Ieri sera, tardi ovviamente, sull'unica rete televisiva che ha un senso guardare, RAI4, ho assistito alla riproposizione di un grande film del 1973: Il Mondo dei Robot, scritto e diretto da quel precursore dei tempi che è stato Michael Cricthon (1942-2008).
In un futuro prossimo (il film è ambientato nel 2000) la tecnologia è così progredita da aver creato macchine che realizzano androidi, robot con sembianze, movimenti, espressioni in tutto e per tutti simili a quelle umane. Per dar sfoggio a queste creazioni viene realizzato un parco di divertimenti a tema: Delos. Durante il viaggio di avvicinamento, su un aereo che poi scopriremo essere ad atterraggio verticale, ai protagonisti, due turisti americani, John Blane (James Brolin) e Peter Martin (Richard Benjamin), vengono presentate le peculiarità del parco. Il soggiorno costa 1000 dollari al giorno. L'elevata tariffa mette a disposizione di ogni ospite una delle tre aree a tema del parco: Romamundia, Medioevonia e Westernlandia (in originale RomanWorld, MedievalWorld e WesternWorld). Ogni zona è abitata sia da robot che da turisti in vacanza; quasi impossibile è distinguere gli androidi dagli umani (l'unico dettaglio da cui è possibile è il palmo delle mani, in quanto meno dettagliato di quello degli ospiti paganti).
John e Peter scelgono di passare la loro avventura nella zona di Westernlandia dove, subito, vengono sfidati a duello da un pistolero (Yul Brynner). Peter lo sconfigge, ma rimane preoccupato di aver ucciso un essere umano e non un robot. John, che aveva avuto una precedente esperienza nel parco, lo convince a farsi sparare con la stessa pistola utilizzata per stendere il pistolero. Peter ci prova, ma l'arma fa cilecca: le armi del parco funzionano solo sui robot e non sugli umani, un sensore di temperatura ne impedisce il funzionamento sui corpi caldi.
Mentre questo accade nel "lontano west" a Medioevonia un'androide rifiuta le avances di un ospite schiaffeggiandolo, contravvenendo alla programmazione che prevede la sua totale disponibilità. Di nuovo nel west un serpente robot morde Blane. L'escalation di violenza prosegue con il ferimento e l'uccisione di un turista durante un duello a Medioevonia.
Qualcosa si sta diffondendo tra le macchine, un virus, che infrange la loro programmazione originale per portarle fuori dagli schemi; forse verso un'autocoscienza.
I tecnici della sala di controllo non sanno quali misure prendere per contrastare gli eventi e sono loro, anzi, i primi a pagarne lo scotto. Dopo aver provato a staccare tutte le fonti di alimentazione degli androidi vengono chiusi all'interno della sala e privati dell'aria per il distacco della ventilazione.
La rivolta è totale. Sia a Romamundia che a Medioevonia i robot si ribellano agli umani, dando vita a una carneficina impossibile da arginare. Sempre a Westernlandia il pistolero uccide John Blane e va alla ricerca di Peter Martin che, nel frattempo è in fuga attraverso Romamundia e Medioevonia. Per sua fortuna Blane riesce ad avere la meglio sul suo avversario ed a ritrovarsi unico superstite di una vacanza indimenticabile.
Questo film è un Cult.
Per l'eccessiva innovazione ed i difficili argomenti trattati nella trama tutte le Major cinematografiche americane avevano rifiutato di produrlo. Solo la MGM (ai giorni nostri sull'orlo del fallimento, ma in quegli anni all'apice), seppur con delle riserve accettò il rischio. In sei settimane Michael Cricthon dovette girare il tutto, affrontando, oltretutto, numerosi problemi: il più grave di tutti fu l'infortunio ad una cornea per Yul Brynner a causa dell'esplosione ravvicinata di un proiettile a salve. Portato a termine e subiti due montaggi definitivi differenti questo film ci offre, anche, la prima, documentata, prova dell'utilizzo della computer grafica Le immagini in soggettiva dell'inseguimento finale del pistolero alla ricerca di Blane sono state elaborate al computer, quello che sembra niente oggi, è stata un vera impresa nel 1973.
Girato con procedimento Panavision (anamorfico, le riprese sono effettuate per mezzo di una lente che comprime l'immagine e la proiezione della pellicola con una che la decomprime) su pellicola in 35mm ottiene un grande successo, sia al momento dell'uscita che negli anni seguenti.
Una curiosità, assimilabile all'autocitazione, e quella per la quale il simpatico pistolero, Yul Brynner, agisce per tutto il film indossando lo stesso costume di scena che aveva utilizzato nel 1960 durante le riprese de "I Magnifici Sette".
La tecnica di regia ed alcune trovate hanno fatto scuola e sono state riproposte anche in film di recente successo (Jurassic Park, Terminator).
La conclusione lieta non tranquillizza del tutto lo spettatore. Se un incidente del genere è potuto capitare una volta nessuno potrà essere certo che non possa capitare nuovamente in futuro. L'alienità dell'androide, l'introduzione di un virus informatico, la possibilità che robot creino altri robot sono temi trattati anni prima che chiunque altro avesse solo pensato a tali possibili complicazioni nella realtà.
Da vedere assolutamente e, se avete un figlio sui dieci anni fateglielo vedere: non se lo dimenticherà mai.
Il Mondo dei Robot (Westworld) regia di Michael Cricthon prodotto da MGM , 1973, durata 88 minuti.
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