martedì 14 febbraio 2012

おくりびと

Daigo Kobayashi è un violoncellista in una grande orchestra privata di Tokyo. Dopo un'ottima esibizione in un teatro semi vuoto il proprietario dell'orchestra decide di scioglierla. Daigo si trova all'improvviso senza lavoro e con un pesante debito per l'acquisto del violoncello sulle spalle. Con la giovane moglie Mika, web designer, decidono di tornare nel paese natale di lui per ricominciare.
Si trasferiscono nella vecchia casa ereditata dalla mamma e Daigo si mette alla ricerca di un lavoro. L'occhio gli cade sull'inserzione dell'agenzia NK che richiede qualcuno che li aiuti ad assistere coloro che partono per dei viaggi. Presentatosi al colloquio per il lavoro scopre che l'impiego, altamente remunerato, sarebbe quello di tanatoesteta. L'agenzia si occupa di assistere per l'ultimo viaggio i defunti, preparandoli con la tradizionale cerimonia giapponese che si svolge di fronte al resto della famiglia.
Stranito dalla situazione, la sera torna a casa dalla moglie e le dice di essere stato assunto, ma non le spiega nello specifico il lavoro che dovrà svolgere.
La vita procede tranquilla, ma il primo incontro con la morte è per Daigo traumatizzante. Una mattina deve accompagnare il principale a prelevare il cadavere di una donna anziana trovata morta in casa da due settimana. Il suo stomaco non regge e vacilla anche la sua convinzione di poter proseguire il lavoro.
Il vecchio principale è, però, convinto delle capacità del ragazzo. Lo sprona ed insiste fino a farlo proseguire ed imparare l'arte. Quando si sparge la voce sul lavoro che svolge gli amici iniziano ad allontanarsi e la moglie stessa non ne accetta l'idea.

In Giappone la morte è un argomento tabù, più che in molti paesi occidentali. I lavori legati ad essa, e di conseguenza le persone che li svolgono, sono poco ben visti. La scelta del regista di trattare un argomento del genere nel film è stata quindi più una scelta di cuore per le tradizioni giapponesi che di botteghino.
Takita Yōjirō è rimasto stupefatto, quindi, sia del successo commerciale, di pubblico e che di critica che hanno accompagnato la sua opera. Un successo talmente esponenziale da ottenere l'Oscar come miglior film straniero nel 2009.
La sceneggiatura scritta da Koyama Kundo è delicata ed intensa. Sia alternano in modo equilibrato scene di vita del protagonista tra il privato ed il lavoro che ben lo delineano, creando un personaggio semplice e complesso nello stesso tempo. Anche i coprotagonisti si muovono sulla scena in modo preciso ed ordinato disegnando un quadro di vita quotidiana ben affrescato.
Sullo schermo i personaggi principali sono portati in vita da Motoki Masahiro (Daigo), Hirosue Ryoko (Mika) e Yamazaki Tsutomu (il datore di lavoro). Daigo e Mika sono il prototipo della famiglia giapponese giovane ancora legata alle usanze della vecchia generazione: la moglie supporta in tutto il marito. E questo si verifica per buona parte della storia fino a quando anche la moglie non cerca di far valere le sue ragioni (forse anche un po' egoisticamente) dopo avere scoperto il tipo di lavoro del marito. In questo dipinto Motoki Masahiro (che ha vinto con la sua interpretazione nel 2009 il Best Actor agli Asia Pacific Screen Awards, al 3° Asian Film Awards e al 32° Japan Academy Prize) e Hirosue Ryoko (viso noto in occidente per il fantastico Wasabi con Jean Reno) sono perfetti. Oltre ad essere una coppia esteticamente gradevoli, gli occhi espressivi di lui e la sua faccia da buono, il sorriso, oltre che con le labbra anche con gli occhi, luminoso di lei rendono ancora più viva e reale la rappresentazione.
Vengono portate all'occhio dello spettatore scene intime di dolore nella commemorazione dei defunti in un modo delicato e rispettoso, tanto che non sembrano neanche tali. Le varie forme di accompagnamento nell'aldilà dei cari vanno dal divertente, allo straziante, all'inconsueto. Il tutto sempre realizzato in modo impeccabile.
La ricchezza di trama e sottotrame spiega e giustifica la durata della pellicola, che nonostante il minutaggio ed l'argomento passa veloce veloce.
La colonna sonora classica è una costante per tutta la proiezione ed è appropriata.

Un capolavoro, non tanto piccolo quanto poco conosciuto nel nostro Paese, da seguire con attenzione, senza distrazioni per essere apprezzato al meglio.
Distrarsi vuol dire spezzare il sottile filo che ci lega al regista ed ai suoi personaggi, mancandogli di rispetto. Poi il film potrà non piacere, ma ne dubito molto.

Titolo originale おくりびと / Okuribito
Lingua originale giapponese
Paese Giappone
Anno 2008
Durata 130 min
Genere drammatico

Regia Yōjirō Takita
Sceneggiatura Kundo Koyama
Produttore Toshiaki Nakazawa, Ichirô Nobukuni, Toshihisa Watai
Fotografia Takeshi Hamada
Montaggio Akimasa Kawashima
Musiche Joe Hisaishi
Scenografia Fumio Ogawa

Interpreti e personaggi
Masahiro Motoki: Daigo Kobayashi
Tsutomu Yamazaki: Ikuei Sasaki
Ryoko Hirosue: Mika Kobayashi
Kazuko Yoshiyuki: Tsuyako Yamashita
Kimiko Yo: Yuriko Kamimura
Takashi Sasano: Shokichi Hirata

Premi
Premi Oscar 2009: miglior film straniero
Montreal World Film Festival (2008): Grand Prix des Ameriques

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