mercoledì 13 aprile 2011

Porco Rosso

Aggiornamento la 26.08.2014

Dopo più di tre anni ho rivisto il film. Il clima della grande depressione è veramente bene descritto. In un momento come questo vedere i pacchi di banconote con cui Marco paga Piccolo fa impressione. Ci si rende conto come le guerre fisiche siano state soppiantate da quelle economiche e come i risultati non siano meno deleteri per la popolazione civile.
Appartenere ad una certa fazione che siano i fascisti, all'epoca di Porco, o gli economisti, ai giorni nostri, assicura un solidità che non ha chi è fuori dal sistema. Ovviamente il sacrificio della libertà personale e di pensiero è uno scotto da pagare.
Vedere come Miyazaki abbia usato una figura tanto invisa al buddismo, il maiale, per rappresentare il buono dell'umanità è sempre sorprendentemente piacevole. Con gli anni ho imparato ad apprezzare le piccole chicche che il Maestro ha inserito nella sua opera, anche gli errori nelle scritte italiane e la non-Milano narrativa (che troppo somiglia alle città neo industriali più volte utilizzate nei film dello Studio Ghibli), ma questo continua ed essere uno dei film che meno sento dentro del grande regista giapponese. Nonostante tutto ho anche apprezzato la sua scelta non Disneyana di non spiegare le origini della maledizione che ha colpito Marco Pagot ed il mistero su come sia proseguita la relazione tra lui e Gina. Gina per la quale ho mantenuto una grande stima, sia come personaggio che per ciò che ha rappresentato il suo ruolo in quegli anni.

_________________Post originale_________________

Oh beh, ieri non ci siamo visti. Tra una maratona ad Assassin's Credd Brotherhood ed una cena tra amici non ho acceso il computer per scrivere il post. Spero non vi siate sentiti soli ed abbandonati. Per rimediare ecco qualche riga su Porco Rosso di Hayao Miyazaki.

Marco Pagot sopravvive ad una battaglia aerea durante la prima guerra mondiale mentre tutti i suoi compagni di battaglione perdono la vita. Dopo quello scontro assume, misteriosamente, le sembianze di un porco antropomorfo. Allergico al fascismo, del quale mostra dispregio pubblicamente, si trasferisce tra le isolette dell'Adriatico a vivere come cacciatore di taglie di pirati dell'aria. Lui ed il suo idrovolante rosso sono la minaccia più temuta di quella zona di mare, dai malvagi.
Uno scontro a tradimento con Donald Curtis, pilota di origini americane, lo obbliga a portare, via mare e via terra, il suo idrovolante a Milano per essere riparato. Nella ditta in cui effettua i rattoppi di solito lavora, ora, la nipote americana del proprietario: Fio Piccolo. 17 anni ed un grande ingegno per le macchine volanti, rimette a nuovo quello di Porco. Per via della presenza di spie fasciste intorno alla fabbrica e l'impossibilità di testare le prestazioni dell'aereo Fio si aggrega a Porco e sfuggono all'arresto decollando sui navigli.
Al rientro sull'Adriatico vi sarà la sfida che decreterà il miglior pilota di idrovolanti del Mediterraneo. Vincerà Porco Rosso, il cacciatore di taglie, o Donald Curtis, il pirata dell'aria?

Già nel lontano 1996, anno ci cui vidi per la prima volta Porco Rosso in giapponese, non ne rimasi favorevolmente impressionato. All'uscita nelle sale italiane il Novembre 2010 ho preferito passare la mano, la prima volta che lo faccio con un'opera di Miyazaki, ed ho attesso la pubblicazione in dvd.
La visione del film oggi mi conferma le sensazioni di incompletezza avute anni fa.
Partiamo dai risvolti positivi. L'accuratezza dei disegni, la fluidità dell'animazione, la brillantezza dei colori, la tenerezza espressa, l'ottima e varia colonna sonora, gli studi preparatori per la realizzazione di battaglie credibili ed, infine, l'ottimo doppiaggio italiano.
I negativi: Milano non è Milano, ma una città via di mezzo tra Londra, Parigi e Roma, le troppe domande senza risposta nel corso della pellicola. L'autore ci impone di accettare la maledizione di Porco senza cercare di capire come essa gli è stata inflitta e di non voler indagare sul finale della storia, aperto a supposizioni.
Un film adulto, avanti sui suoi tempi, come sempre per il Maestro, ma non all'altezza di altri suoi titoli.
Su Wikipedia, alla pagina dedicata al film, vengono messi in evidenza riferimenti a citazioni in cui lo spettatore si imbatte durante la visione:
Il nome del protagonista, Marco Pagot, è un omaggio ai fratelli Nino e Toni Pagot, famosi fumettisti italiani, creatori ad esempio del personaggio di Calimero, i cui figli Marco e Gi Pagot hanno collaborato con Miyazaki alla creazione della serie di animazione "Il fiuto di Sherlock Holmes".
Il primo pilota dei due caccia appartenenti alla grande nave da crociera è Francesco Baracca, che è realmente stato un grande aviatore italiano nella prima guerra mondiale a cui sono dedicati aeroclub e strade. Il secondo pilota è Adriano Visconti, asso della seconda guerra mondiale con dieci vittorie al suo attivo.
Un disegno della Mole Antonelliana compare nei titoli di coda.
Uno dei personaggi della storia è un aviatore ex commilitone di Porco Rosso di nome Ferrarin. Un aviatore di nome Arturo Ferrarin è realmente esistito e nel 1920 ha coperto per la prima volta il percorso aereo Roma-Tokyo. Ferrarin ha effettivamente pilotato, nella Coppa Schneider del 1926, l'idrocorsa Macchi M.39 con cui lo si vede in una scena affiancare il velivolo di Porco Rosso.
Quando Porco Rosso ripara il suo aereo lo porta dal costruttore dello stesso, la "Piccolo SPA", il cui titolare gli propone un nuovo motore (un FIAT A.S.2, vincitore della Coppa Schneider del 1926, vinta dall'italiano Mario De Bernardi) sui cui compare la scritta "Ghibli", soprannome del bimotore multiruolo della seconda metà degli anni trenta Caproni Ca.309. Il nome dello studio cinematografico fondato dal regista (Studio Ghibli) è infatti anche un tributo alla passione di Miyazaki per la storia dell'aeronautica.
Un "cameo" dello Studio Ghibli è presente anche durante la fuga in camion dalla polizia fascista in cui, oltre il finestrino del lato guida, si intravede un'insegna di una pensione, la "Pensione Ghibli".
Benché l'iconografia ed il merchandising posteriore al film lo identifichino come SIAI S.21 (citato anche erroneamente come Savoia S.21 o Savoia-Marchetti S.21), Porco Rosso pilota un idrovolante di fantasia ispirato a due velivoli realmente esistiti: il SIAI S.12/S.13 biplano idrovolante da ricognizione/caccia e il Macchi M.33 monoplano idrovolante da competizione. Il SIAI S.21 è, contrariamente a quello protagonista del film, un biplano.
"Mamma aiuto", nome di una delle bande di pirati, è una citazione di Mammaiut, soprannome dell'idrovolante CANT Z.501, diventato poi il grido di reparto del 15o Stormo SAR. Il nome diverrà anche quello del negozio di ricordini all'interno del Museo Ghibli a Mitaka, Tokyo.
Nei tratti fisici dei personaggi dei Pirati si notano caratteristiche che hanno identificato, od identificheranno, altri personaggi dell'animazione. Si va da Lepka di "Conan il ragazzo del futuro" (il pirata con un occhio bendato) all'Uomo delle Caldaie de "La città incantata" (pirata calvo con baffoni e occhialini tondi neri), fino al Bluto di Popeye (capo di "Mamma aiuto").

Se proprio volete perdervi un'opera di Miyazaki questa e Ponyo sono le due che potete trascurare.

Titolo originale �の豚
Kurenai no buta
Lingua originale Giapponese
Paese Giappone
Anno 1992
Durata 93 min
Genere animazione
Regia Soggetto e Sceneggiatura Hayao Miyazaki
Soggetto Hayao Miyazaki, Hikōtei Jidai (manga)
Produttore Toshio Suzuki
Casa di produzione Studio Ghibli
Distribuzione (Italia) Lucky Red
Art director Yoshitsu Hisamura
Animatori Megumi Kagawa, Toshio Kawaguchi
Fotografia Atsushi Okui
Montaggio Hayao Miyazaki
Effetti speciali Kaoji Tanifuji, Setsuko Tamai, Tomoji Hashizume
Musiche Joe Hisaishi, Tokiko Kato (compositore della canzone-tema "Toki ni wa Mukashi no Hanashi o")
Scenografia Katsu Hisamura

Doppiatori originali
Shuichiro Moriyama: Porco Rosso
Akio Otsuka: Donald Curtis
Tokiko Kato: Madame Gina
Tsunehiko Kamijo: Mamma Aiuto Boss
Sanshi Katsura: Mr. Piccolo
Akemi Okamura: Fio Piccolo

Doppiatori italiani
Dialoghi italiani e direzione del doppiaggio: Gualtiero Cannarsi
Massimo Corvo: Porco Rosso
Fabrizio Pucci: Donald Curtis
Roberta Pellini: Madame Gina
Paolo Buglioni: Mamma Aiuto Boss
Massimo De Ambrosis: Ferrarin
Joy Saltarelli: Fio Piccolo
Armando Bandini: Mr. Piccolo
Roberto Draghetti: Boss Francese
Gerolamo Alchieri: Boss Siciliano
Carlo Reali: Boss Austroungarico
1°doppiaggio (versione inedita)

Dialoghi italiani e direzione del doppiaggio: Gualtiero Cannarsi
Francesco Pannofino: Porco Rosso
Fabrizio Pucci: Donald Curtis
Paolo Buglioni: Mamma Aiuto Boss
Massimo De Ambrosis: Ferrarin
Armando Bandini: Mr. Piccolo
Roberto Draghetti: Boss Francese
Enzo Consoli: Boss Siciliano
Carlo Reali: Boss Austroungarico
Versione Cinematografica

Premi
1992 - Ishihara Yujiro Award ai Nikkan Sports Film Awards
1993 - 2 Mainichi Film Concours: "Miglior Film d'Animazione" ad Hayao Miyazaki, "Migliore Colonna Sonora" a Joe Hisaishi

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