martedì 17 gennaio 2012

Thor - Il ritorno del Dio del Tuono

Il Ragnarok è avvenuto. Tutti gli dei del pantheon asgardiano sono morti. La magia di Odino è svanita. Sulla Terra riappare Donald Blake, alter ego zoppo del Dio del Tuono. Dentro il suo animo si agita ancora l'essenza di Thor stesso. Sarà quest'uomo, la sua prima incarnazione quando era stato punito da Odino ed esiliato da Asgard, a convincere Thor di tornare in vita è cercare gli altri dei in modo da ricreare Asgard. Il primo passo del biondo eroe sarà quello di erigere una nuova Asgard in Oklahoma, lungo la statale 66, grazie alla magia ereditata dal padre. Il secondo sarà quello di svegliare le coscienze degli dei sopite nei corpi mortali dopo il Ragnarok. Svegliarli in modo oculato però, cercando di portare in vita solo i meritevoli e gli onesti. Purtroppo il Dio dell'Inganno, Loki, suo fratello, non è molto d'accordo ed organizza un tranello. Per obbligare il nuovo re degli dei rapisce molti incarnati, li imprigiona in un sotterraneo nel deserto ed a loro guardia pone il Distruttore. La battaglia che ne segue mette in crisi la forza di Thor che per concluderla in fretta sveglia tutti i suoi confratelli rinchiusi nelle celle. Il piano di Loki si compie. Viene liberato dal corpo mortale in cui si trovava, assumendo però l'aspetto di Lady Sif, l'amata del Dio del Tuono.
Alcuni sensi di colpa assalgono Thor: sarà giusto non cercare lo spirito di Odino? D'altronde il padre degli dei è morto prima del Ragnarok e, secondo la leggenda, non avrebbe possibilità di risorgere. Con un gesto che mette alla prova il suo fisico di dio, Thor, si innalza nello spazio e libera tutti i suoi fratelli in ogni parte del mondo.
Per curarsi si immerge nella capsula che Odino utilizzava per rigenerarsi. Durante il sonno ristoratore, tra la vita e la morte, Thor incontra suo padre impegnato nella sua battaglia eterna contro Suron. Ogni giorno lo uccide ed ogni giorno lui stesso muore. Suo figlio decide che è ora di riportarlo in vita, ma è Odino stesso che si oppone. Lui è l'ultima barriera che si frappone ad un nuovo Ragnarok. Thor combatte con lui una battaglia e poi ritorna, pensieroso alla sua vita di nuovo Re degli Dei.

Premessa importante. Come per Hulk, Thor non è uno dei miei personaggi preferiti dell'universo Marvel. Ho sempre faticato a capire perché e come un dio di Asgard possa convivere con umani e supereroi nati dalla scienza o mutati alla nascita.
Detto questo, mi sono fatta convincere a leggere la saga dedicata a questo personaggio scritta da J. Michael Straczynski e disegnata da Oliver Coipel.
Per una volta partiamo dal disegno. Coipel, che già avevo apprezzato in House of M, si conferma essere un bravo disegnatore. Il suo tratto spigoloso, ma pulito, ben si adatta alle atmosfere messe in scena dallo sceneggiatore.
Straczynski. Cosa vuoi dire di più? Allora. Thor era morto da più di tre anni (editorialmente parlando), ne era stato creato un clone (da Tony Stark) che aveva ammazzato Goliath e nel frattempo c'erano stati l'atto di registrazione dei supereroi e la Civil War. I fan di Thor rimpiangevano la scomparsa del suo alter ego umano originale Donald Blake. La Marvel voleva un rilancio in grande stile del personaggio ed ha affidato il tutto a Straczynski, che a sua volta ha coinvolto nel progetto Coipel. Lo scrittore ha preso tutto quello che di meglio c'era nel passato del personaggio, gli ha aggiunto la sua bravura ed ha tirato fuori sei albi da urlo. La storia si beve. Mette sul piano conti in sospeso, tra Thor, Loki, Odino, Iron Man, dilemmi umani, tra Donald Blake e Jane Foster, propone eventi e personaggi che hanno fatto la storia della casa delle idee in modo nuovo e coinvolgente. Ridisegna il personaggio del Dio del Tuono in modo moderno ed avvincente. Tanto è vero che questa nascita del personaggio è stata presa come spunto per la proposizione cinematografica dell'eroe da Branagh (se leggete i titoli di testa tra gli sceneggiatori troverete lo stesso Straczynski).
Stan Lee nel 1962 aveva avuto l'idea originale di prendere spunto dai miti norreni per creare un nuovo eroe, che si opponesse al Superman della DC, ed aveva avuto ragione. Tre il 2007 ed il 2008 Straczynski soffia nuova linfa vitale in questo storico personaggio e lo rende memorabile.

Prima di chiudere alcune note biografiche sintetiche, ma molto sintetiche e non molto aggiornate per la verità, prese da Wikipedia sullo sceneggiatore di questa saga.

"Joseph Michael Straczynski, più noto come J.M. Straczynski (17 luglio 1954), è un fumettista e sceneggiatore statunitense.
Straczynski è divenuto famoso per essere l'autore sella serie televisiva Babylon 5 e per i suoi cicli di storie su fumetti come I Fantastici Quattro, Uomo Ragno (Amazing Spiderman 471-545) Supreme Power, Silver Surfer e la nuova serie di Thor. Ha scritto anche Bullet Points (2007), The Twelve, Dream Police e Book of the Last Soul pubblicati con l'etichetta Icon della Marvel Comics.
All'inizio del 2008 ha deciso di non rinnovare l'esclusiva con la Marvel, che però non abbandona completamente, e firma un contratto con la DC Comics, che gli affida la serie antologica The Brave and the Bold. e scriverà uno story arc per la testata Superman/Batman. Inoltre è al lavoro su due serie per la Image Comics, di cui egli stesso ha comunicato i titoli alla Emerald City Comicon: The Grand e Final Justice.
È l'autore della sceneggiatura di Changeling, di Clint Eastwood, in concorso al festival di Cannes 2008, e sta ultimando la sceneggiatura tratta dal libro World War Z."

Questo libro delle Grandi Saghe del Corriere della Sera (volume n°16) è il primo di una trilogia che comprende il n°69 della medesima collana ed il n°2 de Le Leggende Marvel, sempre edite dal Corriere. Il mio consiglio è di recuperarli tutti e tre di leggerveli tutti d'un fiato come sto facendo io in questi giorni (ho letto già il secondo) perché sono spettacolari.

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