lunedì 6 febbraio 2012

The reader - A voce alta

1958. Michael Berg, studente quindicenne, si sente male per strade e si rifugia in un androne a vomitare. Qui abita Hanna Schmitz, all'epoca trentaseienne, che lavora come controllore sulle linee tramviarie di Neustadt, nella Germania Ovest, che lo aiuta a rimettersi in sesto e lo riaccompagna a casa. Dopo tre mesi di letto per malattia Michael torna da lei per ringraziarla e tra di loro nasce una intensa storia d'amore tra sesso e letteratura. A lei piace ascoltare la voce di lui mentre le legge libri, prima o dopo aver fatto sesso. Lui si dona con tutto il cuore a questa donna intrigante e sensuale, anche un po' dispotica e misteriosa, allontanando amori della sua età ed amicizie coetanee.
Anna è brava il suo lavoro, tanto che il suo capo la promuove da controllore al lavoro d'ufficio. Questa decisione la preoccupa tanto che decide di troncare la relazione con Michael e scappare dalla città, abbandonando tutto.
1966. Michael si è fatto una nuova vita e sta studiando per diventare avvocato. E' l'anno del processo a delle kapò dei lager nazisti. Sei sono state arrestate ed il processo è imminente. Il professore di Michael porta la, ridotta, classe ad assistere al dibattimento. Qui lui riconosce tra le kapò il suo grande amore Anna. Le accuse sono gravi e pesanti, lui potrebbe discolparla in parte, ma ancora ferito non si espone. La condanna è pesante.
Anni dopo, con un matrimonio fallito alle spalle ed una figlia trascurata, decide di riallacciare i rapporti con Anna ed inizia a spedirle cassette sulle quali incide i libri che ha in casa. Si riavvicina a lei tanto che ad una settimana dalla sua liberazione dalla prigione si reca a trovarla per comunicarle che le ha trovato una piccola casa ed un lavoro per quando uscirà.
Anna non uscirà mai di prigione, ma nel 1995 Michael porterà la figlia ventenne sulla tomba della donna per raccontarle la storia della suo gioventù e di come anche lui è stato capace di amare.

Il film ha suscitato molte polemiche. La prima parte è stata tacciata di volgarità e di essere atta a sminuire il massacro degli ebrei nella seconda guerra mondiale. Tutto solo per le scene di nudo di Kate Winslet.
Nonostante tutto questa pellicola ha diverse chiavi di lettura. Una può essere quella citata dalla stessa Winslet «Questa non è una storia sul perdono, né sulla riconciliazione. È una storia sul pentimento e su come non si sceglie mai chi si ama». Un'altra è quella che nell'orrore di quel periodo l'ignoranza era una malattia diffusa. Persone senza cultura, senza conoscenze venivano reclutate dalle SS e messe a guardia dei deportati e percepivano una paga, in base alle loro capacità. La capacità della protagonista di vincere il suo analfabetismo assecondando gli ordini, che l'aveva fatta emergere prima alla Siemens e poi come controllore sulle linee tramviarie di Neustadt, sarà la sua rovina. Eseguirà talmente bene gli ordini da diventare la capa delle kapò e sarà responsabile della morte di 300 persone.
Questo film è scritto in modo da non voler trovare scusante, attenuanti, ma solo per raccontare una delle storie avvenute in quegli anni orribili. Come per non dimenticare narriamo la storia di Schindler, di Perlasca, che salvarono migliaia di persone, è giusto raccontare anche quella di persone come Anna Schmitz che tanto dolore hanno causato. Sono storie da raccontare per non dimenticare e per far capire quel periodo storico a chi ha avuto la fortuna di non viverlo.
La regia è lenta e metodica. La recitazione dei protagonisti è intensa ed opportuna. Raplh Fiennes fornisce una buona prova di borghese frustrato, Kate Winslet dona sia il suo corpo che la sua anima per la trasposizione di un personaggio sicuramente difficile ed antipatico. Nell'anno di Millioniare, non uno dei più propositivi per gli Oscar, la statuetta come Miglior Attrice Protagonista a lei assegnata è sicuramente meritata. Un'osservazione a parte mi viene pensando a come le donne che si danno sessualmente nei film spesso vincono l'Oscar. Già prima di lei era successo a Halle Berry nel 2002 per Monster Ball. Premi attribuiti, comunque, giustamente a prescindere dalle scene spinte. Infatti, in quegli anni loro sono state sicuramente le migliori interpreti candidate al premio.

Per non dimenticare. Una produzione che affronta il tema da un punto di vista diverso, in tempi lontani da quelli del massacro, ma con la stessa intensità e lo stesso effetto sullo spettatore.

Titolo originale The Reader
Lingua originale inglese
Paese USA, Germania
Anno 2008
Durata 123 min
Genere drammatico

Regia Stephen Daldry
Soggetto Bernhard Schlink
Sceneggiatura David Hare
Produttore Anthony Minghella, Sydney Pollack, Donna Gigliotti, Redmond Morris
Produttore esecutivo Bob Weinstein, Harvey Weinstein
Distribuzione (Italia) 01 Distribution
Fotografia Roger Deakins, Chris Menges
Montaggio Claire Simpson
Musiche Nico Muhly
Scenografia Brigitte Broch

Interpreti e personaggi
Ralph Fiennes: Michael Berg
Kate Winslet: Hanna Schmitz
David Kross: Michael Berg da giovane
Alexandra Maria Lara: Ilana Mather da giovane
Lena Olin: Rose Mather / Ilana Mather
Bruno Ganz: Professor Rohl
Karoline Herfurth: Martha
Sylvester Groth: consigliere

Doppiatori italiani
Angelo Maggi: Michael Berg
Chiara Colizzi: Hannah Schmitz
Emiliano Coltorti: Michael Berg da giovane
Melina Martello: Rose Mather / Ilana Mather
Franco Zucca: Professor Rohl

2009 - Premio Oscar
Miglior attrice protagonista a Kate Winslet
2009 - Golden Globe
Miglior attrice non protagonista a Kate Winslet
2009 - Premio BAFTA
Miglior attrice protagonista a Kate Winslet
2009 - Broadcast Film Critics Association Award
Miglior attrice non protagonista a Kate Winslet
2009 - European Film Award
Miglior attrice protagonista a Kate Winslet
2008 - Chicago Film Critics Association Award
Miglior attrice non protagonista a Kate Winslet
2008 - Screen Actors Guild Award
Miglior attrice non protagonista a Kate Winslet

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