mercoledì 6 aprile 2011

Survival of the Dead - L'isola dei morti viventi

Plum Island. Isola al largo del Delaware. La famiglia del patriarca Patrick O'Flynn decide di ripulire l'isola da tutti i morti che ritornano in vita a seguito dell'epidemia degli ultimi mesi. Di contro, il capofamiglia dalle idee opposte, Seamus Muldoon vuole trovare una soluzione per poter convivere con amici e parenti zombie. Sul continente, intanto, un gruppo ex militari, formato da Sarge "Nicotina" Crocket, Chuck, Cisco e Tomboy, è alla ricerca di un posto sicuro dove stare. Il suggerimento giunge da un ragazzo tratto in salvo da un gruppo di crudeli cacciatori di zombie. Il giovane mostra ai militari un messaggio lanciato in internet nel quale Patrick O'Flynn promette pace e tranquillità sulla sua isola. Omissione del messaggio è che lui da quell'isola è stato cacciato e sta cercando un modo per ritornarci per vendicarsi.
La decisione è presa: si va a Plum Island. Ma qui non è tutto rose e fiori, anzi oltre che dai morti bisogna stare attente anche ai vivi: la famiglia Muldoon ci tiene a che nessuno interferisca.

George Romero, anche se non più verde nell'età, rinnova con costanza il mito da lui creato degli zombie. Classici, lenti, pericolosi ed affamati zombie. Uccisi, maltrattati, schiavizzati, ma sempre affamanti e pronti alla caccia. Dopo l'esperimento, peraltro riuscito, girato in prima persona in Diary of the Dead, si torna ad un classico film western dove la fa da padrona la faida tra le due famiglie che si dividono l'isola di Plum. A loro si uniscono gli "stranieri" che sposteranno, nel bene o nel male, l'ago della battaglia da una parte o dall'altra. Un film in cui l'umanità scopre di avere una possibilità di sopravvivenza alle creature romeriane in un finale meno apocalittico del solito per il sesto film della saga zombie. Il consumatore medio americano, come sempre reso sullo schermo dai non morti, forse, trova un modo per non seguire solo gli istinti indotti dalla massa, ma riesce a formulare un'alternativa importante all'abitudine. Un barlume di ragionamento che rappresenta una fioca luce di speranza per un mondo condannato.
Girato in Canada, per i soliti motivi economici, il film è una produzione indipendente. Costato poco, destinato ad un grande pubblico, è una bella sorpresa in un panorama horror sempre più scontato. L'abilità registica di Romero, che si scrive e sceneggia da solo, non è costretta negli schemi e nelle censure delle major e può mettere sul piatto allo spettatore scene splatter, mai fini a se stesse, come forse mai aveva potuto fare (da vedere con attenzione le due scene verso il finale). Recitato con convinzione da tutti i protagonisti di questo film corale scorre con piacere in tutti i suoi 90 minuti, dosando la tensione per tutta le pellicola.
Se non avete seguito le opere del maestro americano dell'horror, nato a New York nel 1940, ecco la cronologia dei suoi film dedicati agli zombie:
La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead) (1968)
Zombi (Dawn of the Dead) (1978)
Il giorno degli zombi (Day of the Dead) (1985)
La terra dei morti viventi (Land of the Dead) (2005)
Diary of the Dead - Le cronache dei morti viventi (Diary of the Dead) (2007)
Survival of the Dead - L'isola dei sopravvissuti (Survival of the Dead) (2009).

Cult. Da vedere.

Titolo originale Survival of the Dead

Paese USA, Canada
Anno 2009
Durata 90 min

Genere horror
Soggetto, Sceneggiatura, Regia George A. Romero

Produttore Paula Devonshire
Produttore esecutivo D.J. Carson, Michael Doherty, Dan Fireman, Peter Grunwald, Ara Katz, George A. Romero, Art Spiegel, Patrice Theroux
Casa di produzione Artfire Pictures
Distribuzione (Italia) Terminal Video

Effetti speciali Mark Ahee, Aaron Dinsmore, Philippe Maurais
Musiche Robert Carli
Scenografia Arvinder Grewal, Joshu de Cartier

Interpreti e personaggi
Alan Van Sprang: Sarge "Nicotina" Crocket
Kenneth Welsh: Patrick O'Flynn
Kathleen Munroe: Janet /Jane O'Flynn
Devon Bostick: Ragazzo
Richard Fitzpatrick: Seamus Muldoon
Athena Karkanis: Tomboy
Stefano DiMatteo: Francisco
Joris Jarsky: Chuck

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