, costruito a piccoli scalini che portano, i più sgamati degli spettatori, ad intuire la direzione prima delle rivelazioni. Il doppio finale è forse un po' eccessivo, sarebbe bastato il primo, ma ci fa capire come un obiettivo importante possa essere perseguito con costanza in ogni condizione. Affascinante la fotografia, lo maggior parte del film si svolge in un ambiente bianco ed asettico nel quale fanno contrasto dapprima la sottoveste rossa di Anna e poi, per buona parte della pellicola, il corpo nudo di Christina Ricci. Se i personaggi secondari, anche se inquietanti o stupidi, potevano anche non essere presenti, molto si deve alle capacità interpretative dei due protagonisti Liam Neeson e Christina Ricci. Si dividono lo schermo per più di due terzi del film, ognuno con le sue manie e le sue speranze, dando vita (e morte) ad un dualismo credibile. In questi ultimi anni, accanto alle megaproduzioni, abbiamo assistito ad altri tentativi di portare sullo schermo film con un numero minimo di attori. L'estremo è Buried, passando per l'ottimo Hard Candy ed il pessimo Paranormal Activity. Da un minimo di uno ad un massimo di tre attori sullo schermo in pellicole, più o meno, curate e con un risultato finale interessante.
Nel complesso After.life è un film con una trama dal ritmo non proprio agile, ma è il tipo di argomento trattato che lo richiede, supportato da una regia interessante, una buona fotografia, due ottimi attori protagonisti ed un corpo nudo molto interessante.

Piace Liam? Piace Chirstina? L'horror? Allora guardatelo.

Titolo Originale: After.Life
Scritto e Diretto: Agnieszka Wójtowicz-Vosloo
Musica: Paul Haslinger
Studio Lleju Productions, Harbor Light Entertainment, Plum Pictures
Distribuzione Anchor Bay Entertainment
Data di Uscita 7 Novembre 2009
Durata 104 minutes
Nazione Stati Uniti
Produttore Bill Perkins,Brad Michael Gilbert, Celine Rattray
Interpeti principali
Christina Ricci: Anna Taylor
Liam Neeson: Eliot Deacon
Justin Long: Paul Coleman
Celia Weston: Beatrice Taylor
Chandler Canterbury: Jack

Nessun commento:

Posta un commento